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Autore: Bebba91    01/10/2018    3 recensioni
Eccomi di nuovo qui ^^ Questa è una nuova prova. E' venuta un po' lunghetta quindi non mi mangiate…
Questa storia si svolge in una settimana tipo della Five 0. E' una McDanno,ovviamente anche se molto molto soft. Danny e Steve non stanno insieme,ma hanno capito che qualcosa bolle in pentola da entrambe le parti. Sarà un'emergenza in "famiglia" che coinvolgerà tutta la Five 0 a far avvicinare questi due testoni per la primissima volta.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Williams, Steve McGarrett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm Fine Danny

I'm Fine Danny




Sto bene Danny” Steve lo ripeteva ormai da una settimana. Ogni singola volta che Danny lo guardava storto per aver fatto qualcosa di altamente sconsiderato.
Ed era ormai di routine,Danny lo sapeva bene. Se c'era una cosa di cui era assolutamente certo,era che lavorare con Steve fosse la cosa più pericolosa e insana che si potesse fare. Ma lo aveva accettato ormai da anni.
Steve infatti trovava sempre il modo per rendere anche la giornata più noiosa,qualcosa di altamente rischioso.

-Una settimana fa,infatti,avrebbero dovuto semplicemente parlare con un ragazzo del porto. Qualsiasi poliziotto avrebbe saputo affrontare come da prassi la faccenda. Invece il tutto si era trasformato in un inseguimento tra i container con successivo tuffo nel mare. Non per Danny ovviamente,che se ne stava tranquillo con la pistola in mano puntata contro l'acqua sperando che Steve e il ricercato uscissero sani e salvi.
Alla fine erano riemersi e Steve gli aveva fatto quel sorrisetto beffardo poco prima di raggiungere la scaletta per uscire dall'acqua.

Sto bene Danny” gli aveva detto una volta tornato sulla terra ferma. Inutile dire che Danny,come al suo solito,aveva fatto fuoco e fiamme fino al ritorno in centrale.

-Il giorno successivo,durante una raccolta fondi in spiaggia,un tizio si era presentato con una pistola. Aveva preso in ostaggio una bambina e Danny aveva pensato di affrontarlo come da addestramento. Odiava il fatto che i cattivi riuscissero sempre a trovare il modo per farsi scudo con della povera gente. Ma quando si trattava di bambini,il suo corpo cominciava a produrre veleno puro. Steve se ne doveva essere accorto,e in barba alle regole,si era tolto il giubbotto antiproiettile,lasciando poi a Chin la sua arma e si era avvicinato all'uomo.
Anche in quell'occasione Danny non aveva fatto altro che inveirgli contro e ricalcare spesso il concetto che solo un idiota come lui avrebbe potuto pensare di fare qualcosa del genere. Ma sapeva bene che la bambina non poteva sperare in un poliziotto migliore per uscire da quella situazione.
Alla fine Steve e il sequestratore erano finiti ad azzuffarsi proprio in riva al mare. Steve era riuscito a disarmarlo,ma questo non aveva fermato il criminale. Infatti ora lo stava tenendo sott'acqua approfittando della sua superiorità di peso. Grover era arrivato salvandolo proprio prima che perdesse i sensi,sparando al nemico e trascinando Steve fuori dall'acqua.
Ancora una volta,in ambulanza verso l'ospedale,Danny aveva guardato Steve in malo modo,ma con una punta di preoccupazione per il sangue che gli colava dallo zigomo e per la spalla lussata.

Sto bene Danny” gli aveva detto lui prima di chiudere gli occhi e lasciarsi andare alla stanchezza.


-Il terzo giorno di quella lunga settimana era cominciato come al solito. Uomo rapito e fatto a pezzi nel suo appartamento,e il sospettato in fuga sulla Kalakaua Avenue.
Erano montati in macchina e si erano gettati all'inseguimento,ma Danny aveva il sentore che qualcosa non andasse. Si controllò le tasche,aprì e assicurò nuovamente il giubbotto antiproiettile e controllò il caricatore della sua fidata pistola.
Steve si accorse del nervosismo del partner e sbuffò.

Vuoi controllare anche le mie tasche Danny? Mi spieghi perchè sei così agitato?” chiese Steve esasperato.
Non sono agitato,okay? Ho solo l'impressione che ci sia qualcosa che non va...non voglio arrivare alla fine di questa giornata con un buco nel petto perchè la mia arma era sporca. Lo sai qual'è la percentuale di poliziotti morti per l'arma di servizio inceppata?” disse lui brontolando al collega.
Steve roteò gli occhi al cielo,sentendosi d'un tratto ancora più stanco di quanto si fosse svegliato quella mattina.

