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Autore: ballerina 89    22/10/2018    4 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV EMMA

Chi lo avrebbe mai detto che passare 24h in casa con i propri figli fosse una cosa così pesante? Quando ero lo sceriffo pensavo molte volte a come sarebbe stato bello poter trascorrere l’intera giornata con i miei bambini ma ora che sto vivendo con mano l’esperienza posso garantire a chiunque me lo chiedesse  che non è esattamente quello che pensavo. Loro sono la cosa più preziosa che ho ma sono anche dei veri e propri terremoti. Non tanto Liam quanto quelle due pesti. Sembra strano vero? Dovrebbe essere il maschietto quello scalmanato e irrequieto nonostante la tenera età; eppure non è così!  Lui è un piccolo Charming... sono le femminicce che sono delle vere e proprie piratesse. Chloe porta la bandiera naturalmente ma sua sorella non è da meno. Sono un paio di settimane ormai che sono a casa lontana dal lavoro e l’unica cosa che faccio, oltre a sterilizzate ogni parte della casa per permettere a Chloe di poter gironzolare libera e senza pericoli almeno lì, è mettere a posto i giocattoli che loro lasciano in giro. Sono una maniaca dell’ordine lo so ma a quanto pare loro non hanno ripreso da me. Devo tenerle costantemente in riga altrimenti, se fosse per loro, in casa regnerebbe il caos più totale.. 

- si può sapere chi ha lasciato questo in giro? - dico a gran voce dopo aver quasi rischiato di rompermi losso del collo inciampando su uno dei loro giocattoli. 

- È tata Leila! - rispose prontamente Chloe sulla difensiva facendo accorrete sua sorella nella stanza.

- Non è vero mamma!!!! Io ero di la a disegnare! E poi... non è mio quel giocattolo! È di Chloe! - si giustificò 

- Buzzarda! 

- No tu sei bugiarda Chloe! Non si dicono le bugie! 

- ALTTTT! SMETTETELA IMMEDIATAMENTE! Non vi voglio sentirvi litigare - dissi categorica - facciamo così: visto  che qualcuno di voi non dice  la verità, per punizione adesso rimettete immediatamente in ordine tutti i vostri giocattoli, sia quelli che sono qui che quelli che sono nelle vostre camere. Tra un’oretta passeró a controllare il vostro operato! Vi conviene lavorare sodo perché altrimenti ve li butto tutti questi giocattoli ok? Non possiamo avere questo schifo in casa! 

- Ma mammina... io... io tono lenta... non potto camminale tanto... 

- Un’ora è più che sufficiente furbetta! A lavoro ora e non provate ad usare la magia! Iniziate da qui dopodiché andate nelle vostre stanze, Leila per favore aiuta tua sorella a salire le scale.

- uff... e va bene mamma.

Le lasciai ai loro doveri e andai in cucina dove c’era Killian che giocava con il nostro piccolo Liam. 

- Amore di papà guarda chi ci degna della sua presenza? La mammaaa! - il mio piccolino fece un enorme sorriso sdentato non appena mi vide e allungó le sue manine verso di me per farsi prende in braccio. 

- eccolo il m mio bel pirata! Menomale che ci sei tu amore mioooo a regalarmi momenti di tranquillità! Fosse per le tue sorelle a quest’ora sarei già un uno spizzico! - non capì una sola parola di quello che gli dissi ma continuò comunque a sorridere, molto probabilmente per via delle mie espressioni.

- Che c’è tesoro: io non ti rilasso abbastanza? - intervenne Killian tra l’offeso e il malizioso.

- Il tempo che abbiamo a disposizione è troppo poco amore per rilassarmi completamente. 

- Che hanno combinato stavolta? 

-  Possibile che tu non te ne renda conto? Fanno a gara a chi mette più in disordine! A momenti prima mi rompevo losso del collo.

- Sono loro che sono disordinate o sei tu che sei troppo maniacale in fatto di pulizia? - sogghignó

- Killian! - lo rimproverai - la pulizia non è mai abbastanza! È il bigliettino da visita di una persona. Devono imparare o altrimenti...

- MAMYYYYYY HO PINITOOOOOOOOOOO! - sentii urlare Chloe dal piano di sopra . Alzai gli occhi per aria... non erano nenache dieci minuti che le avevo lasciate.

- CHLOEEEEE!!!! TI AVEVO DETTO DI NON USARE LA MAGIA! -  risposi con il suo stesso tono di voce per farmi sentire da lei.

- NON HO USATA IO. 

Mi lanciai uno sguardo d’intesa con Killian ed entrambi, insieme al piccolo Liam, andammo a controllare cosa aveva combinato quella piccola peste per ingannarmi. Apparentemente la sua cameretta era in ordine eppure qualcosa non mi convinceva... era impossibile che avesse impiegato solamente dieci minuti a sistemare il tutto.

- Ma  che brava amore! - le disse invece killian non capendo che sua figlia lo stava fregando bene  bene.

- Brava???? - risposi io - Dammi due minuti e ti sveleró l’arcano. - Mi misi ad ispezionare la stanza angolo per angolo, niente era fuori posto cosi mi avvicinai all’armadio e lo aprii: per poco non venni sotterrata viva da un cumulo di giocattoli caduti improvvisamente. 

- Ooooopsssssss! - Chloe si mise entrambe le mani alle orecchie sapendo già che tra poco sarebbe arrivato il rimprovero. 

- Questo è mettere in ordine secondo te? - le indicai tutti i giocattoli caduti.

- Io... io no tono capaceeeeeeee! - ed eccola scoppiare a piangere e correre, per modo di dire,  verso Killian per intenerirlo. Come immaginavo già la cosa ebbe l’effetto da lei sperato: il suo papà si intenerì,  la prese tra le braccia e iniziò a dirle tante parole di conforto tra cui “non preoccuparti tesorino la mamma non è arrabbiata con te!”

