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Autore: Aster Windstar    19/12/2018    1 recensioni
Il clan Skymoon degli inferi è uno dei clan più potenti;
Essi detengono il grado di "Principe" e la loro magia basata sulle rune li rende avversari formidabili.
Seguiamo la vita di Aster Skymoon, primogenito ed erede della famiglia, che viene ostracizzato da essa a causa della sua debolezza nella magia che contraddistingue il clan.
Nonostante l'odio dei suoi genitori e il disprezzo dei suoi fratelli, egli non lascerà che si abbattano su di lui. Finchè, dopo aver ottenuto i suoi Evil Pieces, fuggirà dagli inferi e l'incontro con un dio drago cambierà completamente la sua vita
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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salti temporali

pensieri/flashback”

“dialoghi/magie”

(discorsi sacred gear)


Nota: il clan Skymoon è un clan extra che dopo la guerra civile, per il valore mostrato, è stato eletto dalla fazione anti-satana a uno dei 72 pilastri visto che molti si erano estinti.

 

Aster POV

 

Appena la nebbia svanì la prima cosa che notai fu il freddo, un freddo agghiacciante mi gelava la pelle e il fatto che fossi vestito solo in maglietta e pantaloncini non aiutava.

Subito dopo però notai le montagne, alte e ricoperte di ghiaccio che si perdevano a vista d’occhio.

“Dove siamo? Fa un freddo terribile!”

Girandosi per guardarmi Ophis rispose con il suo solito tono privo di emozioni: “Siamo nel mondo umano, in un posto che chiamano Himalaya. Siamo qui per incontrare la prima persona che ti addestrerà”.

“Himalaya!” urlai, “Perchè non mi hai avvisato che saremmo andati qui? Mi sarei portato qualcosa di più pesante."

Poi mi ricordai ciò che aveva appena detto: “Il mio primo insegnante?”, “Si” rispose, “Abita in una casa fra queste montagne, seguimi”.

“Non sarai tu ad addestrami?” chiesi stupito. Mi ricordavo infatti che gli avevo chiesto a lei di addestrarmi.

“Io seguirò ogni tanto il tuo addestramento mentre cercherò delle persone che ti addestreranno in diversi aspetti”.

Cominciammo quindi a seguire un piccolo sentiero intagliato nella roccia, camminammo per ore e lei non sembrava soffrire il freddo a differenza mia; finché non intravidi una piccola casetta di legno con un albero vicino.

Come fa un albero a crescere in un clima come questo?”.

“Senjutsu”.

“Aspetta...Cosa?”

“Stavo rispondendo alla tua domanda”

“Puoi leggere nel pensiero?” domandai, tuttavia non mi rispose perché eravamo arrivati.

Giunti davanti alla porta Ophis l’aprì senza tanta cortesia, Alla faccia dell’educazione”.

Entrando, ciò che attirò la mia attenzione fu il vecchietto seduto in centro alla stanza: Era anziano ma allo stesso tempo senza età, dalla barba e dai capelli castani senza un filo di grigio. Indossava un kimono da monaco scuro con sotto un tessuto marrone, mentre al collo portava una collana di perle. Tuttavia ciò che mi attirò di più fu la peluria sulle braccia e la coda di scimmia che pigramente si muoveva.

Stava sbuffando anelli di fumo dalla pipa, ma nonostante l’aria annoiata ci osservava attentamente.

“Buddha vittorioso”. La voce di Ophis mi scosse da i miei pensieri, “Buddha vittorioso? Non è per caso...Sun Wukong?!”.

“Sono proprio io ragazzo” rispose al mio urlo finale, tuttavia stava osservando Ophis con uno sgaurdo accigliato. ”Che cosa vuoi Ophis?”

“Mi devi un favore, guerriero scimmia”

“Ti ho già detto che non mi unirò alla brigata Kaos, ripagherò il favore che ti devo con altro ma non questo.”

“Allora ti chiedo di addestrare il giovane Aster qui presente e considererò saldato il tuo debito. Tornerò ogni tanto a controllare i suoi progressi” e una volta finito di parlare svanì nella sua nebbia nera.

“Aspetta Ophis!”, Wukong si alzò prima che potesse teletrasportarsi via, “Perchè vuoi che addestri questo ragazzo?”.

Poi si rivolse a me chiedendomi: “Chi sei a proposito; sento energia demoniaca da te ma perché un diavolo si troverebbe fuori dagli inferi? Sei un randagio o appartieni alla vecchia fazione satana?” L’ultima parte venne fuori con un tono minaccioso.

“Non è con loro, guerriero scimmia; appartiene al clan Skymoon degli inferi”. Poi rivolgendosi a me mi chiese di raccontare la mia storia; il suo volto mostrava curiosità dato che anche lei non la conosceva.

 

---Salto Temporale---

 

Dopo il mio racconto, le espressioni degli altri erano cambiate o almeno quelle di Sun Wukong, dato che Ophis rimase con il suo solito volto privo di emozioni.

