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Autore: Stria93    26/10/2018    1 recensioni
Nella notte più misteriosa e magica dell'anno, al Castello Oscuro si svolge un grande evento a cui partecipano eccentrici e macabri personaggi. Ma Rumpelstiltskin avrà bisogno dell'aiuto di Belle affinché ogni cosa sia perfetta.
(Cross-over OUAT-Il Maestro e Margherita)
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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alba

Alba




I festeggiamenti proseguirono per un tempo che Belle non avrebbe assolutamente saputo calcolare. Le danze si succedevano senza tregua così come i calici di vino che quella notte scorreva a fiumi senza che mai le bottiglie si svuotassero. La ragazza aveva il sospetto che quella bevanda fosse stata incantata poiché possedeva lo strano potere di rinvigorire all'istante chi ne sorbiva anche solo un sorso. Era grazie ad essa se non era ancora crollata a terra preda del sonno e della stanchezza, lascito di quella nottata così carica di emozioni.
Molti altri invitati si fecero avanti per complimentarsi con lei per l'eccellente ricevimento, per la sua bellezza e per la grazia dimostrata sulla pista da ballo. Nel complesso, Belle si trovò ad ammettere con riluttanza che si erano dimostrati tutti (o quasi) molto gradevoli per essere stati criminali della peggior risma in vita.
A un certo punto della notte, la giovane vide avanzare verso di lei tre donne dall'aria minacciosa e riconobbe alcune delle aspiranti ballerine che poco prima (o forse molto prima?) si erano fatte avanti per danzare con Rumpelstiltskin e le avevano indirizzato occhiate al vetriolo quando egli le aveva respinte, seppure con garbo e galanteria, in suo favore.
Non aveva nessuna voglia di interagire con loro, anche perché immaginava che non si sarebbe trattato di una conversazione amichevole, ma in quel frangente rivestiva il ruolo della padrona di casa e non poteva esimersi. Sarebbe stato di pessimo gusto ignorarle dopo aver intrattenuto discorsi con almeno tre quarti degli ospiti. E poi non era certo stata lei a gettarsi tra le braccia del Signore Oscuro e a pretendere di ballare con lui davanti a tutti, anche se alla fine non le era affatto dispiaciuto, anzi...
Cosa mai poteva temere da quelle donne? Erano morte da un pezzo e inoltre quella sera lei era la Regina, padrona del Castello Oscuro al pari di Rumpelstiltskin nonché investita di un potere che non aveva mai avuto modo di sperimentare nemmeno quando ancora si trovava ad Avonlea, relegata da suo padre nella parte di eterna principessa-bambina. Quella notte era tutto diverso: Belle si sentiva una donna, si sentiva forte, sicura di sé e in grado di tenere testa anche a un drago, figuriamoci a dei cadaveri ammuffiti!
Spronata da questa sensazione stimolante, Belle sollevò la testa con orgoglio e andò incontro al trio con un sorriso radioso. - Buonasera, signore. Spero che vi stiate godendo la festa e che il vino sia di vostro gusto. -
Se le tre donne erano rimaste impressionate dal portamento fiero e tranquillo di Belle non lo diedero a vedere, invece la soppesarono con lo sguardo, scrutandola con sufficienza.
- Non c'è male. - rispose la più alta ed evidentemente la più audace delle tre, che sfoggiava una vistosa chioma rosso fuoco e una scollatura indecentemente profonda. - Ma il vino era molto meglio l'anno scorso, così come l'atmosfera... -
Le due compari annuirono con convinzione e, davanti al silenzio di Belle, la leader del gruppetto si sentì incoraggiata a proseguire le sue lamentele: - In verità, trovo che Rumpelstiltskin abbia perso lo smalto. Quest'anno la festa è sottotono e noiosa. Temo che gli standard del Signore Oscuro si siano abbassati parecchio... -
Pronunciò quelle ultime parole scoccando a Belle un'occhiata sprezzante e la giovane capì che non si stava riferendo solo alla capacità di Rumpelstiltskin di organizzare ricevimenti; ad ogni modo non vacillò e continuò a sorridere affabile. - Se i festeggiamenti non vi soddisfano, potete sempre andarvene. In quanto padrona di casa non mi permetterei mai di trattenere degli ospiti contro la loro volontà. E sono sicura che anche Rumpelstiltskin la pensi così. -