- Certo che sono arrabbiata Killian! Ti pare il modo questo? 

- Ha solo tre anni e mezzo Emma! 

- Quasi quattro ed è giusto che inizi a prendersi le sue responsabilità. Ora mia cara Chloe, da brava bambina e senza discutere mettiti a sistemare tutto questo macello e raduna in un angolo tutti i giochi che non usi più.

- Perché?!? - chiese non capendo.

- Così potremo darli ai bambini che non possono permettersi tesoro.

- Ma tono i miei tochi! io no boglio! No no! 

- Non ti sto dicendo di dare via i giocattoli nuovi, solo quelli che non usi più. Ci sarà dentro questa stanza almeno un giocattolo che non ti piace più!

- No tutti belli e tutti miei! - incroció le braccia al petto.

- Sul serio Chloe? In questi mesi ti hanno riempita di giocattoli, ci sono più giocattoli che vestiti in questa casa e tu non hai un gioco, uno solo, da donare?

- No no e no! 

- ok ok ho capito... mi arrendo! Vado da tua sorella che di sicuro sarà più collaborativa di te. Metti in ordine ok? 

- Ba bene! - la lasciai in compagnia di suo padre il quale già sapevo che l’avrebbe aiutata a rimettere tutto in ordine e andai a controllare Leila. A differenza di sua sorella si era impegnata a sistemare tutto e ora era seduta alla sua scrivania a fare i compiti delle vacanze. Stava diventando proprio una vera donnina. 

- Brava amore! Sono orgogliosa di te! - le dissi accarezzandole i capelli.

- Grazie mamma! - rispose regalandomi un sorriso sincero.

- Prima di lasciarti continuare volevo sapere se hai trovato...

- Giochi da donare? - rimasi spiazzata 

- come sai che...

- ti ho sentita mentre lo dicevi a Chloe, comunque no, non ne ho. Quelli che non usavo più li ho regalati a Chloe. - ma come... io stavo cercando modo e maniera di alleggerire casa e lei che fa? Non ho parole... - Puoi provare a chiedere a lei di farti restituire i miei giochi ma dubito che te li ridia.

- Lo penso anche io. Capocciona com’è! Va beh fa nulla! Continua a studiare ok? 

- Va bene mamma! 

Cosa dire... ci avevo provato ma loro erano state di gran lunga più furbe di me. Leila deve averla istruita per bene perché solo una volta sono riuscita a farle donare qualcosa ai più bisognosi. E’ vero, mio scopo era quello di ridurre al minimo il caos in casa ma almeno avrei fatto un’opera di bene. Da quando Blue aveva fondato un collegio per i più bisognosi mi ero sempre messe a capo di qualche raccolta fondi o raccolta vestiti usati, capivo la situazione di quei bambini e in qualche modo volevo aiutare. Per questa volta però non avrei dato il mio contributo, il mio piano era fallito. Tornai al piano di sotto e mi misi a preparare qualcosa per cena. In casa regna il più assoluto silenzio; strano... molto strano. Vedendo che la cosa continuó per le lunghe decisi di dare un’occhiata alle bambine per vedere se stessero combinando come al loro solito qualche danno:  entrambe erano sedute sul divano del salotto intente a guardare la tv. Fui tentata di dividerle per paura dei germi ecc ecc ma  Leila sembrava stare alla grande così mi imposi di stare calma e lasciarle stare almeno per quella sera. Tornai di la a finire  di sistemare la cucina e preparare la cena dopodiché ci mettemmo tutti a tavola. Parlammo della giornata appena trascorsa, del lavoro al porto di Killian e del fatto che a Liam stava spuntando il primo dentino ma poi il centro della nostra conversazione si spostò su un lato decisamente più materiale che emotivo.

- io boglio la bambola della tv! - esclamó improvvisamente Chloe. 

- Bambola? - ripetè Killian per essere sicuro di aver capito bene.

Ti bambola! 

- Quale Chloe? - chiese sua sorella - Quella che piange, parla e cammina?

- Fa pule la pipi! - la Corresse - io la boglio. 

- Wow! Davvero molto interessante tesori miei ma... non vi basta vostro Fratello? Non fa su per giù le stesse cose della bambola di cui parlate? - scherzó Killian.

- No papo lui rompe e se li dai il tuccio continua a piangele lo stesso. La mia bambola no! Lei buona. No cattiva come Liam.

- Sapete... anche a me piacerebbe tanto averla... - disse Leila con toni decisamente meno dittatori, sapeva come prenderci, aveva avuto anni di esperienza a differenza di Chloe,  ma anche io avevo imparato ormai e non mi sarei di certo fatta fregare così facilmente da due occhi angelici.

- pelfetto allola! La compiamo domani! - sentenziò Chloe tutta felice.

- Come signorina? Non credo di aver capito bene. Chi di noi due - indicai me e Killian - ha detto di sì? Non mi pare di averlo sentito e di certo io non l’ho detto.

- Io la boglio, Leila la buole quindi la compliamo!

-  E quello che pensa mamma e papà a proposito di questo acquisto non è importante?

- Ma se noi la bogliamo ce la dovete complale.

- Emh.... Chloe lascia parlare me! Mamma, Chloe voleva dire per piacere... vero Chloe? - chiese Leila dando un calcio da sotto il tavolo a sua sorella.

- Eiiiiiii! Mi hai patto male! TUPIDA!

- STUPIDA A CHI È? COMINCIA A CORRERE CHE SE TI PRENDO TI MENO BRUTTA NANA. 

