Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    01/10/2018    1 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XL.

SOGNO O REALTA'




Judy iniziò a captare i suoni attorno a sé. Sentiva il ticchettio di un orologio, il rumore di alcuni carrelli trasportati nelle stanze accanto e il proprio battito cardiaco controllato da un elettrocardiogramma.

Conosceva quei suoni e quelle sensazioni. La ragazza aprì gli occhi e, infatti, si trovava in un letto di ospedale. Aveva già vissuto quella scena più volte nella sua vita. Sicuramente ora sarebbero entrati i suoi zii dicendole che era morto ancora qualcuno.

“Ciao cara” salutò Holly entrando nella stanza. Judy corrugò la fronte. La zia aveva il viso abbastanza rilassato e non dava segno di dover dare una brutta notizia.

“Ricordi qualcosa di ieri sera?” chiese Craig mettendosi le mani in tasca. In un lampo la ragazza vide di nuovo i ricordi della notte precedente. Ricordò Moriarty pronto ad ucciderla, la lotta con Nick, la morte di Moriarty e poi ancora Nick…Nick…dov’era Nick?!

Ecco che all’improvviso il battito della ragazza cominciò a diventare irregolare.

“Hey, tranquilla” disse Holly avvicinandosi e accarezzandola.

“Nick, dov’è Nick?!” si preoccupò Judy. La ragazza sperava che non fosse morto, non avrebbe sopportato anche quel trauma.

“Ieri l’hai soccorso e poi sei svenuta per lo shock, quindi non ricordi. Nick sta bene! Moriarty non era il genio della chimica che si credeva di essere. Ha avvelenato il ragazzo ma non è a rischio di morte. Ora è in coma farmacologico. Lo sveglieranno tra una settimana” spiegò Craig contento.

“Quindi, è tutto finito?! Sono salva, non mi succederà più niente?!” chiese la ragazza con le lacrime agli occhi.

“E’ finita Judy. Ora puoi tornare a vivere come una diciannovenne” le sorrise Holly prendendole la mano.

“E…lui…dov’è?!” domandò ancora la ragazza chiedendosi dove fosse l’altro pezzo del puzzle del suo lieto fine.

Gli zii si guardarono emozionati e, insieme, fecero cenno alla ragazza di uscire nel corridoio.

Delle infermiere staccarono le flebo e l’elettrocardiogramma permettendo alla giovane di mettersi in piedi. Judy esitò ad aprire la porta. Voleva assaporarsi quel momento. Era in stato confusionale e non capiva se stesse vivendo la realtà o un sogno. Quante volte si era trovata in quella situazione per poi rimanere con il cuore spezzato vedendo solo nero. Se dietro quella porta c’era chi credeva lei, allora veramente il suo più grande sogno stava diventando realtà.

Judy assaporò quel momento, chiuse gli occhi, inspirò profondamente e poi aprì con forza la porta trovandosi nel corridoio.

Di primo impatto la ragazza ci rimase male di nuovo: nel corridoio non c’era nessuno. Quella volta, però, valeva la pena di aspettare un attimo perché ecco che, dietro ad un'altra porta, comparve una testolina dai capelli neri che si guardava intorno freneticamente.  

Entrambi si riconobbero subito a vicenda e i loro cuori iniziarono ad esplodere nel petto.

“Oliver?!” urlò lei a voce alta.

Pronunciò il suo nome usando tutta l’aria che aveva nei polmoni come se volesse confermare che non fosse un sogno. Urlò il suo nome non curandosi dell’ambiente in cui si trovava perché era un anno che non vedeva suo fratello. Non ci credeva, non era possibile! Oliver era lì, in carne ed ossa davanti ai suoi occhi!

Il ragazzino cominciò a correrle incontro e si gettò tra le sue braccia.

La ragazza finì per crollare in ginocchio per colpa dei singhiozzi. Nessuno dei due credeva di poter vivere quel momento. Si strinsero con tutta la forza che avevano in corpo senza volersi più separare. Judy, troppo felice ed incredula, alternava gli abbracci a momenti in cui allontanava il fratello per osservarlo meglio. Si era persa più di un anno di lui. Se lo ricordava più basso, con meno capelli, con i lineamenti più da bambino. Ora invece aveva davanti un giovane uomo che era resistito a delle situazioni più grandi di lui. Lo osservava, gli accarezzava il volto toccando ogni angolo di esso e baciandogli le guance sorridendo e ridendo tra le lacrime di gioia.

Anche gli zii osservarono emozionati la scena.

“Stuart, Jenny…promessa mantenuta: i vostri bambini sono di nuovo insieme” sussurrò Holly asciugandosi le lacrime. Gli zii lasciarono i due fratelli da soli per un’ora e, appena la situazione si stabilizzò, fecero loro visita.

“Che bello vedervi insieme!” affermò Holly notando il sorriso sul volto dei due ragazzi.

