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Autore: ballerina 89    29/10/2018    3 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa storia è ambientata nel futuro, precisamente 10 anni avanti rispetto a quello che è il nostro presente. 

 

La giornata era iniziata nel peggiore dei modi per il nostro Killian, che nel mentre si recava da Granny's per il suo solito caffè di metà mattina, incroció per sbaglio l'ormai appurato fidanzato di sua figlia Leila e un altro ragazzetto che aveva su per giù la sua età. I due erano molto presi a far raggionamenti ipotetici sulla sua figlioletta Chloe. Cercando di farsi notare il meno possibile si mise a qualche tavolo dietro di loro, in una postazione strategica per non dare nell'occhio e si mise ad origliale la loro conversazione.

 - Su questo ti devo proprio dare ragione: è davvero molto molto carina, non per niente è la sorella della mia ragazza; ma te lo dico subito: non hai mezza speranza con lei amico. Da quel che mi dice Leila sembra proprio che si stia frequentando con un ragazzetto. 

- Sapevo di un ragazzo ma non lo aveva mollato? 

- Parli di Lucas? Beh quello è stato un mesetto  fa ormai, anche io e Leila ci eravamo allontanati in quel periodo che c'entra.  Ora sembra proprio che qualcun'altro le stia facendo la corte e lei a quanto pare non sembrerebbe per nulla dispiaciuta dalla cosa.  - a quelle parole Killian sussultó. Passi la cotta passeggera per quel ragazzetto di qualche tempo prima ma non poteva succedere di nuovo. La sua piccola era solamente sua, nessun altro avrebbe dovuto anche solo provare ad avvicinarsi a lei. Lui lo avrebbe impedito a qualsiasi costo. 

 Nonostante gli faceva male sentir parlare di Chloe come una ragazza a tutti gli effetti in grado di suscitare l'interesse dei maschietti e non più come la sua bambina, decise comunque di restare lì e continuare ad ascoltare qui due nel caso venissero fuori più notizie riguardo proprio al ragazzetto che stava ipoteticamente frequentando sua figlia.

- Sai dirmi almeno come si chiama questo tizio? - chiese il ragazzo a Gideon.

- No! A quanto pare neanche Leila conosce la sua  l'identità, sa solo che qualcuno la sta corteggiando e dagli atteggiamenti di Chloe nel sorridere come un'ebete, nel chiudersi in bagno per delle ore al telefono e andare a scuola sempre in tiro, ha dedotto che a lei la cosa non dispiace affatto.

- Quindi non stanno ancora insieme...

- Penso di no altrimenti almeno a sua sorella lo avrebbe confessato visto il rapporto che hanno, ma vedi che ti dico bene: è mia cognata, ha solamente 14 anni; puoi farle capire che ti interessa ma tieni a posto le mani mi sono spiegato? - forse per la prima volta nella sua vita Killian apprezzó davvero Gideon. - ora  andiamo prima che mio padre o mia madre ci becchi ad aver saltato la scuola. 

Aspettò che i due ragazzi uscissero dal locale dopodiché la domanda sorse spontanea: doveva tornare a lavoro come se nulla fosse successo o correre a casa da Emma e dirle la verità su quello che stava succedendo? Come facilmente intuibile scelse la seconda ipotesi, prese due cioccolate calde, una per lei e una per il loro piccolo Liam che era a casa con la febbre, e la raggiunse. 

- Amore come mai già di ritorno? - le disse lei  vedendolo rincasare con ben tre ore d'anticipo. Non era di certo da lui tornare prima, era molto preciso nel suo lavoro.

- È successa una cosa! - disse serio. 

- Che è successo! - disse lasciando stare la preparazione del pranzo e avvicinandosi a Killian. - qualcuno sta minacciando nuovamente la città?  

- no peggio.... Chloe...

- Oddio è successo qualcosa a Chloe??? - il suo sguardo cambió: da curioso divenne pietrificato dalla paura. Che qualcosa potesse essere accaduto alla loro bambina?  

- Lasciami finire! No, non è successo nulla di quello che pensi altrimenti non stare così tranquillo, ma la cosa è comunque grave. In pratica mi sono imbattuto in una conversazione tra Gideon e altro ragazzo: parlavano di Chloe. Quel depravato cercava informazioni sulla nostra bambina e Gideon gli ha detto che... beh che lui è Leila credono che si stia frequrntando già con qualcuno. 

- Ah! Solo questo dovevi dirmi? - rispose come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.

- E ti  sembra poco?  - chiese meravigliato. - Non ti sembra assurdo? Chloe è ancora piccola per pensare ai ragazzi vero?

-  A quanto pare no tesoro e ad onor del vero lo sapevo già. 

- Lo sapevi? Te ne ha parlato? Oddio questo significa che è vero!!!! La mia bambina... 

- Calmati Killian o ti verrà un'infarto!  - sorrise nel vederlo così agitato. - No, non me ne ha parlato ma non è difficile da capire che si sia presa una cotta. È sempre al telefono, è felice 24h no stop, non si arrabbia neanche con Liam se entra nella sua camera e non meno importante si alza mezz'ora prima del solito ogni mattina per sistemarsi al meglio i capelli. Sai quanto ama dormire tua figlia, questo doveva essere un vero e proprio campanello d'allarme per te non trovi? 

- Menomale che studiano alla scuola privata e che quindi indossano la divisa dell'istituto altrimenti mi sarei dovuto preoccupare anche dell'abbigliamento vero?

- Direi di sì. - sorrise - Possibile che tu non ti sia ancora abituato a tutto questo dopo esserci passato già con Leila? 

- Non mi abituerò mai a questo purtroppo ma per quanto riguarda Chloe... beh lei non è fatta per i fidanzati! Non ce la vedo ok? È piccola. E poi non voglio che qualcuno me la porti via.

- Ma succederà prima o poi! Davvero non ti eri accorto di nulla? Riesce ad abbindolarti esattamente come un tempo quella signorinella.

- Non prendermi in giro ok? Non puoi immaginare come mi sono sentito quando ho sentito parlare di lei come una donna vera e propria. 

- Lo capirò tra qualche anno quando avremo un gruppetto di ragazzette antipatiche davanti al vialetto di casa pur di incontrare di sfuggita Liam.  - fece una smorfia al solo pensiero. 

- Mi stai forse dicendo che un giorno potrò prenderti in giro come tu stai facendo ora con me? 

- Può darsi! - risero insieme! 