- oi oi oi! Piano con le parole signorine! Ma che modi sono questi è?

- ma mamma lei.... 

- non mi interessa Leila! Lei avrà anche sbagliato ma tu sei più grande! - Chloe le fece una pernacchia 

- MAMMAAAAAA! - si lamentò Leila.

- Chloe per la miseria lascia in pace tua sorella. Dovresti ringraziarla piuttosto che litigarci, ti stava aiutando a trovare un modo per convincermi a comprare la bambola che tanto vuoi.

- Dabbelo?

- Si! 

- Allola la compiamo?- chiese speranzosa per poi alzarsi da tavola per andare a chiedere scusa e abbracciare sua sorella. 

- A proposito di questo bimbe... capisco che la nuova bambola sia davvero molto carina e tutto quello che volete ma come vi ho già detto già prima dobbiamo smetterla di comprare giocattoli come se non ci fosse un domani. Ne abbiamo la casa sommersa ormai

- No velo! 

- Chloe, da due mesi a questa parte c’è stato un singolo giorno in cui non hai ricevuto nulla? - la vidi pensarci - te lo dico io... no! Tra tua zia, i tuoi nonni, Henry e i tuoi amici sei stata sommersa dai regali; e hanno sommerso anche te tesoro - indicai l’altra. I miei non si erano decisamente regolati, avevano paura che le troppe attenzioni che riservavano a Chloe si sarebbero ripercosse su Leila, quindi di conseguenza, per evitare che Leila si sentisse meno voluta, le viziarono entrambe. Menomale che Liam era ancora troppo piccolo altrimenti sarebbe stato un vero inferno gestire tutto. 

- i legali tono belli!

- Si ma ad un certo punto bisogna dire basta tesoro. 

- Quindi niente bambola? - chiese Leila conoscendo già la risposta.

- Per il momento no  bambine. Mi dispiace.

- Ma io la biglioooo! Mamy pe favole! 

- No Chloe mi dispiace... non si può! 

- Ti inbece! Belo papo? Di alla mamma che compiamo bambola bella domani! - squadrai Killian da capo a piedi, se avesse anche solo provato ad accennare un si oppure un “domani vediamo” lo avrei cacciato di casa a calci nel sedere. 

- La mamma ha ragione amore mio, non sempre si può ottenere quello che si desidera. E poi cucciolina tra qualche settimana sarà il tuo compleanno. Sono sicuro che arriveranno moltissimi regali. 

- No impotta a me, io boglio bambola ola e se non me la compate chiamo il mio  nonnino! Lui dice semple si a me. 

- Ci stai forse minacciando Chloe? - cominciai seriamente ad innervosirmi. 

- Io boglio bambola! - incroció le braccia a mo di sfida. 

- Ho capito che vuoi la bambola ma non puoi averla ok? Gioca con le bambole che hai in camera che sono altrettanto belle.

- Allola io...

- allora tu cosa? Nonno, nonna,  zia e tutto il restante della nostra famiglia è d’accordo con me! - dissi alzando leggermente la voce. Non pianse come era solita fare ma inizió a gridare.  

- SEI CATTIVAAAAAAAAA! NON CI VOGLIO PU PALLARE CON TE! 

- Come vuoi... ma la cosa non cambia! Niente bambola e visto che continui a fare la monella ti dico anche che se prima stavo valutando di prenderla per il compleanno ora te lo scordi proprio! - dissi decisa. Ci rimase male e subito cercó le parole di conforto di Killian. Non era abituata a sentirsi dire di no e la colpa di questo era maggiormente di me e killian. Ormai stava crescendo e bisognava iniziare ad insegnarle il valore delle cose.

- Papooo! - piagnucoló raggiungendolo

- Io di ragione alla mamma questa volta! - solo ora, dopo aver ottenuto anche il suo no, si mise a piangere.... credevo avessimo scampato il pericolo lacrime invece era stato solo rimandato. Cercava di impietosirci r devo dire che ci stava riuscendo. Mi feci forza per cercare di ignorarla e con polso fermo la  portai in camera sua. 

- Resta  qui e ragiona sui tuoi modi di comportarti. 

- da.. da so... sola???? - chiese singhiozzando - no boglio tare da sola. Non mi bolete più bene.......

- Non dire assurdità! Ti vogliamo bene ma devi capire che non puoi rispondere male a me e a tuo padre. Resta qui e ragiona ok? - feci per uscire ma mi bloccai quando sentii un rumore sospetto: nel cercare di correre per raggiungermi la gamba infortunata aveva ceduto facendola cadere. Il pianto si fece più forte e li non potei far a meno che andarle incontro. Mi assicurai che stesse bene dopodiché la rimisi sul letto e le dissi che non avevo cambiato idea: doveva restare in cameretta a ragionare sui suoi comportamenti. Provó ad uscire da lì una decina di volte e ogni volta prontamente io o Killian la riportavamo li. Alla fine si arrese e rimase in camera sua. 

Quella punizione secondo voi bastó? Certo che no! Per quella sera si calmó e ad onor del vero ci chiese anche scusa ma il giorno seguente e i due successivi la cosa non fu da meno. Sia lei che Leila iniziarono una cantilena infinita su quella stramaledetta bambola. Ormai anche il solo vedere la pubblicità in televisione mi faceva venire voglia di lanciare qualcosa contro la tv. Ero arrivata al limite.

- Tutte le mie amiche ne hanno una mamma! Perché io non posso averla? Non è colpa mia se i nonni e la zia ci spediscono i regali e non è colpa mia se Chloe è una cafona. 

- Leila smettila di rivolgerti a tua sorella in questo modo!

- mah...

