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Autore: Mari Lace    07/11/2018    5 recensioni
Buon compleanno, Eri! ♥
Hai shi shan meng: Promessa d'amore eterno {cinese}
«Si può sapere che c’è?» insiste Terunori, cercando il suo sguardo.
Lo trova: Eishi sente il respiro mancargli, inspira a fondo. «Ci sarà lei, no?» afferma infine in un sussurro.
Quell’ulteriore vena di mistero è troppo per la pazienza di Kuga. «Lei chi?» ruggisce. Sembra un leone pronto a divorare la preda.
Eishi sussulta, vedendolo così. «La tua ex», confida infine. «Potrebbe essere… imbarazzante. E mi ha sempre fatto un po’ paura».
Terunori esita, incerto su come dovrebbe sentirsi: l’istinto di ridere in faccia all’albino è forte, ma si contiene.

[Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kuga Terunori, Nene Kinokuni, Rindou Kobayashi, Satoshi Isshiki, Tsukasa Eishi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hai shi shan meng

A Erika, tantissimi auguri di buon compleanno! ❤︎

Hai shi shan meng






Kuga sospira rassegnato. «Avanti, Tsukassan. Siamo davanti al cancello da dieci minuti» sottolinea irritato.

Da quando erano scesi dal taxi Tsukasa non faceva che guardarsi intorno, tremando leggermente; si era imbambolato davanti all’entrata, nessuna minaccia era riuscita a smuoverlo.

«Si può sapere che c’è?» insiste Terunori, cercando il suo sguardo.

Lo trova: Eishi sente il respiro mancargli, inspira a fondo. «Ci sarà lei, no?» afferma infine in un sussurro.

Quell’ulteriore vena di mistero è troppo per la pazienza di Kuga. «Lei chi?» ruggisce – sembra un leone pronto a divorare la preda.

Eishi sussulta, vedendolo così. «La tua ex», confida infine. «Potrebbe essere… imbarazzante. E mi ha sempre fatto un po’ paura».

Terunori esita, incerto su come dovrebbe sentirsi: l’istinto di ridere in faccia all’albino è forte, ma si contiene.

«Tutte le scenate che mi sorbisco da stamattina erano dovute a questo?» chiede, come per conferma. Dovrebbe arrabbiarsi, forse, ma semplicemente non può: nessuno è più ansioso di Tsukasa Eishi, ormai lo sa bene. Avrebbe dovuto pensarci – forse. Ma è veramente assurdo, e si affretta a ribadirlo al suo ragazzo. «È successo alle medie, te l’ho già detto. Per un paio di mesi. Il massimo che abbiamo fatto è stato tenerci per mano – perché dai importanza a quella storia? Non ne ha».

Tsukasa scuote la testa, lontano dal convincersi. «Se mi lasciassi e ti mettessi con una ragazza ci rimarrei male!» esclama, forse a voce un po’ troppo alta.

Si sente rumore di passi, che si fermano proprio alle spalle dell'albino.

Kuga vede la nuova arrivata e si sbatte una mano in faccia, incerto se ridere o piangere. La seconda, più probabilmente. Pensa che Eishi si prenderà un colpo, nella peggiore delle ipotesi. Non ha neanche fatto in tempo a dire a quello sciocco che non ha nessuna intenzione di lasciarlo. Dovrà farlo più tardi, davanti a lei non ne ha intenzione.

«Veramente sono stata io, a lasciarlo. Se te lo sei preso tu posso solo compatirti» puntualizza con voce incolore Nene, aggiustandosi gli occhiali. «Cosa gli hai raccontato, nano?» aggiunge, fissando gelida Kuga.

Lui ricambia guardandola in cagnesco. «Visto, Tsukassan?» domanda retorico.

Distogliendo lo sguardo da Nene, però, capisce che il ragazzo probabilmente non l’ha sentito. Ritrovarsela alle spalle l’ha mutato in una statua di sale.

Terunori aggiunge un altro sospiro a quella che si prospetta come una giornata decisamente troppo lunga, si porta una mano alla tempia nel tentativo di calmarsi. Si avvicina a Tsukasa.

«Che bello vedervi!» esclama una voce gioviale, raggiungendoli.

Ecco, ci mancava solo l’esaltato.

Il nuovo arrivato poggia le mani sulle spalle di Nene, che sobbalza – con sorpresa e soddisfazione di Kuga –, apparentemente a disagio.

«Mi sono perso qualche gossip?» s’informa in tono innocente, tastando nel mentre il braccio di Tsukasa per accertarsi che sia ancora in grado di reagire.

«Tu–» inizia a dire Nene, ma viene interrotta dal ragazzo alle sue spalle.

«Gossip?» ripete Isshiki, con la stessa sfumatura fintamente ingenua adottata da Kuga. «Non ne so nulla».

