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Autore: Cry_Amleto_    14/11/2018    0 recensioni
[One-shots] [Stony!Tony Stark! Steve Rogers!]
Il dolore, la sofferenza, non è semplice mancanza di pace e serenità. No. Il dolore è quel mostro da cui tutti cercano inutilmente di scappare; è quel mostro che quando ti afferra mira dritto al cuore
senza però ucciderti; è quel mostro che assume l'aspetto delle persona che ami, o della tua immagine riflessa nello specchio. E non chiede scusa, il dolore, mai. Non chiede scusa, perché sa che le scuse non servirebbero. Ma avvolte il dolore è l'unica via, l'unica strada per raggiungere la tanto agognata pace, la tanto rincorsa felicità. Quindi stringi i denti, perché quando hai toccato il fondo del baratro puoi soltanto risalire.
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Raccolota di One Shot, dove potete trovare la Stony o i suoi singoli componenti in tutte le salse, AU comprese. Buona lettura, e che possa la buona sorte essere sempre a vostro favore *alza tre dita in segno di solidarietà*
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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[Superfamily!Post Civil War!Pre Infinity War]

È stato inutile sperare che il suo amore bastasse.
L'ha lasciato andare. Non ci è riuscito.  Non ha saputo fermarlo, tenerlo al suo fianco. 
Si versa da bere, la mano trema appena. Il proprio sguardo è lo specchio distrutto della propria anima devastata. Si regge la testa con l'altra mano, il volto nascosto nella speranza che il mondo non si accorga della sua caduta.
Ne è passato di tempo, eppure quando si ferma, quando non riesce a tenere la mente impegnata con le cose più disparate, quando non c'è che silenzio nella grande villa di Malibù, eccolo che torna. Lui. Li sente pulsare come se gli fossero stati appena inferti, quei colpi di cui non sono rimaste che leggere cicatrici che il tempo lava via. 
Butta il contenuto ambrato del bicchiere tozzo giù tutto d'un fiato.

Due anni. Non si sono visti, né sentiti. O meglio, Tony l'ha visto. L'ha spiato di nascosto grazie a FRIDAY, decine e decine di volte, per puro masochismo. Non ha mai provato a contattarlo però. Solo il pensiero di risentire la sua voce gli fa strizzare gli occhi a causa di una fitta improvvisa al cuore. 
Quindici anni di matrimonio. Non sono serviti a trattenerlo. Non hanno avuto lo stesso peso dei suoi ideali. L'amore incondizionato che ha provato e prova non è servito a nulla. Nulla. Non è rimasto nulla di quel sogno che, sin dall'inizio, Tony lo sapeva, era destinato a interrompersi nel più brutale dei modi.

Altro whisky, altre rughe sul volto invecchiato di colpo, un'altra luce che si spegne nello sguardo nocciola. Non deve pensare, non deve pensare, non dev-
Una voce lo sta chiamando. È giovane. È amata. La riconoscerebbe tra tutti. Peter. Sta invocando la presenza di suo padre. Il miliardario finirà per coinvolgere anche lui nella sua distruzione, e questa volta definitivamente. Quante volte, in quegli ultimi anni, è successo che fosse compito di quel ragazzino, del suo ragazzino, prendersi cura di lui, lì dove sarebbe dovuto essere il contrario? Tante, troppe. I sensi di colpa si abbattono sil genio ancora una volta. 
Peter gli si avvicina. Gli sfila con delicatezza il bicchiere dalle mani. Tony non oppone resistenza.

«Stai pensando a lui, non è così?»
Iron Man non ricorda quando la sua voce di diciassettenne sia diventata così tristemente rassegnata. Non ricorda quando il suo nome è diventato un tabù. Non ricorda qual è stata l'ultima volta che è riuscito a sorridere per davvero a suo figlio. Ma come ogni volta ci riprova, a tirare gli angoli della bocca in su. Come ogni volta a Peter sembra bastare.

«Andiamo a dormire insieme, papà?»
Gli chiede il figlio, aiutandolo ad alzarsi e a tenersi in piedi. Durante e subito dopo la Guerra Civile, Peter passava tutte le notti abbracciato al padre in quel letto che era stato dei suoi genitori. Qualche volta, quando Tony si riduce in quelle condizioni, nelle ore più profonde della notte, lontano dagli occhi pieni di biasimo del mondo, lo raggiunge e glielo propone ancora. È l'unico modo che il ragazzo conosce per lenire la sofferenza del padre, non lasciarlo solo in quel letto troppo grande per una singola persona. Sa che il genio avrà ugualmente incubi tremendi, ma Peter sarà lì quando si sveglierà. Sorride quindi all'altro, quando, come al solito, sbotta un "ma non sei troppo grande per questo genere di cose?"

Tony si lascia condurre docilmente in camera da letto, non protesta mai più di tanto. Non può. Peter lo abbraccia stretto, quando si sdraiano, strettissimo. Ha il terrore di vederlo scomparire, da un momento all'altro, come lui. Sa che l'Uomo di Metallo non lo farebbe mai, mai. Sa anche, però, che giorno dopo giorno una parte dell'uomo che era suo padre svanisce. E ha paura, una paura terribile. Non vuole restare da solo. Non vuole, quindi lo abbraccia con quanta forza ha.
Peter spera che il suo amore basti a salvare suo padre, tutto ciò che ha.
Tony, nella posizione in cui era solito mettersi quando era lui a stringerlo, prega che non gli venga strappato dalle braccia anche quanto di più prezioso gli resta. 

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Uh, sì, sono viva. Non so perché ho scritto ciò, forse perché ieri sera avevo promesso una Stony fluff a Saeki458 - hii, non uccidermi pls sono giovaneh [più o meno] - e avevo intenzione di farne una fluff. Sul serio. Poi è successo il compito di matematica di domani. So,  awwgst per tutti. Probabilmente domani - oggi in teoria - modificherò ancora questo obbrobrio. Spero di non aver fatto troppi casini [che bello perdere l'abitudine]. Come primo esperimento di Suoerfamily mi auguro di non aver fatto cavare gli occhi a nessuno.
Bye.
[Saeki458 MagicalFox7 - hii, sì, ti sto poco sottilmente informando di ciò di cui necessito -  it schifo is for us. Ora datemi cioccolata. E caffeina. Now.]

   
 
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