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Autore: Manto    05/10/2018    3 recensioni
❤ Seconda classificata al concorso “Flash Contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic]” indetto da AleDic sul forum di EFP.
Wanda!Centric.
Piccola flash introspettiva e molto cute sulla mia adorata Wanda e ciò che la lega a Clint; perché sì, anche se non a livelli di ship, adoro il rapporto fra loro due e tutto ciò che condividono.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi qui presentati non mi appartengono; la storia è stata scritta senza scopo di lucro

Storia partecipante al concorso “Flash Contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic] indetto da AleDic sul forum di EFP.




Nickname sul forum e su EFP: Laodamia94 – Manto
Fandom (se ne utilizzate più di uno):
Marvel MCU (Avengers)
Personaggi e pairing (se presente):
Wanda Maximoff; Clint Barton (nessuna ship)
Numero Parole:
484
Note autore (se necessarie):
Niente da fare, l’università invece di spegnermi le idee me le accende; e le maratone pure, così che ormai ho rinunciato a resistere all’ispirazione e mi offro spontaneamente alle sue grinfie. Il titolo riprende il ritornello della canzone “People Help the People” nella cover di Birdy. Chi mi conosce sa che tendo a inserire nelle mie fic riferimenti alla musica, e anche questa volta non ho fatto eccezione (anche perché il testo della canzone mi ha fatto immediatamente pensare a entrambi i pg protagonisti e alle vicende che li riguardano, e quindi la testa ha fatto tutto per conto suo). Uniamo a questo anche il fatto che adoro i missing moments e una scena con Wanda e Nathaniel Pietro mi tentava da tempo immemore, ecco che giungiamo al delirio completo ^^




A Hand for the Homesick



Sei solo un pericolo.
Eppure, la vita delicata che ora stringi tra le braccia sembra aver trovato in te il suo rifugio; e accoccolato contro il tuo petto, tra un’occhiata rapita al sonno e un sorriso accennato, il novello fiore di casa Barton si impossessa anche di una tua ciocca e la stringe piano, quasi a chiederti di restare ancora: solo per un istante, nell’attimo eterno di un’altra carezza.
Il mondo imparerà a temerti.
La ninna nanna che intoni profuma di montagne e innocenza, pizzica appena la pelle con le tracce di malinconia che porta con sé; e da una parte c’è un silenzio rapito, dall’altra dolcezza e tanti, tanti ricordi. Il tuo stesso cuore ti abbraccia con il suo battito, rispondendo agli incoraggiamenti di un altro.
Non vuoi che tutti conoscano il tuo nome?
Il piccolo è stato designato con l’amicizia e la gratitudine, con un ‘grazie’ che recherà ovunque: che tutti sappiano cosa può fare l’amore più puro[1], che comprendano il coraggio e il sacrificio.
Non vuoi diventare più forte?
A volte ci si dimentica di essere umani: si smarrisce la parte più vera di sé e la bellezza della fragilità, si indietreggia fino a trovare solo ombre e lì si rimane, chiudendo le mani sulla disperazione, lasciando cadere il mondo e precipitando con esso.
A volte non si ammette di essere smarriti, che la strada di casa è sempre più lontana e non si vede il modo di tornare indietro; così si resta soli con il proprio dolore e ogni genere di mostro: colpa, rimorso, vendetta.

Ma in te non c’è solo distruzione.
Ma per quanto possa essere grande la tristezza, la memoria, sai, ha una sua esistenza: e anche se è stata allontanata, alla fine ritrova la via per tornare e risollevare fino alla luce tanto che ora sei nella casa di chi ti ha salvato ed è stato salvato, a scoprire che le tue dita non portano solo pena e paura, ma riescono anche a coccolare il futuro di un bambino e a scorgere il sorriso di tuo fratello.
Non sei più sola; non sei perduta.
Solo un padre avrebbe potuto fendere la vostra prigione di rabbia; solo la mano sicura di chi da sempre protegge e veglia sarebbe riuscita a ridarvi le ali per librarvi ancora e sprigionare la vostra splendida luce, la stessa che trovi quando alzi il volto e incontri lo sguardo benevolente che ti sta fissando da lunghi istanti.
«Gli devo piacere davvero tanto», mormori allora, avvicinandoti dolcemente a Clint nella luce di un tramonto bello quanto te.
«Perché il suo cuore ti ha riconosciuto», è la risposta, mentre le prime stelle salgono a illuminare il cielo e il principio di un abbraccio
intenso e sincero. E non c’è più bisogno di parole; ecco, ora ogni lacrima e timore, ogni tormento e giudizio del passato trova la sua pace e tu sei a casa.
Ci sono cose che nemmeno la Morte può annullare; e
allora vivi per esse, sempre.







[1] In questo caso si può parlare del tipo d’amore definito, in termini antichi, “agape”: disinteressato e spontaneo, lega gli uomini a prescindere dai sentimenti individuali e li spinge a donare tutto di sé, anche la vita, per la salvezza e il bene altrui; e per questo è considerato, appunto, l’amore più puro.

   
 
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