Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: PetroxJelsa22    26/11/2018    2 recensioni
Dai film:
- Frozen_Il Regno di ghiaccio (Walt Disney)
- Le 5 Leggende (DreamWorks)
TRAMA:
.....una nuova avventura sta per cominciare,
la regina di Arendelle incontrerà un nuovo amico:
- So governare perfettamente i miei poteri! - Jackson gli fece un sorriso malizioso:
- Allora i troll devono essersi fatti qualche bicchiere di troppo, mi avevano detto che hai congelato l'intero reame in piana estate. -
Che le aprirà le porte di ghiaccio che conducono al suo cuore.....
Ma la paura sarà loro nemica:
- Il tuo scopo è di proteggerla anche a costo della tua stessa vita per difendere il suo regno e questo mondo dalle tenebre. Ma attento cavaliere, se la paura ti conquisterà, tu stesso potrai far del male alle persone a cui tieni di più. -
Fanfiction Jelsa
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I
Il gladiatore dall'armatura bianca



 

In un villaggio coperto dalla neve, vive un ragazzo di nome Jackson Overland che ha l'età apparente di 18/19 anni, capelli castano chiaro, occhi marroni, non tanto alto che quella mattina, come tutte le altre, viene svegliato dalla sorella minore per andare a pattinare su un lago ghiacciato.

Dopo due ore i ragazzi devono tornare a casa per il pranzo e dopo aver finito di mangiare, dalla porta di casa entra un uomo con lo stesso colore di capelli di Jack:

- Ehi figliolo, non ti sarai mica dimenticato dell'allenamento di oggi pomeriggio? - Jack si alza dalla sedia:

- Assolutamente no padre, vado subito a prendere la spada in camera. - i due genitori si guardano e sorridono, fieri del loro figlio.

Dopo essere usciti di casa, Jack e suo padre si incamminarono verso la foresta e dopo un paio di chilometri si fermarono ai piedi di una cascata, dove la vegetazione era più bassa:

- Allora Jack mostrami che cosa ti ho insegnato. - disse estraendo la spada, Jack fece lo stesso e con un paio di fendenti disarmò il padre facendogli sfuggire la spada dalla mano, lui cercò di raccoglierla ma Jack puntò la lama della sua spada nel collo del padre.

- E come si dice... - disse fra un fiato e l'altro - ...l'allievo supera il maestro. - Jack gli sorrise raccolse la spada e prima che potesse dire mezza parola, la campana d'allarme del villaggio suonò. L'uomo si mise di fronte al figlio appoggiandogli una mano sulla spalla:

- Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato... Va a casa, prendi i due cavalli che sono nella stalla e.... - ma fu interrotto da Jack:

- No padre, io voglio venire con te! - lui gli prese le spalle, lo guardò dritto negli occhi e poi lo abbracciò, non lo aveva mai fatto da quando lo conosceva poi sciolse l'abbraccio e disse guardandolo:

- Ti devi prendere cura della tua sorellina e di tua madre... ora va! - lo spinse verso la foresta.

Jack cominciò a correre a perdi fiato e poi sentì un urlo provenire dalla sua casa, era la sua sorellina. Appena arrivato vide la porta semi aperta ed entrò con la spada in mano, vide un uomo che stava per colpire la piccola, ma lui bloccò il fendente con la spada, dopo di che lo tramortì colpendolo sulla testa.

Jack lasciò cadere a terra la spada sconvolto, l'intruso aveva ferito a morte la madre sul ventre, la sua sorellina stava al suo capezzale stringendole la mano, urlando e piangendo dal dolore. Jackson sentì una morsa al petto e delle voci di uomini che si stavano dirigendo verso di loro:

- Cloe dobbiamo andare! - la bambina scosse la testa, ma Jack la prese per un braccio, raccolse la spada da terra e guardò per l'ultima volta il corpo della madre poi entrambi si diressero verso la stalla.

Jack prese un cavallo marrone poi aiutò la sorellina a salire in groppa e insieme scapparono non sapendo dove, ma lontano dal loro villaggio ormai in fiamme.

Cavalcarono senza meta per ben due ore e all'improvviso dei soldati sbucarono dalla foresta ed iniziarono a seguirli, uno di loro lanciò una rete che avvolse Cloe, perse l'equilibrio e cadde da cavallo, Jack si fermò di botto, ma prima che potesse scendere per aiutare la sorellina, anche lui fu imprigionato da un'altra rete e colpito alla testa.

Appena si svegliò, ancora un po' stordito, sentì le urla della folla, si ritrovò steso per terra, al centro di un'arena, dopo di che si mese in piedi a fatica e toccandosi la testa indolenzita, si girò su se stesso per vedere le tribune, poi si fermò, un uomo si alzò dal suo imponente trono, sollevando una mano e la folla si zittì.