Un lampo d'odio attraversò le iridi scure della rossa, che abbandonò in fretta ogni pallido tentativo di mantenere un atteggiamento cortese e parlò in un sibilo. - Allora tu sei la sua sgualdrina? Credevo che l'Oscuro avesse gusti più raffinati, a meno che tu non possegga qualche qualità nascosta che non ci è dato sapere, ma a vederti ne dubito fortemente. Rumpelstiltskin potrebbe avere molto di meglio, ma se gli piace trastullarsi con sciacquette da quattro soldi non sono certo affari miei... -
Belle sentì montare la rabbia e stava per dare voce ad una replica tagliente quando Rumpelstiltskin si materializzò al suo fianco.
- Perdonate l'interruzione, signore. Voglio solo assicurarmi che vi stiate divertendo e che Belle non vi annoi troppo con le sue chiacchiere sui libri. Temo sia il suo argomento di conversazione preferito, ma ovviamente a voi non interessa, dico bene? -
Le tre donne, rossa compresa, rimasero interdette e la loro espressione bellicosa si stemperò all'istante, cedendo il passo all'incertezza e al timore.
Alla fine fu di nuovo la rossa a prendere la parola. - Noi... stavamo facendo conoscenza. -
- Ah, molto bene. - disse Rumpelstiltskin, che non si era lasciato ingannare neanche per un istante. - Allora immagino che vi siate fatte un'opinione della nuova padrona di casa. Che ne pensate? -
Capelli-In-Fiamme si fece avanti di nuovo: - In tutta onestà, la troviamo un tantino... insulsa. Insomma, credevo che il Signore Oscuro cercasse una compagnia un po' più... piacente. -
Sull'ultima parola, la rossa spinse in fuori il petto e usò un tono suadente e vellutato; ebbe perfino l'ardire di muovere un passo verso il folletto, ancheggiando vistosamente.
A quel punto, Rumpelstiltskin cinse il fianco di Belle e l'attirò più vicina a sé. La rossa si arrestò immediatamente, lo sguardo gelido fisso sulla mano di lui intorno alla vita della ragazza.
- Temo che non siano affari tuoi, che tipo di compagnia gradisco, dearie. - la voce del Signore Oscuro suonava pacata e calma ma tanto glaciale da sembrare un sommesso ringhio d'avvertimento e la donna si ritrasse lievemente, pur non demordendo.
- Eppure ricordo che gli anni scorsi voi e io ci siamo divertiti parecchio, Rumpelstiltskin. Dite, questa ragazzina vale davvero la rinuncia a quel divertimento? -
La stretta di Rumpelstiltskin sul fianco di Belle si fece più salda e la sua mano ebbe un fremito che trasmise al corpo della giovane tutta la collera che il folletto provava in quel momento.
- Sta' attenta, Mary Bateman*. Modera il linguaggio o rischi di non trovare il tuo nome nella lista degli invitati del prossimo anno. -
La rossa impallidì, sempre che i cadaveri potessero farlo.
- E ti dirò di più... prova ancora a insultare la mia dama e tu e queste due graziose damigelle tornerete alle vostre bare putrescenti molto prima che giunga l'alba. -
Così dicendo, Rumpelstiltskin si voltò e condusse Belle lontana dal trio.
- Vipere! - sibilò il Signore Oscuro a denti stretti. - Spero proprio che abbiano imparato la lezione. - poi si rivolse a Belle: - Stai bene? -
Lei si finse offesa, anche se, in effetti, un po' lo era sul serio. - Ma certo! So gestire perfettamente una serpe invidiosa come quella. Se l'aveste lasciata a me, l'avrei rimessa al suo posto in un baleno. -
Rumpelstiltskin ridacchiò. - Non ho dubbi, dearie. Ma non sta bene che la Regina del Ballo si accapigli con un'invitata. Cosa avrebbero pensato gli altri ospiti? -
- Di che divertimenti stava parlando? - domandò Belle a bruciapelo.
Rumpelstiltskin sbatté le palpebre, interdetto. - Come? -
- Quella donna ha detto che gli anni passati vi siete divertito parecchio con lei. Cosa intendeva? - ora la voce di Belle si era fatta fredda e scostante, il suo sguardo attento e sospettoso mentre frugava negli occhi del folletto in attesa della sua risposta.
- Niente di che, dearie! Potrei aver ballato due o tre giri di valzer con lei, ma nulla di più! E comunque, perché t'interessa? Non è che, per caso, Mary Bateman non è la sola ad essere gelosa? -
Quell'insinuazione maliziosa fece avvampare la ragazza. - Non siate sciocco! Non mi abbasserei mai al suo livello! - e così dicendo voltò le spalle al Signore Oscuro e se ne andò, lasciando un Rumpelstiltskin molto divertito.