Danny non lo so e non mi importa. Andrà bene come al solito. Quando mai ti si è inceppata la pistola poi? Praticamente non fai altro che pulirle quando hai un attimo libero...sei forse più fissato di me per questo genere di cose.” rispose lui svoltando a destra per seguire il ricercato in un vicolo.
Non sono fissato! Sono previdente Steven. Dovresti essere contento che il tuo partner presti così tanta attenzione alla pulizia delle sue armi. E comunque “andrà bene come al solito” non si applica con noi! No,perchè ci sei tu che fai andare le cose male!” disse arpionando la maniglia della portiera per tenersi alla curva.
Lo dici come se ogni cosa che ci capita fosse colpa mia!” rispose Steve scocciato.
In un attimo l'inseguimento terminò. Finirono in un vicolo cieco e il ricercato scese dalla macchina cominciando a sparare contro la Camaro Nera. Steve e Danny si accucciarono dentro la macchina cercando di evitare i proiettili che stavano sfondando il parabrezza.
Steve guardò Danny con aria decisa pensando che l'amico avesse capito che stava per uscire e rispondere al fuoco. E il collega sapeva cos'aveva in mente,ma avrebbe preferito aspettare Chin e Kono per un supporto. Ma tanto con Steve era inutile. Contò fino a tre e si lanciò fuori dalla macchina,pistola alla mano e cominciò a rispondere al fuoco. Danny imprecò e lo seguì a ruota,cominciando a sparare dal lato opposto a quello di Steve.
Alla fine riuscirono a fermare l'assassino,non senza lievi ferite.
I due si ritrovarono nuovamente a litigare sull'ambulanza mentre i poveri operatori sanitari cercavano di fare il loro dovere fino all'arrivo in ospedale.

Hai visto? E' colpa tua! Dovevamo aspettare i rinforzi! Ma invece lui,noooooo. Scendiamo dalla macchina stile G.I.Joe. Tanto che può andare male?” disse melodrammatico Danny.
Ma perchè te la stai prendendo tanto scusa? Sono io quello a cui hanno sparato,non vedi?” rispose lui indicandosi la coscia ferita.
Il proiettile lo aveva tagliato al lato della gamba,facendogli perdere l'equilibrio e finire contro un secchione. Era stato l'intervento tempestivo di Danny a salvarlo dal colpo successivo,entrando in macchina e investendo il nemico.
Il detective alla fine lo aveva guardato male incrociando le braccia al petto.

Sto bene Danny.” gli aveva detto sorridendo Steve.


-Il quarto giorno,uno zoppicante Steve era entrato al quartier generale della Five 0 lasciando tutti completamene di sasso. Aveva occhiaie scure sotto gli occhi,le guance arrossate e gli occhi lucidi. Chin fu il primo ad avvicinarglisi chiedendogli cosa gli fosse successo. Ma Steve lo snobbò in un attimo dicendogli che la gamba dolorante non lo aveva fatto dormire.
Danny lo seguì poi verso il suo ufficio e lo guardò prendere delle pasticche di aspirina.

Lo sai che quella non aiuta per il dolore vero? Dovresti prendere le medicine che ti hanno dato in ospedale.” gli disse preoccupato.
E rischiare di non essere completamente lucido se ci fosse un nuovo caso? No grazie.” rispose lui stanco.
Danny annuì inarcando la bocca e sospirò. Cercare di far ragionare quel Seal era praticamente impossibile.
Poi arrivò Kono,aprendo la porta dell'ufficio e annunciando un nuovo caso.

Il sospettato è Rajii Amad,arrivato sull'isola un mese fa con un passaporto falso. E' stato preso appena arrivato e consegnato alle autorità. Questa mattina,in seguito ad un incendio nell'ala Est della prigione di Halawa,i prigionieri sono stati spostati nell'ala Ovest. Amad,insieme ad altri galeotti ha preso il controllo di quella parte della prigione.” disse Kono spostandosi verso il super computer.
Fammi capire. Questo tizio viene alle Hawaii con un passaporto falso e si fa prendere come nulla fosse?” disse Danny rimarcando l'ovvio.
E guarda caso scoppia un incendio proprio nella sua ala il giorno in cui il governatore delle Hawaii decide di visitare la prigione.” rispose Grover pigiando sulla tastiera e facendo comparire l'immagine di un notiziario.
Steve si appoggiò al tavolo con le mani,cercando di non sforzare la gamba ferita. Chin lo guardò nuovamente e si scambiò una rapida occhiata con Danny.

Per prima cosa dobbiamo stabilire un perimetro attorno alla prigione. Se il piano di Amad è quello di evadere,non ci metterà molto a trovare un modo per farlo. Dobbiamo entrare e fermare la rivolta in atto. Lou,tu e la Swat entrerete per primi. Kono,voglio sapere chi è questo tizio e perchè è venuto alle Hawaii.” disse Steve passandosi una mano sulla faccia.
Daccordo Capo.” rispose Kono mettendosi subito a lavoro.
Se la prigione è in allarme si saranno attivati i protocolli di sicurezza. In quel caso l'unico modo per entrare sarà dal cielo,e non so te,ma a me le ali non le hanno date in dotazione.” rispose Grover con una punta di divertimento nella voce.
Oh,ma quello non è mica un problema no? Non è la prima volta che entriamo ad Halawa con un elicottero. E poi ormai Kamekona si è messo l'anima in pace. Steve andrà lì e prenderemo il suo giocattolino in prestito,giusto Steve?” rispose Danny con aria afflitta e rassegnata.
Steve temporeggiò un paio di secondi. Sapeva che doveva agire in quel modo,ma aveva come il sentore che non avrebbe dovuto volare quel giorno.
Alla fine però,il suo senso del dovere prevalse sul suo buonsenso,e una volta requisito il velivolo,partirono per la prigione. Atterrarono con successo e cominciarono a farsi strada nella prigione.
Dopo quella che sembrò un eternità,riuscirono ad arrivare ad Amad,armi spianate e bombe fumogene alla mano.