- Ascolta parlando di cose serie: hai intenzione di parlarle? Con Chloe dico. 

- No, non ancora. Non credo sia il momento, sarà lei a dirci la novità quando sarà pronta. E poi non sai se è solo una simpatia, una cotta passeggera o l'inizio di qualcosa. 

- E cosa vorresti fare? Stare lì senza far nulla mentre lei affronta cose più grandi di lei? 

- Oddio cose più grandi di lei, non pensi di esagerare adesso? Killian cosa vuoi che faccia una bambina di 14 anni? Passeggerá mano nella mano con questo ragazzetto e al massimo ogni tanto si scambieranno qualche bacio sulla bocca. 

- E non ti secca la cosa? 

- A me non tanto ma a te a quanto pare si. 

- non ne voglio parlare. Il solo pensiamo mi manda ai pazzi! Vado in camera a... beh non lo so! Troverò qualcosa da fare. 

In camera ci andò sul serio ma solamente dopo aver architettato una piccola missione con suo figlio piccolo. Non sapeva cosa stesse passando nella testa di sua figlia perciò voleva saperne di più in modo tale da tutelarla. Per questo ora è seduto con in mano il diario segreto di sua figlia recapito proprio dal piccolo pirata Liam. Quello era l'unico modo per sapere qualcosa di più su quello che le stava capitando.

- Io non lo farei se fossi in te! - venne colto sul fatto da sua moglie che non convinta di quella strana uscita di scena andò di sopra a cercarlo. 

- Lo sto facendo per lei! - si giustificò Killian.

- Davvero????? Lo stai facendo per lei... non lo stai facendo per te? - la domanda era retorica, sua moglie lo conosceva fin troppo bene.

- E va bene, sono preoccupato ok? È un reato esserlo? 

- No certo che no, ma non è così che lo sarai di meno, anzi... Una volta letto il suo diario succederà una cosa più grave a cui non potrai più rimediare: avrai invaso la sua privacy e se lei lo scoprirà avrai anche compromesso la sua fiducia nei tuoi confronti. È davvero questo quello che vuoi?

- Mi stai dipingendo come un'essere orribile!  

- Non sei un essere orribile e neanche lo sembri. Sei un papà geloso marcio di sua figlia ma non è sfogliando le pagine del suo diario che scoprirai qualcosa. Non c'è assolutamente nulla da scoprire. 

- Ne sei sicura? Non lo conosci quel tipo... e se come Gideon fosse un ragazzo più grande di lei? E se pretendesse di più?

- Troppi se e poche certezze per avete un quadro completo non trovi? E' proprio per questo che ti dico di non preoccuparti; e poi siamo sinceri, Chloe è ancora molto ingenua fortunatamente, non penserebbe mai a niente di cui tu ti stai già allarmando. Sono sua madre Killian, per me lei è come un libro aperto. Non è ancora tempo per preoccuparsi. Per una volta, una sola, prova ad avere fiducia ok? 

- Va bene, ma se quel pervertito oserà anche solo sfiorarla...

- Si ok! Lo farò arrestare. Ora peró vai a riposare quel diario prima che torni a casa e se ne accorga. 

Sua moglie aveva ragione, poteva essere geloso marcio, non fidarsi di quel ragazzo e altre spiegazioni sensate,  ma il gesto che stava per compiere era sbagliato. Aveva sempre avuto fiducia in sua figlia, loro due in particolar modo erano molto uniti, non valeva la pena rovinare un rapporto così bello per colpa delle paure genitoriali. Si fece forza, chiese a Liam di rimettere il diario a posto e si ripromise di non dire nulla a sua figlia di quel ragazzo fino a quando la cosa non sarebbe diventata palese, cosa che si verificò solamente un mesetto dopo.  

***

Leila e Chloe erano a scuola, o meglio: Leila era a scuola  e cercava disperatamente sua sorella per farsi consegnare il quaderno che per sbaglio era finito nella sua borsa. Purtroppo però di Chloe non vi era traccia. La signorina in questione aveva ben altri programmi quel giorno e per lei erano decisamente più interessanti.

- oddio non posso credere di averlo fatto! - esclamó la ragazza a quello che a tutti gli effetti stava diventando il suo primo fidanzatino, Lucas non era da considerare tale, lui era stato semplicemente una simpatia "giovanile" come amava definiva lei. 

- Te l'ho detto che non ci sarebbe stato nulla da temere. Avevo ragione? - rispose lui dandole un tenero bacio sulle labbra cosa a cui lei credeva di non riuscire mai ad abituarsi viste le emozioni che sentiva ogni volta. 

- Si! 

- La cosa che non capisco però è perché mi hai portato qui! 

- È il posto più tranquillo, nessuno ci beccherà qui! - a quelle parole al ragazzo si illuminarono gli occhi e con un sorriso malizioso si avvicinò alla sua ormai fidanzata e iniziò a baciarla con passione conducendola passo dopo passo verso il divano posto vicino alla parete difronte a loro. Le loro effusioni vennero peró interrotte dal suono di un cellulare, quello di Chloe per la precisione.

- Non rispondere... - le disse lui scocciato da quella interruzione. 

- È mia sorella! Devo rispondere per forza! - rispose staccandosi da lui per poi prendere la chiamata

- Pronto! 

- Dove diamine sei Chloe! Ti ho cercata dappertutto!

- Sono esattamente dove sei tu! A scuola intelligentona. - cercó di essere il più convincente possibile 

- Mi serve il quaderno di chimica che hai in borsa quindi sbrigati a raggiungermi nella mia classe.

- Cavolo il quaderno! - lo aveva completamente dimenticato...e ora???? - Leila vai nei bagni del primo piano te lo faró apparire li, non posso muovermi da dove sono in questo momento! 

- Ma si può sapere dove sei? E no! non materializzarlo li, potrebbe prenderlo qualcun'altro. Se devi materializzarlo fallo almeno nel mio zaino. 

- Non mi ricordo ogni dettaglio del tuo zaino potrei farlo finire ovunque.

- Ok allora materializzalo in bagno ma che sia l'ultima volta che mi crei casini.  comunque non hai ancora risposto. Dove diavolo sei?

- In classe e non posso muovermi, sto facendo delle cose per la prossima ora.

- Non sei in classe piccola bugiarda dove accidenti sei!!!! Dimmelo! - sua sorella si era appena accorta che le stava spudoratamente mentendo e Chloe beccata sul fatto non poter far altro che ammettere la sconfitta e confessare.