La festa proseguì e il trio delle “vipere”, come le aveva definite Rumpelstiltskin, si guardò bene dall'avvicinarsi nuovamente a Belle, memore dell'avvertimento minaccioso del folletto.
A un tratto la musica si interruppe e nella sala calò un silenzio che venne presto squarciato dall'inconfondibile canto di un gallo. Dalla folla si levò un coro di proteste ed esclamazioni di disappunto e delusione.
Era l'alba del primo giorno di novembre, il che significava che la loro unica notte di libertà era terminata e per un altro anno gli invitati avrebbero dovuto tornare... be', morti.
E infatti, uno dopo l'altro presero a trasformarsi in ammassi di polvere e cenere che si dissolvevano appena toccavano terra.
Quando la sala si fu svuotata del tutto calò il buio più completo e Belle non vide più nulla. Durò qualche secondo, poi Rumpelstiltskin accese una torcia affissa al muro e davanti agli occhi della giovane non ci fu più traccia della sontuosa sala da ballo, né dei lampadari, degli addobbi, dei tavoli o del pavimento a scacchiera. Lei e il folletto si trovavano in uno stanzino angusto dalle pareti di pietra e dal pavimento in legno tutto impolverato; non c'era mobilio fatta eccezione per una vecchia cassapanca sgangherata, un mastello di legno che aveva visto giorni migliori e una scopa spelacchiata con il manico spezzato.
- Ma... ma cosa... - Belle, che ora indossava nuovamente il suo abito da lavoro celeste e il cui viso era di nuovo libero dal trucco pesante della sera prima, guardò il Signore Oscuro con aria interrogativa.
Lui, il cui abito da cerimonia era scomparso per lasciare il posto ai soliti pantaloni di pelle nera e ad una semplice camicia di seta dorata a maniche larghe, alzò le spalle. - Magia. - disse semplicemente a mo' di spiegazione. - Ora andiamo, dearie. Abbiamo fatto un gran lavoro stanotte e direi che ci meritiamo una bella colazione. -



