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Autore: crige    28/11/2018    4 recensioni
Una ragazza persa in sé stessa.
Un dialogo tra lei e la sua coscienza.
Decisamente non voluto, né tanto meno cercato.
Un malessere interiore che ti fa camminare senza esserci davvero.
Che ti porta a decisione sbagliate e sicuramente molto discutibili.
Quando rialzarti è impossibile, ma è l' unica opzione che hai.
Questa one shot è complessa e futile allo stesso tempo.
Non è di facile comprensione.
Ma è così che deve essere, infatti.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neanche la guardi mentre la spogli.
Non la degni neanche di uno sguardo quando le togli anche quell' ultimo indumento.
Non sei lì per questo.

Fai scorrere le tue mani su di lei, compiacendoti per i suoi sospiri.
Non la tiri troppo per le lunghe.
Non t' interessa.
Non sei lì per questo.

La immobilizzi sotto di te con il peso del tuo corpo.
Una mano sulla sua schiena a tenerla ferma.
L' altra che subito si fa spazio tra le sue gambe e il suo letto.
Un ghigno soddisfatto prende vita sul tuo volto quando constati che è già pronta.

Non ci metti molto a soddisfarla.
Non t' importa prolungare la cosa.
Non t' importa neanche che non ricordi il suo nome.
Del resto, non sei lì per questo.

Dio, hai veramente saltato gli allenamenti per ciò?

Sbuffi, alzando gli occhi al cielo.
Ecco che ci risiamo.
I pensieri che tornano ad accendersi nella tua mente.

Liberi la tua prigioniera di quella sera.
Recuperi le tue cose, non curandoti di lei.
Fai per andartene ma ti blocca per un polso.

-Che fai? Non posso ricambiare?-

-No- rispondi secca, continuando a non guardarla.

-Almeno posso richiamarti?-

-No- ripeti nuovamente, liberandoti dalla sua presa.

Da quando sei tornata ad essere così stronza?

Sbuffi di nuovo, uscendo dalla sua stanza.
La casa è silenziosa e deserta.
Esci in fretta da lì, chiudendoti il portone alle spalle.

Recuperi il porta-tabacco rollandoti una sigaretta.
Il suo odore ancora sulle tue dita, non fa altro che aumentare il malessere che ti porti dentro.
Tiri la prima boccata della tua dipendenza, passandoti nervosamente una mano tra i capelli.

Non le avevi promesso che avresti smesso?
Non t' importa neanche più di questo, non è vero?
E' così tipico da te.


Ti appoggi alla parete dietro di te, cercando di ignorare quella voce nella tua testa.
Delle volte è proprio difficile farlo.
Quindi è per questo che continui a ingurgitare alcool?

La vibrazione del tuo telefono ti distrae dalle tue imprecazioni mentali.
Lo recuperi dalla tasca per vedere chi ti sta chiamando.
La tua persona.
Sbuffi ancora, rifiutando la chiamata e ripondendolo dove era prima.

Dovresti risponderle.
La stai ignorando da troppi giorni.
La fai preoccupare, lo sai.


-Tanto che può fare?!- dici tra te e te -non può più venire qui a prendermi a schiaffi-

Quindi è questo il punto?
Gliela fai ancora pagare perché si è trasferita?
Non lo hai fatto prima tu?


-Oh, al diavolo!- soffi tra i denti, staccandoti dal muro.

Guardi l' orologio al tuo polso.
Le 22:30.
Storci il naso pensando che forse dovresti mettere qualcosa sotto i denti.

Già, dovresti.
Da quanto non fai un pasto decente?
Da quanto tempo ti trascini in giro senza esserci veramente?


Alzi gli occhi al cielo per l' ennesima volta in questa sera.
Ti incammini verso il bar più vicino.
Sai già di cosa hai bisogno.
Annaffiare il tutto.
Ancora e ancora.
Ultimamente solo così riesci a dormire.

Dovresti dirle delle tue notti insonni.
Vorrebbe saperlo.
Lo sai.


-Un americano, per favore- dici al barista che sicuramente sta fissando le tue occhiaie.

Ti scruta un po' prima di scrollare le spalle.
A lui basta avere i tuoi soldi, che cazzo gliene frega del resto?
Che cazzo gliene frega se sembri uno zombie e che forse darti da bere non è la scelta più giusta?

-Grazie-

Prendi il tuo cocktail e vai a sederti al primo tavolo libero lì fuori.
Chiudi le palpebre mentre ne bevi un po'.
Vorresti solo sentire qualcosa.
Perché è così, giusto?
Non senti più niente.

Le avevi promesso che ti saresti data una regolata.
Ricordi?
Almeno ricordi a chi lo avevi promesso?



