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Autore: Signorina Granger    23/12/2018    8 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
[Sequel di “Magisterium” e di “Magisterium - 1933”]
Quasi trent’anni dopo sono i figli di Charlotte Selwyn, William Cavendish, Regan Carsen e i loro vecchi compagni di scuola ad essere sul punto di partire per il loro ultimo anno di scuola, anno che non trascorreranno tra le accoglienti e familiari mura di Hogwarts, bensì a Nord, nella gelida Scandinavia, nel quasi sconosciuto Istituto Durmstrang, celebre per aver formato Gellert Grindelwald e per l’ampia conoscenza sulle Arti Oscure che fornisce ai suoi studenti.
Riusciranno a superare questa prova prima di diplomarsi?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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- Questa storia fa parte della serie 'Magisterium '
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Epilogo 
 
1 Settembre 1963
King’s Cross



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Sean levò la mano in segno di saluto, sorridendo a Camille un’ultima volta. La sorellina ricambiò il sorriso e il saluto, mandando un bacio al fratello maggiore prima di salire sul treno insieme a Karlos. 

Il ragazzo, che si era diplomato solo qualche settimana prima, guardò l’Espresso per Hogwarts e la calca di studenti e genitori con un po’ di nostalgia: era la prima volta che, trovandosi davanti al Binario 9¾, non si accingeva a partire per la Scozia. Finalmente riusciva a capire la malinconia di cui sua madre e suo padre parlavano sempre. 

Il ragazzo si voltò verso i suoi genitori e nel guardarli un sorriso gli increspò immediatamente le labbra: Charlotte e William si trovavano a qualche metro di distanza da lui e suo padre stringeva la donna con un braccio, la testa vicina a quella della moglie mentre, sfiorandole il braccio con le dita, le diceva qualcosa a bassa voce. Sean guardò sua madre sorridere e poi voltarsi verso il marito per dargli un bacio a fior di labbra e ripensò a tutto quello che genitori e zii vari gli avevano raccontato di loro ai tempi della scuola, quando sembrava si odiassero reciprocamente a morte.

Eppure era stata proprio Hogwarts a farli ritrovare ed innamorare, dieci anni dopo. Sua zia Stephanie era solita asserire, con un sorriso, che si trattasse della magia della scuola che aveva fatto innamorare anche lei e suo marito. 

Sean tornò a guardare il treno e il suo sguardo indugiò su una caotica e numerosa famiglia che stava salutando un ragazzino alto, dai capelli scuri spettinati e il sorriso malandrino. Doveva essere il suo primo anno, a giudicare dal modo in cui sua madre lo stava abbracciando mentre la sua sorellina, una bambina piccola stretta alla gamba del padre, lo guardava con lo stesso sguardo lacrimoso che anni prima Camille gli aveva rivolto. 

“Gracie, James torna presto, adesso però dagli un bacio, su.”

Il padre sorrise dolcemente alla bambina, che tirò su col naso prima di abbracciare il fratello circondandolo a fatica con le braccine per la vita.
La donna, invece, si guardò intorno con la fronte aggrottata e sospirò stancamente quando vide tre bambini, di cui due gemelline e un bambino, sfrecciare a bordo di un carrello.

“RAGAZZI, COSA FATE? Fermi, potresti investire qualcuno o andare a sbattere da qualche parte! E Dante che voleva il sesto, diventerò matta già con cinque!”

Sean trattenne a fatica un sorriso mentre le tre canaglie correvano a nascondersi dietro una coppia che stava salutando un ragazzino biondo del primo anno.

“Zia Ingrid, nascondimi!”

Il bambino abbracciò le gambe della donna e si nascose dietro di lei mentre il marito, scoppiando a ridere, prendeva in braccio una delle pestifere gemelle.

“Phoebe, cosa stai combinando? Farete venire i capelli bianchi prima del tempo alla vostra povera mamma.”
“Niente zio Olly!”




“Mamma, pensi ancora che io fossi una peste ingestibile? … Mamma?”


Sean si voltò verso sua madre e si accorse che Charlotte stava guardando proprio i genitori di quei ragazzini, abbozzando un sorriso e salutandoli quando ricambiarono il suo sguardo.