- puoi dire quello che vuoi, la situazione non cambia: sono irremovibile! Chiedimi di comprarti vestiti, scarpe, libri, tutto ma non i giocattoli. Sei grande ormai dovresti capire che lo faccio per il vostro bene. Ottenere tutti si nella vita non vi farà mai crescere.

- Uffa però! 

- comportatevi bene e forse, e dico forse, un giorno molto lontano potrebbe anche arrivare qualche altro regalo. 

- con regalo intendi la bambola? 

- no ma di sicuro ci sarà qualche altra cosa che desidererete. Chissà se farete le buone... - quello era l’unico modo per tenerle tranquille e infatti dopo quella frase le bimbe tornarono ad andare d’accordo come i giorni precedenti e iniziarono nuovamente a comportarsi bene... almeno così credevo. 

Erano passati su per giù un paio di giorni e l’argomento bambola sembrava fosse cessato. Finalmente potevamo respirare un po’ di tranquillità e a rendere piacevoli le giornate ci fu anche l’arrivo a sorpresa di Henry.

- Henry amore mio che bella sorpresa - gli dissi non appena lo vidi varcare la soglia di casa.

- Mamma ciaoooo! Killian! 

- Ragazzo mio! Qual buon vento?

- Avevo qualche giorno di pausa e ho pensato di venire a passare del tempo con la mia stramba famiglia ma se non posso rimanere perché Chloe sta ancora male...

- Ma scherzi tesoro? Hai fatto benissimo a venire, Chloe sta molto meglio adesso.

- so che raramente i nonni e l’altra mamma vengono qui a trovarla per via di un possibile contagio.

- lo so... i medici mi hanno detto che potrebbero anche vederla di più ma io non mi fido. Ho rischiato di perderla... è  un miracolo che sia ancora qui con noi; voglio tenerla al sicuro fino a quando tutto non si sarà sistemato al 100%

- hai perfettamente ragione! - mi sorrise - vorrà dire che dormiró da mamma e Robin.

- stai scherzando vero? Ho detto che sono io quella esagerata... se non hai avuto febbre, raffreddori o strani sintomi per più di due settimane non le farà male di certo la visita del suo fratellone preferito! 

- Henny Hennyyyyy! - ed eccola la piccola peste di casa che piano piano cercando di tenersi da sola senza l’aiuto del suo inseparabile cagnoline si fiondó su suo fratello facendosi coccolare. Mi commuovo ogni volta che li  vedo insieme: Chloe è letteralmente innamorata di suo fratello e la cosa sembra essere reciproca. 

- Ciao piccola combina guai del mio cuore! - le disse prendendola meglio tra le braccia e facendola girare. 

- Mi hai poltato un legalo? - chiese speranzosa.

- Chloeeeee! Ancora?? - l’ammonii - pensavo ti fosse bastata la lezione dell’altra sera! 

- Mamma tranquilla ci penso io - intervenne Henry per poi risedersi sul divano con la sua sorellina sulle ginocchia.

- Chloe tesoro, la mamma mi ha spiegato che ultimamente la situazione regali sta andando fuori controllo...

- No mi hai pottato niente quindi...- era incredibilmente dispiaciuta 

- Certo che ti ho portato qualcosa ma è un regalo in comune con Leila. Dovrete giocarci insieme e sopratutto senza litigare. Il gioco è di tutte e due, non solo tuo. 

- Va bene! LEILAAAAAAAA COLLIIIII! Henny legalo! - a quelle parole anche la più grande 

 si precipitò al piano di sotto, salutó suo fratello e dopo aver ottenuto anche lei la dose sufficiente di coccole insieme alla più piccola aprirono il regalo: Henry era un ragazzo intelligente e anche i suoi regali lo erano, le bimbe ricevettero il loro primo gioco da tavola. Non potevo assolutamente lamentarmi questa volta anche perché visto la tenera età di Chloe molto probabilmente per giocarci insieme, da sole e senza un adulto a supervisionarle, sarebbero dovuti passare almeno un altro paio di anni. Tornando a noi... ho detto che Henry è un ragazzino intelligente giusto? Beh si è intelligente ma è anche molto ingenuo, pende dalle labbra delle sue sorelline e loro questo lo sanno bene infatti nel giro di poco le mie piccole pesti misero in atto uno dei loro malefici piani. 

 

POV HENRY.

Rivedere la mia mamma, Killian e i miei fratellini è sempre stata un’emozione ma ora che le piccoline stanno crescendo lo è ancora di più perché possiamo fare molte più attività insieme come vedere qualche cartone più inpegnativo, mangiare fuori da soli senza che nessuna pianga per l’assenza di mamma o papà e milione di altre cose come ad esempio farmi prendere in giro per bene come accadde quel giorno. Ero in quella che era la mia camera, steso sul mio comodissimo letto che mi era davvero mancato, quando arrivò accompagnata da Prince la mia piccola sorellina pestifera. Con una mano si teneva a lui e dall’altra teneva qualcosa che non riuscivo a vedere. 

- Ei peste! - la salutai prendendola in braccio  e portandola suo letto con me.

- Ti boglio dile una cosa! - mi disse senza troppi giri di parole.

- Dimmi piccola!

- Quanti tono quetti toldini? - mi domandó aprendo la manina mostrandomi un sacchettino da cui fece uscire delle banconote e delle monetine. 

- Dove li hai trovati questi soldi chloe? - domandai  sorpreso. 

- Tono i miei! Elano nel mio talvatanaio! L’ho lotto! 

- E perché mai lo avresti fatto tesoro? 

- Anche Leila ha lotto il suo. LEILAAAAAA  vieni qua! - aspettó che sua sorella arrivasse e solamente allora continuó - Fai vedere i soldini a Henny! - me li mostró anche lei! - quanti tono tutti? 

