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Autore: _Bri_    25/11/2018    16 recensioni
[Storia Interattiva - Iscrizioni Chiuse]
Mentre ad Hogwarts si sta svolgendo il Torneo Tre Maghi, da qualche parte, in Inghilterra, esiste un "Giardino Segreto" apparentemente bellissimo ed unico, ma che nasconde ben più degli incanti che lo immergono nel costante clima primaverile. Dodici celle, occupate da dodici creature che il dottor Steiner ha rinchiuso lì. Il motivo è sconosciuto, ma chi vi è rinchiuso dovrà lottare con tutto se stesso, per ottenere la libertà.
Genere: Dark, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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PROLOGO
Contatto
 
 
Victor correva a perdifiato. Ogni muscolo del suo corpo faceva male, ma sapeva che nei confini di quel perimetro era impossibile smaterializzarsi. Ci aveva provato un numero infinito di volte, non riuscendo mai a concludere alcunché; un giorno (quanto era passato, da quando si era trovato rinchiuso lì?) credeva quasi di esserci riuscito, ma tutto quello che riuscì ad ottenere fu una dolorosa spaccatura che gli aveva piegato la gamba ad angolo retto. Aveva urlato con tutto il fiato che aveva in corpo, in mezzo ad uno dei ricorrenti sbocchi di quel labirintico giardino, da cui aveva provato in tutti i modi a fuggire; aveva poi perso i sensi, come tutte le dannate volte in cui aveva tentato la fuga e si era, al solito, ritrovato nella cella phi, con la gamba fasciata e una soluzione di oppiacei sparata in vena.
Anche quel giorno la sua cella disordinata, che dava sull’ala ovest del giardino, si aprì davanti ai suoi occhi scuri, ormai stanchi di vedere quelle sbarre lucide sollevarsi in un cigolio sinistro. E lo sapeva, Victor, che sarebbe dovuto uscire. Si sentiva una fiera in cattività, stimolata all’occorrenza per dare spettacolo; eppure di visitatori vogliosi di spiarlo nemmeno l’ombra, mai, nemmeno una volta.
Cominciò a correre, Victor, mentre sentiva gli occhi pizzicare; il sole era sempre alto in quel cielo asettico. Il giardino, quel terribile giardino, sempre in fioritura. Il clima mite non accennava mai a variare. Sebbene Victor inizialmente si fosse stupito di non vedere mai il sole tramontare, o una singola goccia di pioggia toccare l’erba rigogliosa, dopo un po’ ci aveva fatto l’abitudine. Avrebbe anche smesso di esplorare i corridoi machiavellici del giardino, se lui non gli avesse specificato che doveva farlo, se non avesse voluto subire conseguenze. Victor non aveva una personalità semplice, no di certo, per questo quando lo incontrò la prima volta, lo aveva attaccato con ferocia. Ma quegli occhi verdi, glaciali, chiarirono il grande errore che il ragazzo aveva fatto, nell’opporsi a lui. Certo, chi non si sarebbe ribellato al suo posto? Era in redazione, un giorno come un altro e stava aspettando che una giovane leva portasse l’articolo sui mondiali di Quidditch che avrebbe aperto la sezione dello sport della Gazzetta del Profeta; era anche parecchio scocciato, Victor, perché detestava perdere tempo.
Poi il buio.
Quando aveva aperto gli occhi, si era ritrovato a boccheggiare nel rendersi conto di essere riverso sul pavimento a scacchi di due intensi toni di verde di quella che era presto diventata la sua cella. Inizialmente credette che qualcuno gli avesse giocato un brutto scherzo, ma la verità arrivò presto a colpirlo come uno schiantesimo in pieno petto.
Successe quando incontrò il dottore.
Ed ora, con quel ricordo che lo riempiva d’orrore, Victor continuava a correre, fin quando non impattò con una delle siepi che parve essere apparsa d’improvviso
 
-Porco Merlino!- la schiena aveva gracidato sotto l’impatto violento. Victor strinse gli occhi e i denti, reprimendo un verso di dolore acuto; faceva un male cane, dannazione
 
-Stai bene?-
 
Victor credette d’essere morto, quando il suono di quella vocina angelica si unì alla vista: aprì un solo occhio, ma non riuscì a trattenersi dallo spalancare presto entrambi che, avidi, risalirono dalla visione di un paio di scarpe assurde, di scuro ferro battuto e con una zeppa molto alta, fino a due gambette nude e poi più su, al corpicino rivestito da un abito d’organza azzurra. La bocca allappò, dinanzi al viso della più pura delle creature, che lo fissava con preoccupazione, mentre andava ad inginocchiarsi al suo lato
 