- Prometti di non dire nulla a mamma e papà!

- Dimmelo senza troppi giri di parole signorina.

- Ho marinato la scuola! Ecco, l'ho detto! 

- HAI FATTO COSAAAA???? - era la prima volta che Chloe faceva una cosa del genere. - Dove diavolo sei e sopratutto con chi sei? 

- Sono da zia Regina... e sono con Ilary! 

- Non raccontarmi bugie lo sai che non devi mentirmi! La tua amica è in classe sono passata poco fa! Con chi...

- E va bene sono con... con...  sono con quella persona di cui ti dicevo! - a Leila per poco non venne un infarto. 

- Torna immediatamente a scuola Chloe! 

- Ma perché? Io non ti ho mai detto nulla quando non andavi a scuola. Non puoi ricambiare il favore per una volta tanto? 

- Mamma ha sempre saputo quando non andavo, tu al contrario lo stai facendo in gran segreto  quindi stai nascondendo qualcosa e io non voglio entrarci.

- Non ti ci faccio entrare tranquilla devi solo...

- Torna a scuola ragazzina non farmi incavolare! 

- Non puoi comandarmi! Sono grande. 

- O cara no che non lo sei!  Se non vuoi che lo dica a mamma sbrigati a tornare qui! Non sto scherzando Chloe torna immediatamente a scuola, vengo a controllare nella tua classe alla prossima ora! - le riaggancio il telefono senza diritto di replica. Non era arrabbiata era più che altro preoccupata, sua sorella era una bambina ancora, cosa diavolo stava facendo da sola con quel misterioso ragazzetto? Immersa nei suoi pensieri corse a prendere il quaderno che le serviva e tornó in classe.

- Era ora che riattaccassi! Si può sapere chi era? - chiese tra un bacio e l'altro il ragazzetto della dolce Chloe.

- Mia sorella! Vuole che torni a scuola... - si alzó dal divano e corse a prendere il suo zaino. 

- Aspetta aspetta dove stai andando? non vorrai andare via vero? Resta qui! 

- Non posso, mia sorella mi ucciderà se non mi trova a scuola e lo dirà ai miei! Non voglio finire nei guai. 

- Ma non lo farebbe mai! La conosco bene tua sorella! 

- credo di conoscerla meglio di te, meglio non rischiare.

- E daiiii... mi hai promesso di passare del tempo sola con me, adesso che fai vai via? - tornó a baciarla. Si sentiva davvero bene in compagnia di quel ragazzo e non ci vollero tante suppliche da parte di quest'ultimo prima che si convinse a restare. 

- Mmmh... e va bene... mi hai convinta, dove eravamo rimasti? 

- Così ti voglio! - ripresero esattamente da dove erano stati interrotti ma quando la giornata inizia male non può che finire peggio. Mentre erano intenti a scambiarsi effusioni ecco che la porta dello studio del sindaco si aprì facendo entrare al suo interno una Regina alquanto scioccata della scena che si titrovó davanti.

- Mah... cos... che sta succ.... CHLOEEEEEE! - esclamó

- ODDIO ZIAAAA! - esclamó a gran voce - Che ci fai qui? Non dovevi essere fuori città per lavoro? - divenne rossa dalla vergogna per essere stata beccata.

- Che diavolo...

- No zia posso spiegare davvero! Non è come pensi. Noi stavamo solo...

- Ho visto cosa stavate facendo... - rispose ancora sotto shock  - E la Scuola? - la ragazza abbassó lo sguardo, sapeva di non poter mentire a sua zia, non in questo momento che era nel torto almeno - Hai saltato la scuola per venire qui a..... mah... CHLOEEEE! Da te non me lo sarei mai aspettato signorina; avanti prendi le tue cose e vieni con me! 

- Mah... zia io...

- Non parlare, non ne hai proprio il diritto, sei nel torto più tirate! E tu... - si rivolese a quel ragazzo - Ti conviene non farti vedere mai più accanto a mia nipote. Mi sono spiegata?

- Con tutto il dovuto rispetto signora sindaco, lei non è sua madre non può...

- Sono sua zia e sono ancora la Regina cattiva non dimenticarlo. Ti voglio il più lontano possibile da lei è chiaro? Sparisci dalla mia vista immediatamente.

I due ragazzi si lanciarono uno sguardo d'intesa dopodiché lui le lasció sole.

- Zia per favore lasciami spiegare, ti prego.

- Che vuoi spiegarmi Chloe? Che al posto di essere a scuola hai preferito venire qui a fare cose più divertenti con quel teppista? 

- È la prima volta in tutta la mia vita che salto la scuola zia,  non credo di aver fatto una cosa così orrenda! Vuoi sapere perché l'ho fatto? Perché a quanto pare papà ha saputo che qualcuno mi sta corteggiando e trova ogni scusa possibile per controllarmi quando sono fuori.

- E quindi? Sei minorenne fa bene a controllarti anche perché se le intenzioni che avete tu e questo tizio sono quelle che ho visto poco fa... beh fosse per me non dovresti uscire prorpio. 

- Ma perché dici così zia? Non sei mai stata innamorata?  Che ne è stato di Daniel? Te lo ricordi vero?

- Io ero più grande e di sicuro queste cose non le facevo.

- Non stavamo facendo nulla zia! 

- Perché vi ho beccato in tempo.

- No! Stai sbagliando! Sei completamente fuori strada, non sono una p......

- Non ci provare nenache a dire quella parola. - alla ragazza vennero gli occhi lucidi ma si trattenne dal piangere, non voleva sembrare debole.

- Non dovevo saltare la scuola hai ragione, possiamo smettere di litigare per favore? 

- Non stiamo litigando, sto solo cercando di farti capire che stai sbagliando. 

- Va bene zia non lo farò più, scusa. Non... non lo dirai a mamma e papà vero? 

- Certo che non glielo dirò! Sarai tu stessa a farlo.

- Ma... ZIAAA! Mi uccideranno! Mamma per la scuola e papà per.... beh per lui.

- Mi dispiace amore ma devi dirglielo. Non tanto della scuola quanto di questo ragazzo. Devono saperlo perché... beh devono saperlo e basta. 

- Zia per favore... non... loro non capirebbero... cioè papà non capirebbe. 