- Ti do il benvenuto ragazzo. Ma toglimi una curiosità, come ha fatto un contadino con una spada a fuggire allo sterminio di un intero villaggio?!? - tutti scoppiarono a ridere, formando un grandissimo eco in tutta l'arena poi continuò:

- Devi essere molto abile con la spada, oppure sei riuscito a scappare solamente per fortuna? - disse con un ghigno, ma Jack ignorò la sua domanda e disse diretto:

- Dov'è mia sorella?! - l'uomo fece un sorriso di sfida:

- La potrai vedere solo se sopravvivrai... LIBERATE LEO!!! - ordinò infine, puntando un dito contro un portone, da dove uscì un gigantesco leone nero.

La folla iniziò ad urlare e a fare il tifo per il leone, Jack cercò disperatamente la sua spada e poi la vide, era infilzata nel terreno, guarda caso, proprio dietro Leo che iniziò a ringhiargli furioso.

Jack era terrorizzato ma poi pensò che doveva farlo per Cloe, allora provocò l'animale a venirgli contro, per poter prendere la spada, la bestia abboccò, fece uno scatto verso di lui poi saltò, ma Jack fu più veloce e rotolò da un lato per evitare l'impatto, corse verso l'arma, la prese, poi voltandosi si ritrovò il leone di fronte che lo graffiò, così forte, sul petto, da farlo cadere a terra.

Gli girò intorno, proprio come fa un carnivoro prima di divorare la sua preda, Jackson si rialzò, mettendosi una mano sul petto, per poi riguardarla sporca di sangue, strinse i denti e si fiondò sul felino che schivò il fendente con agilità per poi saltargli addosso e atterrarlo, ma Jack teneva lontano le fauci della belva, puntando la spada in orizzontale contro la gola della bestia e con un colpo di reni capovolge la situazione ritrovandosi a carponi sopra a Leo che a pancia all'aria, goffamente, cercava di rimettersi in piedi, ma prima di riuscire a farlo Jack impugnò la spada a due mani e perforò la pancia del leone nero.

La folla si ammutolì di fronte a quella scena e anche il re che prima lo aveva sfidato rimase per un po' stupefatto poi disse:

- Signori e signore abbiamo trovato il nostro gladiatore dall'armatura bianca! - le grida di stima e tifo per Jack riempirono tutta l'arena, ma il suono della voce di Jack li fece zittire:

- Per l'ultima volta, dimmi dov'è mia sorella! - il re sogghignò:

- La tua cara e amata sorellina è stata trasferita in un altro regno molto lontano da qui chiamato Arendelle, lavora per la regina come sguattera. -

Jack strinse i denti, come poteva una regina prendere come sguattera una bambina di sei anni, che razza di arpia poteva essere. Il re continuò il suo discorso:

- Se riuscirai a superare tutte le prove che l'arena propone potrai partire per Arendelle. - Jack ci pensò un po', ma poi annuì diretto.

Alla sera Jackson fu portato in una sala poco ornata, con una decina ti tavoli quasi tutti occupati da altri gladiatori, il ragazzo prese il suo piatto con quel poco che c'era e iniziò a smangiucchiare.

Mentre addentava l'ultimo boccone vide un ragazzo gracilino e mal andato, correre fra un tavolo e l'altro per pulire, molliche e sporcizie che cadevano dai tavoli. Ad un tratto si avvicinò a un tavolo di gladiatori, dall'aspetto poco rassicurante che iniziarono a prenderlo in giro:

- Ehi, mezza cartuccia! - disse quello più grosso - C'è un po' di sporcizia anche qui. - buttando a terra il piatto di patate.

Subito il ragazzino andò a raccogliere il piatto, ma nel farlo sempre lo stesso gladiatore dagli enormi muscoli gli fece lo sgambetto, facendolo trovare con la faccia per terra. Tutti scoppiarono a ridere, tranne Jack che strinse i pugni per cercare di non spaccare la faccia a quel tutto muscoli e niente cervello.

Il povero ragazzo fece per rialzarsi, ma ancora una volta gli arrivò un calcio dritto nel sedere così forte che mentre cercava di rialzarsi, le braccia cedettero facendo sbattere, ancora una volta, la faccia a terra.

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, Jackson si alzo di scatto dalla sedia e si diresse verso i burloni, dicendo ad alta voce che dovevano lasciare in pace ma i gladiatori scoppiarono a ridere e Bado, il gladiatore più grosso si avvicinò a Jack:

- Hai qualche problema amico? - nel frattempo tre gladiatori presero il povero ragazzo tutt'ossa, due lo tenevano per le braccia e l'altro stava per colpirlo, ma Jack scattò alle sue spalle, estrasse la spada e gli punse la testa:

- Lascialo. O ti apro la testa in due! - il gladiatore alzò le mani in segno di arresa e gli altri due lo lasciarono facendolo cadere a terra, di nuovo.