-Sono stato meglio…- masticò indolenzito, per poi tornare a fissare quegli enormi occhi  caldi, che tremavano appena nel ricambiare lo sguardo. Fu istintivo allungare una mano, ad afferrare un boccolo dorato che pendeva morbido sopra il suo viso.
Si, doveva essere morto e quello era un dolce spirito che era giunto a fargli da guida fino all’aldilà. Ringraziò gli antichi maghi, perché una così splendida creatura non sarebbe mai potuta essere presagio di sventure, o una temibile traghettatrice di anime dannate. Victor, per un qualche assurdo miracolo, sarebbe finito in paradiso
 
-Come ti chiami?- proseguì lei, senza scomporsi
 
-Victor…Victor Selwyn, ma tu dovresti saperlo dato che sei il mio angelo custode- scherzò lui, sebbene certo di quella verità. Si stupì di vedere le labbra della creatura piegarsi ed accennare una risata cristallina
 
-No che non lo sono, mi chiamo Jules-
 
-Jules? Ma non è un nome da maschio?- La sincera sfacciataggine di Victor non s’era limata, nemmeno una volta abbandonata la vita terrena
 
-Lo so, me lo dicono tutti, ma è una lunga storia…da quanto sei rinchiuso qui, Victor?-
 
-Non lo so, giorni? Mesi?-
 
-Io anche ho perso il conto- pigolò Jules –ma sono certa non siano passati più di quindici giorni…hai mai incontrato qualcuno prima di me?-
 
Victor strabuzzò gli occhi, allibito davanti quella rivelazione tanto lampante. Non era morto, quindi. E non solo non era morto, inoltre quel piccolo miracolo dorato altro non era che un’altra prigioniera
 
-No, nessuno…sei la prima persona che incontro, oltre a, beh…-
 
-Il Dottore e i due Mangiamorte- rispose pratica, Jules. Victor annuì ed aiutato dalla ragazzina si rimise in piedi, constatando che nonostante quelle scarpe altissime, la staccava di molti centimetri
 
-Sai dirmi come sei finita qui?- lo sguardo, incuriosito dall’atipico abbigliamento della meravigliosa fanciulla, ispezionava gli intarsi incisi sulle scarpe
 
-Non lo so…ero a casa mia quando è successo, stavo fluttuando in giardino-
 
-Fluttuando?-
 
Jules annuì, così sorrise candidamente –L’ho capito che sei incuriosito da queste- disse indicando le scarpe; dall’espressione serena, Victor comprese che Jules dovesse essere abituata alla curiosità mostrata nei suoi confronti. Jules allungò la mano destra e afferrò quella molto più grande di Victor senza indugiare
 
-Mi aiuteresti? Così ti mostro una cosa-
 
Il magigiornalista fu preso alla sprovvista; non era abituato a trattare con i ragazzini ed erano davvero poche le persone che rientravano nelle sue attenzioni. Ma Jules era giunta come un dono, puro e meraviglioso. Aggrottò le sopracciglia scure quando la vide slacciarsi le scarpe e poi fremette, appena le sfilò; fu a quel punto che la presa di Jules si fece più salda alla sua mano e a Victor fu subito chiaro il motivo: i piedi scivolarono oltre le cinghie di quelle scarpe e Jules iniziò davvero a fluttuare, con la stessa delicatezza di una farfalla che libra su un fiore. Istintivamente Victor strinse ancor più la mano di lei, per fare in modo che non volasse via
 
-Grazie- disse Jules spiegando un sorriso e tirandosi verso di lui, fino a raggiungere il suo viso
 
-Sono nata così…dicono che ci vorrà del tempo prima che riesca a controllarmi e quindi per ora sono costretta a portare quelle, se non voglio volare via-
 
Victor non riuscì a distaccare lo sguardo dal viso pulito, tanto era il suo stupore. Era un mago, certo, ma una cosa così non l’aveva vista mai
 
-Hai…hai provato a volare oltre le siepi?-
 
Jules annuì –Più di una volta, ma appena raggiunta una certa altezza una forte scossa mi stordisce e mi ritrovo nella cella upsilon. Però sono riuscita a vedere come è composto il giardino…ci sono tante celle come le nostre e lì in fondo- disse allungando il braccio nella direzione nord –c’è una magione; credo che il dottore e gli altri si trovino lì-
 
Victor spostò istintivamente lo sguardo nella direzione indicata da Jules, quando si sentì avvolgere il collo con un braccio
 
-Scusami, mi aiuteresti a scendere?-
 
-Oh…beh certo- rispose il ragazzo, arrossendo vistosamente. Era così graziosa, quella ragazzina, che Victor sentiva avrebbe fatto qualsiasi cosa lei avesse chiesto. Qualsiasi, come fosse un tesoro da proteggere.
 