- Allora.. lascia che ti spieghi una cosa tesoro mio, devi dirglielo per due motivi fondamentali: il primo, il più ovvio è che non è giusto mentire, sopratutto ai tuoi genitori, lo sai e sai anche che Leila parló subito con loro di Gideon, certo papà si è ingelosito parecchio ma alla fine mi sembra che siano ancora fidanzati. Il secondo motivo per cui devono saperlo è perché loro conoscono molto bene quel ragazzo. 

- Per la storia che prima era un adulto e anche amico di mamma? 

- La storia non è esattamente così ma si... per questo motivo. 

- Non me la sento di dirglielo... 

- Dovrai farlo altrimenti lo farò io! Non sto scherzando tesoro, e importante che tu lo faccia. Ora torna a scuola per favore. 

Chloe lasció l'ufficio del sindaco e camminando camminando arrivò davanti la sua scuola. Ormai era mezzogiorno non le conveniva entrare, si mise alla fermata dell'autobus e con le cuffie tre alle orecchie si mise ad attendere che sua sorella uscisse. 

- Eccoti finalmente! Si può sapere che ti è saltato per la testa è? - non riuscì a sostenere il secondo  rimprovero della giornata, scoppió in lacrime e  abbracciò disperata sua sorella la quale rimase senza parole nel vederla così devastata. 

- Ei  Chloe  guardami un secondo per favore... che è successo? - chiese preoccupata.

- Non... non ci voglio tornare a casa! - singhiozzava senza sosta e Leila si senti impotente nel vederla così in quanto non sapeva cosa fosse  realmente successo alla sua sorellina. 

-  È per via del ragazzo con cui eri questa mattina per cui adesso stai così? - annuì facendola preoccupare ancora di più - Che ti ha fatto? Ti ha costretta a fare  qualcosa che non volevi? 

- MA PERCHÉ MO CONSIDERATE TUTTI COME UN MOSTROOOOOOO! - gridò facendo voltare i presenti. 

- shhhhh calmati ok? Non sto dicendo nulla tesoro ma sei sconvolta, non so cosa sia successo, sto solo chiedendo.

- Non... non ha fatto nulla di male... io non voglio parlarne ora.... 

- Va bene tesoro come vuoi! - si abbracciarono. - torniamo a casa dai!

- No non voglio!

- Perché no? 

- Non voglio farmi vedere così... 

-  Si questo non devi preoccuparti, siamo solo noi e nonna che sta facendo da babysitter a Liam a casa. mamma e papà saranno a lavoro per tutto il giorno. - solo a quelle parole si convinse a tornare a casa, presero l'autobus e dopo aver salutato frettolosamente nonna Snow per non farla insospettire di nulla, salirono in stanza con la scusa dei compiti. In realtà si rifugiarono in camera di Chloe a discutere su cosa realmente fosse successo quella mattina. 

- Allora? Vuoi dirmi adesso cos'è che ti ha sconvolto così tanto? Sono tua sorella tesoro, non devono esserci segreti tra di noi. Posso aiutarti se mi dici cosa ti turba. - non era ancora del tutto convinta - Lo so che ho detto di fare la spia a mamma e papà ma lo sai anche tu che non lo farei mai. Volevo solamente spaventarti e farti tornare a scuola per non farti fare niente di stupido. - l'abbracciò per l'ennesima volta sperando si convincesse a parlare. - Allora... raccontami tutto dall'inizio.

- Mah niente... eravamo da zia Regina, nel suo ufficio, pensavo non ci fosse nessuno oggi visto la riunione che aveva ma poi lei è entrata e ci ha visti e...

- Vi ha vista fare cosa di preciso? - la sua voce suonava allarmata 

- Niente di così eclatante tranquilla, ci stavamo semplicemente baciando e prima che mi dici qualcosa...  no! Non avevo altre idee per la testa e ne anche lui. In poche parole zia si è arrabbiata e mi ha detto che devo confessare a mamma e papà che ho marinato la scuola e con chi. Se non lo faccio lo farà lei stessa. Mi ha dato un'ultimatum insomma. 

- Zia! Zia Regina ti ha dato un'ultimatum? Stiamo parlando della stessa zia Regina che ti difende da quando sei nata? Sicura che vi stavate solo baciando?

- Che c'è non mi credi? 

- Certo! È solo che la sua reazione mi sembra un tantino esagerata per un semplice bacio. 

- Crede che volessi andare oltre. Dice che eravamo "troppo presi" ma la verità è che non vede di buon occhio lui. Ho visto come lo guardava, lo ha aggredito e giudicato senza nenache farlo parlare. Dice che mamma e papà hanno avuto dei trascorsi con lui.

- Con un ragazzetto di 14 anni? - chiese meravigliata.

- Potrebbe essere un po' più grande... 

- Quanto grande? Anzi... dimmi direttamente chi è! Non ti vergognerai di me vero? 

- Lo conosci benissimo.... viene in classe con te! Si chiama... 

- No, non ci credo! August???? Stai con August booth? 

- Come fai a...

- Era l'unico assente oggi in classe! Oddio Chloe ma come hai fatto ad innamorarti di lui? Lui è stato un amico di nonstra madre, ha la sua età!

- Ha la tua età, non la sua! 

- Perché lo hanno trasformato, era comunque un uomo fino a qualche anno fa.

- ma non ricorda nulla del suo passato, non va più considerato come tale. 

- ok ok non ti alterare, troveremo una soluzione insieme per affrontare mamma e papà ora però aggiornami un po' su questo fidanzatino. 

Passarono l'intero pomeriggio ad aggiornarsi sulle loro rispettive vite e solo ad allora Chloe si rese conto di quanto avesse sbagliato a non parlare di August a sua sorella. Lei era l'unica su cui  avrebbe sempre potuto contare, era stata una scelta sbagliata voler affrontare tutto da sola. 

Ormai era arrivata la sera e solo in quel momento si sì resero conto che non avevano ancora messo mano ai loro rispettivi compiti. Si misero subito a lavoro cercano di recuperare il tempo perduto quando dal piano di sotto una voce le allarmó.

- Chloe Jones! Vieni immediatamente qui! - era la voce di Killian e non prometteva nulla di buono. Il cuore della ragazza iniziò a correre all'impazzata, cosa voleva suo padre? E perché era così arrabbiato? Provò a fare mente locale ma non le venne in mente nulla se non quello che era accuso quella mattina ma zia Regina non l'avrebbe mai tradita così. Avevano altri accordi quindi escluse subito quella possibilità. 

- Ei! Stai calma! Non sarà nulla vedrai. Vai di sotto, li finisco io i tuoi compiti ok? Ma non ti ci abituare. 

