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Autore: 09Chia    12/12/2018    0 recensioni
La tazza di cioccolata calda contro il vetro del boccale: niente tintinnio di calici di cristallo, qualcosa di molto più simile ad un solido toc. Come di due teste dure che cozzano. Marta soffoca un sorriso nel cioccolato.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                               Cin cin

«Per me una cioccolata calda con panna»

«Per me una birra piccola, la numero cinque»

Sorriso sotto ai baffi del cameriere. Sguardi di disgusto da una parte all’altra del tavolo.

«Sei un alcolizzato»

«Tu osa lamentarti ancora dei tuoi brufoli…»

Marta alza gli occhi al cielo: «è quasi natale e siamo in una tisaneria. Sei tu il più fuori luogo dei due».

Michele si aggiusta gli occhiali spessi: «Punto primo: la tua argomentazione sul Natale è priva di qualunque logica conseguenza. La birra si beve a Natale, a Pasqua, e in qualunque altro momento dell’anno. Punto secondo» continua, fermando l’accenno di una risposta da parte di lei «come mi hai gentilmente ricordato, siamo in una tisaneria, quindi la tua cioccolata è fuori posto almeno quanto la mia birra.»

«Ma…»

«Senza contare» continua Michele «che sono le nove e mezza di sera. E quella cosa che tu hai appena ordinato è decisamente qualcosa da bere a merenda… possibilmente non oltre gli otto anni di età».

«Ecco a voi».

Il cameriere li serve con lo stesso mezzo sorriso, raccoglie un paio di bustine di zucchero vuote lasciate dai clienti precedenti e se ne va.

«Cin?»

Marta alza gli occhi. Le lenti ingrandiscono gli occhi di Michele e il suo sguardo divertito le sembra più vicino del dovuto.

Marta lo osserva scettica: «ti abbassi a fare cin cin con una merenda per bambini?».

Michele risponde solo con un sorriso un po’ storto, talmente suo da far bruciare gli occhi.

La tazza di cioccolata calda contro il vetro del boccale: niente tintinnio di calici di cristallo, qualcosa di molto più simile ad un solido toc. Come di due teste dure che cozzano. Marta soffoca un sorriso nel cioccolato.

«D’altronde» fa Michele dopo qualche secondo, passandosi un dito sopra le labbra per togliersi la schiuma «non mi dispiacerebbe farci l’abitudine». Lo dice come stesse facendo un’osservazione sul meteo, ma solleva piano le sopracciglia in una muta richiesta.

La tazza di cioccolato ha un lieve fremito nell’appoggiarsi sul tavolo.

«L’abitudine a cosa?» chiede Marta.

«A brindare con cioccolata e panna.»

«Non ti dispiacerebbe?» chiede ancora Marta, che non vuole pensare di aver capito giusto.

«Proprio no» risponde lui, riproponendo quel sorriso strano «però dipende un po’ da chi è l’anima candida che ha ordinato la cioccolata» aggiunge.

Lo sguardo divertito dietro gli occhiali nasconde un velo di aspettativa.

«Be’» dice Marta «a me non dispiace brindare con una birra».

Il sorriso strano si fa più largo: «Allora cin cin

«Di nuovo?»

Michele alza le spalle «Ai prossimi brindisi» risponde.

Marta solleva la tazza «Cin cin».

Toc.

   
 
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