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Autore: ArrowVI    25/10/2018    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 4-2: Tra sogno e realtà [1-2]




Seryu si mosse lentamente verso il grosso armadio in legno scuro, afferrando rapidamente un lungo asciugamano in seta bianca. 
Era molto soffice, proprio come quelli che era solito usare a casa sua.

Dopo aver chiuso l'armadio si voltò di nuovo verso il suo letto, appoggiando delicatamente l'asciugamano su di esso, per poi cominciare lentamente a disfarsi dei vestiti che aveva addosso.

Dopo essersi messo finalmente a suo agio, prese di nuovo l'asciugamano dal letto, dirigendosi poi nel bagno per una bella doccia calda.


Qualcuno, però, a sua insaputa, continuò a osservare ogni suo movimento senza che lui riuscisse anche solamente a rendersi conto di essere osservato.


Passarono dei minuti, e finalmente Seryu lasciò il bagno, con solo l'asciugamano addosso.
Per un istante si voltò di scatto verso un grosso specchio appeso sul muro, sentendosi stranamente osservato.

Rimase in silenzio per qualche istante a fissare la sua immagine riflessa nello specchio con uno sguardo confuso.
Non vide nulla di strano.

< Devo essermelo immaginato... >
Pensò, dirigendosi rapidamente verso il suo letto.

Istintivamente posò il suo sguardo sugli altri due letti della stanza.

< Neptune e Michael non sono tornati in camera... Cosa era quel rumore di prima, quindi? >
Pensò, guardandosi lentamente intorno.

In quell'istante notò che l'orologio appeso sull'entrata della stanza era fermo.
Guardò ai piedi della porta, notando un pezzo di vetro nel pavimento.

<< Si è rotto l'orologio...? >>
Si domandò, sorpreso.

Lentamente si mosse verso l'entrata, afferrando il piccolo pezzo di vetro e ispezionandolo attentamente.
Era un pezzo perfettamente triangolare, e non c'erano altri frammenti sparsi nel pavimento.

< Strano... >
Pensò, guardandosi intorno.
Poi posò di nuovo lo sguardo sul pezzo di vetro.

Seryu scosse rapidamente il capo, appoggiando il frammento di vetro sopra un mobile in legno.

<< Mi sto sicuramente immaginando le cose a causa della stanchezza... >>
Disse tra se e se, reggendosi il capo, mentre si incamminò lentamente verso il suo letto.

 Adagiò, poi, l'asciugamano sul bordo del suo letto, indossando poi rapidamente dei vestiti che gli erano molto più comodi di quella uniforme scolastica.
Subito dopo si coricò sul letto, con lo sguardo rivolto verso il soffitto.

L'ondulare della nave, il rumore delle onde e il silenzio della sua stanza lo aiutarono a rilassarsi fin quando, pochi minuti dopo, si addormentò.



Improvvisamente, però, una strana risata femminile riecheggiò nella stanza.

Sentendo quel rumore, Seryu riaprì improvvisamente gli occhi, sedendosi poi sul bordo del suo letto per poi guardarsi intorno con fare confuso.

Non vide nessuno.


<< Neptune? Michael? >>
Domandò, notando che i letti dei suoi compagni fossero vuoti.

Seryu si grattò il capo con una mano, chiedendosi se quel rumore fosse stato frutto della sua immaginazione.
Poi, però, sentì di nuovo quella risata spettrale echeggiare all'interno della stanza.

Rapidamente i suoi occhi si illuminarono di un verde fluorescente, poi cominciò a guardarsi lentamente intorno, osservando intensamente ogni angolo della stanza.

<< C'è nessuno? >>
Domandò, alzandosi lentamente in piedi.

Continuò a guardarsi costantemente intorno con uno sguardo attento e preparato, poi posò istintivamente lo sguardo sull'orologio rotto sopra l'entrata.

Con suo grande stupore, notò che l'orologio fosse intatto.


Rimase senza parole per qualche istante, osservando l'orologio ticchettare silenziosamente sopra la porta, per poi riprendere a guardarsi intorno.


<< Neptune? Se stai cercando di farmi uno scherzo, non è divertente! >>
Esclamò Seryu, muovendosi in direzione del bagno.
Aprì rapidamente la porta, ma non vide nessuno neanche li.

Seryu continuò a fissare intensamente il bagno completamente vuoto davanti a lui, non riuscendo a spiegarsi quella strana sensazione che aveva in corpo.


<< Oh... Ma questo è divertente. >>
Seryu si voltò di scatto non appena sentì quelle parole, impallidendo.

Non vide nessuno.

<< Chi c'è?! Che sta succedendo?! >>
Esclamò, confuso e spaventato da quella strana situazione.

Quella voce femminile non l'aveva immaginata.
Era come se qualcuno si fosse avvicinato al suo orecchio per poi sussurrargli quelle parole.