Steve! Amad è dietro quelle porte. Dobbiamo trovare un modo per entrare!” gridò Chin per farsi sentire dal collega.
Infatti tra l'allarme sonoro,le grida dei detenuti e i colpi di pistola era quasi un miracolo che riuscissero a capirsi.
Danny avanzò portandosi al fianco di Steve,entrambi qualche metro più indietro dalla posizione di Chin.

Perchè cavolo non abbiamo aspettato la Swat! Come facciamo ad avanzare in tre? Ti rendi conto di quello che può succedere vero?” gridò Danny.
Andiamo Danny,non mi dire che non ti stai divertendo nemmeno un po'.” rispose ridacchiando Steve.
Divert-Tu non stai bene!” rispose infuriato e incredulo Danny.
Quando poi Steve si lanciò nella mischia,tirando pugni e calci a qualsiasi cosa si muovesse,Danny e Chin non poterono fare altro che andargli dietro.
Con il tempestivo intervento della Swat,la situazione riuscì a trovare un'apparente normalità. Grover,con l'aiuto dell'incredibile hacker Toast,sbloccò i sistemi di lock down del penitenziario riuscendo così ad entrare.
Amad venne fermato dai Five 0 un attimo prima di far saltare per aria una delle pareti del penitenziario con del C-4. La fuga comunque non sarebbe durata,visto lo schieramento di forze dell'ordine predisposto tutto intorno alla struttura,ma il piano di Amad non era mai stato quello di evadere.
Kono scoprì che le sue azioni non erano altro che un espediente per coprire lo sbarco di altri soldati iracheni,il quale unico obbiettivo era quello di uccidere il governatore delle Hawaii.
Rajii Amad altri non era che uno dei soldati della milizia irachena,mandato sull'isola per fungere da diversivo.
Una volta scoperto il suo piano,per i Five 0 fu semplice trovare il resto della sua squadra e porre fine alla loro missione prima che uccidessero il Governatore.
Alla fine della giornata,come ormai di consueto,Danny e Steve si ritrovarono a bere una birra a casa del Seal,sul lanai.
Danny continuava ad avere questa brutta sensazione,come se qualcosa non andasse,ma non riusciva a capire da che parte doveva guardare per trovare il problema. Si portò la bottiglia di birra alla bocca prendendone un grosso sorso,e come niente fosse si voltò a guardare il collega.
Steve non sembrava minimamente intenzionato a bere la sua bevanda,ma anzi stava approfittando del suo refrigerio per tamponarsi una tempia.
Danny aggrottò la fronte pronto a chiedergli se fosse tutto okay,ma Steve lo precedette voltandosi a guardarlo.

Sto bene Danny.”


-Il quinto giorno fu uno dei più noiosi di quella settimana. Steve era fuori per un compito speciale del Governatore. Non aveva potuto dare dettagli maggiori ai suoi colleghi,ma tutti sapevano che quando erano coinvolti i Marines,la CIA e Steve McGarrett,probabilmente il nemico da affrontare era un osso duro.
Svolsero comunque il loro lavoro durante la giornata,sventando un traffico di cocaina da parte della mafia russa. Era andato tutto secondo i piani,anche se Chin e Kono erano finiti in un imboscata rischiando di non tornare a casa.
Se c'era una cosa che Danny sapeva,era che mai e poi mai si doveva minacciare la vita di uno dei due cugini di fronte all'altro. Quei due erano riusciti a liberarsi da quella situazione,mettendo a tappeto tutti gli uomini che li tenevano in scacco. Poi dopo un breve scontro a fuoco,Andrea Ivanovich,la donna a capo del traffico,era stata portata via assieme ai pochi scagnozzi rimasti ancora vivi.
Di ritorno al quartier generale,Danny continuava a pensare di dover chiamare Steve. C'era ancora qualcosa che non andava,come se nella sua testa si fosse accesa una spia “Pericolo” rossa e fastidiosa. Tamburellò un po' sul volante della Camaro con le dita,mentre svoltava tra le strade di Ohau. Dopo un po' ricevette una chiamata,e un onda di sollievo lo investì,pensando fosse Steve.

Sono solo le 20:00 e già mi chiami? Wow,nuovo record Steve...” rispose lui con tono felice e spensierato.
Quello che non aveva messo in conto era che il suo cellulare era silenzioso,quindi non avrebbe potuto riconoscere la suoneria personalizzata che aveva dato alla sua ex moglie.

Danny,sono io.” rispose acida Rachel.
Oh,si scusa,pensavo...” provò a ribattere Danny.
Steve,lo so. Senti,devi passare da me a prendere Grace e Charlie. Stasera Stan ha una cena con i suoi colleghi e...” disse sbrigativa lei.
E ovviamente due bambini tranquilli ed educati non sono i benvenuti.” la anticipò lui.
Danny per l'amor del cielo. Lo sai che di norma non te lo chiederei.” rispose scocciata lei.
Si,ho capito. Sono da te tra dieci minuti.” disse lui riattaccando senza salutarla.
Lanciò il cellulare sul sedile del passeggero e svoltò per la via di casa di Crudelia Demon. Quella era la suoneria che le aveva messo in quel periodo.
Arrivato lì,si sbrigò a scendere e buttare nel bagagliaio il suo giubbotto antiproiettile e a darsi una sistemata veloce. Quando richiuse lo sportello,il cancello della villa si aprì e ne uscirono Grace e Charlie per mano.
Il suo viso si illuminò d'un tratto quando i suoi figli corsero verso di lui abbracciandolo.

