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Autore: Crilu_98    21/12/2018    1 recensioni
Marcus è un alfa senza un branco.
Molti secoli fa ha deciso che governare come un re sui licantropi non valeva la sua libertà; ma un lupo solitario, senza la protezione di un branco, è una facile preda per i Cacciatori di Immortali, perciò Marcus viene catturato. Solo grazie all'intervento di una strega, Lucy, riesce a riottenere la libertà e le promette che tornerà a salvarla.
Judith ha sempre rifiutato l'eredità della sua famiglia perché l'avrebbe allontanata ancora di più dalla sua gemella Meredith, una strega incapace di fare incantesimi. Dopo essere sopravvissuta alla ribellione delle Streghe, la ragazza è stata chiusa in isolamento e non ha avuto più notizie della sorella o della sua amica Lucy, strega potente ma ancora inesperta.
Nel caos della liberazione del Castillo des Brujas le strade di Judith e Marcus si incontrano e i due decidono - nonostante la reciproca diffidenza e le diversità dei loro caratteri - di unire le forze nella ricerca delle ragazze scomparse; braccati dai Cacciatori il licantropo e la strega iniziano un viaggio attraverso l'Europa che li porterà a conoscere le comunità di Immortali che cercano di sopravvivere nell'incertezza del mondo moderno.
#I SPIN-OFF DI 'THE WITCHING HOUR'
Genere: Avventura, Erotico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Witching Hour'
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La prima cosa che vedo sono quattro roghi che brillano sotto il sole mattutino, riempendo l'aria di fumo e scintille; con sommo orrore noto anche i tre scheletri carbonizzati e parzialmente sciolti legati ai pali. Il quarto rogo è vuoto, segno che il condannato è riuscito a fuggire.
Attorno a me decine di Immortali combattono contro i membri della Mano di Dio ed è evidente che siano arrivati da lontano: gli angeli e le fate che planano dall'alto sembrano robusti e in buona salute e non c'è traccia di torture sul corpo dei licantropi che sbranano le loro vittime. Mi abbasso appena in tempo per evitare la raffica di mitra che un Cacciatore mi scarica contro e finalmente individuo ciò che mi serve: in un angolo del cortile giace il cadavere di un Cacciatore che ancora stringe tra le dita una pistola. Sottrargliela senza farmi notare dai suoi colleghi richiede qualche minuto di pazienza, ma nel giro di mezz'ora sto puntando l'arma contro la serratura dell'ultima gabbia.
"Bene!" dico, quando anche l'ultima strega è stata liberata "Il muro del castello è stato abbattuto, sul lato Nord: senza magia non sarete d'aiuto a nessuno in questa battaglia, anzi, rischiereste solo di farvi ammazzare. Non passate attraverso il cortile, mi raccomando: aggirate il castello e fuggite dalla breccia prima che i Cacciatori vi vedano!" 
"E tu?" mi chiedono "Non vieni con noi?"
Gli occhi di Meredith, identici ai miei, mi osservano spaventati mentre vengo trascinata via dai Cacciatori, incontro all'esperimento a cui lei era destinata.
"No. Io ho una cosa da fare prima."
       