Belle scese nelle cucine e tagliò due generose fette di torta alle castagne che aveva cucinato il giorno prima, aggiunse un piattino colmo di biscotti all'uvetta e cannella e trasferì il tutto su un vassoio che già ospitava una teiera fumante e due tazze da tè con decori blu, una delle quali era la famosa tazza che quel primo giorno al Castello Oscuro di Belle le era caduta dalle mani e si era sbeccata. Inspiegabilmente, Rumpelstiltskin non l'aveva mai né riparata né gettata via, al contrario, era diventata la sua preferita.
La ragazza salì al piano di sopra reggendo il vassoio e raggiunse il folletto già seduto capotavola al lungo tavolo di legno laccato al centro della stanza dell'arcolaio.
Posò il tutto e prese posto accanto a lui.
Consumarono la colazione in silenzio e Belle si stupì di quanto appetito avesse. Divorò la torta in men che non si dica e subito dopo passò ai biscotti.
A Rumpelstiltskin non sfuggì la formidabile voracità della sua domestica e non perse l'occasione di punzecchiarla. - Fare le ore piccole non ti fa bene, dearie. A questo ritmo, potresti fare piazza pulita dell'intera casetta di marzapane della Strega Cieca in meno di un secondo. -
Lei non alzò nemmeno gli occhi dal suo piatto, continuando ad addentare i biscotti. - Non so cosa mi sia successo, ma sono affamata! -
- Temo sia colpa del vino, dearie. -
- Che cosa intendete dire? -
- Be', vedi, quello era un vino incantato, appositamente creato dai nani per non far sentire la stanchezza o il sonno a chi lo beve, altrimenti come saresti riuscita a reggere per tutta la notte che, tra parentesi, è durata molto più a lungo di una notte normale? Il problema è che, una volta svanito l'effetto, lascia lo stomaco sgradevolmente vuoto e non solo... non ti senti un po' assonnata, per caso? -
Solo in quel momento, come se la domanda di Rumpelstiltskin avesse avuto un effetto profetico, Belle avvertì una stanchezza incontrastabile impadronirsi del suo corpo e le sue palpebre si fecero pesanti come macigni.
- E perché a voi non succede nulla? - domandò, soffocando uno sbadiglio.
- Io sono il Signore Oscuro, dearie. Sono immune a questi fastidiosi effetti collaterali. -
Rumpelstiltskin osservò la sua domestica che lottava con tutte le sue forze per tenere gli occhi aperti e dalle labbra gli sfuggì un mezzo sorriso. - Credo che faresti bene ad andare a letto, Belle. Altrimenti rischi di addormentarti con la faccia nel piatto dei biscotti. -
Lei annuì e fece per alzarsi ma vacillò pericolosamente e dovette appoggiarsi al tavolo per rimanere in piedi.
Rumpelstiltskin sospirò e si alzò a sua volta, raggiungendo la ragazza e sollevandola senza sforzo tra le braccia.
Lei avanzò qualche debole protesta ma ormai la sua voce era talmente impastata di sonno che il Signore Oscuro distinse solo alcune parole sconnesse.
- Per tutti gli déi, Belle! Si può sapere quanti calici di vino nanico ti sei scolata la notte scorsa per essere ridotta così? Forse dovrei iniziare a chiudere con un lucchetto magico il mobile dove conservo i liquori. -
Sghignazzò e, in risposta, la giovane gli diede una pacca sulla spalla talmente leggera che a Rumpelstiltskin sembrò più che altro una sorta di carezza.
Se non fosse stata già mezza addormentata, Belle si sarebbe accorta che il folletto non la stava portando nei sotterranei, verso la sua cella, ma aveva invece imboccato una rampa di scale per raggiungere il piano superiore del castello.
Quando si fermò, Rumpelstiltskin si trovava di fronte all'entrata della camera nella quale la sera prima la sua domestica si era preparata per il ballo. La porta si spalancò con un cigolio e il Signore Oscuro si diresse verso il letto, dove adagiò la ragazza, ormai con tutti e due i piedi già nel mondo dei sogni.
Prima di andarsene, Rumpelstiltskin la coprì con un morbido plaid azzurro e si concesse un istante per constatare come, nonostante la “mascherata” della notte appena trascorsa, Belle non avrebbe potuto essere più bella che in quel momento: senza gioielli, senza trucco, senza lo sfarzoso vestito del ballo; con il viso di porcellana stanco ma sereno e rilassato nel sonno, le gote come petali di rosa e le labbra schiuse lievemente e incurvate in un sorriso appena accennato.
Le aveva chiesto uno sforzo non da poco la notte prima, o meglio, l'aveva preteso. Eppure Belle aveva svolto il suo compito in modo impeccabile, superando di gran lunga le sue aspettative e conquistando i cuori fermi e rattrappiti di tutti gli invitati. Perfino quelle vecchie canaglie putrefatte e senza un minimo di morale avevano dovuto cedere al suo sorriso dolce e alla bellezza pura e innocente che la sua domestica emanava ovunque andasse.
Che razza di ipocrita! fece una vocina insolente nei recessi della mente di Rumpelstiltskin. Non fingere che le qualità di Belle ti lascino indifferente. In fondo, non sei forse anche tu una vecchia canaglia senza un minimo di morale?



*Mary Bateman: famosa avvelenatrice vissuta nell'800





Da Stria93: Sembrava impossibile... ma ce l'abbiamo fatta! (e pure qualche giorno in anticipo rispetto al previsto)
Eccoci qui, dearies! Non finirò mai di scusarmi per tutto il tempo che vi ho fatto attendere, ma finalmente siamo giunti al capitolo conclusivo di questa storia, che spero non vi abbia deluso.
Non vi tedierò ulteriormente, voglio solo ringraziare di cuore chi, nonostante tutto, ha continuato a sperare in un finale per questa ff che, come vedete, a distanza di anni è arrivato (alla buon'ora!).
Vi anticipo che ho già pronti altri lavori a tema RumBelle (e non solo) che vedrò di pubblicare al più presto.
Bacioni e un felice Samhain/Halloween!

  
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