*
 
-Dobbiamo riportarli dentro secondo te?-
 
Adrian teneva le mani in tasca e guardava i due da lontano. Non era la prima volta che facevano incontrare due prigionieri, ma questo era un caso diverso; riteneva infatti che non bisognasse lasciare Jules troppo a contatto con qualcuno, ma nessuno aveva mai dato troppo retta ad Adrian e alle sue supposizioni
 
-Il dottor Steiner ha detto di lasciarli fare e noi così faremo-
 
Roxanne alzò la mano destra e puntò gli occhi chiari sulle lancette dell’orologio d’oro da taschino stretto in essa –altri dieci minuti, rilassati Adrian-
 
Adrian guardò la compagna con cipiglio. Detestava i modi serafici di Roxanne e ancor più quel suo maledetto orologio; ogni volta sembrava che tutto dipendesse dal tempo scandito da esso e non c’era una volta che la strega sforasse di nemmeno un secondo. Adrian sbuffò, prima di accendersi una sigaretta con aria infastidita
 
-E va bene, ma questa volta a quello ci pensi tu: ieri mi ha quasi divorato, con quel suo dannato scudo-
 
Le labbra di Roxanne si piegarono in un sorriso –Sei troppo sensibile all’aura di Jules. Non ti affezionare troppo alla piccola, Ad. Sai benissimo a cosa ci servono-
 
Il Mangiamorte vibrò di rabbia –Non è per occuparmi di lei che ti ho chiesto di riportare te quel maledetto Selwyn nella sua cella!-
 
-Meglio così- concluse sorridente Roxanne, che lanciò un altro sguardo all’orologio, prima di posare nuovamente gli occhi su Victor Selwyn e sulla ragazzina attaccata al suo collo.
 
*
 
Con le mani allacciate dietro la schiena, Robert Steiner misurava il suo studio con passi simmetrici e calcolati, fino a fermarsi davanti l’ampia finestra che dava sul giardino. Era un terribile giorno di pioggia e gli era difficile osservare da lontano ciò che accadeva lì. Liberò il collo dalla tensione con un movimento deciso, per poi tornare a circumnavigare le siepi con lo sguardo. L’ultima cella era stata occupata il giorno prima, sebbene avesse trovato non poca difficoltà con il soggetto prelevato. Ma in quel momento non importava: tutto stava andando secondo i piani; doveva solo mostrare la pazienza che gli era sempre stata amica e lavorare di buona lena.
Sarebbe stato ripagato per bene. Il Signore Oscuro sarebbe stato fiero di lui, una volta assunto il suo nuovo corpo.
 

 
Prima di tutto benvenuti, ringrazio chi si è spinto a leggere questo prologo e abbia intenzione di partecipare a questa interattiva! Chi mi conosce, o chi segue “Di necessità…Virtù!” si sarà subito reso conto che i toni di questa nuova storia sono totalmente diversi, ma questa idea mi frullava in testa da un po’ e ho voluto assecondare la mia passione per il dark e il mistero. Inoltre ho preso cinquemila spunti: Miss Peregrine, The OA, Castelvania e sicuramente anche qualcos’altro che ora non mi sovviene.
Dunque:
Non ci avete capito niente, eh? Bene, sono qui per spiegarvi un po’ di cose, quindi mettetevi comodi, le mie note sono sempre lunghissime:
 
La storia è ambientata nel 1994 e si muove parallela alla saga originale: si sono tenuti i Mondiali di Quidditch ed Hogwarts si prepara ad ospitare il Torneo Tremaghi, di conseguenza Lord Voldemort aka Oscuro Signore non è ancora “risorto” (dannato lui). Ma i suoi fedeli Mangiamorte non se ne stanno in panciolle e si stanno organizzando. Passando ora ai personaggi che comporranno la storia: ogni mago, strega od altra creatura che si ritroverà nelle celle del “Giardino Segreto” ha doti molto particolari come avrete avuto modo di vedere con Jules, così come Victor: Adrian parla di uno “scudo”, chissà mai che potere sarà! Gli oc selezionati andranno a colmare le celle sparse nel giardino in cui il sole brilla sempre alto in cielo e pare immerso in un perpetuo clima primaverile. La storia è decisamente complessa, ragion per cui la scheda da compilare lo sarà in egual modo. Come di consueto, passo ora alle regole:
 
-Avete tempo fino al 14 Dicembre alle ore 21:00 per mandarmi le schede, ragion per cui lavorateci quanto volete, sperando ovviamente che non mi arrivino tutte il 14 alle 20:00 :)
 
-Potete propormi un massimo di 2 oc, l’importante è che siano di sesso, caratteristiche ed età differenti (possono avere dai 14 ai 40 anni, perciò sbizzarritevi).
 