- Ti voglio bene! 

- anche io! Ti aspetto qui ok? 

La ragazza prese un respiro profondo e scese al piano di sotto dove trovò suo padre e sua madre seduti sul divano di casa ad aspettarla. I loro sguardi erano indecifrabili ma di sicuro non le avrebbero detto nulla di buono. 

- Papà mi hai chiamata? - chiese titubante 

- Siediti! - fu l'unica risposta che ottenne. -allora... inizio dicendo che sei in punizione.

- In punizione? E perché mai? - rispose sconvolta 

- Hai anche il coraggio di chiedermi il perche?

- Papà io.....

- Non iniziare a inventarti nulla, non sei nella posizione più adatta per farlo. - in tutto ciò Emma se ne stava in silenzio.  Lei e Killian avevano litigato fino a qualche minuto prima su cosa dire alla figlia, Emma non era d'accordo con la punizione e su alcuni punti di suo marito ma lui fu irremovibile. 

- Non capisco cosa tu voglia dire.

- Non ti conviene che parli io per primo, sarebbe cosa buona e giusta che tu iniziassi ad essere sincera con noi. 

- Ma su cosa? Papà davvero non so di cosa tu stia parlando! Non ho fatto nulla di male! 

- Come va a scuola? - chiese a bruciapelo.

- Bene! Ho ottimi voti ma questo lo sai già! Perché me lo chiedi? 

- Pura curiosità! Oggi ad esempio come è andata? Sei stata interrogata. - il suo cuore perse un battito, cosa doveva dirgli adesso? 

- Nessuna interrogazione, tutto noioso come sempre. - mentì

- Come può essere noiosa la scuola se non la si frequenta? - si stava alterando e allora lei capii che qualcuno aveva appena fatto una soffiata.

- Zia ti ha detto...

- Non è stata tua zia e non deve interessarti sapere chi sia stato. Sappi solo che siamo venuti a conoscenza che non sei andata a scuola e sopratutto abbiamo appena appreso che ti frequenti con una persona. 

- Mah...

- Non ho finito! Punto uno non ti azzardare mai più a mentirci. Non provare nenache a pensare di saltare un altro giorno di scuola senza che noi non ne siamo al corrente e sopratutto non ti azzardare mai più a vedere quel tipo! 

- Mah... non puoi dirmi una cosa del genere!

- Posso eccome! Sono tuo padre!

- Sulla scuola ok, hai ragione mi dispiace sono stata una stupida. Sul fatto che non vi ho informato su di lui è perché non ero sicura se fosse una cosa seria o una cosa così... ve ne avrei parlato presto ve lo giuro. 

- Non giurare il falso. Se non fosse stato per tua zia che vi ha interrotto... oddio mi sale il sangue al cervello anche solo a pensarci. Fortuna che secondo tua madre nenache ci pensavi a certe cose!

- Papà stai esagerando adesso! Ok, mi sto vedendo con un ragazzo ma te lo giuro su quello che ho più caro... non sarei andata oltre quel bacio. Non sono una sprovveduta. 

- Lo spero per te signorina! Mi hai dato davvero una grande delusione oggi. Pensavo ti avessimo insegnato le basi della sincerità. 

- Avevo paura che se ti avessi confessato che mi interessava un ragazzo ti saresti arrabbiato e a quanto pare avevo ragione a pensarlo. 

- Tua sorella è fidanzata da qualche anno ormai e mi sembra che sia ancora viva. E se avevi timore di me potevi almeno parlarne con tua madre. 

- Mi vergognavo ma ho capito di aver sbagliato. Ve lo giuro, non si ripeterà più.

- Questo è sicuro visto che non dovrai vederlo più! 

- Ma percheeeee! Ho chiesto scusa, ho ammesso di essermi comportata male. Vada per la punizione, me la sono meritata ma non potete decidere per la mia vita, non potete impedirmi di vedere per sempre una persona che mi fa stare bene. Perché poi?

- Killian forse dovremmo spiegarle... - quella fu la prima frase che provó a dire Emma ma venne bloccata subito.

- Shhh lascia parlare me! - tornò a guardare sua Figlia - quel ragazzo non fa per te! Non è una persona affidabile e no non mi interessa che ti piace! 

- Mah!

- Niente mah! Va di sopra adesso! E per quanto riguarda la punizione naturalmente la sai: niente uscite per le prossime due settimane. Vedi che ti dico bene Chloe:  se al termine della punizione ti vedrò anche solo una volta con quel ragazzo sappi che ci finisci a vita in punizione, mi sono spiegato? - non rispose. - mi sono spiegato chloeeeee???? - disse di sì con la testa trattenendo le lacrime e scappò al piano di sopra a raccontare tutto a sua sorella la quale cercó di consolarla per tutta la notte. Killian aveva avuto un comportamento un po' troppo esagerato ma lui sapeva come stavano le cose e voleva tutelarla. Lei non lo avrebbe capito adesso ma un giorno forse  lo avrebbe ringraziato. Di tutto questo però nenache Emma era d'accordo, lei avrebbe affrontato la cosa in maniera differente ma Killian era stato colpito dalla gelosia, dalla paura e dalla delusione che sua figlia gli avesse mentito... un mix micidiale per lui. Per una settimana intera Chloe non fece altro che andare a scuola la mattina e piangere tutto il pomeriggio, era arrabbiata a morte con suo padre e con sua zia che l'aveva  tradita, con sua madre no, ma solo perché andò a parlarle quella Stessa sera cercando di calmarla e dicendole che il suo papà prima o poi avrebbe smaltito la cosa e si sarebbe calmato. anche lei le disse che aveva sbagliato e che si sarebbe dovuta fidare di loro, ma rispetto a Killian fu più materna e gentile. Ad aggiungere altra carne sul fuoco ci pensó nonna Snow la quale vedendo sua nipote in quello stato  si lasciò scappare qualche  parolina di troppo: " tuo fratello non sapeva che papà si sarebbe arrabbiato così tanto, non avrebbe detto nulla altrimenti". Era stato Liam quindi a fare la spia a suo padre? Che avesse sentito la conversazione avuta con Leila quel maledetto giorno? Non poteva esserci altra spiegazione. Si alzò dal letto e corse nella camera di suo fratello. Se non fosse stato per Leila, che senti le urla del piccolo di

casa e corse a dividerli, molto probabilmente Liam a quest'ora sarebbe stato irriconoscibile per tutti gli schiaffi che prese. Ok che era un bambino di soli dieci anni ma per sua sorella quel giorno aveva oltrepassato ogni limite. Tornò nella sua camera e non uscì per due giorni interi.

