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Autore: Ria-chan    11/10/2018    2 recensioni
Certo, non tutti sono portati ad essere bravi baby sitter e, del resto, non si può dire che occuparsi di un bambino sia compito facile ma, a dimostrazione che Natsu non è poi così negato, c’è Asuka a testimoniare in suo favore. Che succede, però, se la bambina da tenere sotto controllo non è un’abile cecchina ma una mini-maghetta degli spiriti stellari? La domanda non è tanto: “Se la caverà, Natsu?” quanto “Riuscirà Natsu a sopravvivere?”.
Perché sì, per colpa di un incantesimo, Lucy è stata abracadabrizzata alla sua forma –fisica e mentale- di dolce e tenera, quanto pestifera, bambina e volente o nolente nessun altro, all’interno della Gilda, è più indicato quanto Natsu per tenerla a bada. O beh, almeno in parte. Inoltre, a quanto sembra, il ritorno alla normalità non avverrà almeno finchè Lucy non passerà, nuovamente, tutti gli stadi della crescita. E si sa, quale bambina-adolescente non ha mai avuto una cotta? O magari più di una? ...
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
Lucy?!


“H-Happy?”
"N-N-Natsu?”
“Che- che facciamo ora?!”
“Non chiederlo a me! È colpa tua! Baka-Natsu!”
“Colpa mia? Come sarebbe? Io non ho fatto nulla!”
Natsu si portò le mani alla testa, stringendo qualche ciocca rosea tra di esse: quello doveva essere un incubo. Sì, non c’erano dubbi. Se provava a tirsi i capelli solo un po’ più forte era certo che non avrebbe sentito nulla, dopotutto quello era solo un sogno. Giusto? Uno di quelli terribili, però.
“Yaaaa! Che facciamo adessoooo?!”
Qualche lingua di fuoco piroettò nell’aria al suo grido.
“Non chiederlo di nuovo!”
Happy, dal canto suo, anche ammesso che fosse un sogno, non era di grande aiuto: svolazzava in cerchio, in preda al panico, urlando che erano spacciati e che, ovviamente, era tutta colpa di Natsu. Ed in verità, che fosse colpa di Natsu o meno, e dal canto suo il dragon slayer del fuoco era assolutamente convinto che non lo fosse, che continuassero a battibeccare, in preda al panico, non li avrebbe aiutati poi molto a risolvere il problema. Ammesso che comunque ci fosse una possibilità di risolverlo:
“Ok, calmiamoci e ragioniamo!”
“Hay, sir!”
Natsu incrociò le braccia all’altezza del petto:
“Mmmmmm.... mmmmmmm....MMMMM”
La testa rivolta verso il basso, pendente da un lato, segno che tutto il suo corpo era estremamente concentrato e che presto avrebbe dedotto cosa era meglio fare. E così Happy attese, silenzioso accanto al mago.
“Ho trovato!”
“Waa!” Con aria seria e trionfante, Natsu batté il pugno chiuso nel palmo della mano e rivolse la sua attenzione verso la bambina dai capelli biondi addormentata su due sedie, poste a mo’ di letto, di fronte a lui.
“Portiamola alla gilda! Qualcuno se ne occuperà!”
“Ehhhhh???!”
Certo, l’idea non era poi delle migliori e perfino Happy se ne era reso conto ma, infondo, che potevano fare loro, da soli? Magari nella gilda qualcuno, con meno fiamme nella testa e più cervello, avrebbe saputo cosa fare...
“Ha-hay. Torniamo a casa.”
Natsu caricò la bambina sulle spalle, lasciando che si adagiasse sulla sua schiena con il corpicino e che gli cingesse il collo con le braccine sottili:
“Che rottura!”