Whoaaaaa! Eccoci qui! Allora com'è andata la giornata ragazzi? Vi va una pizza? O preferite che il vostro Danno vi prepari qualcosa di buono?” prese in braccio il piccolo Charlie aprendo la portiera a Grace.
Salutò con un cenno della testa l'arpia che lo controllava al cancello e fece salire in macchina le sue due gioie.
Ripartito con i figli a bordo,cominciarono a chiacchierare di cosa avessero fatto a scuola e di com'era bello il cane che Stan gli aveva regalato. Danny roteò gli occhi al cielo sospirando. Se avesse potuto avrebbe regalato il mondo intero ai suoi figli,ma sfortunatamente con lo stipendio da poliziotto poteva a stento tirare su loro e dare una parte a Crudelia. 
Grace e Charlie però erano bambini fantastici,e sebbene Stan non facesse altro che ricoprirli di giocattoli e regali costosi,a loro non interessava. Avevano Danno,e questo era qualcosa di inestimabile valore per loro.
Danno,dov'è lo zio Steve?” chiese d'un tratto il piccolo Charlie.
Si,Danno,oggi è venerdì. E il venerdì lo passiamo sempre con lo zio Steve.” aggiunse Grace.
Ecco....lo zio Steve oggi non è a casa. Sta facendo una cosa e non credo possa liberarsi.” rispose vago Danny per non farli preoccupare.
I due,nei sedili posteriori,misero il broncio. Danny poté vederli dallo specchietto retrovisore.

Andiamo ragazzi,lo sapete che se potessi andrei a prendere lo zio Steve e lo porterei a casa con noi. Ma lui è una specie di super eroe,no? Lo sapete. Quando lo chiamano,corre subito a salvare la situazione.” cercò di riparare Danny.
Ma anche lui condivideva la stessa voglia dei figli di passare una serata in santa pace con Steve. Più che altro,aveva il bisogno di scollarsi quella brutta sensazione che lo stava opprimendo da qualche giorno.
Rimuginando gli venne un'idea. Prese il cellulare e compose il numero di Steve,poi se lo portò all'orecchio. Attese per qualche secondo e alla fine Steve rispose.

Danny...” fu la prima cosa che Steve disse.
Ma il tono che utilizzò fu quasi un pugno nello stomaco per il Detective,che d'un tratto sentì un senso di ansia improvvisa attanagliarlo. Il suo collega sembrava distrutto. La sua voce era rauca e bassa come se avesse un colossale mal di gola.

Steve,ehi...ehm,sono con i ragazzi. Ci chiedevamo se stessi tornando,sai oggi è venerdì e...” disse lui vago senza far trapelare il suo stato d'animo.
Sentì dall'altra parte del telefono un sospiro lungo e disarmante. C'era qualcosa che non andava e lui lo sapeva.

Cavolo,me ne ero completamente dimenticato. Mi dispiace Danny...Siamo a buon punto con la missione e se tutto va bene tornerò domani in mattinata.” rispose lui con tono afflitto.
Oh certo,la missione. Quella del recupero di dati,o di cattura,o sorveglianza....qual'era la missione?” disse Danny cercando di carpire quanti più dettagli possibili.
Danny lo sai che non posso dirti nulla. Per altro non è neanche una linea sicura questa.” rispose Steve.
Lo so,lo so. Daccordo,allora ci vediamo domani mattina,ti porto le malasadas.” concluse lui afflitto.
Va bene partner,ci vediamo domattina.” rispose Steve sorridendo dall'altro capo del telefono.
Ehi,Steve....” questa volta il suo tono si fece preoccupato.
Qualcosa non andava e non riuscì a non farlo notare.

Sto bene Danny” rispose Steve prima di riagganciare.


-Il sesto giorno,un sabato,cominciò lento e anomalo per Danny. Steve non si era fatto ancora sentire ed era quasi mezzogiorno. Era passato con Grace e Charlie verso le nove per portargli la colazione,come stabilito la sera prima,ma casa di Steve era completamente al buio. Tutto chiuso come ogni volta che partiva e c'era un silenzio inquietante. L'ansia di Danny non aveva fatto altro che accrescere,ma per il bene dei suoi figli aveva dovuto fingere tranquillità.
Nel pomeriggio aveva portato Grace e Charlie a fare compere al centro commerciale. I due con un subdolo stratagemma da fratelli,lo avevano convinto ad entrare dentro un negozio di giocattoli. Per quanto lui avesse cercato di dissuaderli,non c'era stato verso e adesso si ritrovava a discutere con la cassiera su un enorme pista di macchine elettriche in saldo,che però voleva fargli pagare a prezzo pieno.
Alla fine era riuscito ad uscire da quell'incubo,sfruttando il suo distintivo e facendo felici i suoi figli. Si appuntò mentalmente di non passare mai più a quel piano con loro.
Pacchi alla mano era salito in macchina con le due pesti e aveva guardato il cellulare. Ancora nessuna notizia da Steve. Sospirò e si avviò verso casa immettendosi nel traffico Hawaiiano.
Quando arrivò a casa erano le sei passate,prese i pacchi dal porta bagagli e con una manovra alla Houdini,riuscì a prendere le chiavi di casa per entrare.

