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Autore: Freya Crystal    15/07/2009    1 recensioni
Una missione...un gioco...una sfida. Due persone continuamente in contrasto si ritrovano a dover collaborare in un gioco di squadra per salvarsi la vita...e per capire alcune cose,su cui devono fare chiarezza...
Genere: Generale, Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno



Solita mattinata,solito posto a tavola,solita tazza di caffé... Anche quel giorno non si preannunciava ricco di novità interessanti all'orizzonte che avrebbero potuto scacciare la monotonia in qui Quistis Trepe era sprofondata.Ce l'aveva fatta a ricaderci dentro un'altra volta. Benché avesse abbandonato definitivamente il ruolo di insegnante la sua vita non aveva preso una svolta migliore come aveva sperato accadesse. A coronare il tutto i suoi amici erano partiti in missione da una settimana e le giornate al Garden erano diventate vuote e noiose come non lo erano mai state prima d'ora.

La SeeD sospirò esasperata;sulle spalle portava il peso di tanti sacrifici e di una vita vissuta a lottare per guadagnare qualche misera soddisfazione. I vent'anni che aveva li portava solo di fatto,era una donna adulta e intelligente,capace di varcare linee sottili che nemmeno uno psicologo avrebbe potuto intravedere nella mente delle persone.  
Tuttavia le sue brillanti doti non erano ancora riuscite ad emergere nel loro massimo splendore.
Quistis non sopportava l'idea di non avere nulla da fare,iniziava a pensare troppo e l'ansia e il nervosismo si impadronivano di lei;quando era impegnata invece quel flusso di emozioni preoccupanti finiva in secondo piano per lasciare spazio al dovere.
Perché Cid non l'aveva ancora mandata in missione? Perché la faceva rimanere con le mani in mano così a lungo?
Scostò una ciocca di capelli dal viso,si alzò e si diresse fuori dalla mensa;avrebbe vagato per il Garden senza una meta anche quel giorno.
Ogni tanto qualche studente la incrociava lungo il cammino e la osservava intimorito,con soggezione, e poi tirava dritto.
L'aura austera di Quistis manteneva la gente a debita distanza,era una di quelle persone con cui nessuno avrebbe voluto avere problemi.
A farle compagnia nel corridoio c'erano il rumore dei suoi tacchi che battevano a terra e la solitudine.
In quel momento la voce chiara e autoritaria del preside risuonò nell'intero edificio:era il richiamo che la SeeD aspettava e sognava da tempo.
-SeeD Quistis Trepe è desiderata in presidenza. Ripeto: SeeD Quistis Trepe è desiderata in presidenza.-
Quelle parole furono musica per le sue orecchie. Finalmente avrebbe avuto da lavorare.
Si diresse immediatamente nell'ufficio al terzo piano e quanto varcò la porta trovò ad aspettarla Cid Kramer in tutta la sua compostezza,pronto a comunicarle il motivo per cui l'aveva convocata.
-Buongiorno Quistis.-esordì con tono confidenziale; da quando avevano sconfitto la strega Artemisia il preside riservava un trattamento speciale a lei e ai suoi compagni,era più spontaneo nel parlare e ogni tanto aveva voglia di scambiare due chiacchiere con loro.
-Buongiorno preside.-rispose educatamente la ragazza.
-E' tempo di una nuova missione anche per te. Sei diretta a Galbadia.-
-Non vedo l'ora.-
-La tua prontezza e la tua disponibilità nell'accettare una missione sono ammirevoli;ti rendono una delle migliori SeeD del Garden. Apprezzo molte queste tue qualità.
-La ringrazio.-
-Iniziamo dal principio. Un ricchissimo imprenditore di Timber è stato rapito da un'organizzazione di ribelli contrari alla resa d'indipendenza della città. Questi hanno richiesto un enorme riscatto in denaro,una cifra di circa un milione di guil. Ma niente panico,pretendono più di quanto valgono loro stessi,perciò ho pensato che per porre fine alla questione basti il tuo intervento con il supporto di un'altro SeeD.-
-Cosa sperano di ottenere nel caso dovessero riuscire nel loro intento,visto che non accettano l'indipendenza di Timber?- domandò Quistis.
-Vogliono comprare il potere dell'esercito. Ma non ce la faranno mai. Hanno davvero poche possibilità.-sorrise il preside.
-Chi mi affiancherà nella missione?-chiese la giovane SeeD.
-Seifer Almasy.-
Quelle parole semplici,pronunciate tranquillamente,con tono impassibile.
"Grandioso." pensò Quistis sarcasticamente. "Ci mancava solo questa."

