Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lmpaoli94    07/12/2018    1 recensioni
Elsa e Anna erano due bambine che vivevano nel Regno di Arendelle.
Essendo figlie di due sovrani molto importanti, le due avevano molte restrizioni.
Infatti non potevano uscire dal castello senza che uno dei servitori fosse presente.
Una notte, mentre stava nevicando, Anna trascinò sua sorella verso il lago dinanzi al castello per fare un pupazzo di neve.
Ma da lì a poco non si sarebbero mai immaginate che la loro vita sarebbe cambiata per sempre.
Una strega oscura era piombata nelle loro vite trasformando la povera Elsa in una maga che avrebbe distrutto il suo stesso Regno.
Chi avrebbe potuta aiutarla?
Sarebbe riuscita Anna, insieme a tutti gli abitanti del suo Regno, a scongiurare una catastrofe ormai segnata?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Da quella notte, la vita della povera Elsa non fu più la stessa.
Dopo il suo incontro con Malefica, la principessina si era rifiutata di parlare con i suoi genitori e con tutta la servitù, rinchiudendosi nella sua stanza.
< Anna, che cosa sta succedendo a tua sorella? Perché s ne sta rinchiusa nella sua camera? >
Anna avrebbe volentieri confessato tutto quello che aveva visto, ma era troppo intimorita e impaurita da quello che aveva visto.
< Non lo so. Forse non sta molto bene. >
< Questo l’avevamo capito, tesoro > replicò la madre.
< Ma se fosse solo influenzata, basterebbero le cure dei nostri servitori… Ma qualcosa mi dice che non è così. >
< Anna, per caso siete state fuori da castello senza il nostro permesso? >
< Ecco, noi… >
Ma Anna non sapeva cosa rispondere.
L’unica che sapeva la verità di tutta la faccenda era sua sorella Elsa.
E non poteva tradirla in nessun caso.
< Hai paura di confessarlo, non è vero? >
< Io non devo confessare nulla, padre. >
< Allora dimmi che cosa diavolo sta succedendo! Immediatamente! >
Quando il sovrano di Arendelle voleva una cosa, era molto difficile fargli cambiare idea.
< Io non devo dire niente > replicò Anna distogliendo lo sguardo da suo padre.
< D’accordo, se è così che stanno le cose, dovrò parlare con tua sorella. >
Determinato a scoprire la verità, il sovrano di Arendelle si precipitò verso la camera di sua figlia intimandogli di farlo entrare.
< Elsa, sono tre giorni che non vediamo. Facci entrare immediatamente! >
< No, padre. Vi prego. Non insistete. >
< Tesoro, siamo molto preoccupati per la tua salute… Sei ancora una bambina piccola e hai bisogno di essere… >
< So badare a me stessa, madre. Non vi preoccupate per me… Quando verrà il momento adatto, saprete che cosa è successo quella notte. >
< Perché tu e tua sorella non vi decidete a parlare? Che sta succedendo? >
< Niente di grave, padre. Non vi preoccupate. >
Ma il sovrano di Arendelle non volva sentire ragioni.
Preso da un moto di rabbia, l’uomo riuscì a sfondare la porta della camera di sua figlia, e quello che vide dentro lo lasciò senza parole.
La stanza di sua figlia era completamente invasa dal ghiaccio.
Tutti gli oggetti e i muri della stanza erano congelati.
< Elsa, ma cos’è successo qua dentro? >
< E’ colpa mia, padre > fece la bambina singhiozzando < Sono stata io a causare tutto questo? >
< Che cosa? Ma com’è stato possibile? >
< E’ stata tutta colpa di Malefica… >
< Malefica? >
< Sì. Quella fata oscura mi ha fatto una maledizione… Adesso qualsiasi cosa tocco, si trasforma completamente in ghiaccio. >
< E’ davvero terribile > replicò la donna.
< Dovete starmi lontano se non volte trasformarvi anche voi in ghiaccio. >
Stupiti per le sorti della povera bambina, i due sovrani di Arendella cercarono ogni aiuto possibile per risolvere il problema di sua figlia.
< Non ti preoccupare, Elsa. Non ti abbandoneremo mai. >
< Padre, non c’è cura alla mia maledizione. Me l’ha detto Malefica. >
< Non ti fidare di quella creatura oscura… Vedrai che riusciremo a trovare una soluzione e tu tornerai ad essere la bambina felice e gioiosa di un tempo. >
Dopo aver smorzato un sorriso, Elsa avrebbe volentieri ricevuto delle carezze da suo padre.
Ma purtroppo non poteva toccarlo per impedire di congelarlo.
< Anna, perché non ci hai detto subito di aver incontrato qulella creatura? >
< Perché mi vergognavo troppo > si giustificò la bambina > Sapevamo che non doevvamo uscire senza il vostro permesso e avevo paura di confessare che avevamo incontrato quella fata oscura… Mi dispiace tanto. >
< I tuoi dispiaceri non faranno tornare tua sorella normale… Ti rendi conto che adesso tutto quello che tocca si congela?! Sei stata un irresponsabile! >
Ferita dalle parole del padre, Anna cominciò a piangere dalla disperazione correndo via da lui e da sua madre.
< Tesoro, sei stato troppo duro con lei. >
< Forse hai ragione… Ma non posso sopportare che nostra figlia Elsa si trasformi in un mostro in grado di congelare chiunque. >
< Vedrai che troveremo una soluzione… C’è sempre una speranza. >
< Spero che tu abbia ragione. >
< Tesoro… > fece la sovrana che a stento riusciva a trattenere le lacrime.
< Dobbiamo farci aiutare dal guaritore di Arendelle. >
< Credi che lui possa riuscire a sconfiggere la maledizione? >
< Se non lui, chi altro? >
< E’ un viaggio molto rischioso. >
< Tutto per mia figlia. Non posso continuare a vederla soffrire in questo modo… E poi potrebbe diventare un pericolo per chi gli sta accanto… >
< Lo sono già, padre > fece Elsa con le lacrime che gli stavano rigando il viso.
< Tesoro, ti prometto che ti aiuteremo. >
< No! Nessuno può aiutarmi! > rispose la bambina gridando a squarciagola < Ormai sono destinata a morire così. >
< Non devi nemmeno dirlo. Vedrai che troveremo una soluzione… ma dovremmo stare via per alcune settimane. >
< Perché? >
< Dobbiamo recarci dal guaritore di Arendelle. È l’unico che può aiutarci. >
< Allora io vengo con voi. >
< No, figliola. È un viaggio molto pericoloso > rispose sua madre.
< Tua madre ha ragione. Tu e Anna starete con la servitù. E mi raccomando: non uscite per nessun motivo dal castello. Malefica potrebbe trovarsi nelle vicinanze. >
< Ormai io e mia sorella abbiamo capitola la lezione… A proposito di Anna, dove si trova? >
Scorgendo fuori dalla finestra del salone, Elsa vide sua sorella sul ponte del palazzo mentre provava a scorgersi dal muretto.
< Oh no! Anna! >
Presa dalla paura di perdere sua sorella, Elsa si precipitò fuori dal castello.
< Elsa, dove stai andando?! >