Grace,apri la porta per favore...” disse da dietro i pacchi mentre passava le chiavi alla figlia.
Danno,perchè non hai portato un pacco per volta?” chiese Charlie salendo le scalette subito dopo Grace.
Perché a Danno non andava di fare più viaggi. E visto e considerato la quantità delle cose che mi avete fatto comprare,direi che ne avrei avuto fino all'ora di cena.” rispose lui con tono ovvio.
Non ti verrà il mal di schiena? Stan dice sempre che portare troppi pesi fa male,e che poi si finisce a letto con il mal di schiena.” disse Grace spalancando la porta e facendo entrare il pacco umano.
Si,bè,ha ragione. Ma vedi,io non sono come Stan,sono molto più forte di lui. Posso fare tante cose che lui non può fare. Non è bello vantarsi,ma i papà hanno questa forza sovrumana in più rispetto alle persone normali.” gongolò lui chiudendo la porta con un piede.
Posò i pacchi a terra e mostrò i bicipiti come un vero atleta,sorridendo beffardo.

Allora sei come lo zio Steve,un supereroe?” chiese Charlie euforico.
Come lo zio Steve non lo so,io non lancerei una granata con un fucile come stessi giocando a baseball. Ma per voi sarei capace di fare qualsiasi cosa. Ora filate di sopra e scartate questi giocattoli. Io intanto vado a sistemare la cucina per la cena.” sorrise dando una carezza sulla testa ad entrambi.
Grace e Charlie si guardarono euforici e,presi i loro giocattoli,si catapultarono nella loro cameretta al piano di sopra.
Danny li seguì con lo sguardo mentre salivano le scale e quando non li vide più sospirò stanco e distrutto. Si portò le mani dietro la schiena facendo stretcking.

Maledetto Stan. Tu e le tue stupide verità. Ma tienitele per te dico io,no?” borbottò poi andando verso la cucina.
Mentre stava tirando fuori la spesa dalle buste,il suo telefono cominciò a suonare. Fortunatamente non era la suoneria di Crudelia,ma dal nome che lesse sopra un moto di preoccupazione lo avvolse.

Joe White. L'ultima persona che pensavo potesse chiamarmi. Qual buon vento?” disse lui prendendo una confezione di pomodori e mettendola in frigo.
Danny,dimmi che Steve è con te.” disse lui sbrigativo.
Steve? E' tornato? Che è successo?” mollò tutto per concentrarsi completamente sulla voce dell'uomo.
Joe sospirò e cambiò tono,diventando preoccupato.

Danny siamo tornati un'oretta fa. Doveva aspettarmi in ospedale ma quando sono arrivato non era lì.” spiegò Joe.
Come all'ospedale? E' ferito?” chiese andando poi diretto verso il corridoio e afferrando subito le chiavi della Camaro.
Ovviamente non poteva lasciare Grace e Charlie da soli,ma il suo primo pensiero fu quello di prendere la macchina e andarlo a cercare.

Ha la febbre molto alta e anche se non lo dava a vedere so che la ferita che aveva alla gamba lo stava destabilizzando. Danny se dovessi sentirlo devi chiamarmi subito.” disse Joe sperando che Danny avesse capito l'urgenza della cosa.
Quell'incoscente. Chiamo subito Chin e gli altri e vedo di capire dove si è andato a cacciare.” rispose lui passandosi una mano sulla faccia.
Grazie Danny.” detto questo riagganciò.
Danny chiuse gli occhi portandosi il cellulare alla bocca cercando di calmare il panico che lo stava minacciando. In un moto di rabbia scaraventò il telefono sul divano e richiamò i suoi figli.

Ragazzi scendete subito!” gridò senza nemmeno cercare di mettere un filtro alla sua voce per mascherare la preoccupazione.
Quando i bambini erano per le scale però,il campanello della porta suonò. A Danny prese quasi un colpo. Andò di corsa ad aprire e quando vide la figura di Steve,completamente distrutta,sentì il sangue gelarsi nelle sue vene.
Non ebbe modo di dire nulla. Steve fece un passo verso di lui e praticamente gli si abbandonò tra le braccia.

Steve!” gridò lui.
D-Danny...” disse Steve in un sussurro.

Quella notte fu una delle più tremende della sua vita. Steve svenne tra le sue braccia,mentre i suoi bambini assistevano alla scena atterriti e sull'orlo del pianto.
Il Seal era ovviamente provato da qualsiasi cosa avesse dovuto sopportare lì fuori. La sua pelle bruciava e il suo corpo tremava per un freddo che solo lui sentiva. Il clima delle Hawaii era molto distante da quello del New Jersey,e avere freddo significava solo una cosa.
Riuscì a portare Steve sul divano e a farlo sdraiare,il tutto sotto gli occhi vigili e attoniti dei due bambini.
Quando sistemò meglio la testa di Steve sul cuscino del divano,prese il cellulare che aveva lasciato lì e compose il numero di emergenza.
Una mano però lo fermò.