*~*~*~*~*

Il sole filtrava i raggi attraverso i finestrini chiusi, il calore avrebbe potuto far scaturire un incendio e l'aria era irrespirabile. Come se non bastasse il bambino dello scomparto accanto al loro piangeva ininterrottamente,senza avere la minima intenzione di dare un attimo di pace alle sue corde vocali e all'intero carico di passeggeri asfissiati a bordo del treno.
-Piccola carogna maledetta! Odio i bambini...-abbaiò Seifer,ogni singolo muscolo del suo corpo teso per il nervosismo,mentre cercava di restare seduto senza perdere il controllo...Cosa alquanto ardua considerando il suo carattere irascibile pronto a  fare scintille.
Quistis non vedeva l'ora di scendere dal treno,non ce la faceva più a sopportare l'afa. Per distrarsi cercava di ignorare il fatto che  Seifer fosse seduto di fronte a lei e che stesse imprecando esasperato a causa del continuo,fastidioso,irritante,frignare.
-Ma non sono capaci di farlo smettere!? Basta non ce la faccio  più!!-ruggì il Gunblader prendendosi la testa fra le mani.
La giovane SeeD si accorse che il suo compagno di missione stava iniziando a tremare in  modo inquietante,ma preferì continuare a ignorarlo per mantenere quel briciolo di tranquillità rimastale che stava cercando disperatamente di conservare lungo il viaggio.
-Ora vado a dirgliene quattro!-
-Dove credi di andare?-lo riprese immediatamente Quistis,quando vide Seifer alzarsi in piedi furibondo.- Non ho intenzione di mandare tutto all'aria perché tu non riesci a portare pazienza,chiaro? Siediti e fai finta che sia tutto nella tua immaginazione. Abbiamo una missione da compiere.-
Facile a dirsi,mentre lo diceva non ne era convinta nemmeno lei stessa;i lamenti incessanti si facevano sempre più alti.
-Ma che belle parole cara maestra. Come sempre ha ragione lei. Dopotutto cosa ci vuole ad ignorare una cornacchia che strilla da quaranta minuti mentre questa fresca brezza primaverile ci solletica il viso?!-ribatté Seifer sarcastico,sputando qualche goccia di veleno nelle sue parole per sfogare la  rabbia.
Quistis sapeva che non erano rivolte direttamente a lei,così si concentrò a fissare fuori dal finestrino in cerca di alcuni particolari nel cielo che avrebbero potuto esserle sfuggiti.
Seifer tornò a sedersi,infastidito per non aver ricevuto una risposta, e si tappò le orecchie con le mani.
Mancava poco per arrivare a destinazione. Quistis ripassò mentalmente il piano: una volta giunti alla stazione,lei e Seifer avrebbero trovato un signore con un paio di occhiali da sole e una camicia rossa ad aspettarli. Questi li avrebbe scortati nel deserto con una macchina e avrebbe fornito loro dei vestiti e un borsone pieno di soldi falsi. Fingendosi marito e moglie,nonché parenti dell'imprenditore, i due SeeD avrebbero dovuto raggiungere la base e chiedere il riscatto. In caso di fallimento del piano e cattura,sarebbero dovuti evadere contando solo sulle loro capacità;una volta fuggiti l'intero esercito armato di Timber li avrebbe aspettati fuori per chiedere ai nemici di arrendersi.
Venire catturati era un rischio,ma Cid aveva garantito a Quistis che i loro nemici non erano degli esperti,perciò non avrebbero avuto problemi. Dopotutto il lavoro dei SeeD era quello: mettere a repentaglio la loro vita per la salvezza di quella altrui. Ormai c'erano abituati.
Finalmente il treno iniziò a rallentare. Quistis e Seifer tirarono un sospiro di sollievo,l'incubo era finito.
Furono i primi a scendere,anche perché se avessero aspettato,il Gunblader si sarebbe avventano sul bambino frignante.
-Elis,Ian! Che gioia rivedervi!-esclamò un uomo che subito venne loro incontro a braccia aperte.
Quistis e Seifer riconobbero il tizio dagli occhiali e la camicia rossa.
-Piacere nostro!- lo abbracciò la giovane SeeD recitando bene la sua parte.
Seifer gli strinse la mano riluttante.