Non appena metto piede nel cortile per la seconda volta vengo investita dalle grida rauche emesse da alcune creature che lì per lì non riconosco: è solo osservandole attentamente mentre si gettano sugli umani per dissanguarli che capisco che sono vampiri.
"Vampiri rimasti senza sangue per mesi, rinchiusi nel buio dei sotterranei, fino a quando la sete non lo ha fatti impazzire!"
Provo pena per quegli esseri scheletrici e quasi deformi, la cui pelle avvizzita brucia sotto i raggi del sole: il richiamo del sangue è talmente forte da condurli ad una morte dolorosa che li tramuterà in cenere. La magia scorre tutta intorno a me, ma quando provo ad inserirmi nel flusso il bracciale di contenimento si stringe all'improvviso, strappandomi un grido di dolore.
Un vampiro alza di scatto il viso verso di me, fissandomi con gli occhi rossi che brillando di aspettativa: la chioma fluente che gli ricade sugli occhi — e che un tempo doveva essere bionda mentre ora è grigio cenere — è in fiamme, ma lui non sembra avvertire dolore.
Si muove a scatti verso di me, aprendo le fauci in maniera innaturale e mettendo in mostra i terribili canini che si allungano ogni istante di più, mentre un sibilo agghiacciante esce fuori dalla gola martoriata dal sole...
Io incespico all'indietro, troppo spaventata anche solo per gridare. Vicino non c'è nessuno a cui chiedere aiuto, né un'arma per difendermi ed io mantengo lo sguardo fisso in quello del vampiro, così stravolto dalla fame da aver perduto ogni scintilla di umanità.
"Mi dispiace, Merry." penso, chiudendo gli occhi un attimo prima che il vampiro affondi le zanne nel mio corpo. 
Aspetto uno scontro che però non avviene.
Quando, titubante, ho il coraggio di socchiudere le palpebre, spalanco la bocca per la sorpresa: un enorme lupo rosso si è avventato sulla creatura e dopo averla schiacciata a terra con la forza delle sue zampe la sta facendo a pezzi.
In pochi istanti del vampiro non rimangono che pochi resti sanguinolenti e bruciacchiati, poi licantropo si volta verso di me: mi supera di tutta la testa e ha una muscolatura proporzionata alle sue dimensioni.
Tiene le orecchie tese lungo il capo e le zanne scoperte, ma gli occhi dorati non sembrano ostili. Rivelano piuttosto una certa curiosità mentre mi esaminano da capo a piedi.
"Ma certo!" 
"Noi ci conosciamo" mormoro "Sei il lupo che Lucy ha liberato... L'alfa dei licantropi prigionieri!" 
Lui china il grande muso in un cenno di assenso, poi spazza il terreno con la coda, uggiolando impaziente: è evidente che voglia dirmi qualcosa, ma questo non fa che aumentare la mia frustrazione.
"Mi dispiace, ma ho ancora il bracciale. Non posso mettermi in contatto con te!"
Il lupo fa qualche passo in avanti, scoprendo ancor di più i denti ed io istintivamente mi ritraggo: i licantropi non mi sono mai piaciuti particolarmente. Una mia lontana zia aveva per compagno un licantropo e ricordo il branco come un gruppo di uomini rumorosi, selvaggi e violenti.
"Senti, amico" borbotto, cercando di aggirarlo "Ti ringrazio per quello che hai fatto, ma io devo trovare mia sorella, adesso! Buona fortuna per la battaglia e..."
Grido quando il lupo mi salta addosso, schiacciandomi sotto il suo peso e per un istante credo mi voglia squarciare la gola; invece, una bomba a mano esplode nell'esatto punto dove fino ad un secondo prima sostavo io.
Il tutto avviene nel tempo di un battito di ciglia, ma ci vuole molto di più perché riacquisti il controllo del mio corpo: nei lunghi momenti in cui rimango sotto al licantropo sono consapevole solo del mio cuore che batte all'impazzata, come un uccellino in gabbia, e del suo alito pesante contro il mio orecchio.
Provo a parlare, ma dalle mie labbra esce solo un singulto strozzato; la seconda volta va meglio, ma la voce è comunque roca e tremolante: 
"Mi hai salvato per la seconda volta..."
Il lupo rotola via da me ma crolla sul terreno perché una delle zampe è stata colpita da una scheggia; quando provo ad avvicinarmi a carponi sento benissimo il ringhio di avvertimento che mi lancia, nonostante il caos che regna nel cortile.
Alzo le mani con un sorriso nervoso: 
"Come ci si deve comportare con un licantropo ferito?"