-Dovete prenotarvi con una vera recensione al capitolo; inoltre vi prego di inviare le schede dei vostri oc solo dopo aver ricevuto il mio ok, ovviamente per messaggio privato (“Scheda TaldeiTali per Il Giardino Segreto”)
 
-Fatevi vivi, rispondete alle domande che vi pongo, ve ne prego. Questa è un’interattiva, di conseguenza se viene a mancare l’interazione se ne perde il senso. Se sparirete per tre capitoli (specialmente se non risponderete alle domande), il signor Robert Steiner saprà che fine far fare ai vostri oc.
 
-Non accetto Mary Sue e Gary Stu (vi prego, no principi e principesse, grazie).
 
-Potete usare cognomi conosciuti e creare legami con i personaggi della saga originale (evitando il golden trio), ma vi assicuro che non è importante ai fini narrativi.
 
-Sono accettati Vampiri, Metamorfomagus, Maledictus, Licantropi e Babbani; la scheda e la lista delle celle vi chiarirà questo punto. Sappiate però che sceglierò MASSIMO uno per categoria speciale, quindi date uno sguardo a chi come voi farà richiesta e magari se pensate di propormi due oc, non createmi due creature speciali: vi assicuro che i maghi sono dotati di poteri e caratteristiche altrettanto interessanti.
 
Categorie speciali:
 
* Vampiro: dono dell’immortalità. Fascino simile a Veela.
 
* Metamorfomagus: cambia le caratteristiche del proprio aspetto. Non può però rimpicciolire.
 
* Licantropo: si trasforma in belva.
 
* Maledictus: Mago legato ad una maledizione del sangue, che lo trasforma in animale. Il processo è irreversibile ed il mago non potrà più tornare nella sua forma umana.
 
* Babbano: è un mastro della “vita”; può riportare in vita creature che sono in punto di morte.
 
- Ogni oc verrà assegnato ad una cella, qui sotto vi lascio la lista. Se non dovessi ricevere sufficienti schede o non dovessi trovarle adatte, eliminerò alcune celle. Ogni cella ha un simbolo e si collega al potere specifico dei vostri oc. Quando prenoterete la cella tenete in considerazione che il vostro oc dovrà avere poteri legati a quanto scritto. I poteri NON possono essere sommati (es.: un vampiro non può essere anche un divinatore, così come un metamorfomagus non potrà avere poteri legati ad uno degli elementi)
 
Celle:
 
α: La fenice. Il suo potere è l’immortalità (riservata ai vampiri).
γ: La voce divina. Dono della divinazione.
η: la Torre. Indica protezione. Il suo elemento è la terra.
θ: La chiave. Il mondo sensibile. (riservata ai metamorfomagus)
λ: L’incanto. Potere di persuasione (simile ad Imperius)
μ: La madre. Il suo elemento è l’acqua, che nutre tutte le cose.
ο: L’occhio. Il suo potere è la disillusione.
π: Il padre. Il suo elemento è il fuoco.
ρ: La verità. Il suo potere è la lettura del pensiero.
σ: Il fuoco spirituale. Lo spirito divino supremo che adombra l’uomo. Il suo potere è la luce.
ϒ: La vergine. Occupata da Jules. “arma” e “difesa e ciò che deve essere difeso”. Il suo elemento è l’aria.
ϕ: L’Eroe. Occupata da Victor. Il suo potere è lo scudo. Crea uno scudo che assorbe solo il fattore positivo dell’attacco e respinge quello negativo.
ω: L’equilibrio. Il suo potere è la resurrezione (riservata ai babbani)
 
- Ogni oc deve avere avuto un episodio nella vita di “sfasamento temporale”: avete presente il Castello errante di Howl, quando Sophie rivive il passato di Howl? No? Insomma, deve essere capitato che il vostro personaggio si sia ritrovato di punto in bianco in un contesto passato o futuro e che lo abbia vissuto senza essere in grado di intervenire sugli eventi, come fosse un semplice spettatore. Nella scheda vi chiederò di descriverlo nel dettaglio.
 
-Non tutti gli oc sanno gestire veramente bene il proprio potere.
 
-Quando hanno avuto l’episodio di sfasamento temporale, i personaggi dovevano necessariamente trovarsi in Gran Bretagna.
 