-Venite,vi porto a casa mia. Sono tutti così felici di rivedervi!-continuò l'altro.
Quistis e Seifer lo seguirono senza farselo ripetere due volte,quando raggiunsero la macchina e si accomodarono a sedere iniziò il dialogo.
-Mi chiamo Farx,lieto di conoscervi soldati di Cid. Sono il fratello di Byron,l'imprenditore rapito.-
-Il mio nome non ha importanza. Lei invece è la cara maestrina Quistis.-rispose Seifer stravaccandosi nel modo più comodo che poteva sul sedile.
-Da quanto tempo hanno rapito suo fratello?-domandò Quistis,ignorando completamente e ancora una volta il suo finto-marito.
-Da quattro giorni. Mi hanno minacciato di morte nel caso in cui avessi avvertito l'esercito. Che idioti...se sperano di ottenere quello che vogliono in questo modo si sbagliano di grosso.-
L'auto sfrecciava in direzione del deserto.
-So che siete molto bravi  a fare il vostro lavoro,per questo ho chiesto il vostro aiuto:conto su di voi. I vostri vestiti sono in quella borsa ai vostri piedi,indossateli.-
Seifer prese la borsa ed estrasse un paio di pantaloni e una maglietta,una gonna e una camicetta e due paia di scarpe da ginnastica.
-Non mi metterò mai questa roba anonima!-protestò quando prese in mano la maglietta.
Quistis lo fulminò con lo sguardo:non era la situazione più adatta per lamentarsi del vestiario a loro disposizione;Seifer non poteva certo presentarsi al nemico con indosso il mantello da capo del mondo.
Pochi minuti dopo Farx  fermò la macchina.
-Qui vi devo lasciare. Ricordate: l'esercito di Timber arriverà e si apposterà nelle vicinanze tra un'ora. Quando uscirete interverrà a prescindere dall'esito del piano.-spiegò Farx in modo chiaro; era determinato a riavere indietro suo fratello sano e salvo.
-La ringrazio.-rispose Quistis,presi gli indumenti e chinatasi dietro la macchina per cambiarsi.
-Come siamo schizzinosi,facciamo tutto quanto in privato eh?Non ti salto mica addosso...-commentò Seifer.
-Non si sa mai.-replicò Quistis mentre si spogliava velocemente.
-Ma per chi mi hai preso? Per un maniaco? Io salto addosso ad una solo se so che ha delle belle cose da farmi vedere,ma dato che l'unica cosa nuda di te che ho visto è la faccia,non credo tu corra questo rischio.-
Questa volta il Gunblader aveva toccato un nervo scoperto; lo poté capire quando sentì che Quistis aveva smesso di trafficare con la camicetta. Finalmente era riuscito a farsi notare. La missione sarebbe stata noiosa,perciò doveva trovare qualcosa di più interessante da fare: stuzzicare Quistis rientrava in cima alla lista.
Eppure la giovane donna non gli rispose,con sua crescente irritazione.
Farx prese un'altra borsa,decisamente più grande della prima,da sotto il suo sedile e la porse a Seifer.
-Qua dentro ci sono i soldi falsi.-
Seifer aprì e controllò.
-Fossero veri,li prenderei in questo istante e scapperei con la mia mogliettina per darmi alla pazza gioia.- fu il suo commento malizioso.
Quistis sentì un leggero calore salirle alle guance.
-Io sono pronta.-dichiarò rimettendosi in piedi.
Il Gunblader la scrutò attentamente dalla testa ai piedi,senza farsi tanti problemi; per un po' sembrò che stesse osservando un programma alla tivù,poi parlò.
- Il verde ti dona molto...santo Hyne!-
I suoi pensieri in quel momento non dovevano essere molto casti,a giudicare dal ghigno sghembo comparso sul suo volto.
-Muoviti.- fu la risposta spiccia e distaccata di Quistis.
-Ai suoi ordini maestà-
Seifer si tolse il mantello di un bianco sporco gettandolo a terra e senza tante cerimonie si cavò la canottiera davanti a Farx e a un'imbarazzata Quistis,che distolse subito lo sguardo rivolgendolo al cielo.
Il Gunblader era compiaciuto,i suoi pettorali scolpiti facevano sempre il loro effetto.
Farx osservò prima lui,poi lei, e un sorriso divertito increspò le sue labbra.
-Buona fortuna ragazzi.- e con queste parole montò in macchina e li lasciò nel deserto.


