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Autore: summer_moon    02/12/2018    15 recensioni
| terza classificata al contest "CONTEST(IAMO)?" indetto da Ssjd sul forum di efp |
| vincitrice del premio Miglior prequel |
Nel mondo Mirai, in una baita di montagna, un momento di quotidianità come la preparazione del tè diventerà, per Black Goku e Zamasu, un'occasione di chiarimenti... in tutti i sensi.
Cosa potrebbe essere successo, prima della loro ennesima battaglia con due personaggi di nostra conoscenza provenienti dal passato?
Dal testo:
- Perché l'hai ucciso? -
La domanda di Zamasu mi fa ripensare al nostro primo incontro: avevo appena ucciso il suo maestro, come avevo fatto col mio, proprio poco prima del suo arrivo, e lui, allora ancora ignaro di tutto, era giunto al suo capezzale appena in tempo per vederlo scomparire nel nulla.
Poco dopo, sapendo che anche lui, esattamente come me, ha sempre odiato l'Umanità, gli avevo offerto uno dei miei Potara, convincendolo ad unirsi alla mia causa.
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Black Goku, Zamasu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Storia partecipante al contest “CONTEST(IAMO)?” indetto da SSJD sul Forum di Efp”

 

Chiarimenti divini






Mi trovo in terrazza, nella nostra baita di montagna, lontana dalle caotiche città di quei patetici esseri umani, capaci solamente di rovinare tutto.
Davanti a me, uno spettacolo della natura completamente incontaminata: alte montagne, una rigogliosa foresta, il cielo azzurro e limpido, in quel momento senza neanche una nuvola, con un sole caldo e splendente che mi riscalda dolcemente con i suoi raggi; ad interrompere la quiete di questo posto, c'è solo il canto degli uccellini.
Agli occhi di chiunque, tutto questo sarebbe un vero e proprio paradiso, ma non lo è affatto, per me.
Non lo è del tutto, almeno: a volte, ci sono dei momenti in cui mi sento in qualche modo... incompleto.
Da quando mi sono impadronito del corpo di Son Goku, è come se provassi, dentro di me, degli strani desideri; desideri che, teoricamente, non dovrebbero neppure esistere, in un essere superiore quale sono io.
Sono pur sempre una divinità, accidenti, non uno stupido essere umano!
Eppure, sempre più spesso, mi ritrovo ad osservare Zamasu, il mio alter ego, sotto una luce diversa, rispetto al passato. 
In quei momenti, quando lo guardo, non faccio altro che fantasticare su come potrebbe essere il riuscire finalmente a possederlo... in tutti i sensi.




- È l'ora del tè! -
La voce allegra di Zamasu mi riscuote dai miei pensieri, riportandomi alla realtà.
Vado così in cucina, ma, proprio mentre mi accingo a preparare la calda bevanda, in un rito che per migliaia di anni aveva accompagnato la mia vita di entità superiore, vedo il mio compagno arrivare a passo di marcia, per poi sottrarmi la teiera di mano.
- Non provarci nemmeno - mi ordina con tono improvvisamente severo, - ci penso io al tè! -
- Perché dovresti essere tu a prepararlo? - ribatto.
- Semplicemente, so farlo molto meglio di te - mi risponde lui, con una punta d'orgoglio nella voce, guardandomi beffardo - il tuo tè, Black, non è mai limpido come quello che faccio io! - aggiunge poi, vantandosi della propria, sedicente, abilità.
"Ogni volta, è sempre la stessa storia - penso, io, inviperito - con la scusa che il mio tè non è mai limpido quanto il suo, praticamente non me lo fa più preparare... parla quasi come se, invece di berlo, ci dovessimo specchiare, in quel dannato tè, visto come si preoccupa della sua lucentezza!"
- Hai qualcosa da dire, per caso? - mi domanda Zamasu, come se niente fosse,
- ... Prendo i biscotti. - rispondo con finta indifferenza, per poi tornare in terrazza, mentre lui mette il bollitore sul fuoco per scaldare l'acqua.




Pochi minuti dopo, seduti a tavola con le nostre tazze bollenti in mano, parliamo come se prima non fosse successo nulla.
- Dobbiamo riuscire a trovare il nascondiglio della Resistenza di quegli sciocchi esseri umani - comincio io, dopo essermi concesso un sorso di tè - una volta che li avremo stanati, potremo poi decidere se eliminarli subito senza nessuna pietà, oppure se giocare con loro come farebbe il gatto con il topo... - continuo, ghignando al pensiero di come potrei divertirmi con quei malvagi peccatori che hanno osato rovinare il loro pianeta.
- Prima di pensare alla Resistenza umana dobbiamo pensare ad eliminare quei due Saiyan, che hanno già osato sfidarci ben più di una volta! - ribatte invece il mio compare - Non sono altro che un ostacolo, per il nostro piano Zero Umani! -
- Ti preoccupi troppo per quei due scimmioni - affermo io, sicuro delle mie capacità, memore di come, dopo il nostro ultimo scontro, hanno ricevuto una bella lezione, scappando letteralmente nel passato con la coda tra le gambe. 
- Non hanno nessuna speranza, con noi, lo sai... - gli ricordo, sorridendo maligno.
- Meglio non correre rischi - fa invece lui, preoccupato - non appena oseranno farsi rivedere, dovremo assolutamente eliminarli. -