- Killian per la miseria fa qualcosa! Valle a parlare! - disse sua moglie preoccupata - sta malissimo!

- Evidentemente ha capito di aver sbagliato. Non le farà male star lontano da quello. Prima lo capirà prima tornerà quella di sempre. 

- Non fare il bambino e ragiona: lo sai anche tu che facendo così non farai altro che perderla. Ci ha mentito ok va bene sono d'accordo con te, ha sbagliato e lo sa anche lei; ma lei deve sapere perché sei così irremovibile sul non farglielo vedere, deve sapere che lei in questa decisione non è responsabile, deve sapere quello che ti passa per la testa e sopratutto deve sapere la verità su August. 

- Non voglio che sappia cos'è successo! 

- Ha il diritto di sapere che non è colpa sua. Vai da lei e parlale a cuore aperto. Anche se non lo da a vedere non aspetta altro e so per certo che anche tu vuoi farlo.

Emma aveva ragione e killian lo sapeva bene, amava Chloe e non voleva vederla così arrabbiata con lui. Tra di loro c'era sempre stato un rapporto invidiabile, non sopportava che a causa di un ragazzo questo rapporto si sarebbe potuto rovinate per sempre: Chloe doveva sapere la verità... o almeno parte della verità. Prese un respiro profondo e andò diretto in camera di sua figlia.

- si può? Posso entrare? 

- Sto studiando, vorrei non essere disturbata. - rispose senza neanche degnarlo di uno sguardo.

- È questione di cinque minuti, per favore tesoro... è importante. - ci pensò su ma alla fine chiuse il libro e si girò nella direzione di suo padre.

- Ti voglio bene Chloe e anche se non sembra sto facendo tutto questo per il tuo bene. So che sembra assurdo ma è così! Sono geloso di te e Leila lo ammetto, odio il fatto che qualche ragazzetto da strapazzo venga e vi rubi il cuore che fino a qualche anno fa batteva solo per me. Vorrei tenervi con me per sempre ma so anche che questo non sarà possibile. Vostro nonno le a provate tutte per tenermi lontano da vostra madre ma a quanto pare ha fallito. Tutti i papà falliscono in questo compito. Facciamo i duri ma poi alla fine se vi vediamo felici vi lasciamo andare. Stento ancora a credere questa cosa ma è  così! Leila è innamorata di Gideon e per quanto quel ragazzo mi infastidisca lei è felice e io non posso impedirle la felicità. Deve tenere le mani a posto, questo lo sa anche lui, e finché rispetterà questa cosa allora io lo accetterò. 

- Se Leila può essere felice con Gideon, perché io non posso esserlo con August?

- Innanzitutto tua sorella è maggiorenne ora, per quanto io voglia farmi valere lei può prendere le sue decisioni da sola e poi era più grande quando ha iniziato la sua relazione con Gideon. Tu sei una bambina ancora e mi fa strano sapere che qualche ragazzetto  ti consideri come una donna a tutti gli effetti. Non è per questo però che non voglio che tu veda August... tze... mi viene il sangue al cervello anche solo a nominarlo. Il problema è che anni fa sono successe delle cose che riguardano proprio lui, cose che vorrei non ripetesse con te. 

- Che cosa ha fatto? - chiese curiosa - non può essere così grave.

- Non voglio che tu sappia, la cosa che devi sapere però è che se sto facendo questo è solo per tutelarti amore mio. Per quanto possa sembrare assurdo non centra nulla il fatto che tu non ci abbia detto nulla. Certo ci sono rimasto male conoscendo  il nostro rapporto e quello che hai con tua madre ma non è questo il punto. Non adesso almeno. Riesci a comprendermi un po' adesso? 

- Forse, ma anche io ho qualcosa da dirti ora e vorrei che mi ascoltassi. - annuì - Non sono più una bambina papà, non sarò grande ok lo ammetto,  ma non sono così  ingenua come puoi pensare, so badare a me stessa. Non so cosa sia successo in passato e sinceramente non mi interessa, a meno che non abbia ucciso una persona o fatto del male a qualcuno non c'è motivo per essere preoccupati. L'August che conosci tu non è lo stesso che conosco io, gli è stata concessa una nuova vita, gli è stata data una nuova possibilità e sopratutto non ricorda nulla del suo passato. Perché non puoi concedergli il beneficio del dubbio? 

- Perché per me ha fatto una cosa imperdonabile. 

- Per te! Per me è solo August, il compagno di classe di mia sorella che scherzando scherzando ha fatto breccia nel mio cuore. È il ragazzo che ogni giorno mi offre la colazione, è il ragazzo che mi aspetta all'uscita della scuola con il sole, con la pioggia o con la neve nonostante la sua classe sia uscita due ore prima rispetto alla mia, è  colui, oltre a voi, che mi strappa un sorriso quando sono triste... ma sopratutto è colui che non mi ha mai pressato su nulla da quando stiamo insieme... e sai a cosa mi riferisco. Lui è peggio di te in certi casi: per lui sono ancora una ragazzina: non ha secondi fini con me, lo so per certo, puoi star tranquillo su questo e io sono felicissima che non ne abbia, sarò anche grande ma non così tanto. Dovrebbe sollevarti il morale almeno questo! - prese un respiro profondo - Cerchiamo di venirci in contro papà, troviamo un compromesso,  qualsiasi cosa mi va bene, anche vederlo con te e la mamma come supervisori, ma non togliermi una delle cose che mi rendono davvero felice. - le aveva aperto il suo cuore ancor auna volta e lo fece nonostante fosse ancora molto arrabbiata, questo Killian lo sapeva e lo apprezzó davvero. Voleva davvero risolvere con lei e sapeva che forse trovare un compromesso era l'unica soluzione possibile. Parló con sua moglie per un consiglio e anche lei la pensava così. Che poi pensandoci bene quello era solo il primo fidanzatino, non sarebbe di certo stato colui che l'avrebbe portata via per sempre da lui. Ci ragionó su dopodiché anche grazie all'aiuto di Emma trovó quel compromesso: Chloe avrebbe potuto frequentare quel ragazzetto a patto di vederlo solo una volta a settimana, o il sabato o la domenica, doveva sempre stare in pubblico e mai isolarsi con lui e doveva continuare ad avere un ottimo rendimento a scuola. La Ragazza accettó il compromesso con suo padre e tornarono finalmente, dopo settimane, ad avere il loro solito grande e meraviglioso rapporto. Passata quella burrasca la vita in casa Jones tornó alla normalità, tutti erano sereni e felici ma la questione Chloe e August ancora non era finita. Per i primi quattro mesi le cose tra i due ragazzi procedevano a gonfie vele, passavano le ore di ricreazione a scuola insieme e una volta a settimana potevano vedersi anche per una cena, per un cinema o per una semplice passeggiata, August sembrava proprio un bravo ragazzo ma qualcosa iniziò a farsi spazio nella testa di Chloe. La curiosità sul passato del suo fidanzato iniziò a farsi spazio in lei e tutto quello che disse inizialmente, di non voler sapere cosa fosse accaduto in quel periodo, diventarono solo parole al vento. Chiedere ai suoi genitori non era contemplato, quando la questione era ancora fresca le capitó di origliare le loro conversazioni e sapeva che sua madre non voleva che loro ne venissero a conoscenza "non voglio che vivano con questo peso" disse. Non le importava all'inizio ma adesso voleva sapere. Si intrufoló in gran segreto nella cripta di sua zia e dopo aver studiato attentamente uno dei suoi libri di incantesimi si mise all'opera pasticciando con il suo calderone magico. Una volta che ebbe finito rientró in casa e andò dritta a parlare con sua sorella.

