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Autore: Generale Capo di Urano    01/10/2018    1 recensioni
#Writober2018 (Fanwriter.it) | 1 ottobre: OTP/Invito | Kanan x Mari
Dopo tanti mesi passati lontane l'una dall'altra dopo il diploma, Mari decide di invitare Kanan fuori a cena per passare ancora un po' di tempo assieme... solo loro due.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Kanan Matsuura, Mari Ohara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tokimeki Bunruigaku


«Questo ristorante non è un po’ troppo, come dire... di lusso?»
«No, no, no!» Gli strilli e l’accento americano di Mari per poco non assordarono gli altri clienti, che si voltarono tutti quanti verso il loro tavolo con sguardo infastidito. «Non ci vediamo di persona da mesi, Kanan! Voglio che questo appuntamento sia speciale, specialissimo! E poi, te l’ho detto, pago io!»
«Non è questo il problema...»
In realtà, ci aveva litigato per una buona mezz’ora, volendo pagare la propria parte; purtroppo, non si poteva vincere contro di Mari. Era stata lei a volerla invitare a tutti costi a cena fuori, sarebbe stato davvero poco carino rifiutare, dopotutto – non che non lo desiderasse, certo, non vedeva l’ora di passare un po’ di tempo solamente con lei. Soldi a parte, in ogni caso, quel posto tanto raffinato ed elegante la metteva a dir poco a disagio, anche più dello sguardo incantato della fidanzata che pareva mangiarsela con gli occhi; quando mai aveva deciso di scegliere quel vestititino blu, che le fasciava la vita snella e le evidenziava il seno più di quanto qualsiasi suo vestito avrebbe potuto fare.
Kanan non era mai stata tipo da abiti da sera, ma per Mari poteva fare un’eccezione. Non poteva negare, alla fin fine, di essersi innamorata a prima vista di quel vestito blu come la notte, dalle decorazioni dorate che le ricordavano il cielo stellato che tanto amava.
E non poteva neanche negare di fare un’immensa fatica per allontanare gli occhi dalla provocante scollatura della compagna, dalle sue cosce quasi completamente scoperte a causa della gonna corta, troppo corta. Il viola donava a Mari, era parte di lei, avrebbe osato dire che fosse stato creato solamente per lei e quell’abitino attillato lo dimostrava fin troppo bene.
Si sforzò di guardarla negli occhi, grandi e brillanti come li ricordava. «Allora, uhm, come va l’università?»
Mari, lo sguardo trasognato e un sorriso sornione dipinto sulle labbra rosee – era lucidalabbra quello? – non rispose, limitandosi a sospirare con il mento appoggiato al dorso della mano destra e a fissarla con fare inquisitorio per secondi che parvero eterni.
«Stai maledettamente bene con i capelli corti...» sentenziò infine, e Kanan avvampò fino alla punta delle orecchie e distolse lo sguardo, portando istintivamente le dita a carezzare i ciuffi corti che le erano rimaste dopo il taglio drastico di poco tempo prima. «S-sì, grazie... sono decisamente più comodi così, sai, per le immersioni... e non hanno bisogno di tanta cura come quelli lunghi.»
Avrebbe voluto farle un complimento a sua volta, ma Mari era tanto bella da toglierle il fiato e non avrebbe saputo neppure da dove cominciare. Dopo quei mesi passati in Italia, aveva persino assunto un’aria più... matura? Non avrebbe saputo dirlo, ma la incantava, più di quanto non avesse mai fatto.
«Le signorine hanno scelto?»
Fu il cameriere a riportarle entrambe, brutalmente, alla realtà. Entrambe affondarono il volto dietro ai menù, non senza sbirciare ogni tanto le mosse dell’altra, finendo inevitabilmente per far incontrare i loro sguardi, così teneramente innamorati.

Riuscirono a riunirsi completamente solo dopo cena – Mari doveva aver speso un capitale, eppure ne era del tutto incurante – mentre si stringevano le mani e affondavano i piedi nudi nella sabbia fredda, con gli occhi rivolti verso l’orizzonte che ammiravano il riflesso della luna sulle onde del mare. Non era Uchiura e non aveva la sua aria profumata di mandarini, ma sapeva di ricordi e di casa e riportava i loro animi a quel sentimento che per fin troppo tempo avevano ridotto a una mesta nostalgia.
Kanan pensò che le labbra di Mari non erano mai state tanto morbide e dolci, la sua pelle tanto fresca e profumata, le sue mani tanto delicate e vogliose. Poco importava se il loro tempo a disposizione, per quel momento, era limitato; per entrambe, quelle lunghe e dolcissime ore furono come un’intera vita.






 

 
Canzone: Tokimeki Bunruigaku
Gruppo: sub-unit delle Aqours "AZALEA"
(Kanan Matsuura, Dia Kurosawa, Hanamaru Kunikida)


 
Mi mancavano queste due. Grazie all'idea di Fanwriter.it finalmente ho potuto scrivere di nuovo qualcosina su di loro!
   
 
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