Niente...ospedale...” disse Steve sforzandosi.
NIENTE OSPEDALE? Sei forse impazzito?” gridò Danny sull'orlo di una crisi di nervi.
Ma quando vide Steve sobbalzare per le sue grida,e chiudere gli occhi quasi come se lo avesse ferito,si preoccupò ancora di più. Riagganciò la telefonata e posò il cellulare sul tavolino.

Steve...” provò Danny con un tono molto più basso.
Sto bene Danny.” fu la risposta del Seal.

Il Detective si passò una mano sulla faccia e solo in quel momento sentì un suono molto familiare venire dalle sue spalle. Il suo piccolo Charlie stava piangendo in silenzio,mentre Grace,abbracciandolo,tirava su con il naso,anche lei con dei lacrimoni agli occhi che lo fecero quasi crollare.
Andò diretto da loro e li strinse in un abbraccio.

Ehi,ehi. Su. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Lo zio Steve starà bene,ha solo un po' di influenza. E noi sappiamo come mandarla via no? State tranquilli. Ogni volta che avevate la febbre io mi sono preso cura di voi,quindi ormai sono un esperto. Non c'è da preoccuparsi credetemi.” li rassicurò lui stringendoseli a se e baciandogli la testa.
Danno...” disse Grace cercando gli occhi del padre.
Avanti,vai di sopra e prendi il mio accappatoio. Mi serve anche la cassetta del pronto soccorso Grace.” disse lasciandoli andare.
Va bene Danno.” rispose la bambina correndo per le scale.
E io che faccio?” chiese Charlie.
Tu? Bè,tu caro mio hai il compito più importante di tutti. Ora voglio che tu prenda il telefono e che chiami lo zio Chin. Poi devi passarmelo daccordo?” indicò il cordless sul mobile vicino alla porta di casa.
Mh-mh...” annuì Charlie.
Molto bene. Okay adesso occupiamoci di lui.” disse scambiandosi il cinque con il bambino e voltandosi a guardare Steve.
Appena Grace scese con il necessario,Danny disse alla bambina di andare di sopra e aspettare che la zia Kono arrivasse con lo zio Chin. Quella sera gli promise un pigiama party nella loro cameretta. Inutile dire che i due bambini furono più che contenti,anche se continuavano a guardare Steve con preoccupazione e tristezza.
Quando Chin arrivò,Danny aprì la porta e si trovò davanti tutta la squadra. Si scambiarono un saluto veloce e poi decisero le varie mansioni.

Certo che McGarrett sa come fare un entrata trionfante,eh. Ma non poteva andare all'ospedale come tutte le persone normali?” borbottò Grover con la sua tenuta comoda da casa.
No,lui non è classificabile come persona normale. Lui è a se. Figurati che per poco non mi strappava il cellulare di mano quando ho chiamato il 911. Ho dovuto farvi chiamare da mio figlio.” rispose Danny sconsolato.
Va bene. Allora io e Lou ci occupiamo della cucina. Che ne dite ragazzi vi va di cucinare con noi?” disse Kono con un mega sorriso.
Ragazza hai dei gusti davvero raffinati. Con lo zio Lou mangerete delle vere e proprio prelibatezze!” disse Grover avviandosi verso la cucina.
Ehi,quello che ho comprato deve durarmi per tre giorni! Vedete di non cucinare tutto quanto.” gli disse Danny pregando di non aver fatto la scelta sbagliata.
Ma dai gridolini contenti dei suoi figli non poteva che essere sollevato. Sospirò togliendosi le scarpe e i calzini sotto lo sguardo incuriosito di Chin.

Le pezze di acqua fredda non serviranno. Ha la febbre troppo alta. Ho pensato di fargli mandare giù qualcosa,ma dubito che mi darà retta. Aspetteremo finché non sarà in grado di intendere e di volere,sempre che sia possibile per lui.” disse avvicinandosi a Steve e cominciando a spogliarlo.
Chin capì al volo e cominciò a ridacchiare.

Sono curioso di vedere la sua faccia quando gli racconteremo quello che ci ha fatto passare.” disse sfilandogli le scarpe.

Dopo aver spogliato Steve,lasciandolo rigorosamente con i boxer,Chin e Danny se lo caricarono di peso per andare verso il bagno al pian terreno.
Sembra di portare in spalla una stufa bollente.” disse Chin stando attento a non far cadere Steve.
Danny annuì per non imprecare. Quello scherzo gli stava costando preziosi anni di vita.
Arrivarono in doccia e si trovarono davanti ad un enorme problema. La cabina doccia non era omologata per tre persone,né tantomeno per due.