*~*~*~*~*


-Ehi Terry,guarda qui. Il radar segnala due presenze nelle vicinanze del nostro covo.- dichiarò uno dei rapitori al suo compagno.
-Interessante. Mandiamo subito qualcuno a controllare.-rispose lui.
-Forse è quell'idiota che abbiamo minacciato la volta scorsa. Se ci porta i soldi siamo davvero fortunati.-
-Non ti eccitare troppo. Sembra che non sia solo...-constatò Terry,avvicinatosi per vedere con i suoi occhi i due puntini rossi in avvicinamento.



*~*~*~*~*


-Che noia! Spero di riuscire a divertirmi contro quel paio di briganti.-esordì Seifer mentre lui e Quistis camminavano sulla sabbia bollente.
-Rilassati. Non sarà necessario farli fuori,se tutto va bene.- lo avvertì la sua compagna.
-E questo chi lo dice?-
-Lo dice il caposquadra.-
- E se io non ti ascoltassi?-
-Te la farei pagare cara,è una promessa.-
- Adoro quando mi minacci.-
-Vuoi camminare in silenzio?-sbottò Quistis irritata.
Bastava sentirlo parlare per capire come mai la ragazza era stata nominata caposquadra al suo posto.
- Sarai anche un bel tipino,specialmente in un raro caso come questo in cui ti vedo vestita decentemente...-continuò Seifer- ma come sei noiosa! Insomma,di qualcosa.-
Quistis sospirò.
-Non c'è niente che io ti debba raccontare...- mentre lo diceva sembrava sincera.
Seifer si zittì e prese a rallentare,rimanendo al passo dietro la caposquadra.
Con gioia capì di aver trovato un passatempo ancor più interessante: la corta gonna di Quistis,ad ogni suo passo,metteva in mostra le sue belle gambe e Seifer non riusciva a staccare gli occhi di dosso dal suo fondoschiena. Ora che la vedeva,doveva ammettere che la cara maestra era veramente ben fatta.
-Siamo quasi arrivati. La vedi quella piccola base laggiù?-
-Seifer?-
-Ma cosa stai guardando?-
L'ultima domanda infastidita di Quistis lo risvegliò dalla sua contemplazione. La ragazza si era fermata e voltata,teneva le braccia incrociate e lo guardava con un sguardo penetrante e omicida.
-Complimenti maestra. Vedo che ha un bel personale.-
Che pervertito... Non risparmiava le sue calde battutine a qualunque donna gli si trovasse accanto.
Quistis lanciò fiamme dagli occhi.
-Vai avanti tu.-
-Peccato...-
-SEIFER!-
-Agli ordini caposquadra!...- Seifer scattò sull'attenti ghignando e riprese a camminare.