Ecco a voi la scheda
 
Nome e Cognome:

Data di nascita (i personaggi possono avere dai 13 ai 40 anni circa):

Stato di sangue  o categoria speciale (specificare le motivazioni dello Stato di sangue):

Orientamento sessuale:

Aspetto fisico:

Prestavolto (deve essere necessariamente un personaggio reale):

Carattere:
 
Facoltà particolari:

Pregi e difetti:

Background del personaggio (chi era prima di essere rinchiuso: frequentava Hogwarts? Lavorava? Da dove viene?):
 
Famiglia e rapporto con essa:
 
Bacchetta:

Patronus:

Molliccio:

Amortentia:

Ricordo felice:

Amicizie/ inimicizie:


Amore ( Nel caso sia fidanzato, scrivete un paio di righe su questa persona):
 
Descrivere l’episodio di sfasamento temporale in cui è stato coinvolto e da cosa è stato scatenato:
 
Conosceva da tempo Robert Steiner, “il dottore”? Specificare inoltre cosa stava facendo quando è stato “catturato” da lui:
 
Rapporto con gli altri personaggi (si conoscono? Se si specificare con chi e come si sono conosciuti):
 
Altro:

 
 
Vi lascio con una breve presentazione dei miei oc. Ovviamente qualsiasi domanda dovesse venirvi in mente sono disponibile a rispondere, scrivetemi pure in privato. Buon divertimento!
 
 
 
Victor Adam Selwyn
27 anni – ex Serpeverde – vice direttore de “La Gazzetta del Profeta” – cella ϕ
 
Erede di una famiglia purosangue, Victor ha una faccia da prendere a schiaffi. Spocchioso, sempre con la risata in bocca, irritante quando vuole, tagliente e arrogante, ma anche molto brillante ed amabile, se vuole conquistare. Inoltre possiede doti da gran seduttore. Ha sempre fatto della scrittura la sua arte, per questo intraprende la carriera di magigiornalista, riuscendo a conquistare il posto di vice direttore in giovanissima età. Sa come accattivarsi le persone e lo fa nel migliore dei modi, ovvero mettendo in piazza ciò che è, senza mascherare mai le sue contraddizioni che seppur stravaganti, lo rendono affascinante (o detestabile, appunto)
 
 
Jules Airgood
13 anni – Tassorosso – cella ϒ
 
Jules è figlia unica e vive(va) con i genitori a Godric’s Hollow. La madre ha il sangue veela che scorre nelle vene. Inizialmente restii a mandare Jules ad Hogwarts visto il suo particolare potere, alla fine convinti dal Preside decidono di far frequentare la scuola alla loro bambina. Jules ha indubbiamente ereditato il sangue veela della madre, sebbene non sia solo l’aspetto ad ammaliare, bensì il suo carattere dolce e posato, la sua predisposizione al prossimo e la spiccata volontà di fare sempre del bene.
 
 
Adrian Reed
39 anni – ex Grifondoro – Mangiamorte Custode delle celle
 
Adrian ha un carattere difficile e complesso. Diviene Mangiamorte perché spinto dalla convinzione che la supremazia sul popolo non magico sia un diritto; iracondo per natura, perde facilmente le staffe. Ma nasconde un lato umano che talvolta emerge. Sceglie di sua spontanea volontà di affiancare il dottor Steiner in questo progetto, sebbene la forte emotività abbia costretto Steiner a decidere di farlo lavorare con Roxanne, più algida e più affidabile.
 
 
Roxanne Borgin
34 anni – ex Serpeverde – Mangiamorte Custode delle celle
 
Criptica, impassibile, di polso, rigorosa. La bella Mangiamorte è difficile da avvicinare e mai e poi mai lascia che i suoi ideali e le sue supposizioni più vincenti vengano attaccati. Vestita sempre in maniera impeccabile, chiunque vorrebbe una strega come Roxanne dalla sua parte, perché su di lei si può fare affidamento e se le si affida un compito, sicuro questo verrà portato a termine.
 
 
Robert Malus Steiner
50 anni – Mangiamorte medimago a capo del “Giardino Segreto”
 
Di padre tedesco, Robert ha una personalità indecifrabile. Medimago caporeparto del quarto  piano del San Mungo ( Lesioni da incantesimo e reparto speciale Janus Thickey), ha modi impeccabili ed uno charme invidiabile. Gira spesso con le mani allacciate dietro la schiena, è puntuale e detesta il disordine. Il suo sorriso è in grado di scaldare, come di congelare l’interlocutore, così come i suoi occhi sempre reattivi.
   
 
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