- Sono 150 dollari. - risposi loro dopo averli contati.

- E tono tanti? 

- Per delle bimbe come voi si! - la vidi frugare tra le tasche dei sui jeans per prendere qualcosa, precisamente un pezzo di carta piegato male - tentocinquanta è quetto numero? - sul pezzettino di carta vi era la cifra 250 scritta a matita molto probabilmente da un bambino delle elementari. 

- No tesoro ma perché me lo chiedi?

- Noi... - la vidi pensare su cosa rispondermi, non trovava le parole e infatti fu Leila a continuare. 

- possibile che dimentichi sempre tutto? Henry te lo dico io: noi vogliamo fare un regalo alla mamma perché ci siamo comportate male e sappiamo, perché lo abbiamo sentito mentre parlava con papà, che vuole un nuovo tostapane. 

- Popio cotì! Bogliamo plendello noi Per falle una toppresa.

- Tesorini è  un gesto bellissimo quello che volete fare ma questi sono i vostri soldini, non vorreste spenderli per altro? Che ne so magari per un giochino? 

- s....

- No! Non è vero Chloe?

- no! No tochino, si tottapane!

Anche se ci fu un piccolo tentennamento iniziale da parte di Chloe le vidi molto convinte e motivare, mi emozionai nel vederle così entusiaste di far felice nostra madre e non potei far a meno di far loro un piccolo aiuto. 

- E va bene, vi darò una mano io, sto lavoricchiando quindi metterò io la quota mancante ok? Siete contente? 

- Ti Hennyyyyyu! Ti boglio bene! Tei il migliol flatello del mondo! 

-  Ci sarebbe anche Liam come fratello vorrei ricordarti! - sorrisi nel vedere la sua faccia contrariata - e comunque vi voglio bene anche io amori miei.

- Andamo adesso! Andamo adessoooooo!-  disse tutta euforica Chloe prendendomi per il braccio e iniziando a tirarmi per farmi alzare dal letto. 

- d’accordo andiamo! - mi alzai ma non appena la vidi camminare in direzione della sua camera, per prendere non so che cosa, mi ricordai di un piccolo dettaglio: non poteva uscire di casa se non per andare in giardino. I luoghi affollati erano ancora un grande rischio per lei.... E adesso? Come glielo avrei detto? Sospirai rassegnato, con una scusa la presi  tra le braccia,  la guardai negli occhi e dopo aver preso un respiro profondo feci l’unica cosa sensata: le dissi la verità spiegandole le motivazioni e promettendole che l’avrei portata  molto presto fuori a giocare. Servì a qualcosa essere sinceri? No ma era comprensibile, era solo una bambina, non poteva capire la gravità di quello a cui sarebbe andava in contro. Iniziò a piangere e lo fece talmente  forte da far preoccupare anche mamma che sentendo le grida salì subito di sopra pensando si fosse ferita. La tranquillizzai subito spiegandole cosa fosse successo, provó anche lei a consolarla ma niente da fare, era irremovibile... non ne voleva sapere. Si calmò solamente una mezz’ora dopo quando Leila le sussurrò qualcosa di incomprensibile nell’orecchio. Finalmente di asciugó le lacrime e tornando tra le braccia di nostra madre andò giù al piano di sotto a fare merenda lasciando uscire me e Leila. 

Arrivammo al centro commerciale e prima di chiederle in che negozio la mamma avesse visto il tostapane la portai nella zona dedicata ai bambini  a giocare un po’. Da quello che mi aveva detto mamma durante una nostra chiacchierata, erano settimane che Leila non usciva di casa: Killian era sempre a lavoro e mamma doveva badare a Chloe e Liam. Pensai quindi di farla svagare un po’. Se lo meritava. Sembró divertirsi parecchio, tanto che quando la chiamai per portarla via da lì ci rimase male e fece qualche capriccio. Bastó ricordarle del regalo per farla smettere di lamentarsi e venire con me. Arrivati davanti al negozio di elettronica ci accingemmo ad entrare ma lei mi bloccó.

- Voglio andare da sola! Sono grande ormai! 

- Ma come Leila? Non credo tu sappia cosa cercare.

- Certo che lo so! L’ho visto già una volta quando siamo venuti qui con mamma e papà! Per favore Henny! Voglio fare questa cosa da sola! Puoi aspettarmi qui? Lo prendo, pago e tornerò subito qui da te. - ci pensai su qualche secondo ma poi acconsentii,  il locale non aveva altre uscite oltre a quella principale quindi non correvo il rischio di perderla di vista. Tornó una decina di minuti più tardi con un pacco fuxia tra le mani. Mi ero distratto solamente un secondo per parlare con un mio ex compagno di scuola e non la vidi quando stava pagando, me la ritrovai direttamente accanto.

- Hai dato i soldi alla signorina? - le dissi indicando la cassiera.

- Si e lei mi ha dato questi! - mi consegnó il resto. 

- Bravissima, ottimo lavoro. Sei contenta? 

- Tanto.

- Darete il regalo a mamma stasera? 

- Non so se stasera o tra qualche giorno... parlo con Chloe e poi decidiamo! 

- Sono contento che siete diventate amiche sai? Sono molto orgoglioso di come ti stai comportando con lei e di come stai affrontando la sua convalescenza. 

- Grazie Henry! Ce la sto mettendo tutta per essere brava con lei e non farle mancare nulla anche se non sempre ci riesco. Lei delle volte è stupida.

- Non è stupida, è piccola. Andiamo a casa prima che riinizi a piangere per essere stata lasciata sola. 

