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Autore: Cristina_chan1997    12/10/2018    0 recensioni
16! Harry e 18! Louis AU
Harry si è trasferito da poco nella sua nuova scuola a Doncaster e tutto quello che riesce a fare è continuare a pensare incessantemente sempre alla stessa cosa.
O meglio, persona.
Il ragazzo dagli occhi color oceano che ha rubato il cuore praticamente a mezza scuola ma che finirà per mostrare uno strano interesse solo per il ragazzo più giovane dai bellissimi boccoli color cioccolato.
(Una storia un po' cliché, ma neanche troppo.)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok, respira.
 
Harry si trovava davanti alla porta di ingresso della sua nuova scuola.
Non era da molto che si era trasferito a Doncaster. 
Giusto un mese fa sua madre aveva improvvisamente deciso che la cosa migliore da fare era andare via da Holmes Chapel e andare più ad est, verso Leeds.
Harry non era solito ambientarsi velocemente in un nuovi luoghi, ma questa volta fece eccezione.
Impiegò solo due settimane a trovare qualcuno con cui sedersi in aula e passare le pause pranzo, tra una lezione e l’altra. 
 
Un adorabile ragazzo irlandese dai capelli biondo chiaro e il suo amico dall’espressione costantemente calda e rassicurante, caratterizzata da occhi color nocciola scuro.
 
<< Haaaaarry! >>
Niall, il ragazzo irlandese, si stava dimenando dall’altra parte del corridoio in modo tale da farsi vedere attraverso le vetrate della porta d’ingresso, dove Harry si era piazzato in preda ad un crescente disagio.
 
È vero, si era ambientato bene, ma camminare per il corridoio della scuola, dove chiunque poteva fissarlo, per dirigersi in aula, era ancora qualcosa che gli procurava non poca ansia. 
Dopotutto aveva ancora la nomina del “ragazzo nuovo”. 
Il ragazzo dai boccoli spettinati e gli occhi verdi che impacciatamente si aggirava per la scuola facendosi piccolo piccolo nonostante la sua notevole statura. 
 
Se quell’idiota continua ad urlare il mio nome per tutto il corridoio attirando l’attenzione di tutti, giuro non gli parlo mai più.
 
<< Harry, muoviti! Vieni! >>
 
Il ragazzo dai capelli ricci riusciva a sentire l’acuta voce di Niall attraverso le vetrate.
 
Voglio morire ora.
 
Tutti si stavano girando verso il ragazzo dai capelli oro che si dimenava come un bambino irrequieto. 
 
<< Sì, arrivo... >> Harry borbottò tra sè mentre prendeva un respiro profondo.
Aprì la porta e decise che camminare con la testa china, come se i suoi stessi piedi avessero qualcosa di estremamente interessante da guardare, era la cosa migliore da fare per ignorare gli occhi di tutti proiettati su di lui e la voce di Niall che imperterrita continuava ad echeggiare in tutto il corridoio.
 
<< Giuro che eliminerò te e tutta la tua stirpe Irlandese. >>
La voce di Harry era estremamente bassa e rauca, e in qualcuno avrebbe potuto provocare timore date le parole di minaccia appena pronunciate, ma in realtà Niall sapeva benissimo che stava scherzando e iniziò a ridere come un forsennato. 
 
Era una delle poche persone che davvero riusciva a cogliere l’ironia di Harry quasi tutte le volte. 
Tutti gli altri restavano sempre un po’ basiti quando Harry faceva una battuta, perché sembrava sempre terribilmente serio data la sua voce lenta e profonda.
Oh, e delle volte la gente non riusciva a capire totalmente il suo umorismo, e pensava che fosse un tizio un po’ strano.
 
Mentre la risata di Niall continuava in un interminabile crescendo, lui ed Harry entrarono in aula.
 
<< Siete in ritardo, di nuovo. >>
 
Tutti gli alunni erano seduti al proprio posto e l’insegnante  li fissava dalla cattedra con aria minacciosa.
 
<< Scusi. >>
Harry disse guardando ovunque tranne che gli occhi della professoressa e Niall, che ancora accennava qualche risolino, cercò di fare finta di nulla sedendosi al suo posto con nonchalance.
 
E siamo a due. Quante altre figuracce mi attendono oggi?
 
<< Niall dimenticati di me per sempre. >>
Harry sussurrò quelle parole in modo che solo il ragazzo dagli occhi cristallo potesse sentire.
<< Ma se sei tu che mi fai fare sempre tardi restando davanti alla porta d’ingresso per quei buoni cinque minuti ogni volta. >>
 
Harry arrossì un po’ e abbassò lo sguardo, perché era vero.
Era così timido che ci metteva diversi minuti per prendere il coraggio di camminare di fronte a tutti da solo e dirigersi a lezione. 
Il fatto che tutti lo fissassero sempre per inquadrarlo gli dava davvero fastidio. 
 
