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Autore: EdSheeran    28/12/2018    7 recensioni
Solo una piccola scena quotidiana ambientata nel futuro della fic "Take your time". Perché anche se il tempo passa, alcune cose fortunatamente rimangono le stesse.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Nonostante io abbia “gettato sangue” per questa storia e mi sia ripromessa di non scrivere altro di questi due qui perché a volte è meglio distaccarsi da una fic su cui si ha lavorato per tanto tempo, ieri non ho potuto fare a meno di scrivere questa piccola sciocchezza in meno di un’ora. Spero di aver reso felici le mie lettrici che continuano a mandarmi messaggi e commenti pieni di affetto per quella fic <3
Buona lettura <3
 
 
 
Pêche
 
Se anni fa gli avessero chiesto come si immaginasse a 42 anni, Derek non avrebbe di certo risposto "In un pigiama di pail rosso e adornato con disegni natalizi, sdraiato di pancia su un letto ancora sfatto e a digitare svogliatamente su un pc portatile", eppure era quella la sua attuale situazione. In quegli ultimi sei anni la sua carriera di scrittore era andata a gonfie vele, ma adesso che aveva finito le saghe del suo romanzo e aveva deciso di scriverne un altro completamente diverso era diventato tutto più complicato. Ci aveva messo una settimana intera solo per scrivere il primo capitolo di quel suo nuovo racconto, sia a causa degli impegni di genitore che a causa dei continui blocchi dello scrittore che gli impedivano di scrivere almeno una riga. Sapeva che avrebbe potuto cambiare idea, scrivere un racconto più semplice e scorrevole, ma aveva quella trama in testa da una vita e non aveva intenzione di mollare così facilmente...
E inoltre la sua editrice adorava la sua nuova idea, quindi se Derek avesse osato rinunciarvi non glielo avrebbe mai perdonato. E lei era una donna pericolosa quando provava risentimento, Derek ammetteva di avere non poca paura di affrontarla.


C'era anche da dire però che ora che le sue due figlie erano cresciute era diventato quasi impossibile lavorare in casa. Aika aveva già dodici anni, era entrata definitivamente nella fase adolescenziale e i sintomi del suo deficit dell'attenzione si erano accentuati di conseguenza. Era diventata ingestibile, rispondeva male sia a lui che a Stiles, a scuola era un disastro, non perché non volesse studiare ma perché non riusciva a prestare attenzione durante le lezioni, diceva che si sentiva male al solo pensiero di dover restare ferma per tutte quelle ore e che faceva il doppio della fatica quando doveva imparare qualche nozione , e nonostante Stiles avesse provato a rassicurarla sul fatto che fosse normale e che dovesse soltanto trovare un metodo di studio adatto a lei, Aika aveva comunque avuto un attacco di rabbia ed aveva urlato di odiare quel suo deficit e che avrebbe solo voluto essere normale.
Di solito quando era Stiles a provare a parlarle di quell'argomento delicato lei tentava di mantenere la calma, forse sentendosi più compresa, mentre quando ci aveva provato lui aveva sempre ricevuto risposte inacidite. Non se l'era mai presa sul serio per quella differenza né si era pentito di aver adottato una bambina così difficile da gestire, amava sua figlia nonostante le differenze tra i loro caratteri che in quell'ultimo periodo li avevano portati spesso a discutere, ed era convinto che anche lei —proprio come Stiles —prima o poi avrebbe accettato quel suo particolare ed avrebbe imparato a gestirlo.