*~*~*~*~*


-Sono un maschio e una femmina.-
-Hanno una borsa.-
-Ottimo.-
Terry osservò i due individui che avanzavano verso di loro: un giovane muscoloso dai capelli biondi,con indosso una maglietta bianca e dei jeans, e una ragazza con una gonna e una camicetta verde,molto attraente.
-Chi siete?-domandò quando finalmente si trovarono tutti faccia a faccia.
-Siamo Elis e Ian,io sono la cugina di Byron.-rispose Quistis aggrappandosi a un braccio di Seifer e fingendosi intimorita dagli uomini.
-Cugina eh?-
-Esatto. Abbiamo portato i soldi...- insistette la giovane SeeD.
-Lui chi è?-
-E' mio marito.-
-Bene,dacci i soldi.-ordinò uno dei tre uomini armati di fucile,rivolgendosi a Seifer.
Il Gunblader eseguì e gettò loro la borsa.
-E così volete chiedere il riscatto dell'imprenditore,dico bene?-
-Sei forse sordo?-intervenne Seifer.
Quistis gli strinse più forte che poté il braccio,senza dare nell'occhio.
Terry ghignò.
-Quindi...fatemi pensare...Voi venite qui disarmati e mi portare un milione di guil: in cambio chiedete solo che io liberi quell'idiota ciccione?-
-Cosa vuoi di più?-
-Sono soldi veri!-esclamò il tizio che aveva aperto la borsa.
Incredibile...O Farx aveva fatto un ottimo lavoro,o queste persone erano veramente degli imbecilli...
-Wow...vedo che la cuginetta e il maritino ci hanno fatto un bel regalo. Però,sapete...catturarvi non mi costa niente,considerando la situazione.-
Seifer ringhiò minaccioso.
-Buono cagnolone... Se si presentasse un'altra cugina a portarci un milione di guil per chiedere il vostro riscatto,credo che  varrebbe proprio la pena di tenervi con noi.- dichiarò Terry.
-Specialmente...se fosse una cugina sexy come te...-mormorò caldamente avvicinandosi a Quistis e posando una mano sul suo fondoschiena.
Quistis trasalì disgustata cercando di non perdere il controllo,non doveva dimenticare che tre uomini tenevano i fucili puntati su di loro.
Seifer però non resistette e tirò una testata al molestatore.
Rumore di uno sparo.
-Seifer!!-
-Taci donnetta. Non avevi detto che tuo marito si chiamava Ian?- la immobilizzò da dietro uno di loro.
Quistis fissò spaventata la macchia scura che si allargava sul petto di Seifer.
-Brutto figlio di puttana...-mormorò Terry tirandogli un calcio allo stomaco.
Seifer sputò sangue dalla bocca e si mise una mano sul petto,piegato in due per il dolore.
-BASTA!-
Fu l'ultima parola che Quistis riuscì a dire,finché non sentì l'eco di un colpo violento sulla sua testa e poi...il nero.


*~*~*~*~*


Si risvegliò in una stanza buia,a contatto col duro pavimento incrostato di sporcizia. La testa le pulsava violentemente,era come se un martello  stesse bussando insistentemente al suo cranio. Tremante si aggrappò con le unghie al terreno e cercò di rimettersi in piedi. Subito barcollò e sentì le stelle.
Si accasciò con l'affanno contro la parete. L'aria puzzava di marcio e di chiuso.
Nonostante la botta che le avevano dato in testa e l'offuscamento che essa le aveva provocato alla vista,Quistis si accorse che non c'erano finestre.
Capì di essere finita sottoterra.
Oltre le sbarre si vedeva un corridoio illuminato da una fioca luce bluastra emanata da una lampadina appesa al muro.
Di fronte alla sua cella,ce n'era un'altra e dentro stava un ragazzo seduto contro la parete esattamente come lei,che la fissava.
-Seifer..-
-Ben svegliata...- mormorò lui con voce bassa.
Quistis accennò un sorriso,in quella circostanza la battuta era suonata incredibilmente divertente.
Seifer ghignò,era il suo modo di dimostrarsi partecipe del suo piccolo attimo di ilarità.
-Stai bene?-
-Si,circa.-rispose Quistis.-E tu?-
-Mi hanno tolto il proiettile e bendato la ferita,quegli idioti! Sono solo stanco...-rispose Seifer.
-Hanno preso le nostre armi...-iniziò Quistis,poi si bloccò incerta:potevano esserci delle telecamere nascoste. Ma le pareti erano completamente spoglie e la ragazza non notò nulla di sospetto.
-Tu-sai-chi avrà fatto in tempo ad avvisare il Tu-sai-cosa.Hanno semplicemente perso.- in ogni caso preferì restare vaga nell'uso delle parole.
Seifer la guardò sconcertato: -Sicura di non aver preso qualche botta in testa ultimamente?-
-Ah-ah,molto divertente.-
Quistis aveva voglia di farla pagare all'uomo che l'aveva colpita così violentemente.
-Lui dorme ancora.- la informò Seifer.
La ragazza per un attimo non capì,poi guardò alla sua sinistra e si accorse di un dettaglio che non aveva notato prima. Nella terza cella stava un uomo grasso disteso sul pavimento.
-Tu pensa,ci troviamo qua dentro per colpa di quel ciccione.- ringhiò Seifer passandosi una mano tra i capelli.
Quistis lo osservò per un po'; vederlo arrabbiato...la divertiva. Sospirò e si rannicchiò di nuovo a terra.
-Che noia...Cosa posso fare chiuso qua dentro come un ratto?-
-Dormi.- suggerì Quistis mentre cercava di sistemarsi nella maniera più comoda che il pavimento le consentiva.
-Non dirmi...non hai voglia di parlare nemmeno adesso?-
-No,infatti. E' questione di pazienza e saremo fuori da qui. Dopodichè ognuno per la sua strada come prima.-
Seifer rimase spiazzato da quella parole. E dire che aveva accettato la missione solo perché...nah,in verità lo aveva fatto perché aveva voglia di riguadagnarsi la fiducia di Cid e del Garden,dimostrando che era pronto a mettersi a loro completa disposizione in qualsiasi momento. Che andava a pensare? Il motivo era quello e nessun'altro.
-Ti sei addormentata?-
-Si.-
Seifer ghignò ancora una volta. Lei non lo avrebbe mai ammesso,ma spesso usava ironia nelle sue risposte.
-Non credevo si potesse rispondere a un domanda mentre si dorme...-
Silenzio tombale.
"Oh d'accordo!",si disse Seifer e si distese  cercando a sua volta di dormire.