Rientrammo a casa che era già ora di cena, le bimbe mangiarono molto velocemente dopodiché si barricarono in camera loro a fare non so che cosa. Quella fu l’ultima giornata, fino ad ieri, che riuscii a passare con loro più di trenta minuti consecutivi. Nei due giorni seguenti qualcosa in loro cambió. Passavano le ore chiuse in camera nonostante i continui rimproveri di mamma, più le tendavamo distanti e più trovavano il modo per stare insieme. Solamente durante il pranzo ci degnavano della loro compagnia .Non guardavano nenache più la Tv è questo era tutto dire. Qualcosa bolliva in pentola.

Ieri ero in cucina a preparare la colazione insieme a mamma quando mi lasciai sfuggite qualcosa vedendo finalmente il nuovo tostapane.

- Sono state provo dei tesori non è vero? 

- Di chi parli tesoro? - rispose non capendo 

- Ma come di chi parlo... di Leila e Chloe e del regalo che ti hanno fatto naturalmente. 

- Regalo?

- Il tostapane mamma! Che c’è sei tra le nuovole Stamattina o il mio patrigno ti ha fatto fare le ore piccole stanotte è? - la presi in giro.

- Il tostapane? Questo? - lo indicó e io annuii - Tesoro devi aver capito male, questo è un regalo che mi ha fatto il tuo patrigno dopo settimane di violenza psicologica per ottenerlo. - rise - perché pensavi che me lo avessero regalato le bambine? Con che soldi poi. - qualcosa non tornava... avevo visto mia sorella entrare ed uscire da un negozio di elettrodomestici.... - Henry... che hanno combinato questa volta?  - bastó il mio sguardo pensieroso a metterla in allarme, non avevo più scusanti, dovevo confessare.

- Hanno rotto i loro salvadanai e mi hanno fatto contare i soldi. Volevano farti un regalo o almeno così mi hanno detto... ho accompagnato Leila personalmente davanti il negozio di elettrodomestici ma poi è voluta entrare da sola. 

- Piccole furbe... - la vidi cambiare espressione- spero per loro che non è come penso.... BAMBINEEEE! Scendete un secondo per favore! - alzó la voce per farsi sentire da loro. Scesero qualche minuto dopo e come indicato da mamma si sedettero sul divano.

- Restate qui con Henry, torno subito. - la vedemmo allontanarsi verso il piano di sopra ma non capimmo il perché. venti minuti dopo eravamo ancora li ad attenderla: cosa stava architettando? 

- Henny, cota ta facendo la mamma? - chiese Chloe 

- Non lo so amore.m, quando tornerà giù ci dirà tutto.

- Eccomi, non dovrete attendere molto! - si intromise - Allora piccole furbette che non siete altro... - la sua voce presagiva un rimprovero - Coem me la spiegate questa? - mostró loro una bambola. La famosa bambola che nei giorni addietro Leila e Chloe mi avevano descritto in ogni salsa possibile. 

- Ooooo oooooo! - esclamó Chloe coprendosi gli occhietti! 

- Ce... ce l’ha prestata una mia amica per farci giocare!  - rispose l’altra  cercando di essere il più convincente possibile.

- Prima che mi arrabbi sul serio smetti di dire bugie!  Vale anche pet te Chloe. Prima che perda la pazienza, volete gentilmente illuminarmi su come è arrivata questa bambola in casa quando avevo detto categoricamente di non volerla? 

- Ma mamma ce l’hanno tutti, io e Chloe eravamo le uniche a non averla. 

- E quindi? Fatemi capire: se i vostri amici un giorno decidessero di buttarsi su i binari di un treno in corsa voi che cosa fareste? Vi buttereste anche voi con loro? 

- No pecchè pericoloso. Ti pai la bua! La bambola no è bua.

- Io vi avevo detto di no, papà vi aveva detto di no.. tutti ve lo avevamo detto quindi ora rispondetemi: come è arrivata la bambola in questa casa?

- E va bene... l’abbiamo comprata con i nostri risparmi, ma visto che non bastavano Henry ci ha dato una mano per comprarla. 

- No sorelline, io vi ho dato una mano a comprare il tostapane da regalare alla mamma non la bambola.  - Dissi loro per farle confessare ulteriormente. - Leila ti ho vista io stesso uscire dal negozio di elettrodomestici, com’ è possibile che tu sia uscita con quella bambola? Non la vendono di sicuro li.

- Lo so... sono entrata, mi sono nascosta tra gli scaffali per non farmi vedere da te e ho usato la magia per andare nell’altro negozio. Ho pagato la bambola dopodichè mi sono rimaterializzata lì dove mi hai trovato. 

- Quindi oltre ad aver preso in giro me e vostro padre avete preso in giro anche vostro fratello chiedendogli addirittura  del denaro? Ma dico io stiamo scherzando o cosa? 

- Mi dispiace mamma non volevamo mentire è solo che mi prendevano in giro perché non avevo la bambola. E poi la volevo... io.... 

- Se i tuoi amici ti prendono  in giro evidentemente non sono veri amici Leila. L’amicizia è altro: è aiutarsi nei momenti di difficoltà, esserci l’uno per l’altro, non deridersi in base ai beni materiali che uno possiede.  Pensavo di avervelo spiegato già tempo fa! Che facciamo torniamo indietro piuttosto che crescere? 

- Ci siamo comportate male mamma. Ti chiedo scusa. 

- È già vi siete comportate male! Tu Chloe non hai da dire nulla a tal proposito? 

- No! Io boleto la bambola e l’ho presa! Tu quando buoi  una cosa papà te la legala sempre pecchè a me no? 

- Non le dire neanche per scherzo queste cose. Ti abbiamo sempre concesso tutto, non ti abbiano mai fatto mancare nulla, possibile che per una stupida bambola tu stai facendo tutto questo cinema? 