E adesso?” chiese Chin.
Vado io...tu prendi il mio accappatoio in salone.” rispose Danny cominciando ad infilarsi in doccia con Steve.
Intendi quello grigio che ho visto sulla poltrona?” chiese ancora il tenente.
Grigio? Ahhh...Grace dev'essersi sbagliata. Il mio accappatoio è blu. Quello grigio è di Rachel. E' venuta in spiaggia qualche mese fa e poi sono passati a casa a fare la doccia. Deve averlo lasciato qui. Non riusciremo a farci entrare Steve.” rispose Danny.
Immagino che sia nel bagno di sopra allora.” disse Chin avviandosi.
Da una parte avrebbe preferito che Chin restasse e si occupasse lui di Steve. Averlo lì appiccicato addosso e mezzo nudo non gli faceva capire nulla. Soprattutto dopo tutti quei piccoli momenti di intimità che avevano avuto. Niente più di piccoli sguardi fugaci e occhiate di apprezzamento. Non c'era mai stato nulla di concreto tra di loro,anche se ogni volta che erano vicini,Danny sentiva una scarica di elettricità pura attraversargli il corpo. E Steve,bé era Steve. Lui non lasciava trasparire emozioni,anche se una volta,non ricordava neppure come ci fossero arrivati,dopo un abbraccio fraterno Steve non si era scostato da lui come il suo solito. Anzi,aveva preso a fissargli le labbra quasi volesse divorargliele. Ma quel momento era passato quasi subito,grazie anche a Crudelia,arrivata appena in tempo per riportare a casa i suoi figli.
Comunque neanche cercò di chiudere la porta della doccia,visto che se lo avesse lasciato andare probabilmente lo avrebbe poi dovuto raccogliere dal pavimento.

Okay Steve...” disse pur sapendo che l'amico non poteva di certo sentirlo.
Aprì il getto dell'acqua fredda e cercò di restare immobile il più possibile mentre l'acqua ghiacciata li inzuppava.
Dopo pochi secondi sentì Steve biascicare qualche parola,ma non capì cosa stesse dicendo. Poi Steve,probabilmente risvegliato dall'acqua gelida,sobbalzò e strinse le braccia attorno a Danny.

Calma,calma Steve. Sono io. Tranquillo. Hai la febbre alta,dovevo farla scendere in qualche modo.” spiegò lui con calma e delicatezza.
Danny...” disse Steve battendo i denti.
Lo so,è fredda. Ma tu resisti okay? Facciamo scendere la febbre e poi ti porto al calduccio.” disse lui tristemente.
Steve resistette ancora un po',fino a che i suoi occhi non riuscirono a mettere meglio a fuoco il posto in cui si trovava. Alzò la testa e trovò gli occhi di Danny,zuppo come lui ma vestito. Di nuovo quella sorta di elettricità attraversò il Detective,che quasi si sciolse allo sguardo da cane bastonato che il suo Seal aveva. Bagnato dall'acqua,con gli occhi gonfi e il viso arrossato dalla febbre. Di certo non era l'occasione migliore per fare una qualsiasi mossa. Anche perché sarebbe stato come approfittarsi di lui,e questo Danny non lo avrebbe mai fatto. Però Steve continuava a guardarlo in quel suo modo. Quello che gli faceva tremare le gambe ogni volta. E per di più sembrava non voler staccare gli occhi dalle sue labbra. Forse non era l'unico a provare quella specie di tensione.
Alla fine Steve provò a dirgli qualcosa,ma Danny non gliene diede modo. Si avvicinò a lui e lo baciò. Un bacio semplice e a stampo,che serviva più a rassicurare lui che non Steve.

Se mi dici di nuovo che stai bene giuro che ti lascio in doccia fino a domani!” disse Danny arrabbiato.
Steve sorrise e fece per avvicinarsi di nuovo a lui,ma in quel momento arrivò Chin.

Non era nel bagno,era in camera tua. Ci ho messo un po' a capire che dovevo aprire l'armadio per trovarlo.” si avvicinò e lo porse a Danny.
Il detective chiuse il getto dell'acqua e,sempre sorreggendo Steve,lo aiutò ad uscire dalla doccia.
Il Seal batteva i denti per il freddo e non riusciva a tenersi in piedi da solo,ma grazie a Chin,riuscirono ad infilargli l'accappatoio e a riportarlo in salone.


-Il settimo giorno di quella lunga settimana,Danny lo passò al capezzale di Steve. In realtà né lui né i suoi amici avevano voluto lasciare il Comandante della Five 0 da solo. E alla fine anche i bambini non ne avevano voluto sapere di dormire nella loro cameretta.
Danny era lì,con delle occhiaie da record e i capelli scompigliati,che sbadigliava vicino a Steve. Gettò sul tavolino le garze che stava cambiando e prese il sacchetto nuovo aprendolo con un po' di lentezza. Il sonno cominciava a farsi sentire,ma lui non aveva intenzione di fermarsi.
Lui e Chin avevano passato la nottata in bianco,prima rivestendo Steve e poi cercando di rattopparlo al meglio. Avevano dovuto chiamare Max più di una volta,ma fortunatamente nessuna delle ferite che aveva riportato,necessitava di punti di sutura.
Si erano dati il cambio più di una volta,perchè Grace e Charlie chiedevano spesso la presenza del padre. Ma alla fine,non volendo lasciare né Steve né i suoi bambini da soli,aveva optato di spostare la loro camera da letto in salone.
Fortunatamente Danny aveva dei letti da campeggio pronti all'uso. Praticamente erano gli unici a stare comodi su dei letti. Loro e Grover. Lou infatti aveva subito approfittato di uno dei due letti,appena aveva visto i bambini addormentarsi insieme. Aveva blaterato qualcosa sulla vecchiaia e sul fatto che la sua schiena non avrebbe retto alle poltrone di Danny e si era praticamente spiaggiato vicino al letto dei bambini. Kono invece non aveva avuto problemi. A detta sua riusciva a dormire ovunque. E così sembrava,visto che divideva l'unica poltrona reclinabile con Chin.
Il tenente aveva cercato di restare sveglio il più a lungo possibile,ma il sonno aveva avuto la meglio poco prima dell'alba.
Adesso erano tutti lì che dormivano,mentre Danny ricopriva con cura la ferita sulla coscia di Steve e faceva un paio di giri di fascia elastica sopra la garza. Una volta terminato,si stiracchiò la schiena,si allungò verso Steve e gli mise una mano sulla fronte.