Non sapeva di preciso quanto avesse dormito,ma di tempo ne era passato,la cosa era certa.
-Finalmente uno di voi si è svegliato!- fece una voce,al colmo della gioia.
Quistis si mise a sedere e si rivolse all'uomo attaccato alle sbarre della sua cella: -Lei deve essere Byron.-
-Si,si! Esatto! E potrei sapere il suo nome signorina?-
-Elis.-rispose Quistis senza pensarci.
-Come mai tu e quel ragazzo vi trovate qui dentro?-
Quistis si alzò in piedi e si avvicinò al volto del prigioniero fino a poterne udire il respiro.
-Siamo i SeeD incaricati da suo fratello di salvarla.- sussurrò.
Gli occhi verdi di Byron si illuminarono per un istante,poi tornarono spenti come prima.
-Mi dispiace...per quello che vi è successo.-
-Non si preoccupi. Abbiamo un piano.-tagliò corto Quistis. -Io,lei e quel ragazzo usciremo vivi da qui,glielo prometto.-cercò poi di incoraggiarlo.
Byron sospirò.
In quel momento la porta sulla destra del corridoio si spalancò.
Seifer,che stava ancora dormendo scattò a sedere.
Due uomini,uno dei quali era quello che aveva colpito Quistis,entrarono nella stanza con dei piatti in mano. Dietro di loro stava uno col fucile.
"Dannazione! Se sono armati non possiamo colpirli..." pensò la ragazza.
Seifer le lanciò un'occhiata d'intesa da oltre le sbarre.
-E' l'ora della pappa miei cari.- l'uomo dai capelli neri si chinò e fece passare un piatto di cibo nella cella di Quistis e Byron.
-Quasi dimenticavo...Il vostro sporco trucchetto non ha funzionato:sappiamo che i soldi erano falsi- dichiarò l'uomo dai capelli neri.-Perciò,o ci direte chi siete o saremo costretti ad usare le maniere forti.-
-Non fate loro del male,ve ne prego!-tentò Byron.
-Silenzio!- ruggì l'uomo armato.-Tu! Alzati,devi venire con noi!- disse poi rivolto a Seifer,e aprì la sua cella.
-Oh finalmente,almeno mi sgranchisco un po' le gambe!- fece il Gunblader impassibile.
-Non ti consiglio di far tanto lo spiritoso. Dovrai rispondere ad un paio di domande,con le buone o con le cattive.-
Quistis rimase in silenzio, Seifer le passò davanti guardandola intensamente e le rivolse il suo solito ghigno,per rassicurarla,poi si fece condurre fuori dagli altri.
La porta si richiuse, la ragazza e Byron rimasero soli.