- Bla bla bla bla bla! - disse mette si tappava le orecchie e guardava da un’altra parte. Mamma non ci vide più, la fece alzare dal divano e gli diede un piccolo schiaffo sul sedere. Non le fece male ma Chloe capì di aver esagerato. Si mise a piangere e le chiese finalmente scusa. 

- Cusa mamy, no faccio più! 

- Vorrei ben vedere! Comunque meritate una punizione per questo piccolo piano male architettato. 

- Che punizione? - chiese Leila spaventata sapendo che nostra  madre quando voleva sapeva bene dove colpire. 

- No punizione mamy, ho chiesto cusa io.

- Sai a cosa servono le punizioni Chloe? - le domandó lei.

- Ti. A punile le bimbe cattive.

- No tesoro, le punizioni servono alle bambine monelle come te e Leila a capire che determinate cose non vanno fatte. 

- Io ho capito zà! No sevve punizione.

- Meglio esserne sicuri peró, quindi la punizione l’avrete entrambe. Ricordate che vi ho chiesto di regalare qualche gioco vecchio a dei bambini più bisognosi? - annuirono - Beh siccome mi avete risposto che non ne avevate daremo in beneficienza questa nuova bambola.

- No no no mamy bambola no! Mia! Diamo alti tochi ai bimbi poveli. quelli pu blutti. 

- Ma come,?hai detto che non avevi giochi con cui non giocavi più?

- Li ho, ho detto una buzzia mi dispiace. Pe favole mamy diamo quelli.

- No Chloe, daremo la bambola. Dovete capire che quello che avete fatto è sbagliato.

- Io capito e Leila anche. -  proprio in quel momento rientró Killian a casa e lei non esitó un momento a supplicare il suo papà.

- Papo io falò sempre la blava bambina dillo a mamy! Io no boglio punizione.

- Punizione? Che hai combinato stellina? - domandó lui ignaro di tutto.

- Cosa hanno combinato vorrai dire. - mamma gli spiego tutto e anche lui fu d’accordo con lei. Entrambe ci rimasero male, una piangeva a destra e una a sinistra, mi si strinse il cuore a vederle così, avrei voluto lanciare una lancia in loro favore ma sapevo che la mamma aveva ragione quindi restai li, impotente ad assistere alla scena.

 

POV KILLIAN. 

Fu una nottta d’inferno, mentre Leila dopo un sano pianterello andò in camera sua a dormire Chloe non fece altro che piagnucolare e camminare tra la sua camera e la nostra per tutta la notte. Le provó tutte pur di convincerci a toglierle la punizione ma fu inutile: Emma era irremovibile e così anche io. Il mattino seguente per la piccola le cose non cambiarono e iniziò addirittura il suo sciopero della fame che come facilmente prevedibile duró fino alla merenda del pomeriggio quando a grande sorpresa arrivó  “zia” Regina con il gelato. Mi aveva chiamato poche ore prima chiedendomi  se poteva passare due minuti a salutare Henry e le bambine e siccome Chloe in quei giorni sembrava stare divinamente le diedi il consenso. Emma non fu molto felice della mia risposta, secondo lei in casa  c’era già troppa gente visto le condizioni della piccola ma alla fine non obbiettó e la lasció venire. Regina come al suo solito aveva un fiuto e una vista impeccabile, non appena vide Leila capì che qualcosa non andava, provó a chiederglielo ma la nostra adorata Leila è una bimba molto riservata e non si fece uscire una parola, fu Chloe a parlare a suo posto:

- mamma cattiva! Ha dato bia la mia bambola nuova! - disse piangendo in modo da intenerire almeno sua zia.

- Che bambola amore? 

- Quella della tv.

- Ma come... non aveva detto la mamma che non  l’avrebbe comprata? - si girò verso Emma - che fai perdi i colpi anche tu? 

- Non ho comprato prorpio niente io, lo hanno fatto loro con i loro risparmi prendendo in giro tutti! 

- Cosa cosa cosa? Chloe stellina della zia ma perché avete fatto una cosa del genere è? 

- La bolevamo.

- Non è di sicuro un buon motivo. Ha fatto bene la mamma tesoro. -  tutti noi restammo interdetti a quelle parole. Regina le ha sempre viziate quindi non credevo desse ragione a me ed  Emma.

- Cattiva anche tu! - si dissolse in una nuvola di fumo azzurra e andò nella sua camera. 

- Sei intenzionata davvero a donarla in beneficienza o vuoi solamente fargli capire l’errore per poi ridargliela? 

- Se gliela restituissi non capirebbero mai il loro errore, mi dispiace da morire vederle così tristi ma mi devo fare forza e farlo. È per il loro bene. 

- Credo tu abbia ragione. 

Regina si congedo poco dopo e noi ne approfittammo per portare Leila e Chloe con noi da Blue. La fata gestiva un collegio di bambini bisognosi ed era il luogo perfetto per portare le bambine. Chloe non poteva uscire ancora ma parlando con il dottore ottenemmo un permesso speciale di una mezz’oretta. Lui era sempre stato un tipo molto tranquillo e voleva che la piccola stesse all’aria aperta ma un conto era da sola con solo alcuni membri della famiglia e un conto era stare a contatto con bambini di cui non si sapeva la condizione di salute. Come richiesto da lui le  facemmo indossare una mascherina, le facemmo fare un’ignezione da Whale per precauzione e ci recammo al colleggio. Blue sapeva già tutto e ci fece accomodare immediatamente, i bambini erano già tutti lì ad attenderci. Alla vista di tutti quel bambini Emma cambió espressione, di sicuro stava pensando a Chloe e alla possibilità di prendere un malanno nonostante le cure preventive ma c’era qualcos’altro sotto che capii solamente dopo aver ascoltato le parole che disse alle nostre bambine.