Non era solito per Seryu avere quella strana sensazione, ma sapeva che ci fosse qualcosa che non andasse.
Si mosse rapidamente verso l'entrata, cercando quindi di lasciare la stanza.

Nonostante i suoi tentativi, la porta sembrava bloccata.

<< Ma cos-?! Apriti! >>
Esclamò, dando un calcio alla porta.

Non si aprì.
Non subì alcun danno.

Seryu si voltò di scatto, dando le spalle all'entrata.
Si guardò intensamente intorno, ansimando.

Il suo cuore cominciò improvvisamente a battere all'impazzata, quasi come se potesse scoppiare da un momento all'altro.


Quella era, in verità, la sua paura peggiore.
Nonostante suo padre lo avesse allenato fin da piccolo a non mostrare le sue paure e preoccupazioni davanti ai suoi avversari, a vedere i pericoli intorno a lui con quella sua abilità.

Seryu imparò a sopprimere le sue preoccupazioni solo davanti al suo nemico.
Per lui, non riuscire a vedere i pericoli intorno a lui, era la paura più grande.


Seryu si guardò intorno, sudando, mentre si mosse lentamente verso il comodino al fianco del suo letto.
Aprì rapidamente un cassetto, rovistando freneticamente al suo interno.

<< Maledizione, dove diavolo sei?! >>
Esclamò, non riuscendo a trovare la chiave della porta.


<< Seryu... >>
Disse una voce femminile alle sue spalle.

In quell'istante, Seryu si bloccò di colpo.
Un brivido gli passò nella schiena.

Rimase in silenzio a fissare il vuoto per qualche secondo, sudando e prendendo rapidi e piccoli respiri.

Si voltò lentamente, riconoscendo all'istante la persona che si ritrovò davanti.

<< J-Jessica?! >>
Esclamò, incredulo.

Jessica aveva un grosso sorriso gentile in volto.

<< Cosa ci fai qui? Come sei entrata? >>
Chiese alla ragazza, continuando a guardarsi intorno.

Jessica posò dolcemente un dito sulle labbra del ragazzo, impedendogli di parlare.

<< Shh... >>
Gli disse, piegando poi leggermente la testa di lato.

In quel preciso istante Jessica lo spinse all'indietro con entrambe le mani, facendolo cadere: con suo stupore, invece di cadere nel pavimento, si ritrovò disteso sul letto.

< Cosa succede?! >
Pensò, cercando di rialzarsi, ma ben presto capì di non esserne in grado: Jessica gli era salita sopra, bloccandogli ogni suo possibile movimento.


Jessica non poteva essere così forte, Seryu ne era perfettamente cosciente.


<< Togliti di dosso! >>
Esclamò, dimenandosi.
Nonostante avesse anche rilasciato il suo Ki, Seryu non fu in grado di liberarsi dalla presa della ragazza.

In quell'istante, Jessica avvicinò lentamente il suo volto a quello del ragazzo.

<< Shh, non agitarti. So cosa vuoi. >>
Gli disse, mollando poi la presa su uno degli arti del ragazzo.

Nonostante avesse mollato la presa, però, Seryu non fu ugualmente in grado di muovere il braccio libero.

Jessica appoggiò delicatamente la mano sul suo petto, accarezzandolo lentamente.

<< Ho visto come mi guardi, Seryu. Lasciami fare... >>
Gli sussurrò, avvicinando sempre di più le sue labbra a quelle del ragazzo.


Improvvisamente, però, una forte onda d'urto scaturì dal suo corpo, la quale scagliò in distanza la ragazza, permettendo finalmente a Seryu di muoversi.

Il ragazzo si alzò di scatto dal letto, palesemente scioccato e confuso dall'accaduto, ma ancora cosciente.

<< Chi... Diavolo... Sei tu?! >>
Urlò, inferocito, con gli occhi illuminati da un verde acceso.

<< Sono io.. Jessica... Non mi riconosci? >>
Gli rispose la ragazza, singhiozzando.

<< Non sono così stupido da credere a questa bugia! Chi sei?! >>
Le rispose il ragazzo, preparandosi a uno scontro.

<< Ohh...? >>
Disse Jessica, assumendo una espressione divertita.

<< E io che volevo divertirmi un pochino... Sei davvero un guastafeste... >>
Aggiunse subito dopo, alzandosi lentamente in piedi.

In un battito di ciglia, il suo aspetto cambiò radicalmente, rivelando finalmente la sua vera identità agli occhi della sua "vittima".

Ciò che attirò l'attenzione di Seryu furono i suoi occhi da serpente di color oro e due grosse ali simili a quelle di un pipistrello.

Indossava un vestito, se così si può chiamare, a pezzo unico di colore nero, il quale copriva a malapena il seno e la zona del bacino.

<< Chi diavolo sei? Cosa vuoi da me?! >>
Domandò Seryu a quella figura.

Nonostante la sua confusione, Seryu era perfettamente cosciente del fatto che quella donna non fosse qualcuno che poteva assolutamente sottovalutare.