“Pensare che potrebbero farlo ad un bambino, a loro figlio”; Sun Wukong era serio con un pizzico di rabbia, il suo carattere giocherellone e annoiato era sparito e adesso sembrava all’altezza del suo nome.

“Ti addestrerò ragazzo; ma sappi che sarà dura e solo se mi convincerai durante il tuo sforzo continuerò ad aiutarti altrimenti tornerai da dove sei venuto”.

“Cosa intendi con convincerti?”. Ero totalmente confuso su quello che mi aveva detto, dovevo convincerlo di cosa?

“Lo scoprirai” mi disse con un piccolo sorriso.

“Allora siamo d’accordo guerriero scimmia”.

Sun Wukong si girò a guardarla e le fece un cenno, dopo Ophis svanì lasciando da soli me e il mio nuovo maestro.

L’anziano guerriero poi si voltò e mi fissò con uno sguardo enigmatico. “Vai a dormire ragazzo, la tua stanza è al piano di sopra. Avrai bisogno di riposo per domani.”

Lo sguardo malizioso che adottò quando disse l’ultima parte mi fece venire i brividi, fu a quel punto che ricordai “In che guaio mi sono cacciato” pensai “Wukong è anche un burlone oltre a un grande guerriero, che diamine mi farà fare domani?”.

Mentre pensavo al giorno successivo arrivai in camera; era molto semplice con un letto vicino alla finestra con a fianco un comò e un armadio. Mi misi sotto le coperte e mi addormentai.

 

---Salto temporale---

 

3° persona POV

 

Il sole brillava attraverso la finestra illuminando una stanza spartana, in particolare disturbando con i suoi raggia una figura addormentata sull’unico letto della stanza.

“Maledetto sole!… Oh quanto mi manca il pallido sole degli inferi; quello si che non disturba la mattina.”.

La voce proveniva da un ragazzo dai capelli neri e dagli occhi assonati che sbadigliando dal letto.

“Che gioia!” disse con sarcasmo evidente nella voce, “Oggi mi allenerò sotto un sole splendente e un freddo glaciale. Quasi quasi resto a letto.”

 

Aster POV

 

La mattina era iniziata male con un sole più brillante del solito, e mentre rimuginavo se allenarmi a temperature estreme o restare a letto mi balenarono alla mente gli occhi di Ophis.

No, non posso fermarmi proprio all’inizio” pensai. “Non voglio vedere su qualcun’altro occhi come i miei, non so cosa le sia successo ma voglio che sorrida.”

Con questo incoraggiante pensiero mi affrettai a vestirmi e ad uscire dalla stanza.

Con mia sorpresa non c’era nessuno nel soggiorno così uscii per vedere dov’era finito il mio maestro.

La figura di Wukong sotto un albero a dormire mi colpì subito, “Alla faccia di allenarmi.”; non avendo intenzione di svegliarlo temendo uno scherzo cominciai ad allenarmi autonomamente con la magia delle rune.

 

---Salto temporale---

 

Era ormai mezzogiorno e il sole brillava alto nel cielo, ero tutto sudato dall’allenamento fatto. Non avevo fatto tanta attività fisica ma lo stress nel concentrarmi per ore nel tentativo di migliorare la mia magia mi aveva lasciato sudato.

“Ben fatto ragazzo, vedo che capisci che perdere tempo non ti aiuterà se vuoi diventare più forte”, una voce mi scosse dalle mie riflessioni.

Girando lo sguardo verso l’albero vidi il mio maestro, se posso chiamarlo così dato che non mi ha ancora insegnato nulla, che si era svegliato e mi fissava.

“Che cosa intendi?” chiesi “Certo che mi sto allenando da solo, se non lo fai tu allora continuerò come ho sempre fatto, in autonomia.”

Le mie parole sembrarono rattristarlo un attimo finché non mi guardò con uno sguardo serio negli occhi. “Scusami se stamattina sono sembrato addormentato; ma volevo vedere se eri motivato a sufficenza e a quanto pare non mi sono sbagliato”.

Le sue parole mi lasciarono a bocca aperta: “Aspetta, vuoi dire che oggi quando ti ho visto sotto l’albero a sonnecchiare stavi fingendo!?”.

“Precisamente”, la sua risposta mi lasciò ancora più a bocca aperta, “Volevo vedere se avresti continuato il tuo addestramento anche se sembrava che non volessi aiutarti; infatti hai imparato la prima lezione che volevo insegnarti: Mai perdere tempo”.

A quel punto si alzò e prendendo il suo bastone mi fece cenno di venire. “Adesso cominceremo, vieni a me senza trattenermi, immagina di affrontare un nemico mortale”.

“Ma sono stanco, mi sono allenato tutta la mattina” mi lamentai, “Non potrai sempre pretendere di riposare prima di una battaglia; hai voluto strafare con l’auto-allenamento stamattina, così imparerai a gestire meglio lo sforzo fisico e mentale”.

A quel punto capii di non avere altra scelta e con lo stomaco brontolante e il corpo affaticato affrontai il mio maestro.

   
 
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