Jack si avvicinò a lui e gli tese una mano per aiutarlo a rialzarsi, il ragazzo lo ringraziò e nel frattempo la campana del coprifuoco suonò.

Per sdebitarsi, il ragazzo gli mostrò la sua camera:

- Questa è la tua stanza. - non era tanto lussuosa, aveva un paio di mobili con un letto singolo con delle coperte leggere - Se vuoi ti porto una coperta più pesante. - Jack gli sorrise:

- Non preoccuparti sono un tipo immune al freddo. Grazie comunque. - il ragazzo gracilino fece per andarsene quando:

- Io mi chiamo Chétif comunque. - Jack sorrise:

- Jackson, ma puoi chiamarmi Jack. - dopo di che Chétif chiuse la porta della camera e Jack cadde in un sonno profondo.

Fece un sogno sulla sorella, ma più che un sogno era un incubo, dove Cloe veniva torturata da una regina vecchia e brutta, e li, nascosta nell'oscurità c'era una voce che rideva maligna. Si svegliò di colpo, tutto sudato, mettendosi seduto sul bordo del letto, il suo respiro era irregolare e il cuore batteva veloce come non mai, cercò di fare dei respiri profondi per rallentare il battito, ma non funzionò, allora si alzò dal letto e spalancò l'unica finestra presente nella stanza, una brezza fredda ma piacevole scompigliò appena i corti capelli, castani del ragazzo che chiuse gli occhi e respirò l'aria a pieni polmoni.

Non appena li riaprì il suo sguardo fu catturato dalla bellissima luna piena, la sua luce bianca si riflesse sulle pupille del ragazzo. Poi i suoi occhi si spostarono verso la foresta buia e sulle abitazioni distanti, alla fine riandò a dormire, però ci mise un po' prima di riaddormentarsi.

Il mattino seguente, Jack fu svegliato da Chétif che bussò alla porta con in mano l'armatura bianca lucente che Jackson doveva indossare:

- Buongiorno Jack. - lui si alzò dal letto stiracchiandosi e facendo scricchiolare le ossa della schiena - Vuoi che ti aiuti a metterla? E' piuttosto pesante. - Jack annuì ancora un po' assonnato.

Messa l'armatura, Chétif accompagnò Jack all'entrata dell'arena poi gli consegnò l'elmo e la spada:

- Sta attento amico, l'avversario che stai per affrontare è un tipo tosto! - Jack si sistemò la cinta poi infilò la spada nel fodero:

- Non preoccuparti, ce la farò. - cercando di rassicurare più se stesso che il gracile amico.

La grande porta che conduceva all'arena si aprì e non appena sentì chiamare il suo nome Jack si mise l'elmo e camminò con passo deciso verso il centro dello spiazzale.

Il re alzò la mano e zittì la folla, sul suo volto si dipinse un sorriso di sfida e infine a gran voce chiamò:

- Fate entrare..... IL DISTRUTTORE! - e dal portone opposto entrò un uomo grasso e pelato, armato di una mazza con aculei di ferro e sul fianco portava una frusta rossa, indossava una gonna d'acciaio con dei riflessi d'oro, mentre il petto nudo era cosparso di peli neri, così come le braccia e le gambe.

Il Distruttore emise un grido di battaglia e cominciò a correre verso Jack che estrasse la spada, l'omone fece per colpirlo ma il ragazzo più agile schivò il colpo rotolando da un lato per poi contrattaccarlo, mazza e spada scintillarono a contatto, ma nessuno dei gladiatori voleva saperne di lasciare la spinta, ma ad un tratto il Distruttore avendo una mano libera colpì, con un pugno Jack, allo stomaco, dove l'armatura era più debole.

Il gladiatore dall'armatura bianca cadde a terra dolorante, ma quando vide che la mazza stava per arrivargli in testa, rotolò verso sinistra e l'arma si frantumò contro il suolo.

Il distruttore lanciò quello che rimaneva della mazza e afferrò la frusta, Jack si rialzò di scatto, ma prima di poterlo attaccare la frusta del nemico gli legò una caviglia, il distruttore tirò con tutta la sua forza e Jackson fu di nuovo a terra, l'omone lanciò la frusta contro il ragazzo che però stavolta riuscì ad afferrarla al volo, tirò verso di se e il distruttore si andò a conficcare contro la spada di Jack che gli diede un calcio e cadde a terra stecchito. La folla era in delirio e con il fiatone Jackson ripose la spada sporca di sangue, guardò il re aggrottando la fronte e in fine si diresse vero il portone.

   
 
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