Finalmente....” disse notando che il calore era nettamente diminuito.
Prese dalla bacinella di acqua fredda sul pavimento una pezza. La strizzò e gliela mise sulla fronte.
Poi si guardò intorno. Non aveva posti per mettersi a dormire anche lui. In effetti aveva dovuto usare il tavolino del salone come sedia,per evitare di aggiungere cose ingombranti in quell'ambiente che era diventato ormai molto più piccolo di come lo ricordava.
Così,sfilò un cuscino dai piedi di Steve e lo buttò per terra. Poi si alzò e andò dai suoi figli rimboccandogli le coperte. Gli diede un bacio sulla fronte e raccolse una coperta che aveva lasciato piegata ai loro piedi. L'aprì e la mise a Steve,rimboccandogliela con cura e tirandogliela su fino al petto.
Poi si fermò a guardarlo e si abbassò su di lui.

Ecco perchè sentivo che qualcosa non andava. Il tuo stupido orgoglio da Super Seal mi ha fatto perdere almeno dieci anni di vita.” disse stanco ma contento che il partner stesse finalmente meglio.
Alzò il panno umido e gli diede un bacio sulla fronte fresca,come aveva fatto con i suoi figli poco prima.
Rimise la pezza a posto sulla sua fronte e si coricò per terra voltato verso il divano,e finalmente chiuse gli occhi.

Qualche ora dopo,Steve cominciò a svegliarsi. Sentiva un caldo atroce e aveva una sete pazzesca. Aprì gli occhi e ci mise qualche secondo per riconoscere il soffitto di casa di Danny. Alzò un braccio e lo piegò sulla fronte,scostandolo appena avvertì il panno umido. Lo prese e lo guardò storto. Non ricordava cosa fosse successo,ma capì che ovviamente non era più in Iraq. L'obbiettivo di Rajii Amad non era solo il Governatore delle Hawaii. Purtroppo lui e la sua gente stavano organizzando uno degli atti terroristici più grandi che le Hawaii avessero mai visto,e se lui non fosse partito,molto probabilmente quella cellula terroristica non sarebbe mai stata trovata. E la sua isola sarebbe stata il fulcro di una catastrofe. Fortunatamente non aveva dovuto fare molto. I militari e le forze speciali si erano occupati di quel problema da soli,com'era giusto che fosse. Ma lui si era offerto volontario per essere testimone della fine di quel caso,che era cominciato proprio lì sull'isola.
Tenne il pezzo di stoffa in mano e si voltò verso l'interno della stanza.
Per un attimo gli si strinse il cuore. La sua Ohana era lì. Dormivano tutti intorno a lui e tutti sembravano distrutti.
Sorrise al pensiero di ciò che aveva potuto fargli passare,e da una parte si diede dell'idiota. Ma dopo quello che aveva visto fare dagli uomini di Amad negli ospedali iracheni,forse per la febbre,forse per le immagini di quelle persone,ricordava di aver avuto una paura immane. Certo col senno di poi sapeva che non avrebbe dovuto preoccuparsi. Joe non lo avrebbe mai lasciato in uno di quei posti,ma al solo nominare l'ospedale,Steve aveva sentito una sensazione di rifiuto che non aveva mai provato. E alla fine aveva camminato dall'aeroporto fino alla casa di Danny. Ci aveva messo un ora buona ad arrivare,ma alla fine era riuscito a trovare il suo posto sicuro.
A pensarci,dov'era Danny? Spalancò gli occhi pensando di non averlo visto,e lo cercò tra le figure dei suoi amici. Grace e Charlie erano lì,non poteva non esserci anche lui. Che fosse andato a dormire di sopra?
Buttò il panno umido in terra intenzionato ad alzarsi,quando un grugnito infastidito lo sorprese.
Dal pavimento si alzò la figura assonnata di Danny,intento a stropicciarsi un occhio e a togliersi la pezza bagnata dalla testa.
Quando vide Steve sveglio,rimase per un attimo a guardarlo senza dire una parola. Ma alla fine sorrise e gli mise una mano sulla spalla,riaccompagnandolo a sdraiarsi.

Ehi,non ti muovere okay. Va tutto bene,sono qui.” gli disse pensando che l'amico avesse avuto un qualche incubo.
E da quando era entrato in casa malconcio,lui e Chin avevano avuto a che fare con i suoi incubi quasi tutta la notte.
Steve si rilassò sul cuscino e alla fine gli sorrise anche lui,e Danny capì che finalmente il suo stupido Seal si stava riprendendo.

Come ti senti Steve?” chiese lui mettendogli una mano sulla fronte.
Steve chiuse gli occhi senza abbandonare mai il sorriso che gli abbelliva la faccia.

Sto bene Danny.”

   
 
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