Freddie sbuffò ancora e allungò 200 dollari (finti) a John.
< Grazie. > fece lui tutto contento, contemplando il mucchietto di soldi che si stava accumulando.
< Tocca a te. > disse poi rivolto a David.
Bowie annuì e lanciò i dati.
< Uhm...direi che ti devo dei soldi Mercury. > constatò lui con un sorriso.
< Credo di sì tesoro. > replicò Freddie allungando una mano.
Il paradiso non era così malaccio in fondo.
E quella specie di club che ricordava molto vagamente il Cavern era diventato il ritrovo di molti musicisti e cantanti che avevano lasciato da tempo la loro vita terrestre.
Freddie bevve un altro sorso di birra mentre la musica di Ray Charles si spargeva in tutto il locale.
< Da quante ore giochiamo? > chiese David dando un occhiata all'orologio.
< 4 ore. > replicò Janis sfilando la sigaretta dalle labbra e lanciando in aria delle nuvolette di fumo.
John sospirò. Era il 38° anniversario della sua morte.
38 anni da quando aveva lasciato la terra per colpa di un pazzo fanatico. E come da tradizione lo stava trascorrendo giocando a Monopoli con i suoi amici e colleghi musicisti.
< Vuoi seriamente passare tutto il giorno a giocare a Monopoli? In fondo è l'anniversario della tua morte. > domandò Freddie. E visto che John non gli rispose subito ripeté la domanda.
Lui annuì appena:< È di nuovo il mio turno. >
< Già. >
< Preferivi forse giocare a Scarabeo Melina? > ridacchiò lui.
Freddie scosse la testa.
< È meno noioso di Monopoli. E ti avrei stracciato Lennon. > fece lui annoiato.
< Beh, direi che ho vinto ad ogni modo. > commentò John, notando con soddisfazione che i suoi compagni di gioco erano praticamente al verde.
< Di nuovo. > notò David ridendo.
< È facile vincere con Parco della vittoria e viale dei giardini! > sbottò Freddie facendo il finto offeso.
John fece spallucce.
George, seduto su una poltrona, smise di pizzicare per un attimo le corde del sitar.
< Tutto bene Geo? > domandò Lennon contando i soldi che aveva guadagnato quella volta.
Lui annuì:< Stavo solo pensando. >
< A cosa? >
< A quando siamo morti e a quello che è successo dopo. Le celebrazioni e tutto il resto. >
< Quanta allegria Harrison! > replicò lui con una risata.
David fece mezzo sorriso:< A volte ci penso anch'io. > confessò.
< Tutti ci pensiamo. > disse Michael che fino a quel momento era stato zitto.
< Ci amano ancora. > disse Freddie porgendo i suoi pochi soldi e le proprietà a Michael:< E ascoltano la nostra musica. O almeno, nel mio caso lo fanno. >
< Ci amano ancora? Nonostante sia passato così tanto tempo?> chiese Janis stupita.
< Tutti ti amano quando sei tre metri sotto terra. È prima il problema. > sorrise John, ma nei suoi occhi si leggeva una vena di tristezza.
< Com'è vero. > sussurrò Michael sistemando i soldi finti nella scatola del gioco.
< E oggi sono 38 anni. > sospirò Lennon:< A voi manca mai la vita terrestre? I vostri famigliari, gli amici... >
< Qualche volta. È del tutto naturale, credo. > replicò David salutando con un cenno Prince che era appena entrato nel locale.
< Basta pensare al passato. > esordì a un certo punto Lennon notando le espressioni giù di tono degli altri:< In fondo l'anniversario di morte è una festa come un altra e non mi piace fare il sentimentale. Vi va una sigaretta? > domandò John tirando fuori un pacchetto.
Gli altri annuirono.