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Autore: ChiiCat92    02/10/2018    0 recensioni
"« In piedi. »
In risposta a quelle parole, solo un lento, sommesso ringhiare.
Segue una risata, densa e calda come una colata d'oro fuso."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Saix, Xemnas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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01/10/2018

 

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« In piedi. »

In risposta a quelle parole, solo un lento, sommesso ringhiare.

Segue una risata, densa e calda come una colata d'oro fuso. L'uomo a cui appartiene la risata si avvicina lentamente, con passi calcolati e attenti, alla creatura ringhiante accucciata sul pavimento.

Alla luce della luna piena i suoi lineamenti appaiono scolpiti nel marmo bianco, ma il ringhio che gli scopre gengive rosse e denti appuntiti ne deturpa la bellezza.

« In piedi. » ordina, nuovamente, con più decisione stavolta.

Il ringhio non cessa, risuona in quella gola umana come fosse quella di un animale. Le pupille, sottili come quelli di un felino, non staccano gli occhi dall'uomo, sottomesso ma ancora scosso da un brivido di ribellione.

Solo dopo un lungo istante ubbidisce. Le ferite sul corpo bianco sono profonde ma è come se non sentisse il dolore. La sua mente è lontana questa notte, e Xemnas ha tutta l'intenzione di approfittarne.

Quando le lame eteree bruciano l'aria, apparendo come estensioni delle sue braccia, Saïx si tira indietro, solo di un passo, sulla difensiva, le labbra arricciate e le mani arcuate come artigli.

Xemnas ride, deliziato da quello spettacolo. Non meno ferito è il suo corpo bruno, colpito con desiderio di morte dalla furia di Saïx.

« Avanti. » lo incita, un sorriso sbieco sul meraviglioso volto. Stanco, provato, ma non sconfitto.

Prova un sottile piacere nel fargli credere di avere il controllo.

Saïx ulula, un lupo dalla pelliccia blu notte, e si lancia sull'uomo a mani nude, pur potendo evocare un'arma per contrastarlo.

Se Xemnas lo colpisse con una delle lame potrebbe ucciderlo, l'odore nel sangue nell'aria gli riempie già i polmoni. Pregusta il momento in cui il suo sguardo ambrato si spegnerà, oscurato dal velo sottile del nulla, si passa la lingua sulle labbra e reprime il tremito. Deve avere mani salde, adesso, nell'unico momento in cui Saïx può combattere per se stesso.

L'uomo fa un salto indietro poco prima di finire sotto gli artigli di Saïx. Se il fendente fosse andato a segno...

C'è la concreta possibilità che lui prenda il sopravvento, e questo lo rende solo più eccitante.

Si abbassa per sferrargli un calcio agli stinchi e fargli perdere l'equilibrio. Preso alla sprovvista, perché troppo concentrato sulla sua stessa ira, Saïx non riesce ad evitare il colpo e crolla a terra. Di nuovo.

Xemnas gli è sopra in un attimo.

La lama vibra, a poca distanza dalla pelle morbida, eterea, del collo del suo avversario. Il desiderio di ucciderlo è pari solo a quello di tenerlo in vita, ai suoi piedi, per sempre.

Saïx torna a ringhiare, frustrato. Ha capito che non può vincere o la sua mente è ottenebrata dalla luna piena?

Dall'espressione vacua, stordita, sembrerebbe così.

« Ancora. » mormora Xemnas, quella voce chiocciante come un rotolare di ciottoli sulla battigia.

Lui non se lo fa ripetere, stavolta, e balza in piedi con un colpo di reni. Si avventa sull'uomo con le forze che gli rimangono. Ormai è allo stremo, e quel corpo martoriato ne è la prova.

Il suo attacco va a vuoto e prima che possa voltarsi per difendersi, Xemnas gli assesta una gomitata tra le costole.

L'uggiolio che gli sfugge dalle labbra è rassegnato, finito. È sempre stato uno scontro impari, non ha mai avuto speranze, eppure stavolta, quest'unica volta, ha pensato di poter davvero...

« Vieni qui. » dolcemente, Xemnas gli porge una mano.

Saïx respira a fatica, ma ubbidisce. Gattona sul pavimento fino a lui, lo guarda dal basso con occhi grandi. Ha fatto del suo meglio, e non è stato abbastanza.

Xemnas passa le dita tra i capelli di zaffiro, un dolce sorriso sulle labbra di velluto. « Mi aspettavo qualcosa di più da te. » gli solleva il viso tenendolo dal mento, e si abbassa quanto basta perché Saïx possa sentire il suo respiro sulla pelle.

Freme, le mani hanno un sussulto, ma non osa muoversi, non adesso. Qualcosa di simile alla paura gli riempie il petto altrimenti vuoto. Respira più forte, anche se il fianco gli fa male per la gomitata.

Poi lo schiaffo, violento. Gli spacca il labbro inferiore e gli riempie la bocca di sangue. Quasi perde l'equilibrio, ma riesce a mantenersi dritto solo per pura forza di volontà.

« In piedi. » torna a ordinare Xemnas.

In risposta a quelle parole, solo un lento, sommesso ringhiare.

   
 
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