Opto per l'atteggiamento conciliante, anche se dentro di me brucio d'impazienza: il cuore mi grida di andare alla ricerca di Meredith finché sono in tempo, ma non voglio abbandonarlo dopo che è stato ferito a causa mia. 
"Ascoltami... Ehi, ci sei, lì dentro? Ti ho chiesto di ascoltarmi!"
Il licantropo, ignorandomi, tenta di nuovo di mettersi in piedi e sbatte il muso a terra quando la zampa ferita lo tradisce.
"Devi togliere la scheggia!" sbotto, infastidita. "Fra pochi minuti il tuo corpo sanerà la ferita, ma la scheggia rimarrà all'interno e rischia di infettarti la zampa... Capisci quello che sto dicendo?"
La bestia fa di sì con la testa, ma non sembra propenso a farsi aiutare, perché abbassa il capo e si dilania la zampa con i denti, tentando di estrarre da solo il pezzo di metallo. 
"Fermo! Fermo! Oh Signore, così non farai altro che spingerla più a fondo!"
Gli poggio una mano sul fianco e il lupo sussulta come se l'avessi colpito: drizza le orecchie e fa saettare lo sguardo dorato su di me, ma non riesco a decifrarlo. 
"Quando sono in questa forma è difficile scindere il lupo dall'uomo!"
"Voglio solo aiutarti." sussurro, a voce così bassa che per un attimo dubito che mi abbia sentito. Ma l'udito dei licantropi è potente e questo qui non fa eccezione: con uno sbuffo si siede a terra, lasciandomi ispezionare la zampa ferita. La scheggia ha lacerato il muscolo e si è incastrata nell'osso, ma il sangue ha smesso di sgorgare, segno che il prodigioso metabolismo dei licantropi è già all'opera: tra qualche ora del profondo taglio non rimarrà neanche una pallida cicatrice.
Il soffio pesante del respiro della bestia mi solleva i capelli: 
"Questo farà un po' male!" lo avverto, afferrando con due dita un'estremità della scheggia. 
Poi, senza esitare oltre, la estraggo dall'osso e dalla carne, lanciandola lontano.
Il lupo arruffa il pelo ed emette un breve ruggito di dolore, ma non mi si rivolta contro come avevo temuto: chiunque sia, questo licantropo dimostra un controllo sorprendente sulla sua controparte ferina. 
"Dev'essere molto vecchio!" ragiono, un po' intimorita. Lui si lecca la zampa, poi cautamente cerca di alzarsi in piedi: riesce a tirarsi su appoggiandosi sulle tre zampe sane, ma non riuscirà mai a correre in queste condizioni.
"Ti conviene andartene finché sei in tempo!" gli suggerisco e gli volto le spalle: ho perso già fin troppo tempo. Con gli occhi riprendo a scrutare il cortile, disperata:
"Forse Merry non è stata ancora liberata! Magari è in una delle celle nelle ali laterali!"
"Saggio consiglio. Perché tu non lo metti in pratica?" 
La voce sconosciuta mi strappa un grido di sorpresa e mi volto di nuovo con la velocità di un gatto infuriato, convinta che i Cacciatori si siano avvicinati a noi di soppiatto. Invece di fronte a me trovo solo un uomo che sogghigna soddisfatto: 
"Il lupo si è trasformato in uomo... E che uomo!" 
Arrossisco all'istante quando mi rendo conto che è nudo e che come la maggior parte dei licantropi sembra trarre piacere dal mettere in mostra il suo corpo possente. Pur di non lasciar vagare gli occhi più in basso mi concentro sul suo volto e sui lineamenti marcati, appena ombreggiati da un velo di barba, rossa come i capelli che arrivano a sfiorargli le clavicole; le labbra arricciate in un ghigno di scherno ricordano le zanne del lupo rosso, ma gli occhi castano-dorati sono decisamente umani.
"Cosa c'è, strega? Una fata ti ha rubato la lingua?" 
"Io..." balbetto "Tu..." 
L'uomo incrocia le braccia al petto e noto che la ferita sembra molto più ampia e grave: il braccio destro è stato quasi totalmente sventrato dalla scheggia.
"Se l'avesse colpito mentre era in forma umana l'avrebbe ridotto a brandelli!" 
Rabbrividisco perché era la sorte che sarebbe toccata a me, ma il licantropo interpreta male il lampo che attraversa il mio viso e sospira.
"So come ti senti: ci sono passate molte prima di te, ma davvero non mi sembra il momento di pensare al sesso, strega." 
"Che cosa?"
Il bastardo appare, se possibile, ancora più divertito dal mio sguardo offeso. 
"Ma come ti permetti, razza di degenerato?" soffio, allibita; vorrei colpirlo, ma lui potrebbe infuriarsi.
E un licantropo infuriato è l'ultima cosa di cui ho bisogno al momento, perciò gli volto le spalle per la seconda volta e provo  ad allontanarmi: 
"Sto sprecando tempo prezioso, qui. Devo trovare una persona!"
"Che coincidenza!" esclama lui, affiancandomi e trattenendomi per un braccio: 
"Anch'io sto cercando qualcuno!" 
"Lasciami! Lasciami, maledetto lupo!" 
"Solo dopo che mi avrai detto dov'è Lucy!"
"Lucy?"
"Esatto, Lucy" borbotta, infastidito nel doversi ripetere. "Capelli neri, occhi d'argento... Labbra dal sapore di rugiada. Hai presente?" 
La mia confusione aumenta: 
"Quando hai baciato Lucy? Voglio dire, lei vi ha liberati e poi... È tornata indietro e..."
"Sì, la piccola strega testarda non ha voluto ascoltarmi e ha deciso di prendere parte alla rivolta. Era una causa persa e avrei voluto dissuaderla, ma mi aveva affidato la bambina e..."
"Noelia?" esclamo, con il cuore in gola "Sta bene? Dov'è?" 
"A New York, dal padre di Lucy: l'ho messa tra le sue braccia e ho preso il primo aereo per tornare in Spagna. Le avevo promesso che sarei tornato a prenderla."
Il suo sguardo si incupisce e comprendo che qualcosa non va: 
"L'hai baciata per avere addosso il suo odore, giusto? Per trovarla all'interno del castello!" 
"Sì, anche se non immaginavo di imbattermi in un esercito di Immortali radunato per liberarvi. E in questo caos ho perso la traccia!"
È furioso e preoccupato: 
"Chi mi assicura che non perda il controllo e si trasformi un'altra volta in un mostro sanguinario?" 
Gli indico i sotterranei:
"Mi avevano detto che Lucy è stata rinchiusa laggiù, con i vampiri!"
Un'esplosione fa tremare il terreno: la torre principale del castello di Torquemada è in fiamme e i detriti precipitano nel cortile. Attraverso il fumo ed il fuoco che si staglia nel cielo riesco ad intravedere solo una figura alata che si allontana.
"Meredith!"



Angolo Autrice: 

Scusate l'immenso ritardo, gli impegni universitari mi hanno risucchiata! xD spero di postare un po' più spesso adesso che sono in vacanza, prima della sessione invernale ;((( 
Fa la sua (ri)comparsa Marcus, che forse qualcuno ricorderà dai capitoli di Captive: che ne dite dello sfrontato lupo rosso?
Alla prossima! 

  Crilu 

 
   
 
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