- bambine ascoltatemi bene! - disse non facendosi sentire dagli altri bambini che erano in stanza con noi - li vedete tutti questi bimbi? - Chloe e Leila annuirono - bene, questi bambini sono bambini speciali: sono piccole creature indifese che la vita ha messo davanti a una serie di difficoltà da gestire. 

- Che tignifica mamy?

- Molti di loro purtroppo non hanno né la mamma ne il papà, altri invece li hanno ma non possono vederli perché sono in prigione o gravemente malati. 

- E con chi bibono mamy? Sono soli? 

- No non sono soli, vivono qui tutti insieme con Blue e le altre suore.

- E non ti tentono tlisti  mamy? 

- Io credo che si sentano molto tristi tesoro, ecco perché vi ho chiesto di fare una cernita e scegliere dei giochi che a voi non piacciono più. I giochi che voi accantonate, maltrattate o non considerate per loro sono oro. Le suore non  possono comprarli, devono pensare a farli mangiare, a farli studiare e a vestirli.Per loro significa molto avere anche solo un giochino piccolo piccolo. Certo non equivale a ridargli indietro la loro mamma e il loro papà ma può comunque aiutarli a fare stare un po’ meglio.

- Mamma anche tu eri come l’oro vero? - chiese Leila improvvisamente con un visino triste 

- No Leila... mamy ha nonno e nonna. Mamy felice. No sola lei. - la nostra piccola principessina ancora non sapeva nulla di quella storia, le abbiamo raccontatato tante volte la storia riportata sul libro di Henry ma lei sembra non aver mai collegato la favola alla realtà. Per lei la principessina Emma e la sua mamma sono due persone completamente differenti.

- Esattamente Leila, io ero una di loro quindi so bene cosa significhi.

- Ma mamy...

- Chloe amore, ti spiegherò tutto quando sarai grande ok? 

- Io gande zà! Anni quasi così - indicó il numero 4 con la manina 

- Per me sei ancora una piccoletta però!! - la prese in braccio e la sbaciucchió facendola ridere. Avevo ragione a dire che lo sguardo di mia moglie era cupo... stava pensando al suo passato, dovevo assolutamente riportarla con i piedi per terra.

- Non vorrei interrompere le vostre effusioni ma non eravamo venuti per una cosa in particolare? 

- Già! Quasi dimenticavo. Bambine? Cosa siamo venuti a fare? - Leila prese la bambola e dopo che Emma Poggió Chloe a terra prese anche la manina di sua sorella.

- Vi abbiamo portato un regalino. Speriamo che vi piaccia - disse la bambina. 

- Ti che piace! È una bambola bellittima Leila come può non pacere? - disse sconvolta Chloe - se a loro non pace la tengo io!

- Chloeeeee!

- Cusa mamy. Scherzavo bimbi. È bostra. - lasciammo che fu Leila a consegnare la bambola e ad abbracciare gli altri bambini, Chloe rimase con me e Emma. Una volta salutati tutti tornammo a casa. Le bambine andarono subito in camera loro e poco dopo tornarono giù, teletrasportandosi, insieme a due enormi bustoni.

- Mamma abbiamo messo qui dentro tutti i giocattoli e i vestiti che non usiamo più. 

- Puoi pottalli ai bimbi che tono da Blue? Coti sono un po’ meno tlisti. - Rimasi scioccato da quelle parole e Emma non fu da meno. La vidi piangere e anche le bambine lo videro.

- Mamy tliste?

- No amore sono felice! Felice di avere due bambine meravigliose come voi. - che avessero imparato la lezione? Lo sperai davvero.  

 

Passo una settimana da quel giorno, le bambine erano sedute davanti la tv è guardavano un cartone animato mentre io e mia moglie eravamo poco distanti da loro a discutere su cosa preparare per cena. 

- che bellaaaaaaaaaaaa! - esclamó improvvisamente Chloe facendoci girare entrambi nella sua direzione per capire cosa stesse succedendo. In tv era appena passata la pubblicità su una specie di fabrica giocattolo per preparare dei dolcetti. 

- Oddio ci risiamo! - esclamó Emma portandosi una mano sulla fronte.

- Sono bambine Amore non pretenderai che imparino la lezione dall’oggi al domani vero?

- Allora Controlla il portafogli capitano, hanno terminato i loro risparmi restiamo solamente noi come fonte di denaro! - alzó gli occhi per aria in segno di disperazione. 

- fattela regalare per il compleanno no? Tra pochi giorni sarà  il tuo compleanno. Non possono dirti di no.  - rispose Leila all’affermazione di sua sorella. 

- Bollei fallo ma ho tanti tochi nuovi... non mi tervono altri. I bambini poveli ne hanno bitogno no io. Io tono tanto fortunata, ho la cosa più impoltante di tutte: ho mamma e papà! 

- Hai ragione Chloe. però!  per essere una piccola bambina capricciosa ragioni molto bene.

- Tono gande ormai. LiAm piccolo. 

Con quelle parole capimmo  due cose importanti: la prima era che avevano sul serio imparato la lezione, la seconda non meno importante era che lo avevamo noi il tesoro più prezioso: avevamo loro: due bimbe meravigliose. 

 

Note dell’autore: evviva ci sono riuscita! È stato un periodaccio ragazzi. Ho dovuto lavorare parecchio e non mi sono potuta dedicate a scrivere. Spero che l’attesa ne sia valsa la pena. È stata una mia assidua lettrice ad ispirarmi la trama di questa storia, spero vivamente di non averla delusa. (Neko sii clemente ehehhehehe) A presto ragazzi 

 
  
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