“Abbiamo una notizia da darvi, speriamo possiate essere d’accordo. Judy, il tuo giudizio sarà determinante” continuò Craig serio ponendo tutti in ascolto.

“La notte in cui accadde quello che voi sapete, io ricevetti una lettera da vostro padre. In questa lui ci ringraziava per esserci sempre stati e, visto che temeva di dover morire, allegò una serie di certificati che ci avrebbero permesso, un giorno, di adottarvi. Ora…noi vi chiediamo se siete d’accordo. Noi faremmo di tutto per voi e vi vogliamo bene come se foste i figli che non abbiamo mai avuto. Judy, tu essendo maggiorenne puoi declinare l’offerta e…”

Judy non lasciò finire lo zio perché lo abbracciò forte facendolo tacere.

“Siete sempre stati i nostri secondi genitori e senza di voi non so cosa avrei fatto. Quindi vi do il mio consenso e penso che anche mio fratello sia d’accordo” disse Judy allargando l’abbraccio ad Oliver e alla zia portando così alla nascita della loro nuova famiglia.

Due ore dopo…


Judy doveva fermarsi in ospedale per accertamenti fino al giorno seguente. Oliver e gli zii tornarono a casa a sistemare la camera del ragazzo. Judy, invece, trascorse un’ora accanto a Nick.

“Sei stato scemo… hai rischiato la tua vita per me” sussurrò la ragazza accarezzando la folta chioma rossa di lui.

“Quando ti sveglierai non saprò come ricompensarti. Hai fatto tanto per me… non vedo l’ora di poter stare di nuovo con te” disse lei felice e, dopo aver ammirato la sua bellezza per un po’, tornò nella propria stanza.

Quella nuova Judy la spaventava. La preoccupava perché non la conosceva. Era una Judy che diceva di sì alla vita! Una Judy sicura di amare Nick, di voler bene ai suoi amici, di voler trascorrere del tempo con la sua famiglia, di cercare la felicità in ogni attimo della sua esistenza. Si sentiva diversa, forse più debole e umana. La Judy razionale e cinica lasciava il posto a una Judy più fragile e coraggiosa allo stesso tempo…e questa Judy le piaceva molto.

Nel pomeriggio…


“Hey, possiamo entrare?” disse una voce familiare.

“Meri!” esclamò Judy vedendo Merida seguita dalle altre ragazze.

Judy saltò giù dal letto e le abbracciò tutte. Non era da lei, ma doveva ringraziarle.

“Avremmo sopportato la verità sai?” disse Rapunzel seria.

“Lo so, ma non ero nemmeno sicura di me stessa. Cercavo un modo per tutelarmi. Voi però mi avete protetta grazie all’amicizia. Mi avete aiutato tantissimo senza nemmeno saperlo” rispose Judy sedendosi di nuovo sul suo lettino bianco ed iniziando un discorso con le amiche.

“Anna…come va la gravidanza?” chiese poi Judy guardando l’amica.

“Per ora tutto bene. Devo ancora abituarmi alle nausee e alle paure di Kristoff” rise lei accarezzandosi il grembo che cominciava a crescere.

“E tu e Nick?” si intromise Elsa sedendole accanto.

“Beh, ci siamo dichiarati… se non fosse che siamo svenuti dopo e non abbiamo potuto dirci altro. Lo so è abbastanza divertente come cosa” scherzò ancora Judy e, con serenità, continuò a dialogare con le amiche per tutto il resto del pomeriggio.

La sera…


Oliver e gli zii tornarono a far visita alla ragazza. Oliver trascorse ogni minuto accanto alla sorella. Dovevano recuperare tutto il tempo perduto. Judy sembrava innamorata anche del fratello. Osservò ogni parte di lui. I suoi occhi dalle leggere sfumature violacee come quelli della mamma, i capelli scuri di papà, le lentiggini come le sue…entrambi i fratelli costudivano nella propria fisionomia i segni predominanti dei genitori.

“Nick come sta?” domandò poi la zia.

“Dicono che sta bene. Sta reagendo benissimo e tra qualche giorno lo sveglieranno” rispose Judy scompigliando i capelli del fratello.

“Allora dovremo fargli un regalo!” aggiunse lo zio Craig e quell’ultimo pensiero scosse Judy.

“Ho un’idea!” disse lei entusiasta.

“Io ho in testa ancora la formula di papà. La mamma di Nick ha un tumore incurabile. Potremmo testarla su di lei. Non posso garantire nulla ma forse questo potrebbe aiutarla a guarire!” continuò Judy cercando l’approvazione dei parenti.

Tutti pensarono che quella sarebbe stata un’ottima idea sia per salvare Nick e la sua famiglia, sia per tutelare la formula Hopps. Quella formula sembrava funzionante e certificata, era solo il momento di provarla permettendo così di guarire tanti sofferenti e non creare situazioni pericolose come quella che avevano appena affrontato.
  
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