*~*~*~*~*


Quistis iniziava ad essere preoccupata per Seifer,non lo avevano più riportato indietro. Scacciò il pensiero che lo avessero potuto uccidere e cercò di ragionare.
-Sei preoccupata per lui,non è così?-domandò Byron.
La giovane SeeD alzò il capo e lo guardò dritto negli occhi;rifletté.
-E' normale...-
-E' tuo marito?-
-No.-
-E' il tuo ragazzo?-
-No!-
-Davvero?-
Silenzio.
-Mi devi scusare. Ero convinto che voi due steste insieme. Mi dispiace di averti messa in imbarazzo.-
Quistis si accorse di essere diventata rossa,con sorpresa.
-Lui è un  mio compagno SeeD...Non è facile andarci d'accordo.- finì per dire.
-Ma hai visto come ti ha guardata prima che lo portassero via?-insistette Byron.
Come l'aveva guardata? Come fa un compagno di missione quando non può parlare ma vuole comunicare qualcosa,tutto qui...
-Dovresti mangiare,sai?-
Quistis rivolse uno sguardo nauseato al piatto. Era troppo agitata per poter pensare al cibo.
-Mangi lei. Non ho fame.-
-Non se ne parla.-
Un rumore violento come di qualcosa che esplode fece sobbalzare entrambi.
L'uomo dai capelli neri aveva aperto la porta trascinando Seifer dentro la stanza.
Quistis rimase scioccata alla vista: il volto del gunblader era sfigurato in una maschera di sangue e lividi.
L'aggressore con una mano prendeva a pugni la testa di Seifer,con l'altra picchiava il fucile su di lui.
-Che cosa fai!?Smettila!!- implorò la ragazza.
Ma quello pareva sordo e continuava a picchiare violentemente il suo prigioniero. Seifer strizzava gli occhi e stringeva i denti per non gridare.
-Così lo uccidi!!- urlò Quistis,sempre più sconvolta,era completamente bloccata.
Byron assisteva alla scena incapace di immettere un solo fiato.
-Tu! Rispondi alla mia domanda:ami quest'uomo?-
-Basta ti prego,basta!!-
Un colpo,un'altro colpo, un'altro colpa ancora...
-Seifer!!- la ragazza tirò fuori le braccia dalle sbarre,cercando di raggiungerlo.
-Ti ho detto di rispondere! Ami quest'uomo?-
-Lascialo stare!-si disperò lei.
L'uomo tirò un forte calcio al gunblader e lo mandò a sbattere contro le sbarre oltre cui stava Quistis.
La SeeD afferrò subito il suo compagno e gli coprì il volto con le mani. Sentiva l'essere spregevole continuare a colpire e dare pugni sulle sue braccia.
-Ah! Ti prego! Basta...AH!! SMETTILA!!-
Quistis si strinse con tutte le sue forze al corpo di Seifer,per proteggerlo dai colpi. Sentì i polsi scricchiolare. Scoppiò a piangere.
-AMI QUEST'UOMO!?-
-SI! LO AMO,SI! LO AMO!-singhiozzò la SeeD. Sentiva il respiro debole e roco del gunblader,impastato di sangue in bocca,sulla sua spalla,accanto al suo viso. L'unica cose che voleva fare era tener stretto a se il SeeD e non lasciarlo più andare.
Dopo una interminabile eternità la porta sbatté,il mostro era uscito.
Quistis pianse,pianse come non aveva mai fatto da piccola,pianse come non era mai stata in grado di fare. Il sangue del suo compagno le aveva bagnato le braccia e scorreva copioso sul pavimento. Non voleva aprire gli occhi,aveva il terrore di vedere due mani calarsi su di lei per colpire...Calarsi su di lei e su di Seifer...





Spazio dell'autrice: Questa storia mi è venuta in un lampo di ispirazione. Spero possiate leggerla e commentarla in tanti. Ho intenzione di dividerla in due parti. A breve pubblicherò il seguito...sempre che l'inizio vi abbia incuriosito. Starò a vedere ^^ Baci a tutti
  
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