Non abbassò la guardia neanche per un istante: continuò a tenere la donna sotto controllo con uno sguardo rigido, pronto a qualsiasi sua reazione.


Quasi.


<< Kya! >>
Esclamò la donna, portandosi le mani sulle guance, con fare quasi imbarazzato.

<< Quel tuo sguardo è così intenso! >>
Esclamò, con un tono stranamente eccitato.

<< U-Uh? >>
Balbettò Seryu, colto di sprovvista dalla reazione della donna.

In un battito di ciglia, però, la donna alata scomparve dalla sua vista, lasciando Seryu completamente di stucco.

<< Non avresti dovuto abbassare la guardia. Eheh... >>
Sentì sussurrare alle sue spalle dalla donna.
La sua voce era calda e sensuale.

Seryu non fece in tempo a voltarsi: venne bloccato da due lunghe unghie nere affilate come rasoi puntate sul suo collo.

<< Uh-Uh, io non farei movimenti bruschi fossi in te. >>
Gli disse, canticchiando.

<< Cosa vuoi da me, si può sapere?! >>
Domandò alla donna, sudando freddo.

<< Voglio solo divertirmi un pochino, non devi preoccuparti... >>
Gli sussurrò, ridacchiando.

<< Sei uno dei Dodici Generali, ho ragione? >>
Le domandò.

La donna ridacchiò.

<< Il mio nome è Iris. Il piacere è tutto mio. >>
Rispose la donna, sottolineando con tono sensuale la parola "piacere".

Seryu deglutì.
Per qualche motivo, la sua testa era pesante, e non riusciva a vedere bene.
Sentiva caldo e sudava.

<< Stai cercando Michael? >>
Le domandò, subito dopo.

<< Forse. >>
Gli rispose, avvicinandosi lentamente al ragazzo.

In quell'istante, Seryu sentì le forme della donna premere sulla sua schiena.

<< Non è qui, e io non ho intenzione di dirti nulla... >>
Le disse, cercando di poi di colpirla con una testata.

Stranamente, però, il suo corpo non si mosse.

<< Non serve, so già dove sia... Volevo solamente divertirmi un pochino, e tu hai attirato la mia attenzione... >>
Rispose la donna.

In un battito di ciglia, Seryu se la ritrovò davanti.


Il respiro di Seryu cominciò a diventare sempre più affannoso.


<< Eheh... >>
Ridacchiò la donna, muovendo delicatamente un dito sul petto del ragazzo, facendo dei piccoli cerchi.

<< Hai attirato la mia attenzione fin da quando hai avvertito le nostre presenze nella foresta... Mi hai davvero colto di sorpresa, sai? >>
Le parole della donna lo lasciarono di stucco.

<< T-Tu... Eri una delle due figure che ci stavano seguendo, allora?! Non me lo ero immaginato! >>
Esclamò il ragazzo, incredulo.

<< Ero sorpresa quando hai avvertito la nostra energia, non me l'aspettavo per nulla... Ci siamo dovuti nascondere per non farci scoprire, è stato davvero umiliante... >>
Continuò la donna, accarezzando una guancia del ragazzo con due dita.

<< Oh, ma che peccato... Abbiamo finito il tempo... Se mi avessi lasciato fare, magari ora non dovrei cercare un altro modo per divertirmi... >>
Dopo aver proferito quelle parole, Iris avvicinò due dita davanti al volto di Seryu.

<< Tempo di svegliarsi, Ora >>
Gli disse, sorridendo.
Non appena le schioccò, Seryu si ritrovò disteso nel suo letto, quasi come se si fosse appena svegliato da un incubo.

Stava tremando, e il suo volto era pallido come il latte.
Si alzò di scatto dal suo letto, guardandosi intorno in ogni direzione.

La stanza era vuota.

L'orologio era rotto.

Era solo li dentro.

Corse rapidamente verso l'uscita, controllando la porta: non era più bloccata.

<< Cosa diavolo è appena successo? >>
Si domandò, pallido in volto.


Continuò a guardarsi intorno, disorientato, senza riuscire a capire se ciò che aveva appena visto fosse reale o meno.

Ancora ansimante, si portò una mano davanti al volto, appoggiandosi di schiena alla porta della sua stanza.

<< No... Era troppo reale per essere un semplice sogno... >>
Disse a se stesso.

Subito dopo posò il suo sguardo sugli altri due letti nella stanza:

Neptune e Michael non erano ancora tornati.



Seryu capì perfettamente che ciò che aveva vissuto non poteva essere un sogno: era reale.
Non c'era neanche un secondo da perdere: rapidamente indossò le scarpe e corse immediatamente fuori dalla stanza, dirigendosi il prima possibile verso i suoi compagni.

Doveva avvertirli di quella donna.

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Fine del capitolo 4-2, alla prossima e grazie dell'attenzione!






 

   
 
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