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Autore: Nat_Matryoshka    20/11/2018    0 recensioni
"Durante una notte di tempesta, un anno dopo la fine della guerra, su Naboo nacque un bambino. Aveva i capelli neri come le nuvole che avevano coperto il cielo per tutto il giorno e occhi brillanti come stelle. Era figlio di una principessa e di una canaglia.
Ben Solo aveva dieci anni quando, nella zona più periferica della capitale, nacque una bambina. I suoi genitori la chiamarono Rey e, una volta che fu abbastanza grande da camminare, la affidarono al Maestro Luke Skywalker, per poi sparire senza lasciar traccia. "

*
[What if || Scritta per la Reylo Fanfiction Anthology 2018, "Two Solitudes That Meet"]
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo, Padmè Amidala, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 8
 

 

La cabina riservata al capitano, passata di proprietario in proprietario durante gli anni, era cambiata negli arredi ma non nella comodità. Restava sempre uno spazio perfetto in cui raccogliersi durante le pause, quando la nave rallentava e lo spazio intorno sembrava avvolgerla in silenzio, rendendo ogni viaggio un’avventura.

Ben restò disteso sul letto per due giorni: Rey l’aveva costretto a riposare, dopo la caduta che era riuscita con tanta fatica a frenare. Non si era fatto nulla, ma la paura di perderlo l’aveva terrorizzata.

“Tornare indietro sarà la parte peggiore. Lo sai, vero?”

Distesa accanto a lui, riusciva solo ad accarezzargli i capelli sovrappensiero, affondando le dita tra i ricci morbidi che si erano formati dopo averli asciugati. Ci sarebbe voluto tanto a tornare verso Naboo, ma avrebbero usato bene quel tempo per riflettere. Il loro rapporto era cambiato durante il viaggio d’andata, erano cresciuti, ognuno aveva scoperto qualcosa in più sull’altro… né Rey né Ben l’avrebbero ammesso ad alta voce, ma la prospettiva di tornare a condividere gli spazi del Falcon piaceva parecchio ad entrambi.

“Non possono rinchiuderti a vita.” Rey scosse la testa, ma la determinazione con cui pronunciava quelle parole nasceva dalla paura di veder crollare la vita che aveva costruito fino a quel momento. “Tua madre capirà quel che è successo… le diremo tutto, le racconteremo del viaggio. Qualunque decisione possa prendere il consiglio, lei sarà con noi.”

“Non mi spaventa il processo” sospirò Ben, e la solita sicurezza che provava ad ostentare si spense per un attimo. “So di dover pagare per quello che ho fatto, com’ giusto che sia. Ho paura di quello che accadrà dopo… la solitudine, l’idea che potrebbe ricominciare tutto da capo. Snoke è svanito, ma se il suo spirito tornasse? Se continuasse a tormentarmi? Potrei cedere, forse definitivamente.” Il labbro superiore tremò per un attimo. “Ho vissuto per anni con la sua voce nella testa, non sentirla più è quasi… strano.”

Calò il silenzio. La ragazza gli appoggiò le labbra sulle tempie, sussurrando gentilmente per calmarlo. Per Ben i gesti contavano più delle parole, e con il tempo Rey aveva imparato a comunicare con lui in un modo speciale, che solo loro due comprendevano. Era grata a quel viaggio per averglielo insegnato.

“Non sarai solo. Qualunque cosa ci riservi il futuro, la affronteremo insieme. Siamo arrivati fino alla Via Lattea e ne siamo usciti vivi… potremo affrontare anche il resto.”

Lasciò che il suono lieve dei motori li cullasse di nuovo, mentre Mortis e il Sentiero delle Anime si allontanavano sempre di più, diventavano due ricordi di cui scrivere in un diario di viaggio da conservare nella biblioteca di Theed, così che anche altri potessero leggerlo. Tutta la parte che riguardava le loro vite, però, sarebbe rimasta segreta.

Dopo un attimo, fu Ben a rompere il silenzio.

“E i tuoi genitori? Mi avevi detto che li avresti cercati…”

Forse avrebbe voluto aggiungere altro, ma lasciò cadere la frase mentre giocherellava con le sue dita. Rey inspirò, concedendosi un attimo per riflettere sulla risposta, anche se non aveva mai avuto davvero dubbi al riguardo.

“Sapevo già che non li avrei trovati” sospirò. “Ci sono cose che ti senti dentro prima che accadano… ma ci ho sperato. Per poco, anche se sapevo che non sarebbe servito a nulla. Forse non tutte le anime scelgono di mostrarsi, forse non erano lì… o magari vediamo solo quelle che vogliono comunicarci qualcosa. Tuo padre desiderava davvero vederti, perché ti amava” sorrise con tristezza, ricordando Han e la malinconia che lo riempiva.

