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Autore: MonicaX1974    01/10/2018    0 recensioni
Il primo tour mondiale di Harry Styles è giunto alla sua ultima tappa, e lui ha ben chiaro il modo in cui vuole che la sua avventura si concluda. Con lei.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La conclusione del mio primo tour da solista è arrivata. Stasera è l'ultima di una lunga serie di date che mi hanno visto suonare in più parti del mondo di quante avessi immaginato quando ci siamo seduti a tavolino e abbiamo organizzato questa nuova avventura.

Ho visto vecchi luoghi con occhi nuovi, ho rivisto persone che conoscevo sotto una luce diversa, ho portato la mia musica, le mie parole, in giro per i palazzetti e ogni volta ho ricevuto molto più affetto di quanto quel luogo potesse contenere.

Sono stato costantemente carico di adrenalina e ho vissuto un'avventura straordinaria che mi ha arricchito in modo straordinario sua per quanto riguarda la mia sfera personale, sia per quella professionale. È stato come conquistare un nuovo traguardo ad ogni tappa, e in ogni città ho lasciato un po' del mio cuore.

A volte mi svegliavo la mattina sentendomi disorientato, ci mettevo qualche decina di secondi a realizzare dove fossi, in quale albergo o in quale città mi dovessi esibire quel giorno, ma non succedeva mai quando lei mi raggiungeva per qualche tappa, perché non m'importava dove fossi se lei era con me.

Stamattina mi sono svegliato ripercorrendo mentalmente i momenti che mi hanno portato fino a qui: la partenza per allontanarmi da tutto, gli studi di registrazione, la convivenza con i ragazzi che hanno lavorato con me all'album, le notti insonni e i giorni sempre attaccato alla chitarra, le bevute in spiaggia, il nuovo taglio di capelli, il riascolto dei brani terminati e la costante voglia di migliorarli, perché in questo disco ci sono io e voglio che la gente veda e senta Harry. Quello che voglio è che le persone quando ascolteranno un mio brano dicano "ehi... questo è Harry". Ci sono io, c'è la mia musica, le mie canzoni con le mie parole... sono io, sono me stesso e non c'è niente che avrei voluto di più.

Io e i ragazzi abbiamo riso, abbiamo lavorato, ci siamo impegnati e abbiamo realizzato un disco di cui sono estremamente orgoglioso. Ogni volta che ho la possibilità di cantare una mia canzone davanti a migliaia di persone, è per me motivo di gioia. Condividere con tutte quelle persone me stesso è decisamente quello che voglio fare da grande.

La mia fortuna è stata trovare persone con la mia stessa passione per la musica, e che mi hanno supportato in ogni modo possibile. Per prima la mia famiglia, che mi sostiene da quando ero appena sedicenne, passando per tutti gli anni in cui ho fatto parte di una delle band più famose al modo, per arrivare a oggi, dove sono ancora circondato da persone meravigliose che non mancano mai di farmi avere il loro appoggio.

Una di queste persone è proprio qui, accanto a me, meravigliosamente sé stessa, grazie alla quale so sempre qual è il mio posto nel mondo.

Questa è stata una di quelle notti in cui non sono riuscito a dormire, ma non perché avessi problemi a prendere sonno. Non sono quasi a riuscito a chiudere occhio perché sono incredibilmente agitato per una serie di motivi, primo tra tutti lei, che sta ancora dormendo tranquilla senza la minima idea di cosa succederà stasera.

Il lenzuolo è rimasto ai piedi del letto, come anche tutti i nostri vestiti ed io sono appoggiato su un gomito a fissare il suo corpo - completamente nudo - da quando i primi raggi di sole hanno iniziato a filtrare attraverso le tende lasciate leggermente aperte.

È imperfettamente perfetta e non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei. A volte mi capita di pensare cosa sarebbe successo se lei non mi avesse lasciato quel biglietto.

*

«Ciao a tutti, ci vediamo domani!» Saluto il resto del gruppo per poi uscire dallo studio di registrazione e andare con Andy fino alla macchina. Non mi piace avere una guardia del corpo, ma ultimamente sembra che non possa farne a meno.

Da quando la band è entrata in stand-by l'attenzione dei giornalisti si è focalizzata su ogni nostro movimento ed io ho bisogno di tranquillità in questo momento perché la mia carriera da solista sta per essere annunciata. Sono nervoso perché ci tengo che tutto vada per il meglio, ma la costante presenza dei paparazzi non aiuta.