- Cambiando argomento, perché sei così fissato con la lucentezza del tè? Non fai altro che parlare di questo... - gli chiedo.
- Quando preparavo il tè per il maestro Gowasu, lui ne controllava sempre la lucentezza, sostenendo che essa corrispondesse alla purezza del mio spirito - mi spiega Zamasu con un sorriso quasi nostalgico, nel rimembrare il ricordo - ha sempre affermato che quando il tè è limpido, anche l'anima di colui che lo prepara lo è; viceversa, più l'anima è corrotta, più il tè stesso sembra diventare torbido... - recita poi, alzando un dito a mo' di monito, imitando così l'atteggiamento tenuto in quei momenti dal nostro compianto maestro;
- Gowasu non appartiene più a questo mondo - gli faccio notare io crudele - i suoi insulsi discorsi del passato non hanno più senso, ormai. -




A questo punto, l'ex Kaioshin decide di chiedermi qualcosa che, mai e poi mai, avrei pensato di sentirmi dire da lui, essendo noi due la stessa persona.
- Perché l'hai ucciso? - 
La domanda di Zamasu mi fa ripensare al nostro primo incontro: avevo appena ucciso il suo maestro, come avevo fatto col mio, proprio poco prima del suo arrivo, e lui, allora ancora ignaro di tutto, era giunto al suo capezzale appena in tempo per vederlo scomparire nel nulla.
Poco dopo, sapendo che anche lui, esattamente come me, ha sempre odiato l'Umanità, gli avevo offerto uno dei miei Potara, convincendolo ad unirsi alla mia causa.
Questa però è la prima volta che arriva a chiedermi il motivo che mi ha spinto ad uccidere Gowasu.
- L'ho fatto anche nella mia linea temporale, prima ancora di prendere il possesso di questo corpo - gli rispondo, serio - e voglio ricordarti che, se non l'avessi fatto io, di sicuro, presto o tardi, l'avresti ucciso tu stesso. Come ti dissi quando ci siamo incontrati, non aspettavi altro. -
- Cosa te lo fa pensare? Io rispettavo il mio maestro! - ribatte lui, battendo i pugni sul tavolo, come se non volesse credere alle mie parole.
- Il fatto che noi due, in fondo, nonostante il nostro aspetto differente, non siamo altro che la stessa persona. - affermo io.
- Non hai risposto alla mia domanda - mi sento dire allora - perché l'hai ucciso? -
- Gowasu non ha mai condiviso i miei, i nostri ideali di giustizia - gli spiego - non ricordi? Ogni volta che affermavo che l'Umanità non merita altro che l'estinzione, visto come non sanno fare altro che eliminarsi tra di loro, oltre che distruggere il loro stesso mondo, lui osava zittirmi, affermando che tale compito spetta agli Dei della Distruzione, non a noi! Avrai sicuramente provato il mio stesso senso di impotenza, la mia stessa ira anche tu, ne sono certo. Secondo lui, il nostro compito era limitarci ad osservarli, e questo non mi piaceva affatto! Non puoi avere dimenticato un simile affronto, Zamasu! Ho quindi preso la mia decisione. Se fossi diventato io stesso il Kaioshin del mio universo, avrei potuto applicare il mio ideale di giustizia senza che nessuno provasse ad ostacolarmi, così l'ho ucciso, come ben sai. Dopo averlo fatto, ho chiesto al Drago delle Super Sfere di scambiare il mio corpo con quello di Son Goku, e, una volta eliminato quest'ultimo, sono venuto nel tuo mondo. -
- Uccidendo anche il mio maestro, per poi invitarmi ad unirmi a te - conclude lui per me - è proprio per questo che il tuo tè non verrà mai buono come quello che preparo io! Quel corpo umano ti ha irrimediabilmente corrotto, non sei più un essere superiore come lo sono io! - esplode.