Tutta quella situazione era una gran rottura! E non gli piaceva affatto. Ma che poteva farci, ormai, ci si era ritrovato e doveva in qualche modo uscirne. E più in fretta arrivava alla gilda quanto prima poteva scaricare quel fardello a qualcun altro. Cosi, a passo svelto, Natsu ed Happy si incamminarono verso la gilda. Tutto ciò proprio non ci voleva ma, almeno, un lato positivo c’era, Lucy era 10 volte meno pesante adesso!

“Ta-tadaima.”
“Tadaima.”
Natsu and Happy fecero il loro ingresso nella gilda dopo appena 1 ora: per loro immensa fortuna Chocotown non distava molto lontano da Magnolia anzi, essendo praticamente al confine con i borghi della città, era quasi più da considerarsi un quartiere ben sviluppato che non una vera e propria città e se avessero preso un treno –o qualsiasi altro mezzo di trasporto provvisto di più di due gambe- magari il loro viaggio sarebbe durato anche meno di 30 minuti ma... beh, meglio comminare a detta di Natsu, per cui il percorso si era ovviamente allungato. Ed Happy non aveva obbiettato: non era lui ad avere un peso morto sulla schiena del resto!
Ad ogni modo, il loro ingresso nella gilda, alquanto inusuale -nessuna porta sbattuta, urla di eccitazione, proposte di sfide urlate al vento o fiamme qui e lì- attirò l’attenzione di non pochi membri:
“Ohi, fiammifero, sei tornato? Cos’è quell’espressione stravolta? Non dirmi che ti hanno fatto il culo!?”
“Natsu? Tutto bene? Mi sembri un po’ stanco.”
Che Natsu ignorasse le prese in giro di Gray ebbe dell’inverosimile ma che non prestasse neanche attenzione a Lisanna...beh, a quel punto qualcosa che non andava doveva pur esserci. Del resto già vederlo così stanco ed afflitto era qualcosa di cui preoccuparsi.
“Ah?! Non rispondi più, idiota? Ti è andato a fuoco il cervello?!”
“Ahhhh!”
Fortuna che Gray, quale mago del ghiaccio, non si gelò nell’udire il sospiro di Natsu ma, che fosse opera di Evergreen o no, ne rimase assolutamente pietrificato.
“Lasciami in pace Gray, non è il momento.”
“Di che parli? Cosa è successo durante la missio-?”
Immaginando già il peggio ed addirittura creando nuvolette ricolme di inverosimili scenari, Gray non fece in tempo a completare la frase che, adagiata la bambina sul bancone in legno del bar, Natsu si lasciò ricadere a peso morto su uno degli sgabelli posti proprio davanti al banco:
“Tch!”
Non fu molto delicato nello scaricare quella povera creatura lì, sulla panca, come fosse un sacco di patate, ma non gli si poteva dare tutti i torti: Natsu era stanco, non tanto per la camminata che, seppur lunga, non era stata faticosa quanto trasportare una ragazza adulta del peso triplo rispetto ad una bambina, ma quanto più perché in quella giornata infernale non sembrava esserci limite al peggio.
“AHHHHH?!!”
L’espressione assolutamente allibita di Gray sarebbe bastata da sola a farlo ridere per un bel po’, se fosse stato in vena di ridere, ma Natsu non rise affatto: quella era una tragedia! Non c’era nulla di divertente!
“Alalà’, che bella bambina.”
Forse fu il tono di voce alto che Gray non poté di certo trattenere, o il fatto che la parola “bambina”, appena uscita dalle labbra di Mirajane, era giunta a diverse paia di orecchie, che attirò l’attenzione di altri maghi presenti nella gilda.
“Bambina?”
“Quale bambina?”
Macao e Wakaba, camminando l’uno di fianco all’altro, si avvicinarono incuriositi.
“E questa da dove esce?!”
"Natsu! Non ci avevi detto di avere una bam-”
“Natsu, sei un vero uomo!” “Fate silenzio!”
