Shang si spogliò delle braghe di lino, ritrovandosi completamente nudo tra i cespugli.

Evitava di fare il bagno con i suoi sottoposti, perché si sarebbe di certo ritrovato coinvolto in qualche allegra zuffa, a cui non avrebbe di certo saputo resistere.

Si sarebbe unito ai loro divertimenti e avrebbe perso di credibilità in un batter d’occhio.

Slegò il suo codino, lasciando così liberi i suoi lunghi capelli neri, che ricaddero sulle spalle e sul collo. Osservò la sponda del lago, cercando di scorgere il suo fondo, per capire se il suo livello fosse alto o basso.

Aguzzando l’occhio ed avvicinandosi, Shang scorse il riflesso di una figura.

Gli parve piccola, minuta, snella. Era Ping.

Pazienza. Avrebbero scambiato quattro chiacchere, o meglio. Non si sarebbero proprio considerati.

Il capitano riuscì a vederlo di persona, e non solo attraverso il suo riflesso, non appena lui si fu immerso completamente, lasciando respirare solo la testa.

Ping si voltò verso di lui ed arrossì violentemente.

Anche lui, aveva osservato Shang, non amava farsi il bagno con gli altri compagni, nonostante tra loro corresse ormai buon sangue, dopo qualche litigio iniziale.

Forse si vergognava a mostrarsi nudo, o si vergognava a vedere gli altri nudi.

Questo avrebbe spiegato il suo imbarazzo in quel momento.

Gli fece tenerezza, era un ragazzo molto giovane.

“Sta tranquillo, Ping. Non ti darò fastidio anche durante la tua ora di riposo. Giro al largo” disse il capitano, immergendosi e cominciando ad allontanarsi.

Shang buttò l’occhio sulla reazione del sottoposto, senza voltarsi del tutto.

Ping si era alzato in piedi, ed era voltato di schiena, ma stava tremando.

Si teneva il volto tra le mani.

Poi, ad un tratto, si girò completamente verso di lui,

che cambiò lestamente la direzione dello sguardo.

Quello che gli era parso di vedere, però, l’aveva fatto sussultare.

E la realisticità di quell’immagine fu troppa, per non rivoltarsi a dare almeno un’altra occhiatina.

Ping era ormai corso fuori, col corpo coperto alla vista dal suo cavallo.

Shang decise di lasciar perdere.

Però quelle tette sembravano proprio vere.