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Autore: _Andromeda_95    03/11/2018    1 recensioni
Louis cerca di dimenticare, e in un circolo vizioso di masochismo e nostalgia cerca di farlo nei posti importanti per lui.
Ma non ci riesce.
Non ci riesce mai.
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Ricordi com’era? Ricordi la spensieratezza dei primi anni, quando era tutto troppo bello per essere vero e l’unica cosa di cui eravamo sicuri era il nostro volerci?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Sono passati tre giorni dall'anniversario dell'Abbraccio e io sono sempre una ritardataria cronica. Questa piccola cosa è una specie di tributo, ma potete anche chiamarlo "E. che fa la persona cattiva" . Vi lascio il link della canzone a cui è ispirato https://youtu.be/g2uPvxykFDM e spero sempre che mi facciate sapere le vostre impressioni.
Un abbraccio, E.

 





E' L'AMORE CHE RESTA





Sai, ogni tanto mi capita ancora di tornare nei nostri posti, nei posti in cui siamo stati felici. Resto in un angolo e torno indietro negli anni, rivedo i nostri sorrisi e gli occhi brillanti, le nostre acconciature improponibili e la nostra gioia ingenua. Rivedo te sorridermi con calore nel nostro posto, quello in cui eravamo soliti andare quando avevi voglia di cantarmi l’ultima canzone che avevi scritto. Lo stesso in cui quel giorno di pioggia mi hai chiesto di sposarti.

Mi sembra ancora di sentirti ridere in mezzo alla radura, circondato dalla pioggia e illuminato dal sole. Ma adesso non è più così. Non c’è più quella gioia, la mia convinzione che avremmo superato qualsiasi cosa, che noi due ci bastavamo, che eravamo più forti di tutto il resto.

Ricordi com’era? Ricordi la spensieratezza dei primi anni, quando era tutto troppo bello per essere vero e l’unica cosa di cui eravamo sicuri era il nostro volerci? Quando essere insieme ci bastava per essere felici, quando tutto ciò che contava eravamo io e te, senza il peso delle responsabilità, senza la necessità di fare promesse ma con la speranza di un per sempre.

E oggi sono qui, nell’arena dove tutto è davvero finito, dove abbiamo messo in scena l’ultimo atto di noi. Sai, ho cercato con tutte le mie forze di dimenticare quel momento. La sensazione del mio viso nel tuo collo, delle tue braccia che mi tenevano stretto, il tuo odore dolce. La sensazione, anche solo per un secondo, di essere finalmente tornato a casa, tra le tue braccia. E la folla in delirio. Per quello che quell’abraccio significava, per la speranza che non è mai morta, per l’ultimo regalo che abbiamo concesso a noi stessi e ai fan.

Ho cercato un modo per dimenticarti ma la verità è che sei ancora importante per me, sei ancora sotto la mia pelle, e tutto questo è così grande e potente e incredibilmente soverchiante che spesso mi dimentico per quale motivo tu non sei più con me. Perché l’unica cosa che voglio è guardare i tuoi occhi verdi e perdermi ancora nel tuo sguardo come quando eravamo due ragazzini e l’unica cosa di cui dovevamo preoccuparci era essere silenziosi e non lasciare segni visibili del nostro passaggio sui nostri corpi. L’unica cosa che voglio è tornare a quando eravamo felici nella nostra piccola bolla, senza bugie e sotterfugi, solo noi e il nostro amore, in ogni dove, in ogni quando, solo tu ed io. Con la sola forza delle nostre mani intrecciate e l’urlo dell’inchiostro sulla nostra pelle a parlare per noi, a promettersi il per sempre.

Con il senno di poi, avrei dovuto lottare di più per te. Avrei dovuto urlare, trattenerti se necessario. Avrei dovuto dirti quanto avessi bisogno di te, stringerti ancora dopo quel giorno, pregare per il tuo perdono. Avrei dovuto cercare di fermarti dal varcare la soglia di casa nostra con i borsoni tra le mani e un addio nella schiena. Invece ti ho lasciato andare via senza una parola e uno sguardo in più, accecato dall’ orgoglio e dalla paura. Ti ho lasciato andare via mentre cercavo di raccogliere i miei pezzi in una casa vuota e fredda, nonostante ci vivessi, nonostante ci viva ancora.  E ho lasciato che la rabbia prendesse il sopravvento, ho fatto in modo che ogni più piccola cosa di te sparisse dalla mia vista, perché se non potevo eliminarti dal mio cuore, eliminarti dai miei sensi era l’unico attimo di pace che potessi concedermi.

Ma non ci sono riuscito fino in fondo. Ho chiuso le tracce di te nella nostra cabina armadio, quella in cui mi sembra di sentire ancora il tuo odore dopo tre anni. Ed è lì che mi rifugio quando tutto diventa troppo. Quando mi manchi così tanto da non riuscire a respirare, quando ho bisogno di un posto senza tempo in cui perdermi nel ricordo di te. Mi chiudo lì e ti immagino sorridermi, amarmi ancora ed essere felice con me.

Ma oggi anche quella cabina armadio era troppo vuota. Il tempo passava comunque anche lì dove di solito si ferma, e tu non arrivavi mai, e io cercavo solo un modo per non pensare, per dimenticare la tua assenza, e allora ho ricordato. Che giorno è oggi, perché è tutto così amplificato e difficile. E come ogni 31 ottobre degli ultimi tre anni, mi sono messo in macchina e sono venuto in questa benedetta arena, a contemplare le macerie del mio fallimento e delle nostre promesse infrante. Perché forse, solo così, riuscirò davvero a dimenticarti, a lasciarti andare. Ma la verità è che non basta mettermi davanti alla tua assenza per smettere di amarti. La verità è che per quanto ci provi, non voglio dimenticarti. Voglio continuare a ricordare i nostri momenti felici, voglio continuare a sperare nel nostro lieto fine, perché io ti amo ancora e so che tu mi stai aspettando. Perché un amore come il nostro non passa, non svanisce, non si spegne.

E con l’ultimo briciolo d’amore che mi resta, in questa arena dove tutto è definitivamente andato in pezzi, io prometto di restare e di aspettarti.
Sarò qui, quando tu vorrai. Qui dove tutto è finito. Qui dove noi possiamo tornare giganti e giurarci di nuovo per sempre.




 

"Eravamo davvero felici con poco
Non aveva importanza né come né il luogo
Senza fare i giganti
E giurarsi per sempre
Ma in un modo o in un altro
Sperarlo nel mentre"

   
 
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