- Leila ho bisogno di un favore enorme! 

- Se mi stai chiedendo di poter vedere August di nascosto la risposta è no! Non voglio finire nei guai e non voglio che ci finisca tu. 

- No, non centra nulla August, o almeno non centra come pensi tu. Vedi io... io voglio sapere cos’è successo di così grave per portare papà ad essere così crudele con lui e mamma così spaventata del fatto che noi sappiamo. Voglio bene ad August, ma le cose non sono più come prima tra di noi. Non so come spiegarlo ma quando sto con lui mi sento diversa, strana... mi sento come se non mi avesse raccontato parte della sua vita e questo mi infastidisce. Lui non ne ha colpa ma io non riesco più  a far finta di nulla; devo sapere. 

- Devi parlarne con mamma o papà allora, cosa posso fare io? Io non ho la più pallida idea di cosa sia successo.

- Ho trovato una soluzione migliore, non mi servirà parlare con loro. - estrasse dallo Zaino  due pozioni - ho creato queste nella cripta della zia, serviranno per farmi viaggiare nel tempo. L'unica cosa che ti chiedo di fare è di inventare una scusa convincente con mamma e papà se dovessero rientrare in casa prima di me. - Leila rimase per un momento interdetta a fissare sua sorella poi con “gentili” parole le fece capire ciò che pensava:

- Ma ti è andato di volta il cervello????? Vuoi viaggiare nel tempo? Da sola poi? Chloe ma sei scema o cosa? Butta quelle pozioni e fai la cosa più sensata, parla con mamma e papà. 

- Non devi essere d'accordo per forza con la mia decisione, se non vuoi aiutarmi non fa nulla, farò tutto da sola! 

- Non è che non voglio aiutarti, dico solo che potrebbe essere pericoloso. 

- Non dire stupidaggini, non succederà nulla.  Ora scusa ma ho da fare. Chiuse la porta alle sue spalle e andò in camera sua.  Ragionò ancora qualche minuto sul da farsi dopodiché convinta che fosse l'unica soluzione possibile prese la prima boccetta e la lanciò a terra nella sua stanza creando un portale magico. Fece per saltare ma una mano la bloccó: sua sorella era appena entrata in stanza.

- Non puoi impedirmi di farlo! - le disse.

- No, non posso, ma posso venire con te se voglio! Non posso lasciarti da sola e se non vuoi risolvere le cose come tutte le persone normali, cioè parlando, allora ti seguirò ovunque tu voglia andare. 

- Grazie Leila, lo apprezzo molto - si abbracciarono - allora, vogliamo andare? - le ragazze si presero per mano e saltarono all'interno di quel portale che le Condusse nella stessa casa e nella stessa camera in cui si trovavano poco prima solo che con una distanza temporale di 11 anni. La Cameretta dove si trovavano ora era di sicuro di Chloe ma non dell'adolescente Chloe bensi della sua versione bambina.

- Ci sono riuscita! Siamo tornate indietro nel tempo! 

- Shhhh non parlare troppo forte, potrebbe sentirci qualcuno e sai anche te come funzionano i viaggi nel tempo: non dobbiamo assolutamente cambiare il passato se non vogliamo comprometterlo. Sbrighiamoci a capire cos'è successo e torniamo a casa. - Non ebbero neanche il tempo di finire la frase che si sentirono dei forti rumori al piano di sotto, facendo meno rumore possibile uscirono dalla stanza e si misero ad origliale. La scena che si trovarono davanti le lasciò entrambe a bocca aperta. La loro mamma e un ragazzo, che lei chiamava con lo stesso nome di quello che ormai era il fidanzato di Chloe, stavo litigando in maniera molto accesa. Lui era arrabbiato con lei, le gridava parole incomprensibili e le diceva di salvarlo. Lei dal suo canto cercava di farlo calmare e ragionare inutilmente. Le diede addirittura un sonoro schiaffo che fece sussultare le due ragazze. La cosa peggiore di tutto quello schifo? La piccola Chloe di soli tre anni assistì a tutta quella scena impotente e spaventata.

- Io... io non ricordo assolutamente questa cosa! - disse la ragazza nell'orecchio di sua sorella.

- Eri troppo piccola, lo avrai di sicuro rimosso. La cosa importante è che abbiamo capito cos'è successo anni fa. Sbrighiamoci a tornare a casa. 

- No aspetta! Le ha dato uno schiaffo. Papà lo avrebbe ucciso seduta stante se fosse stato presente questo è vero ma non è la prima volta che mamma litiga con qualcuno e faccia a botte... si è presa a schiaffi anche con zia Regina anni fa! Deve essere successo altro per far arrabbiare papà in quel modo e per far trasformare August. Dobbiamo sapere che cosa. - per Leila sua sorella stava dando di matto, avevano visto cosa era successo, non c'era bisogno di restare oltre. Provò a dissuaderla ma fu irremovibile chloe voleva scoprire la vera causa di tutto quel cinema. Continuarono a nascondersi e ogni volta che Emma o Killian uscivano di casa loro nel silenzio e nella discrezione più totale li seguirono fino ad arrivare alla tanto attesa verità. Chloe e Leila presero con mano quando realmente fosse successo con August quel giorno. Lui aveva provato a far del male alla loro mamma, certo come avevano potuto notare anche loro l’uomo era fuori di se ma questo non giustificava di certo il comportamento che stava avendo. Non volevano assistere un secondo di più a quella tortura, faceva troppo male vedere la propria madre soffrire in quel modo ma rimasero perché si accorsero della presenza della piccola Leila: quella bambina aveva assistito a tutta quella scena e coraggiosa come pochi non aspetto un secondo prima di chiamare suo padre il quale lo mise ko. 