Questo è troppo.
Sentirmi dare del corrotto praticamente da me stesso è decisamente troppo.
Inoltre, con quel non sei più un essere superiore, Zamasu mi ha appena accusato di essere sceso al livello dell'umanità da me, da noi, tanto odiata.
Mi alzo di scatto dalla sedia, rovesciando tutto quello che c'è sul tavolino; tramite il solo incremento della mia aura, allontano l'ex Kaioshin da me e lo lancio con violenza contro il muro.
- Sai cosa ti dico? - sbotto, sentendo il sangue ribollire nelle vene - Fottiti! -
- Cosa diavolo...? -
- Fanculo tu e il tuo tè! - ripeto, furibondo - Vorrà dire che porterò a termine il piano Zero Umani da solo! Pensi di essere indispensabile? Ebbene, sappi che non mi serve affatto il tuo aiuto, per eliminare la feccia umana! -
Subito dopo prendo il volo, senza guardare indietro.
Decido di recarmi sul luogo dell'ultimo scontro avuto con i Saiyan: da lì, provando a percepire le auree, potrei riuscire a localizzare qualcuno, mi dico.
Mentre sono ancora in volo, però, avverto l'aura di Zamasu farsi sempre più vicina.
Mi fermo, aspettando che mi raggiunga.
- Cosa vuoi? - faccio severo.
- Non so cosa mi è preso; fare un simile discorso praticamente a me stesso... - risponde lui scuotendo la testa - perdonami. -
- Perché mai dovrei perdonarti? - replico io acido - E non dire che devo farlo per il tuo tè, non attacca. - 
- Sono disposto a tutto per farmi perdonare! - risponde lui.
Molto interessante...
- Sei disposto proprio a tutto? Anche a lasciarmi fare tutto quello che voglio con quel bel corpicino che ti ritrovi? - affermo malizioso, senza nemmeno riflettere.
Già mi lecco le labbra, al solo pensiero di averlo sotto di me, completamente alla mia mercé...
Zamasu, alle mie parole, assume un'espressione semplicemente indecifrabile.
- Un momento... co- cosa i- intendi dire co- con quel tutto quello che voglio? - mi chiede balbettando, scandalizzato.
- Intendo proprio quello che ho detto - rispondo con voce suadente, afferrando, nel frattempo, il mento di lui con la mano, attirandolo verso di me - riguardo il nostro discorso di prima - continuo - io sarò sempre una creatura superiore, non importano quali sono le mie sembianze! Inoltre, sappi che non è la lucentezza del tè a decretarne la qualità: il discorso lucentezza del tè uguale purezza dell'anima non è altro che una sciocchezza colossale, se fosse realmente così, persino i sassi riuscirebbero a vedere la malvagità degli esseri umani... Il loro tè avrebbe una lucentezza pari all'acqua di fogna! - esclamo, ridendo sguaiatamente per l'assurdità di quella teoria, mentre un brivido di disgusto mi attraversa al solo pensare a quei maledetti esseri umani.
- Senza contare quant'è stato stupido il caro Gowasu, visto come non ha mai dubitato della bontà del suo allievo fino alla fine, dico bene? - aggiungo, ghignando beffardo - Il tuo tè, in quel caso, avrebbe dovuto fargli sospettare qualcosa, fargli pensare che il suo allievo stava cambiando, nel profondo della sua anima... È stato sin troppo facile coglierlo di sorpresa ed ammazzarlo, invece. Non dimenticherò mai la sorpresa nei suoi occhi, mentre fissava il mio sguardo compiaciuto prima di lasciare questo mondo... Quelli di Gowasu sono sempre stati dei discorsi senza senso, tienilo bene a mente! - 
Terminato il mio discorso, avvicino ancora di più il viso dell'ex Kaioshin al mio, mentre questi mi guarda con gli occhi sgranati.
- Cos'hai intenzione di fare? - mormora, disorientato dalle mie azioni. 
- Lasciami fare - gli dico, zittendolo - ci divertiremo molto, insieme, vedrai... -



Proprio mentre sto per baciarlo, però, avverto improvvisamente due auree a me ormai familiari.
Quei due Saiyan sono tornati a sfidarci; sperano - si illudono - di vincere, questa volta.
Lascio il viso di Zamasu per poi sorridere diabolicamente, pregustando lo scontro che avverrà a breve.
Anche il mio compagno deve avere percepito le loro auree, visto come - naturalmente dopo avere recuperato il proprio contegno - sorride a sua volta.
Presto, molto presto, quegli sfrontati faranno la fine che meritano. E, dopo di loro, anche l'intera umanità seguirà lo stesso destino.
Così il nostro piano Zero Umani sarà finalmente una meravigliosa realtà.





 

FINE





NA: la storia può essere vista come un prequel dell'OS Fuck you, parte della raccolta Un-Thinkable scritta da SSJD - OS che può essere trovata a questo link; https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3610295&i=1 - oppure, se volete, come una semplice OS a sé stante.
   
 
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