Natsu si voltò verso la marmaglia urlante raccolta al suo fianco e alle sulle spalle: lo sguardo fulminante, uno di quelli probabilmente ereditati da Erza, capace di far gelare il sangue nelle vene perfino a Gray:
“Tch! Se si sveglia di nuovo sarà un inferno.”
Come potesse essere una bambina dal volto tanto angelico un demone dell’inferno nessuno riuscì a spiegarselo, ma fu proprio quella momentanea riflessione generale a far chiudere la bocca a tutti, almeno per il momento. Del resto, Natsu era spesso esagerato nonché un completo idiota ma... loro avevano pur sempre Mirajane: l’esempio perfetto di un demonio mascherato da angelo per cui dargli un po’ di fiducia non sarebbe stata una gran tragedia.
“Ohi, Natsu, vuoi dirci che cosa succede?”
“Chi è questa bambina?”
Finalmente più comprensivi, tutti si premurarono di controllare il tono di voce sebbene, ancora raccolti attorno al dragon slayer, attendevano una quanto plausibile spiegazione.
Gray continuava a punzecchiare Natsu “Che hai combinato idiota, ah?” Macao si limitava ad osservare e Wakaba, con le braccia incrociate al petto si era avvicinato di più alla bambina.
“Ora che la guardo meglio somiglia molto a Lu-”
“Natsu! Siete tornati! Dov’è Lucy? Ho bisogno di parlare con lei.”
Ad interrompere la conversazione ed alleggerire l’atmosfera per qualche attimo fu Levy che, sorridente, si era incamminata verso il gruppetto non appena aveva scorto Natsu ed Happy: Lucy doveva essere di certo con loro o, almeno, loro due sapevano dove fosse: la biondina le aveva promesso di accompagnarla ad un'asta di libri rari e se non si sbrigavano avrebbero rischiato di perdere i migliori.
“E’ proprio qui, non vedi.”
La voce di Natsu attirò la sua attenzione.
“Eh?”
Levy non ci mise più di qualche attimo nel raggiungere il gruppetto:
“Qui? Qui dove? Io non vedo proprio ness-”
Non fu chiaro se fu l’espressione di Levy, completamente allibita, a far finalmente realizzare a tutti ciò che la turchina aveva immediatamente intuito.
“Lu-LUUUUUUCYYYYY??!!”
Il grido unisono che si sollevò nell’aria, rimbombando ed echeggiando all’interno della gilda per diverse volte, fu seguito solo da un silenzio tombale nell’attesa che qualcuno, spezzandolo, dicesse qualcosa. Qualcosa di utile, magari. Non che ciò avvenne, in ogni caso.
“Mah, buona fortuna ragazzo.”
“Yare yare. E così era Lucy, mistero risolto!”
“Che bambina adorabile!”
“BASTARDI!”
Inutile dire che il grido di Natsu, mentre già tutti si allontanavano senza interesse, fu bellamente ignorato. Ancora più inutile è dire che, gridando come un matto con tutta l’aria che aveva nei polmoni di fuoco, aveva finito per svegliare la tenera e dolce bambina che, stropicciandosi gli occhietti con le mani chiuse a pugno, si era posta a sedere sul bancone sbadigliando dolcemente. “Chi sei? Dove sono mamma e papà?!”
Prima ovviamente di iniziare a piangere a dirotto.
“Sembra che tocchi a te badare a lei, Natsu.”
Una risatina soffocata fu condivisa da tutti i presenti, così come, sempre a tutti, non poté sfuggire il sorriso raggiante sulle labbra di Mirajane.
“CO-COSA?? PERCHE IOOOOOO?!”
Era nella merda.
Completamente.
Natsu aveva perso la sua compagna di missione e guadagnato una insopportabile e frignona bambina. Tutta quella situazione era assurda. Sarebbe stato un vero inferno! Ed era senza dubbio nella merda.
Ma lui, ne era certo, alle sue spalle tutti stavano divertendosi da matti.
   
 
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