La scuola sembrava divisa in rigidi gruppi: c’erano i nerd, che perdevano tutta la giornata a parlare di fumetti e supereroi mentre nascondevano le carte da gioco sotto il tavolo in mensa, all’ora di pranzo.
C’erano i più popolari, che si dividevano in quelli che frequentavano i corsi di recitazione, dove venivano presi solamente i ragazzi più talentosi e sicuri di se, e quelli che giocavano a football.
C’erano le cheerleaders e tutti quei ragazzi che si atteggiavano da duri in loro presenza. 
E poi c’erano gli sfigati che non venivano considerati da nessuno.
 
Tale era Harry.
O almeno così lui si considerava.
 
Era sempre stato il tipico ragazzo timido che rifiuta gli inviti alle feste inventandosi infinite scuse, per evitare di stare in luoghi affollati da solo finendo per fare da soprammobile agli angoli della stanza.
Sicuramente tutta la scuola non vedeva l’ora di timbrargli quella etichetta addosso non appena ne avrebbero avuto l’occasione.
 
Anche se per ora Harry non aveva idea di cosa pensassero di lui.
Perché i suoi due unici amici, Niall e Liam, non era poi tanto sfigati, anzi. 
Niall era il campione indiscusso di golf.
Uno sport che aveva lui stesso proposto tra le attività extra scolastiche con un tale entusiasmo che i professori si videro costretti ad acconsentire.
In più piaceva moltissimo ad un infinità di ragazze e ogni giorno si trovava dichiarazioni d’amore nell’armadietto. 
 
Mentre Liam giocava a football.
E nonostante non fosse uno di quei ragazzi che tanto facevano pur di farsi apprezzare e desiderare da tutti, nella sua cerchia di amici c’erano i tipi più famosi ed irraggiungibili della scuola.
 
Quelli che erano sempre sulla bocca di tutti; quelli che non appena scambiavi una parola con loro, tutta la scuola iniziava a guardarti diversamente e a considerarti più importante.
Quei ragazzi che si facevano odiare e amare dagli insegnanti, perché si prendevano più confidenza di quanto effettivamente potessero e si comportavano come se la scuola fosse la loro casa, ostentando una sicurezza che Harry si sognava solo.
Oh e per non parlare del fatto che Liam era anche un amico stretto di Quel ragazzo.
L’unico ragazzo che era sia capitano della squadra di football, che il più bravo studente nel corso di recitazione.
 
Il ragazzo più figo dell’intera scuola. 
Anzi, probabilmente è il ragazzo più figo dell’intera città...
 
<< Dai, lo sai che scherzo. >>
 
Harry si era ormai completamente perso nei suoi pensieri quando Niall gli diede un leggero colpetto sulla gamba in modo affettuoso per fargli capire che non ce l’aveva davvero con lui.
Il ragazzo dai capelli color cioccolato neanche ricordava più di cosa stessero parlando un momento prima che la sua testa iniziasse a vagare.
E non era la prima volta che i suoi pensieri si dirigevano incessantemente verso sempre la stessa cosa. O per essere più precisi, la stessa persona.
 
<< La lezione è finita. >>
La professoressa chiuse il libro e fece cenno di uscire. 
Harry non aveva capito neanche che materia avesse appena spiegato.
 
<< Ti vedo assente oggi, Harry. >>
Niall saltellava allegramente tra un banco all’altro impaziente di uscire.
<< Un po’ più del solito. >>
 
Il ragazzo più alto gli lancio un’occhiataccia mentre Niall riprese a ridacchiare. 
<< Fammi un po’ indovinare a cosa stai pensando... >>
Niall finse un’ espressione pensierosa e cruciata.
<< Anzi scusa, a chi stai pensando. >>
Harry distolse subito lo sguardo dai suoi chiarissimi occhi indagatori. 
 
Niall riusciva sempre a leggere Harry con una facilità che lo mandava in totale confusione.
Solitamente la gente non aveva idea di cosa pensasse, nessuno riusciva a capirlo e tutti si facevano subito in un’idea su di lui del tutto contraria rispetto a come realmente fosse.
Eppure Niall no, lui lo capiva benissimo.
Aveva capito subito che Harry non era affatto il playboy di turno, a cui piaceva sedurre le ragazze per divertimento, per poi rifiutarle.
Il motivo per cui piacesse così tanto alle ragazze era ancora sconosciuto ad Harry, data la sua estrema timidezza.
Certo, una volta che entrava in confidenza con qualcuno, diventava un’altra persona, mille volte più aperto e spontaneo, però non era nulla a che vedere rispetto ai ragazzi popolari della scuola.
Aveva gli atteggiamenti di un ragazzo qualunque, e aveva sempre pensato che tutte quelle attenzioni femminili non fossero certo dovute ai suoi modi di fare, ma a qualcosa che riguardava il suo aspetto.
In ogni caso, Niall aveva capito che Harry non ignorava tutte quelle premure perché era uno stronzo e gli piaceva vedere la gente soffrire.
Sapeva che i suoi rifiuti non erano mai rudi o dovuti a secondi fini. 
Era semplicemente poco interessato.
Ma quando un ragazzo veniva desiderato da molte ma ignorava praticamente tutte, veniva immediatamente catalogato come un dongiovanni. 
E Harry non faceva eccezione.
 