Oggi, però, la situazione sembra tranquilla ed arriviamo senza interruzioni fino all'auto parcheggiata non molto distante, ma ovviamente non poteva andare tutto liscio.

«Cazzo!» L'imprecazione di Andy attira la mia attenzione.

«Che succede?» Chiedo voltando la sguardo nella direzione del suo.

«Ci hanno sfondato il retro dell'auto!» La sua definizione è molto più catastrofica di quanto non sia la realtà.

«Ma c'è solo il paraurti staccato, non credo sia un gran danno» affermo tranquillo.

«Già, ma il coglione ha fatto il danno e ha tagliato la corda!» Andy sembra davvero arrabbiato, mentre io penso che è solo un paraurti, credo di potermi permettere la riparazione.

Così, mentre lui resta a fissare il pezzo di plastica che pende di sbieco, io faccio il giro dell'auto per salire dal lato passeggero, e mi accorgo che c'è un biglietto infilato sotto al tergicristallo.

'Il mio nome è Lilith Jones, ho urtato per sbaglio la sua auto. Il mio numero è 213-809-0992'

Sorrido come un imbecille mentre leggo quelle poche parole, non so perché, ma è nato spontaneo sulle mie labbra non appena ho scoperto che chi ha causato il danno non aveva alcuna intenzione di sparire nel nulla.

«Che c'è da ridere?» domanda Andy non appena mi si avvicina e nota la mia espressione.

«Il 'coglione' è una donna, e non ha affatto tagliato la corda.» Gli mostro il biglietto che lui afferra in fretta, per poi comporre il numero.

«Dev'essere un numero falso perché risulta irraggiungibile.» Mi restituisce il biglietto, poi sale in auto con l'aria decisamente contrariata, mentre io non riesco a smettere di sorridere.

Non credo che sia un numero falso, non avrebbe avuto senso lasciare un biglietto, così lo metto in tasca e mi dimentico che sia lì fino a che non arrivo a casa
Quel pezzetto di carta cade sul pavimento quando prendo il cellulare che avevo infilato nella stessa tasca, e di nuovo spunta quel sorriso, lo stesso che è stato causato dalle lettere del suo nome.

Cellulare nella mano destra, biglietto nella mano sinistra, mi siedo sul divano ed è un attimo che le mie dita compongano quel numero per poi sentire il segnale di linea libera.

Squilla.

Una volta, due, tre, poi una voce femminile risponde con un tono allegro.

«Sì?» Non pronto, non chi parla, ma sì...

«Ciao, ho trovato il tuo biglietto sulla mia auto oggi...» Sembra una ragazza giovane, così mi è sembrato giusto usare un tono confidenziale.

«Oh, sì! Non immagina quanto mi dispiaccia di averle causato quel danno, ma ero di fretta, ho sbagliato la manovra, e poi sono dovuta scappare. Mi scuso infinitamente e... mi dica quanto le devo per riparare l'auto.» Parla in fretta e sono certo che sia sinceramente dispiaciuta per quanto è successo.

«Non preoccuparti, va bene così. Non è da tutti lasciare il numero.» Non prenderò certo dei soldi da una ragazza per farmi aggiustare l'auto.

«Non va bene affatto! Io ho causato il danno e io devo ripararlo, non c'è modo che...» si ferma improvvisamente e per un attimo c'è solo silenzio da parte di entrambi. «... mi scusi, ma con chi sto parlando?» Di nuovo non trattengo un sorriso, stavolta a causa della sua affermazione.

«Hai ragione, non mi sono presentato. Il mio nome è Harry.» Scivolo sulla seduta del divano, poi mi appoggio con la schiena e lascio andare la testa all'indietro.

Da quanto tempo non avevo una conversazione di questo tipo con qualcuno che nemmeno conosco?

«Posso darti del tu giusto?» Sto per rispondere che ovviamente sì, può darmi del tu, anzi deve darmi del tu, ma resto con la bocca semi aperta, perché lei continua a parlare. «Hai anche un cognome Harry?»

Non penso nemmeno per un secondo alla possibilità di mentire, non so perché, ma l'istinto mi porta ad essere sincero e per la prima volta nella mia vita sento che posso farlo.

Ho passato anni a mostrare falsi sorrisi per il bene comune, adesso, nel bene e nel male, voglio essere me stesso.

«Styles» rispondo, restando poi in attesa della sua reazione, che però tarda ad arrivare.

Ascolto il silenzio provenire dall'altro capo del telefono, poi, improvvisamente, il suono di una meravigliosa risata arriva chiaro al mio orecchio.

