Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: BabyLolita    26/12/2018    1 recensioni
Questa storia, per ora, non ha una trama, perché a la sto scrivendo di getto non avendo nessun'idea particolare in mente. Quindi, godetevi l'idea di buttarvi in un'abisso di ignoro perchè, per ora, questa storia non si può definire diversamente. Buona lettura!
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avevo un sogno una volta. Sognavo di innamorarmi. Hai presente quegli amori da favola di cui i romanzi rosa non fanno che parlare? Quelli che ti fanno credere che l’amore vero esiste da qualche parte? Che il famigerato filo rosso del destino, prima o poi, ti permetterà di raggiungere l’altro cappio? Ecco. Sognavo questo. Sognavo qualcuno che mi stringesse tanto da togliermi il fiato. Che mi sussurrasse dolcemente: “andrà tutto bene” anche se il mondo stava letteralmente collassando. Sognavo questo, e non perché fossi una sognatrice, ma perché credevo. Credevo che l’amore, quello che ti accende di fuoco puro, esistesse davvero. Ma poi ho incontrato lui. Poi sono cresciuta. Sono scappata e mi sono sforzata di cancellare ogni cosa perché, dopo quell’esperienza, dell’amore non mi restava che un ricordo raccapricciante.
 
Il led del cellulare lampeggia. La suona della sveglia mi ricorda che ho una vita da vivere, e che devo farlo fuori da questo letto che amo alla follia. Mi tiro su a fatica, strofinandomi gli occhi e sbadigliando a bocca spalancata. Spengo la sveglia e le note del pianoforte cessano. Mi muovo lentamente nell’oscurità della stanza. Benché la conosca alla perfezione, so bene di avere il vizio di lasciare di tutto sul pavimento e, puntualmente, non ricordo mai cosa ho lasciato dove. Mentre striscio i piedi a terra senti prima qualcosa di morbido, che deduco sia un indumento, poi della plastica. Ah, il pacchetto di patatine di ieri sera, ripenso mentre alla mente mi torna in mente quel film banale che mi ha portata ad addormentarmi a nemmeno metà della sua proiezione. Raggiungo la parete e premo l’interruttore. La luce si accende, chiudo gli occhi improvvisamente. Dannazione, imparerò mai che gli occhi chiari sono sensibili alla luce?!
 
   «Claire, la colazione! Alza quel culo e scendi di sotto.»
 
Digrigno i denti, ricordandomi di dover convivere con una pazza isterica per potermi permettere quel piccolo appartamento accanto all’università. Scendo di sotto, ancora in mutande e canottiera, e la saluto con un grugnito. Lei mi fissa, seccata.
 
   «Mi degnerai mai di un saluto decente almeno una mattina?» 
 
La guardo male prima di alzare la mano sollevando il dito medio. Lei sospira mentre appoggia delicatamente le omelette sul piatto. Jennifer non è una cattiva persona, e nemmeno una cattiva coinquilina. È solo che le nostre due personalità… non vanno d’accordo. Lei studia psicologia e, per questo, ha la convinzione di poter capire qualsiasi cosa di qualsiasi persona e ha deciso che io sono la sua sfida personale. Vuole “curarmi” da quel qualcosa che lei ha deciso di diagnosticarmi. Mi siedo a tavola e divoro rapidamente la colazione. È tardi e se non mi sbrigo a presentarmi a lezione quel rompicoglioni del professore di lettere moderne mi farà la sua solita paternale sulla puntualità. Per qualche ragione io, che ho deciso di bandire dalla mia vita l’amore e tutto ciò che ne fa parte, ho comunque deciso di iscrivermi a lettere, dove di questi autori innamorati se ne parla a vagonate. Bah, magari sarò masochista. Lo chiederò a Jennifer più tardi. Bevo la tazza di caffè e corro nella mia stanza. Infilo un paio di jeans blu scuri, le all star nere ed una felpa grigia. Osservo il mio viso allo specchio. I miei capelli castani a caschetto sono completamente scompigliati, i miei occhi color cielo assonnati e disinteressati a tutto, come sempre. Mi spazzolo rapidamente, infilo la giacca ed esco di casa.
L’aria fuori è gelida, casa nostra è bollente solo perché Jennifer tiene i termosifoni al massimo perché vuole costantemente vivere in estate. Affretto il passo incrociando alcuni miei compagni che non saluto. Non sono qui per fare amicizia, voglio solo laurearmi e andarmene il più lontano possibile da qui.
Entro in aula e mi siedo nell’ultima fila in fondo, come sempre. Il professore, stranamente, ancora non si è presentato. Estraggo dalla mi tracolla il laptop e lo accendo. Non appena appare lo sfondo con i thirty seconds to mars faccio partire word e aspetto che l’ennesima e monotona giornata abbia inizio.
 
I minuti passano, ma di quel pignolo della puntualità ancora non c’è traccia. Controllo l’ora. È in ritardo di dieci minuti. Strano. Poco dopo sento qualcuno sedersi accanto a me. Ancora più strano. Nessuno, finora, aveva mai nemmeno tentato di avvicinarsi. Diciamo che il mio modo di fare lasciava intendere chiaramente che non volevo essere importunata in alcun modo. Mi volto, con un’espressione più cupa del solito. Mi ritrovo accanto una ragazza. Ha i capelli viola, lunghi fino a metà schiena. Indossa una maglietta tutta strappata e dei jeans che, beh, sembravano dei semplici brandelli tenuti uniti da numerose spille da balia.
 
   «E tu saresti…?» 
 
L’attacco immediatamente, non voglio che nessuno mi ronzi intorno. Lei si volta, gli occhi di un cerbiatto mi scrutano intensamente.
 
   «Mercury.»
 
Non aggiunse altro e, in quel preciso istante, il professor precisione entrò in aula con aria esausta, come se avesse appena corso una maratona.
 
   «Perdonate il ritardo ragazzi, c’è stato un incidente lungo la strada che mi ha rallentato.»
 
La lezione ebbe inizio, ma io non prestai attenzione. Passai il tempo a fissare Mercury, nel tentativo di intimidirla. Ma lei non si smosse minimamente. Non si sentiva minimamente infastidita dal fatto che la stessi minacciando visivamente da più di un’ora. Questa cosa mi fece innervosire parecchio ed era la prima volta, dopo anni, che qualcosa riusciva a suscitarmi davvero un’emozione.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: BabyLolita