- Hai.. hai salvato la mamma Leila! - disse Chloe dopo aver assistito a tutto quel caos

- Non ricordo nulla di questo! Io... 

- Forse è stato un evento traumatico che abbiamo rimosso... forse ci hanno cancellato la memoria... non mi interessa sinceramente, sono contenta di aver trovato le mie risposte quindi se per te va bene possiamo tornare a casa.

- Assolutamente si, non voglio restare qui un secondo di più. - corsero in un posto isolato  dove fossero sicure di non essere viste e aprendo un secondo portale tornarono a casa sane e salve. Quel viaggio nel tempo sembró durare un paio di giorni, ricordavano di essere state lì almeno una notte intera, ma furono felici di costatare che nel loro mondo reale il tempo non era andato avanti, si era come fermato. Erano state davvero fortunate, se Emma o Killian si fossero accorti di quella bravata le avrebbero rinchiuse in casa per sempre. Tutto bene quel che finisce bene? Mmmh no direi di no. Non proprio tutto finì bene. Quel viaggio segnò molto la nostra Chloe. Fece finta di nulla i primi giorni ma Leila sapeva leggerla molto bene e capì che qualcosa la turbava.

- Sono due giorni che sei silenziosa. Vuoi parlarmene? 

- Di cosa dovrei parlare? - fece finta di non capire.

- Di quello che è successo! Anche se non vuoi darlo a vedere lo so che ti ha turbato. Forse mamma aveva ragione a non volerci rendere partecipi. 

- Forse. 

- Che hai intenzione di fare adesso? 

- Io... io non lo so! - prese un cuscino e se lo porto sul viso.

- Ascoltami, non so se possa aiutarti ma prendi in considerazione questa cosa: il tuo August non è lo stresso che hai visto nel passato. Si sono la stessa persona è vero ma lui non ricorda tutta quella parte della sua vita. È come se fosse rinato. Prima di prendere decisioni affrettate valuta tutto ok? - annuì -  bene! Se hai bisogno di me non esitare a bussare alla mia porta!

- Grazie sorellina! Sei la migliore.

- Lo so! - sorrise facendola sorridere a sua volta. 

Passó dei giorni difficili, giorni in cui ripensó a tutto quello che era successo; cosa doveva fare? Troppi erano i dubbi che aveva in testa ma piano piano riuscì a far mente locale e a prendere una decisione. Incontró il suo fidanzatino come orami era solita fare ogni sabato, passo l'intera giornata con lui e alla fine decise di parlargli. 

" August devo dirti una cosa... ci penso da un po' di giorni ormai ed è arrivato il momento di parlartene. è una cosa abbastanza impegnativa quindi ti chiedo di ascoltarmi attentamente e di non interrompermi. Sei un ragazzo meraviglioso, bello come pochi e super intelligente. Da quando abbiamo iniziato a frequentarci non è passato un solo giorno senza che tu ti dedicassi completamente a me. Mi hai sempre messa al primo posto e non mi hai mai fatto mancare nulla. Non so davvero come ringraziarti per tutto questo, mi hai fatto scoprire un nuovo sentimento che nessuno fino ad oggi mi aveva mai fatto provare, mi hai fatto scoprire che cosa significa essere innamorati. Con te stavo iniziando a vivere una favola bellissima ma purtroppo come ogni favola che si rispetti arriva il giorno in cui qualcosa cambia. Non tutte le favole solo destinate ad avere un lieto fine e forse la nostra è prorpio una di queste. Ho fatto una cosa che forse non avrei dovuto fare... no, non ti ho tradito se stai pensando a questo, ho solo messo chiarezza su alcuni punti che non mi erano chiari. Ho scoperto cosa è successo nella tua vita passata, ho scoperto perché sei tornato bambino. - prese dalla tasca dei suoi jeans una lettera e gliela consegnó - qui dentro c'è scritto tutto quello che ho scoperto, ci sono sia le immagini che ho visto sia le emozioni che ho provato nel vederle. Qui dentro c'è scritto esattamente il perché io e te non possiamo più stare insieme. Mi dispiace August, mi dispiace davvero tanto devi credermi ma non posso stare con te dopo quello che ho scoperto. Quando leggerai questa lettera, semmai vorrai leggera, capirai di cosa sto parlando; ma voglio che tu sappia anche un'altra cosa: non mi sto allontanando da te per paura che tu possa ripetere gli stessi errori con me. Non ho paura di te e so per certo che non mi faresti mai del male, ma hai ferito una delle persone più importanti della mia vita e per quanto tu possa aver dimenticato quella vita per me è difficile farlo. Ti ho voluto davvero bene August ma non posso stare con te e portare questo peso nel cuore. Spero che un giorno tu possa comprendere a pieno tutto questo. - senza aggiungere alto gli si avvicinò, gli diede un bacio sulla guancia e si allontanó lasciandolo da solo con in mano quella misera lettera. 

Fu così che finì la loro storia d'amore, la piccola Chloe forse non era più tanto piccola come i suoi famigliari pensavano, stava diventando giorno dopo giorno una donnina davvero molto coraggiosa. Certo ci sarebbe voluto del tempo prima che quel dolore, dovuto alla prima rottura amorosa, svanisse ma presto, molto presto qualcun'altro sarebbe entrato nella sua vita portandole nuovamente gioia e entusiasmo verso quel sentimento chiamato amore.

 

Note dell’autore: sorpresaaaa! Visto l’allerta meteo e il diluvio universale che si sta scatenando sulla mia cittadina impedendomi di uscire ho pensato di impiegare il tempo a disposizione  per scrivere anche questo capitolo. Sono riuscita a terminarlo subito e di conseguenza non vedo il motivo si aspettare nel pubblicarlo. Fatemi sapere cosa ne pensate! Alla prossima.

  
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