«Sì, certo». Terunori si distrae, vedendo un po’ di colore tornare sul volto di Eishi. Abbastanza per distinguerlo da un cadavere, almeno: tutto nella norma.

«Kinokuni, Isshiki» balbetta l’ex primo seggio, finalmente ripresosi dal colpo.

«Ti trovo bene, senpai!» esclama Satoshi, attirandosi gli sguardi torvi di Nene e Kuga, concordi per una – rara – volta.

«Come va il tuo ristorante?» domanda Nene.

Kuga non si fa sfuggire il fatto che non si è spostata né ha protestato per il tocco di Isshiki: non si è sbagliato su di loro, ne è certo.

Come faccia Isshiki a sopportare l’acida ragazza rimane un mistero, per lui, ma tutto sommato non gli interessa.

«Bene. I clienti non mancano, anche se temo che l’aria condizionata sia un po’ troppo forte… devo contattare l’assistenza, non riesco mai a regolarla al meglio».

«Non penso che i clienti vengano per l’aria condizionata, senpai» commenta Isshiki, spostandosi al fianco di Nene. «E tu, Kuga? Hai avviato un’attività?»

Gli sembra che Nene si faccia improvvisamente attenta a quella domanda. Non risponde subito.

«Ragazzi, siete qui! Perché non entrate?»

Nene, Eishi e Terunori si voltano all’istante, sbiancando.

Rindou li sta fissando a pochi metri dal cancello, accigliata. Ha le mani sui fianchi. «Mi state evitando? Pensavo non arrivaste più!» si lamenta. «Da voi non me l’aspettavo! Soprattutto da te, Nene!!» continua gonfiando le guance. Si avvicina minacciosa al gruppetto.

«Quel vestito ti dona molto, Rindou-senpai» afferma tranquillo Isshiki, esibendo un sorriso smagliante.

L’aria guerriera l’abbandona in un istante, le gote divengono un po’ più rosee mentre si rivolge allegramente a Satoshi: «Lo pensi davvero? Tu sì che hai occhio!» esclama lusingata, lisciandosi l'abito violetto che ha scelto per l'occasione.

Dura un attimo, però: subito torna a fissar male gli altri tre, mettendo su il broncio. «Dovreste imparare da lui» li rimbecca, annuendo convinta.

Satoshi, finito magicamente accanto a lei, sorride innocente, apparentemente estraneo alla scena.

Terunori spia Nene di sottecchi: sembra sul punto di esplodere. Ghigna – o meglio, sta per, ma un’occhiataccia di Rindou lo fa desistere.

«Non è come pensi, Rindou» tenta Eishi, ma la rossa non l’ascolta.

«Io vi invito in esclusiva all’apertura del mio Centro di Ricerca Culinaria e voi neanche varcate l’ingresso» si lamenta sbuffando e scuotendo la testa. Quando la rialza, sorride nuovamente, mettendo in mostra il canino. «Per stavolta vi perdono, ma ora muovetevi! Momo e Saitou sono già arrivati. Eizan non mi ha fatto sapere niente, maledetto!» considera sfogandosi e ripartendo, il suo interesse già indirizzato ad altro.

Dopo qualche passo si gira. «Allora, venite o no?» li esorta piccata.

Terunori sospira e scambia uno sguardo d’intesa con Eishi, che sembra essersi ripreso del tutto. Satoshi è già scattato in avanti, e Nene si è affrettata a seguirlo.

Si incamminano anche loro, chiudendo la fila.

«Nene non se l’è presa» dice Tsukasa, come se fosse strano. «Anzi, sembrava più gentile del solito».

«Ora non esagerare» replica pronto Terunori. «Comunque te l’avevo detto».

«Ma se la parentesi tra voi davvero non conta niente» riprende Eishi dopo un po’, con aria pensosa, «significa che la tua prima storia seria sono io?» conclude facendosi più vicino.

Kuga alza lo sguardo al cielo. «Te l’ho detto milioni di volte. Poi per te non è diverso, no?» gli fa notare.

«No, infatti» conferma Eishi con un tono stranamente serio; al di fuori della cucina, Kuga non l’ha mai sentito usarlo. Si blocca, sperando che Rindou non faccia caso al loro restare indietro. «Ma per qualche motivo, non ho ansia. Mi sembra naturale, stare con te» termina il ragazzo fissandolo.

Kuga avvampa, non può impedirlo. Ricorda dov’erano stati interrotti poco prima dall’arrivo di Nene. «Che stupido» afferma distogliendo lo sguardo. Fa un passo in avanti, si ferma di nuovo. «Non dovrai mai avere ansia, con me. Per tutta la vita» promette. Si gira, incontra le sue iridi di ghiaccio. Un ghiaccio che vedeva sciogliersi, quand’erano soli.

«Perché non ti lascerò mai».

Eishi sorride, schiude le labbra e riceve le sue: sigillano così quella promessa.

Mai, per tutta la vita.

  
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