Ma appena la primogenita raggiunse sua sorella, vide un bambino della loro stessa età intento a salvarla.
< Tieniti stretta a me! >
< Ti prego… ho paura… >
Rischiando di farsi del male, il bambino che era accompagnato da una renna, riuscì a salvare Anna da una morte annunciata.
< Anna! Che cosa volevi fare? >
< Io… volevo raggiungere quella strega… >
< E pensavi di farlo buttandoti giù dal ponte?! Ma cosa ti dice il cervello?! >
< Dovevi aiutarti in qualche maniera… >
< Facendomi rimanere senza una sorella? A volte non ti capisco proprio, Anna. >
< Era la voce della strega che è entrata dentro di me. >
< Se è davvero così, la situazione è più seria del previsto > fece suo padre accorrendo verso le sue figlie.
< Per fortuna questo ragazzo è venuto in tuo soccorso > replicò la sovrana.
< Già. Gli dobbiamo la vita di nostra figlia. Come ti chiami? >
< Kristoff. E questa è la mia renna Sven. Per servirvi, vostre maestà. >
< Kristoff, hai salvato la vita di nostra figlia. Chiedici qualsiasi cosa e noi la esaudiremo. >
< Con questo freddo vorrei scaldarmi con un ottima cioccolata calda. Potrei averne un po’? >
< Puoi avere tutta quella che vuoi. >
< Anch’io padre! Posso averla, per favore? > domandò Anna che non riusciva a resistere al cioccolato.
< Ma Certo! Scorterai tu il tuo amico in cucina? >
< Certo che sì. Avanti, vieni con me > fece Anna trascinando il suo nuovo amico nel castello.
< Elsa? >
< Ditemi, padre. >
< Promettici che avrai cura di tua sorella. >
< Ma padre, fatemi venire con voi… >
< Te l’abbiamo già spiegato, Elsa. Tu e tua sorella avete il compito arduo di mandare avanti il Regno durante la nostra assenza… Credi di farcela? >
< Io… non so… >
< Hai una forza di volontà incredibile per essere così piccola. Vedrai che andrà tutto bene > fece la sovrana abbracciandola.
< Cercheremo di scriverti almeno una volta ogni tre giorni per tenerci in contatto. >
S’ eppur contrariata, alla fine Elsa accettò a malincuore l’ordine dei suoi genitori.
< Quando partirete? >
< Immediatamente… parla tu con Anna. Non vorrei che la prendesse male. >
< Come volete che ci sentiremo durante la vostra assenza? >
< Elsa, ti prego… >
< Se è così che volete andarvene, fate pure. Ma Anna non l’accetterà mai. >
Presa dalla disperazione, Elsa congedò così malamente i suoi genitori che cominciò a produrre lacrime di ghiaccio.
“Quella maledetta strega. Un giorno me la pagherà.”


