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Autore: _FireStar_55    31/10/2018    6 recensioni
breve storia horror di (773 parole)
scritta per Halloween
Quattro amici, ogni anno il giorno di Halloween si radunano davanti a un falò a raccontarsi storie dell'orrore, ma questa volta decisero di cambiare, decisero di passarla in una casa, disabitata in cui si diceva che fosse infestata, ma sarà davvero così? o in quella casa si nasconde qualcosa di pericoloso.Terrificante più di qualche semplice fantasma.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il Serial killer di Halloween

 

Era il giorno di Halloween e un gruppo di quattro persone, amici da sempre,decisero di festeggiarlo, come sempre i quattro amici ogni anno per il 31 ottobre si radunavano intorno ad un falò per raccontarsi storie dell'orrore, ma questa volta decisero di passare la serata in una casa abbandonata, che si diceva fosse infestata. Arrivò la notte e la luna risplendeva alta in cielo i quattro si avviarono verso la casa, quando le nuvole coprirono la luna e in poco tempo  fu sostituta da un forte temporale, arrivarono davanti alla casa. Era molto grande, circondata da un enorme giardino pieno di alberi, a cui il periodo autunnale regalava un aspetto lugubre, e il forte temporale rendeva il posto ancora piu inquietante. Aprirono il piccolo cancelletto di ferro che emise un cigolio sinistro. Entrarono nel giardino, chiudendo il cancelletto alle loro spalle, quando...


- *-*-*-*-


"Ahhhh"  Laura gridò. C'era un'ombra bianca affacciata alla finestra. "L'avete vista? L'avete vista anche voi quella cosa?" chiese agli altri con voce tremante, puntando il dito contro la finestra. Davide, il suo ragazzo, puntò la luce della torcia in quella direzione ma non si vedeva più nulla, l'inquietante ombra era sparita.  "Ma non c'è nulla Laura, ti sarai fatta suggestionare dal posto" Lei avrebbe voluto protestare, ma lasciò perdere. Probabilmente aveva ragione.  Arrivarono davanti alla porta, antica e massiccia, e sorprendentemente riuscirono ad aprirla senza problemi. 

A quel punto anche gli altri accesero le loro torce e illuminarono tutta la stanza: nonostante qualche ragnatela, nulla faceva pensare che fosse una casa abbandonata. I lampi illuminarono l'intera stanza. I quattro ragazzi decisero di ispezionare le altre stanze, quando Laura sentì un rumore di passi provenire del piano di sopra. "Avete sentito?" chiese, terrorizzata. Rimasero tutti in silenzio, in ascolto.


-*-*-*-*-


Di nuovo quel rumore. Stavolta, però, lo sentirono tutti.  "Avevi ragione" le disse Davide.  "Andiamocene!" esclamò Manuela, che finora era stata zitta.  "No!" dissentì Filippo.  "Perchè non andiamo al piano di sopra a controllare?"  "Secondo me invece dovremmo ascoltare Manuela" affermò Davide. "Non promette nulla di buono".

"Fate come volete, io vado, se avete paura rimanete qui." replicò Filippo, non ascoltando le proteste dei suoi amici che invano cercavano di convincerlo a non andare. Iniziò a salire le scale fino a sparire alla vista dei suoi amici.  I tre aspettarono, ma Filippo non tornava più. I secondi divennero minuti, e Davide stava ormai andando a cercarlo quando un fantasma apparve davanti a loro. Laura urlò per lo spavento, ma poi si rese conto che era una ragazza, e che non aveva nulla di minaccioso. "Mi chiamo Eleonora" La sua voce era fredda e sembrava venire da un mondo lontano. "Andatevene da questa casa e salvatevi finchè siete in tempo! Non è abbandonata come si dice, è abitata da un assassino che ogni Halloween miete delle vittime. Tutti i ragazzi che sono entrati qui non sono mai usciti." "C'è il nostro amico di sopra, non possiamo abbandonarlo" disse Davide. "Vado a cercarlo" aggiunse "voi rimanete qui". Raggiunse il primo piano, chiamando Filippo ad ogni passo che faceva. Guardò ovunque, non rispondeva e non si trovava da nessuna parte.  Era rimasta una sola stanza da ispezionare.


- *-*-*-*-


Davide aprì lentamente la porta, e un lampo illuminò la stanza mostrando un ombra, Davide anche se impaurito non ci diede peso pensando fosse una semplice statua, puntò la torcia e vide qualcosa che gli rivoltò lo stomaco. Il corpo di Filippo giaceva a terra, senza vita, in una pozza di sangue. Fece per urlare, ma nessun suono gli uscì dalla gola. Era paralizzato. Poi però, con la coda dell'occhio avvertì un movimento.  Con uno sforzo immane, si obbligò a spostare il fascio di luce verso quel punto. Era lui. L'assassino. Il suo profilo alto e segaligno si stagliava nella stanza.  In una mano aveva un coltello sporco di sangue, il sangue del suo amico. Cominciò ad avanzare verso Davide, che finalmente reagì.  Iniziò a scappare, scendendo le scale di corsa. "Andiamocene di qui" gridò alle ragazze. Non se lo fecero ripetere due volte e in un attimo furono fuori, ma non si fermarono. Continuarono a correre finchè non raggiunsero la casa di Davide, che era la più vicina. Con voce tremante e spezzata dal pianto raccontò loro quello che era successo a Filippo. I tre si abbracciarono. Piangendo, le ragazze gli raccontarono ciò che aveva detto il fantasma mentre lui era di sopra: tutte le persone uccise lì rimanevano intrappolate in quel posto, la loro anima non avrebbe mai potuto avere pace.  Così i ragazzi fecero un giuramento: sarebbero andati tutti i giorni a trovare il loro amico, evitando solo il 31 ottobre.

   
 
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