“Conosci quelle persone?”
“Quando io e tuo padre siamo stati ad Hogwarts per un semestre sono stati nostri allievi. Passa il tempo, eh Will?”
“Sfortunatamente…”

William accennò ad una smorfia con le labbra e la moglie, ridacchiando, gli assicurò che non avesse ancora perso il suo celebre fascino. 
Sean fece per alzare gli occhi al cielo e chiedere ai genitori di farsi le moine altrove quando si sentì prendere sottobraccio da qualcuno e, voltandosi, vide Rose sorridergli allegra:

“Ciao Seannie… Come stai?”
“Ciao Rosie… Ho appena salutato Cami, immagino che anche tu abbia accompagnato Kris e Andrew.”
“Già. È strano restare qui a guardarli partire, non trovi?”

“Molto. Pensa ai nostri genitori, che da anni tornano qui ogni primo settembre per accompagnare i loro figli… chissà, magari tra qualche anno sarà il nostro turno.”

Sean si strinse nelle spalle e sollevò il braccio per salutare Camille quando la vide sporgersi da un finestrino mentre il treno iniziava a muoversi sulle rotaie. 

“Quando ti deciderai a trovarti una ragazza, magari…”
“Rose, non cominciare, ci pensano già mia madre, la tua, zia Adela e zia Aurora. Ci sono già troppe donne nella mia vita…”



“Ciao ragazzi!”  
Vedendo Stephanie e Regan avvicinarsi Charlotte sorrise, salutando i due storici amici con un sorriso:

“Ci stavamo giusto chiedendo dove foste finiti… Sollevati di aver lasciato andare i piccoletti?”
“Da una parte sì, ora in casa saremo molto più tranquilli… Sai quanto li amo, ma gestirli tutti insieme rimane comunque un lavoraccio.”  Stephanie scosse leggermente il capo e sospirò mentre Regan, cingendole le spalle con un braccio, sorrideva:

“Però siamo felici di avere a casa Rose.”
“Per me sarà strano abituarmi a riavere Sean a casa, sicuramente passeremo metà del tempo a litigare…”

“Non fare la finta dura CeCe, ami quel ragazzo da impazzire.”  William sfoggiò un sorrisetto divertito e accennò al primogenito, che a qualche metro di distanza stava parlando con Rose. Charlotte, per tutta risposta, si strinse nelle spalle, parlando con tono piatto.

“Sì, ma meglio che non se ne renda conto tanto in fretta, altrimenti potrebbe capire come raggirarmi.”







…………………………………………………………………………………
Angolo Autrice:

Buongiorno!
Come promesso eccomi, questa volta puntuale, con l’Epilogo.
Ho scelto volutamente di inserire solo Sean e Rose in questo ultimo capitolo e spero che non ve la prendiate, ma l’ho fatto perché i due sono i figli dei protagonisti di Magisterium, Charlotte, Regan e William, e visto che questa come ho già detto è al 99,9% l’ultima storia della serie, nonché l’ultima ambientata in una scuola, ho voluto inserire soltanto loro.
In realtà hanno fatto una breve comparsata alcune altre vecchie conoscenze che suppongo la maggior parte di voi abbia riconosciuto, facendo due calcoli mi sono resa conto che il ’63 è stato il primo anno di James Julius, Jonathan Miller e tutti gli altri protagonisti di Act II e non ho resistito, anche perché i loro genitori sono stati pur sempre OC di Magisterium.

Che dire, come sempre grazie a tutte per aver partecipato e a voi che siete arrivate fino alla fine: Sesilia, Fede, Phebe, Em, Bea, Chauve, Tinkerbell, Mary, Carme, Amilcara, Furia (so che hai cambiato nickname ma per me rimani Furia, scusa XD) e Fiamma. 
Nello specifico vorrei ringraziare le persone che più di due anni fa parteciparono a Magisterium e che sono rimaste con me in queste avventure fino ad oggi, perciò un enorme grazie e un abbraccio a Sesilia, Fede, Bea, Phoebe e Amilcara;
Grazie a Bea e a Mary per il loro shipping compulsivo e in particolare alla prima in quanto mia creatrice di nomi per ship ufficiale; 
Grazie a Phoebe che mi fa sempre ridere e a Furia e Tinkerbell, che con questa storia si sono unite alla “famiglia” di Magisterium. 

Naturalmente ci sentiamo presto con le OS, anche se ho un’ultima domanda per voi: visto che non so proprio da chi cominciare, avete qualche preferenza? Vi prego ditemi di sì perché io davvero non so dove sbattere la testa.

Se non dovessi pubblicare una OS prima, Buon Natale a tutte!
Baci, 
Irene




   
 
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