“In fondo, il poco che ricordo di loro mi resta sempre, anche se magari non tenevano così tanto a me. Conta solo questo.”

Nel silenzio che seguì un’altra volta, Ben si girò per prenderle il viso tra le mani e la baciò. Un bacio lungo e lento, diverso da quello che si erano scambiati su Mortis: più adulto, portava una promessa con sé, e il desiderio che quello che avevano condiviso non finisse. Rey si rilassò tra le sue braccia e si permise di nuovo di sperare. Non le costava nulla vivere immaginando qualcosa di bello e lottare per ottenerlo.
In fondo, se due ragazzini imperfetti come loro stavano sperimentando la felicità, significava che c’era sempre spazio per qualcosa di straordinario.
 
 



Ben Solo tornò a Theed qualche tempo dopo.

Non si aspettava che sua madre desiderasse rivederlo, né tantomeno che l’avrebbe accolto a braccia aperte, ma l’abbraccio disperato di Leia lo fece piangere.

Il processo, e tutto ciò che venne dopo, rimasero a lungo negli annali di Naboo. Riportare cosa venne stabilito in dettaglio sarebbe troppo lungo e noioso, ma la cosa più importante da sapere è che seppe guadagnarsi una seconda possibilità. Dopo un periodo di detenzione, salì al trono completamente cambiato e, anno dopo anno, si conquistò la fiducia del regno con la propria saggezza. Proveniva da una famiglia che aveva sì conosciuto il Lato Oscuro e tutta la violenza che una dittatura può causare, ma che aveva anche dato la vita alla Regina Padmé e a sua figlia Leia, due donne capaci e misericordiose. Avrebbe governato con fermezza e intelligenza, e anche i più scettici finirono per convincersi delle due doti.

Anche ciò che accadde a lui e a Rey, la sua compagna, rimane all’immaginazione di chi legge. Non sarebbe corretto dire che vissero sempre felici, perché le difficoltà e le incomprensioni non mancarono di toccare anche le loro esistenze, ma fecero del loro meglio per affrontarle. Si fidavano l’uno dell’altra, e il legame che si era stabilito negli anni li aiutò a restare quelli che erano.

Con il tempo, si resero conto di una lezione importante: per quanto il mondo cambiasse attorno a loro, la Forza continuava ad unirli. E nessuno avrebbe potuto strappargli quella certezza.
 



Rey rilesse l’ultima riga, soddisfatta, poi fece scorrere rapidamente le pagine che aveva già terminato: poteva andare. Non era perfetto, ma in fondo quel diario di viaggio non era nato per fare bella mostra di sé sugli scaffali della biblioteca reale… l’aveva scritto per se stessa e per Ben, perché non dimenticassero quanta strada avevano fatto. Per rileggerlo la sera, prima di andare a letto, e piangere e ridere ripensando a quello che avevano vissuto.

Fece aria alla pergamena perché si asciugasse e si alzò: la sua scrittura non era nemmeno così male. Ben la chiamava dal giardino: la sua voce suonava piena, felice. La voce di qualcuno che non vedeva l’ora di rivederla.








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Eccoci arrivati all'ultimo capitolo!
Grazie, grazie e ancora grazie a tutti voi lettori che vi siete soffermati a leggere questa storia, dai più silenziosi a chi mi ha fatto conoscere le sue opinioni tramite recensione. Scrivere per me è una gioia personale, una sorta di sfogo e di piacere nel "mettere in atto" le idee che mi girano per la testa ogni volta che un'opera mi colpisce, ma se in qualunque modo riesco a trasmettere la mia passione anche ai lettori, beh, la felicità diventa doppia. La sola idea che una mia storia possa accompagnarvi durante le giornate e colpirvi, lasciarvi qualcosa che non si esaurisce a fine lettura, mi spinge ad odiare un po' meno quel che scrivo e a condividerlo. Se davvero è stato così, se qualcosa dell'universo che mi sono divertita a rielaborare è rimasto con voi dopo otto capitoli, beh, allora la mia missione è compiuta. <3
Se avete comunque voglia di lasciare un kudo alla versione anglofona della storia, o leggere le altre (bellissime) della RFFA 2018, ecco il link: https://archiveofourown.org/works/16029953/chapters/37413722

 
Non poteva mancare un ringraziamento al mio Ben, Ailisea. Senza di te questa storia non avrebbe mai visto la luce, soprattutto senza la pazienza del beta-reading e della traduzione in inglese. Grazie infinite, vhenan. <3
 
 
   
 
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