Che poi, a dirla tutta, non capiva nemmeno perché piacesse fisicamente.
Lui non si piaceva per niente. 
Vedeva solo un ragazzo esageratamente alto e dalla corporatura un po’ robusta, delle mani enormi, i capelli sempre incasinati e gli occhi perennemente un po’ persi e assonati.
E non gli piaceva nemmeno il loro colore.
Avrebbe preferito degli occhi chiari e cristallini come quelli di Niall, oppure occhi intensi e caldi come quelli di Liam. 
Però nulla, erano verdi, solo verdi. 
E ad Harry il verde non piaceva affatto.
 
<< Stavi pensando a Lou- >>
Prima ancora che Niall potesse terminare la frase fu colpito da Harry sulla spalla, così che non terminasse la frase.
<< Ahi Harry! Fai male con quelle mani. >>
<< Sí, lo so. >>
 
Almeno servono a qualcosa ogni tanto.
 
<< Niall lo sai che se ti azzardi solamente a farti sentire come minimo ti buco le ruote della macchina? >>
 
<< Cavolo oh, stamattina in corridoio ci eri andato più pesante.
Sei peggiorato. Si vede che non sei portato per le minacce. >>
Niall disse scherzosamente, mentre la sua risata era già partita, impossibile da fermare.
 
<< Sei troppo innocente per questo genere di cose. >>
 
<< Sì sì, poi vedi che ti faccio. >>
 
Liam si trovava sull’uscio della porta e la prima cosa che Harry vide di lui fu la sua espressione confusa e le sue sopracciglia aggrottate.
 
<< Troppo innocente...? Vedi che ti faccio...?
Ma di che stavate parlando? >>
 
 
Sia Harry che Niall scoppiarono in una chiassosa risata. 
E Liam non poteva fare altro che diventare sempre più confuso, ogni secondo di più.
 
<< Così non mi aiutate affatto a capire. >>
Liam continuava a mantenere il viso accigliato ma si vedeva che sotto sotto era divertito anche lui.
 
<< Niente Liam niente, sta sicuro che non sono io quello a cui Harry vorrebbe combinare qualcosa. >>
e pronunciando queste parole fece un evidente e lungo occhiolino ad Harry, che era diventato rosso come un peperone.
 
<< Ma. La. Vuoi. Piantare? >> ad ogni parola corrispondeva una lieve botta sulla spalla di Niall.
 
Il ragazzo irlandese stava per cadere clamorosamente per via delle spinte e Liam lo soccorse, per evitare una caduta che sarebbe finita nella storia della scuola. 
 
<< Ma quanti anni avete? Due? >>
Liam disse, fingendo una voce annoiata. 
Anche se in realtà quei due ragazzi lo facevano morire dalle risate ogni volta?”
 
<< No ma Harry deve ancora farne 17. >>
E dicendo questo tirò fuori la lingua in una smorfia ed Harry non poté fare altro che ripetere la frase imitando un finto accento Irlandese per fargli il verso.
 
<< Niall tu ne hai fatti 17 neanche un mese fa... >> disse Liam seriamente.
 
<< Comunque sono più grande di Harry! >>
Niall stava ancora cercando in tutti i modi di irritare il ragazzo più giovane.
 
<< Almeno io sono alto, al contrario tuo! Gnomo Irlandese. >>
Harry non era affatto orgoglioso della sua altezza, anzi, avrebbe preferito mille volte avere la stessa corporatura dei suoi due amici. Preferiva di grand lunga le persone più basse e minute.
Però Niall sembrava parecchio geloso dei suoi centimetri in più, perciò decise che avrebbe potuto usarla a suo vantaggio.
 
Harry non se n’era reso conto, ma l’ultima frase gli era uscita un po’ troppo alta, e risaltò su tutte le altre voci nel corridoio.
 
Tutto quello che successe dopo avrebbe invadentemente infestato gli incubi di Harry quella notte a venire.
 
 
Non si sarebbe più scordato di come, girato il viso a sinistra, avrebbe visto Lui rivolgergli uno sguardo gelido.
E di come Quelli occhi, di un blu così intenso da far perdere il senso dell’orientamento, si alzarono al cielo assieme ad il suo sopracciglio destro, in segno di intenso fastidio.
 
Harry si sentì gelare totalmente.
 
Sbiancò miseramente non riuscendo più a deglutire in modo normale.
 
Dopo nemmeno un istante il ragazzo era già scomparso, seguito da una folla immensa di persona che gli parlavano, lo chiamavano incessantemente e ridevano per chissà quale ragione.
 
Probabilmente per lo sguardo che mi ha appena dedicato.
 
<< Harry respira.
Sei in apnea? >>
 
Effettivamente non stava più respirando da qualche secondo.
 
Louis Tomlinson. 
 
Louis Tomlinson si è appena accorto che esisto e la prima cosa che ha sentito uscire dalle mie labbra è stata un insulto verso le persone dalla bassa statura.
 
E Louis era leggermente più basso di Niall.
  
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