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Autore: yolima90    30/11/2018    1 recensioni
Siamo nel quartiere generale. Nella casa dei Black. E' una serata come tante, ma no per Sirius.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sirius voleva quella torta. La desiderava da quella mattina quando Molly aveva annunciato che avrebbe preparato una delle sue torte e il buon vecchio, volpone di Arthur aveva iniziato a lodare le doti culinarie della moglie.
 
Ora seduto al tavolo di cucina, stava fissando il forno che gradualmente raggiungeva il suo apice. Non era solo. Seduto con lui c’era Lupin intento a leggere un libro su alcuni bambini che si smarrivano nella foresta, e  Mundugus. Ora di Mundungus si poteva dire di tutto: abile ladro, abile nel parlare, ma non abile nel lavarsi. Quella sera i suoi indumenti mandavano un odore di zolfo, aglio e qualcosa che Sirius non voleva sapere.  In fondo al tavolo c’era un Silente appisolato. Tra le dita della mano destra teneva saldamente una pipa tagliata in legno. Era nera e aveva la forma di una minuscola barca a vapore, come quelle in epoca vittoriana.
Fuori, nel corridoio, c’era un annoiato Severus Piton che cercava di far ragionare un altro annoiato Harry Potter.
Harry era convinto, anzi convitissimo, che Severus lo avesse fregato. I due avevano fatto una scommessa. E il suo figlioccio aveva perso. Non era una novità. Harry era un perdente e questo era un dato di fatto.
Mentre lui no.
Lui non perdeva mai. E quando pensava di perdere non scommetteva.
 
Le basi, almeno le basi, Harry!
 
Sapeva che essendo il padrino di quel ragazzo doveva prendere le sue difese ma la sua mente era occupata in questo momento. Da cosa? Dal dolce. Ovviamente. Che ci pensasse Severus a risolvere l’ardua questione. Poteva anche lanciarli un incantesimo, lui non avrebbe fatto obiezioni, a questo unico giro.
 
La porta si aprì e Hermione Granger entrò con quel passo da “ so tutto io” che faceva incavolare parecchia gente di sua conoscenza. La ragazza passò accanto a Silente soffocando una risata. Sirius la guardò. La vide parlottare con Molly. Le due donne sorrisero poi la più anziana annuì.
A Sirius, Molly non li piaceva neanche un pochetto. La considerava una ficcanaso della peggior specie. Ne aveva parlato con Lupin ma lui aveva replicato di smettere di fare il bambino e di crescere come tutti. Come se lui non fosse cresciuto. Bha! E ancora triplo Bha!
Il forno annunciò a tutti, con voce da orco gentile, che era giunto il momento per mettere dentro la torta.
Finalmente, pensò l’uomo con le braccia conserte.
 
Molly fece il giro del tavolo, allungò le mani e prese la torta dalla credenza. Poi la mise dentro al forno.
Se non ci fosse stato nessuno, Sirius si sarebbe messo davanti al forno e non avrebbe tolto lo sguardo fino a quando la torta non sarebbe stata pronta per essere divorata.
 
La crostata di mirtilli era il suo dolce preferito. Ed era anche un piatto che la sua amata madre ogni tanto preparava per suo fratello Regulus. Quel figlio di buona donna non gli lasciava mai l’ultima fetta…
 
Mundungus borbottò qualcosa su alcuni piatti trovati in soffitta. Sirius alzò le spalle, e disse che poteva farci quello che voleva a lui non importava granché delle cose della sua famiglia. L’ometto ricoperto di stracci ghignò, ritornò alla sua burrobirra, ne mandò giù qualche sorso prima di pulirsi la bocca con il dorso della mano. Sirius spostò il suo sguardo dal forno al suo amico Lupin, intento a leggere. Sembrava che quel ragazzo non facesse altro: leggere. Non si accorgeva come sua cugina, Ninfadora, cioè Tonks se lo mangiava con gli occhi? Aveva bisogno di una bella svegliata, quel giovanotto!
Ci avrebbe pensato lui, eccome! Ma solo dopo aver mangiato la torta.
Dalla porta entrarono un imbronciato Harry e un sorridente Severus.
 
Sembravano che i due avessero finito di discutere di scommesse  o altro. Harry andò a sedersi accanto a lui e mentre si lasciava cadere sulla sedia gli lanciò un’occhiata furente.
Anche questa cosa venne rimandata dopo la torta.
Prima la crostata e poi i guai. Sirius si sfregò le mani.
Lupin alzò la testa dal libro, domandò qualcosa a Harry che lo ignorò. Severus aveva iniziato una strana, ambigua, conversazione con Mundungus. Nel frattempo Silente si era svegliato dal suo pisolino pomeridiano e non smetteva di tempestare Molly di domande. La povera donna rispondeva con monosillabi. Sirius gli avrebbe tanto urlato di smettere o la torta si sarebbe bruciata e allora addio ad ogni cosa. Ma era Albus Silente e nessuno urlava a quell’uomo che era quasi un dio in quella casa. Almeno che…
La porta si riaprì per l’ennesima volta ed entrarono tutti i Weasley. I quali si sedettero e il giovane Ron incominciò a raccontare una buffa storia che fece ridere i presenti. Eccetto Sirius. Lui non rise. Teneva lo sguardo puntato sul forno, vide Molly portarsi una mano davanti alla bocca e ridere.
Harry lo afferrò per il braccio e lo costrinse a voltarsi. A volte quel ragazzo poteva davvero essere una spina nel fianco. Pregò che un troll entrasse ora e se lo portasse via, per sempre!
Harry rivoleva indietro i soldi persi con Piton e aveva un piano, che includeva anche lui. Sirius finse di ascoltare, ogni tanto annuiva o borbottava qualcosa.
Quando il forno annunciò a gran voce che mancavano pochissimi minuti, l’ultimo dei Black sobbalzò e si alzò in piedi come se avesse avuto una molla sotto le chiappe. Tutti lo guardarono, anche Molly.
Sorrise ai presenti poi fece una battuta sul pisolino di Albus Silente, tutti risero anche quel vecchio puzzolente di birra di un Albus.  I gemelli, Fred e George alzarono le loro burrobirre in onore di Sirius e Ron li imitò. Sirius ringraziò i presenti e ritornò a sedersi.
Harry lo chiamò di nuovo.
Stufo di quel ragazzo frignone si voltò e gli disse che doveva rinunciare. Aveva perso. Punto e basta. Harry ritrasse la mano e sembrò ferito. Lupin, da dietro i suoi occhiali da lettura lo guardò incuriosito. Sirius scosse la testa.
Il forno, per la terza e ultima volta annunciò che la torta era pronta per essere servita. Sirius si alzò di nuovo ma questa volta non si sarebbe seduto, come prima.
Puntò i piedi. Fece leva sulle punte e nel mentre Molly apriva il forno per tirare fuori la torta e servila ai presenti, Sirius si era già lanciato con fare canino su di lei. La donna presa dallo spavento tirò un grido degno di una casalinga isterica. Lupin si alzò anche lui e lanciò una parola che non si sentiva da secoli da far diventare rosso come un pomodoro Albus Silente.
Sirius prese la torta bella calda e corse via lasciando tutti senza parole.
 
   
 
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