«Ok Harry Styles...» pronuncia il mio nome in maniera palesemente sarcastica. «... io sono Taylor Swift.» Sorrido ancora per la sua battuta e ho tutta l'intenzione di stare al gioco.

«Hai detto di chiamarti Lilith Jones, e poi dovresti sapere che conosco bene Taylor.» Dalla sua reazione è ovvio che sa bene chi sono.

Non dovrei più stupirmi se qualcuno mi riconosce, eppure ogni volta che succede, mi sento sempre un po' strano.

«Giusto... Allora se tu sei Harry Styles io sono Kendall Jenner.» La ragazza sa chi sono senza ombra di dubbio.

«La tua voce non assomiglia lontanamente a quella di Kendall.» Lascio cadere sul divano accanto a me il biglietto con su scritto suo numero di telefono - nemmeno mi ero reso conto di tenerlo ancora tra le dita - poi ripiego il braccio sinistro dietro la testa, in maniera totalmente rilassata.

«Senti... Se questo è il tuo modo di abbordare una ragazza, ti dico che non sei molto originale. Fammi sapere quanto ti devo per il paraurti.» Il suo tono non è più scherzoso, evidentemente crede che io la stia prendendo in giro.

«Aspetta...» ho l'impressione che questa telefonata stia per chiudersi, ma non voglio che succeda così in fretta e in questo modo brusco. «... facciamo così, io faccio valutare il danno e ci vediamo per bere una cosa fra un paio di giorni. Così posso dimostrarti che ti ho detto la verità e tu puoi ripagare il tuo danno. Che ne dici?» Questa telefonata non durerà per sempre ed io ho voglia di conoscere questa ragazza che ha acceso la mia curiosità.

«E se fossi un serial killer che attira le ragazze usando il nome di Harry Styles?» Il suo tono di voce sembra essersi ammorbidito, forse riesco a raggiungere il mio obiettivo.

«Sembri conoscere bene Harry Styles, di certo capiresti subito se fossi un impostore e, se verrai all'appuntamento, capirò che vorrai scoprire qualcosa di Harry.» La logica mi suggerisce di mandare all'aria qualsiasi idea mi stia passando per la testa, ma non ho usato la logica per far partire questa telefonata, telefonata che ha acceso la mia curiosità come non mi succedeva da tempo. Non so se sia la sua voce o il suo atteggiamento, so solamente che ho troppa voglia di vedere il suo viso e di scoprire qualcosa in più di lei.

«Ok, ci sto, ma se sei davvero Harry Styles io non pagherò nemmeno un dollaro.» Sorrido alle sue parole. Sono certo che anche lei lo stia facendo.

La immagino in piedi, che guarda fuori dalla finestra, mentre arriccia una ciocca di capelli scuri tra le dita.

«Mi sembra giusto.» Ora che la conversazione sta per concludersi non mi sento così ansioso come poco fa, perché lei ha accettato di vedermi.

«D'accordo Harry Styles... Adesso devo andare, fammi sapere dove e quando.» Mi piace il suo modo di pronunciare il mio nome.

«Lo farò. Ciao Lilith Jones.»

*

Quello è rimasto il nostro saluto. Solo lei usa il mio nome e cognome per salutarmi, non ha mai smesso di farlo e a me piace da morire.

Non riesco a smettere di guardarla, oggi più degli altri giorni, e so esattamente il perché.



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SPAZIO ME

Buonsalve belle persone!

Rieccomi qui con una breve storia sul nostro amatissimo Harry.

Tutto nasce da un pomeriggio in cui mia figlia si annoiava, mi ha fregato il telefono e ha creato la copertina di questa storia.

Potevo io lasciare un'immagine così bella tra le bozze senza condividerla con voi? Ovviamente no! Ero partita con lo scrivere una one-shot, che però si è prolungata con l'andare della stesura.

Harry continuava a raccontare dettagli nella mia testa ed io non potevo ignorarlo, così ho deciso di fare una mini long. La storia è già completa e pubblicherò un capitolo al giorno.

Ora veniamo alla storia vera e propria: Harry si ritrova, alla fine del suo primo tour da solista, a fare un primo bilancio della sua carriera, e anche della sua vita privata.

In questi brevi capitoli ripercorrerà la sua storia con Lilith per farci conoscere i momenti più importanti della loro relazione, fino ad una degna conclusione.

Io l'ho immaginato così, spero vi piaccia.

Eeeeee niente, buona lettura 😍

 
   
 
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