 

I giorni passarono e nessuno di Arendelle seppe più nulla dei reali che si diressero verso sud alla ricerca del guaritore per Elsa.
Intanto, la primogenita dei sovrani se ne stava tutto il giorno rinchiusa nella sua stanza intenta a controllare i suoi poteri.
< Elsa > fece Anna bussando ripetutamente alla sua porta.
Ma la ragazza fece finta di non sentire, troppo occupata a sforzarsi di controllare il ghiaccio.
< Elsa, sei lì dentro? >
< Vattene via, Anna. >
< Sei sempre arrabbiata con me? >
< Non sono mai stata arrabbiata con te… E’ solo che non voglio farmi vedere da nessuno. Ho bisogno di stare da sola. >
< Elsa, ti scongiuro. Ho bisogno che tu mi stia vicino. I nostri genitori mi mancano molto e mi sento sola. >
Ma Elsa non disse nulla, buttandosi nel letto e mettendosi a piangere.
Spazientita per la troppa insistenza, Anna decise di non controbattere ulteriormente, tornandosene nella sua stanza infelice come non mai.
“Anna. Ti prego di perdonarmi.”
Nel mentre la secondogenita si stava recando nella sua stanza, fu fermata da un servitore che l’aveva cercata per tutto il castello.
< Maestà, mi duole darvi una simile notizia… >
< Che cosa succede? >
< Riguarda i vostri genitori… Sono morti in un naufragio. >
Non riuscendo a credere a quelle parole piene di dolore, Anna ritornò da sua sorella per confessargli tutto.
Ma la povera ragazza, distrutta dal dolore, non riusciva a trovare le parole adatte.
< Principessa, che cosa succede? > gli domandò la domestica trovando la povera Anna rannicchiata accanto la porta della stanza di Elsa.
< I miei genitori… non ci sono più… >
< Che cosa? >
< Ho ricevuto questa lettera. Io non riesco a leggerla… >
Distrutta dal dolore come la bambina, la domestica la prese co

   
 
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