Hai già decisamente bevuto troppo in questa giornata.
Dovresti seriamente mettere da parte l' orgoglio e scrivere alla tua persona.
Ma non lo fai perché sai già cosa ti direbbe.
Non hai bisogno di quello, ora, giusto?
Ma quello di cui avresti davvero bisogno, non lo puoi più avere.

Giusto, che t' importa?
Non c'è più, no?
Non può farti una ramanzina o tirarti uno scappellotto.
Quindi continua pure a fare l' idiota.



Sospiri rigirando la cannuccia in quel bicchiere.
Puoi quasi sentire la sua voce rimproverarti.
O almeno potresti se solo te la ricordassi la sua voce.
Una mano di nuovo tra i tuoi capelli.

Tutto ciò non può diventare un' abitudine, lo sai vero?
Avevi promesso che non lo avresti fatto ancora.
Almeno questo glielo devi.


-Io non devo niente a nessuno- sussurri al niente, finendo in un sorso la tua bevuta.

Ha ragione tua madre, sai?
A volte sei davvero insopportabile.


-Oggesù- sospiri, passandoti una mano sugli occhi -ora parlo anche da sola-

Scuoti la testa, alzandoti.
Abbandoni il bar per continuare a vagare senza una meta.
Non è stata una saggia decisione quella di venire in macchina.
Non puoi certo metterti al volante in questo stato.

Cosa che però non ti ha fermato all' ultima festa, no?
Vogliamo ricordare insieme il tutto?
O preferisci chiamare la tua migliore amica e sentire cosa ha da dire al riguardo?


-Non è successo niente. Sono ancora viva, no?- ormai non ti sforzi neanche più di sembrare una persona normale -non vedo che dovrei dirle-

Che ti sei messa al volante completamente fatta e sbronza, magari?
Che ti sei infilata in un cespuglio?
Menomale che in un momento di lucidità hai frenato.


Ti scappa una leggera risata a ripensare a quella scena.
Di certo non era tua intenzione guidare in quello stato.
Non lo hai mai fatto.
Ancora non ricordi niente.
Hai un vuoto di almeno quattro ore.
Continui a ripeterti che deve essere successo qualcosa per esserti messa alla guida.
Sì, ma cosa?

Chissà che avrà detto di te, guardandoti da lassù.
Chissà se le è piaciuto quello che le hai mostrato.
Chissà se..


-Adesso basta!- quasi urli, bloccandoti di colpo in quella strada deserta.

Lasci andare un sospiro frustrato.
Ti senti già abbastanza una merda senza che la tua Te interiore infierisca ancora.
Sai benissimo da sola cosa avrebbe detto se fosse qui.
Anzi, non avrebbe proprio detto niente.
Perché tu non saresti così.
Ma è cambiato tutto da quel giorno, non è vero?

Riprendi a camminare.
Hai deciso che forse sarebbe meglio andare a casa.
Anche se sai già che non chiuderai occhio.
Di nuovo.

Dovresti cercare di riprenderti.
Dovresti cercare di tornare in te.
Dovresti rimetterti in piedi.


Sbuffi.
Lo sai benissimo questo.
Ma a volte è così difficile...

Se non vuoi farlo per te, fallo per lei.

E lì ti blocchi.
Rivogli la testa in alto cercando risposte a chissà quali domande.
Dio, se avresti bisogno di trovarti sulla spiaggia adesso.

Allora fallo.
Torna.


Scuoti la testa.
Non puoi tornare.
Non più.
Ormai è tardi e peggiorerebbe solo le cose.

Ma sai che la voce nella tua testa ha ragione.
La tua brutta copia non piace a nessuno.
Devi rialzarti.
E lo farai.
Hai deciso che lo farai.

E' nuovamente la vibrazione del tuo telefono a richiamarti dai tuoi pensieri.
Lo recuperi trovandovi un messaggio.
E' la ragazza dell' altra sera.
Ci pensi un po' e poi le rispondi.
Ti rialzerai.
Ma non stasera.


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ANGOLO AUTRICE:

Buona sera a tutti.

Questa cosa è solo una....cosa!
So che molto probabilmente non ci avrete capito niente.
Cerco di darvi una mano.

La protagonista ha perso qualcuno di importante.
Non si sa bene in che senso né tanto meno chi.
Sappiamo solo che evidentemente deve averla cambiata molto.

Si capisce che non sta bene.
Si capisce che ha qualcuno a cui importa di lei.
Ma si capisce anche che ciò non le importa.

Vi siete mai sentiti talmente tanto impotenti da dover farvi dare dei calci in culo proprio dalla vostra voce interiore?
E ci avete mai parlato?

Se avete capito qualcosa di sta cosa e vi va di lasciarmi due righe, ne sarei contenta.
Se volete chiedere, chiedete!

A presto!

Crige.


  
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