La piccola Rose invece aveva compiuto 6 anni e si era aggiudicata il soprannome di "terremoto" non appena aveva smesso di gattonare ed aveva iniziato a traballare per casa a 12 mesi. Lui e Stiles si erano trasformati in veri stalker in quel periodo, seguendola ovunque per non perdersi i suoi primi passi e urlando di gioia quando era riuscita a farli...solo per poi capire che da quel momento sarebbe stato ancora più difficile starle dietro. Prima che iniziasse a camminare Derek non aveva idea di come un semplice spigolo di un mobile potesse far paura, e non gli importava dello sguardo divertito ed esasperato che suo marito gli aveva rivolto quando lo aveva beccato ad allacciare un casco sulla testa della loro piccola, non si era mai abbastanza prudenti su queste cose. Fortunatamente Stiles non aveva perso le sue doti artistiche nemmeno impegnato com'era tra la gestione di due figlie e una galleria, ed aveva tappezzato ogni spigolo della mobilia di casa con delle coperture di silicone create da lui stesso e che poi erano rimaste lì più per ricordo che per utilità. Rose era una bambina dolcissima ma che amava esplorare e combinare disastri, la sua stanza preferita era lo studio artistico di Stiles, e più entrambi avevano cercato di tenerla lontana da quel posto troppo pericoloso per una bambina così piccola più lei era riuscita ad entrarvi di soppiatto, ridendo soddisfatta con le mani sporche di vernice che poi passava sulle mura e sulle tele…e davvero, Derek non sapeva come Stiles facesse a non perdere la calma quando la loro piccola gli rovinava un dipinto a cui stava lavorando da settimane, perché questi le sorrideva ogni volta dolcemente e le spiegava con calma che “i lavori di papà non si toccano, piccola rosa mia”.
 Era davvero un bravo papà, proprio come Derek aveva sempre supposto, perché sapeva come giostrarsi con i turni della galleria per essere sempre presente per loro, sapeva come farle divertire inventando giochi assurdi e si occupava di loro quando Derek era troppo stanco o troppo immerso nella stesura di qualche capitolo. Essere genitori li aveva resi più sensibili del solito, perché spesso si ritrovavano con gli occhi lucidi anche solo per aver visto una scena quotidiana e normale, come Aika che giocava con Rose. Li aveva resi però anche più stanchi, specialmente di notte, dopo una giornata lavorativa...nell’unico momento in cui erano da soli e potevano stare un po' insieme, e invece finivano per addormentarsi mentre si raccontavano le loro giornate.
Per esempio adesso era esattamente una settimana che non facevano l'amore, e più Derek provava a distrarsi da quel pensiero e dalla voglia per concentrarsi sul proprio lavoro più il suo corpo non voleva collaborare. Sbuffò sforzandosi di continuare a scrivere ma si bloccò quando vide Signor Baffo sdraiato al suo fianco alzare il capo di scatto ed iniziare a fare le fusa. Un piccolo sorriso gli si formò involontariamente sulle labbra quando sentì il suono della porta di casa che veniva aperta e richiusa subito dopo, avvertendo un familiare calore propagarsi dal suo stomaco alla sola realizzazione che suo marito fosse tornato prima del solito a casa. Signor Baffo scese dal letto emettendo un verso buffo quando atterrò sul pavimento, dopodiché zampettò contento fino a dove si trovava Stiles che lo salutò con il solito "Hey palla di ciccia" mentre si sfilava la giacca e posava le chiavi e il portafoglio sulla mensola. Derek si finse interessato a scrivere mentre ascoltava i passi di Stiles avvicinarsi alla loro camera da letto, e un piccolo brivido gli percorse la schiena quando avvertì la sua presenza sul ciglio della porta.
 
 
-Finalmente... - sospirò Stiles, sfilandosi le scarpe e gattonando sul letto alle sue spalle.-Finalmente ti ho raggiunta, meraviglia mia.-
 
 Derek sorrise lusingato per il nomignolo ma si rabbuiò quando il materasso si mosse e qualcosa di pesante si scontrò contro il suo didietro. Si voltò per guardare da sopra la propria spalla cosa stesse succedendo, e alzò gli occhi al cielo quando vide Stiles sdraiato con la parte finale delle sue lunghe gambe che pendeva oltre il bordo del letto e il viso adagiato sul suo sedere come se fosse un cuscino. -Ehm, la mia faccia è quassù. - disse con finta voce annoiata, dando un leggero colpo di reni per fargli sobbalzare la testa e allontanarlo da sé.
 
 
 Stiles mugugnò infastidito per quella mossa ed avvolse le braccia intorno alla sua vita, avvinghiandosi a lui e strofinando la guancia su una sua natica.-Lo so. Ho solo bisogno di stare così per un po'. Non ho fatto altro che pensare a questo momento per tutto il giorno.-
 
 
 
Derek inarcò un sopracciglio.-Non dovevi visitare quella nuova galleria che hanno aperto da poco, oggi? -domandò preoccupato. - È successo qualcosa? L'artista ti ha copiato? –
 
 
Stiles sbuffò una risata e gli diede un bacio sul gluteo destro, seppur attutito dal tessuto del pigiama. - No. Fortunatamente è una galleria completamente diversa dalla mia, l'artista rappresenta solo...frutta.-
 
 
 
 -Frutta.-ripeté Derek, atono.-Ha aperto una galleria per mostrare dipinti sulla...frutta?-
 
 
 
Stiles annuì strisciando il viso contro di lui e dandogli un altro bacio.-So che può sembrare strano, ed in effetti lo è, però quei quadri hanno un loro perché. Trasmettono qualcosa. –
 
 
 
-Ok...?-rispose Derek, scetticamente.
 
 
 
-E poi c'era questo quadro. Straordinario. - continuò Stiles con voce piena di ammirazione che lo fece imbronciare segretamente per un piccolo accenno di gelosia che non provava da anni. -Rappresentava una pesca messa in penombra.-
 
 
 Derek era sempre più confuso. Sapeva di non capire niente di arte e di non avere lo stesso "occhio" di suo marito quando si trattava di opere del genere ma non riusciva davvero a capire come un semplice dipinto di una pesca potesse attirare così tanto la sua attenzione.
 
 
 
 -Il modo in cui l'ombra accentua il solco e le curve del frutto mi ha fatto pensare a questa meraviglia qui. - continuò poi, Stiles, prendendo tra le mani entrambi i suoi glutei e strizzandoli giocosamente. -A com'è quando è illuminata dai raggi del sole che provengono dalla finestra al mattino o al pomeriggio, e non ho potuto fare a meno di pensare a te e a quanto mi mancassi. Ti vedo tutti i giorni ma è da un po' che non mi prendo cura di te e mi manca. Ho realizzato che se non fossi stato disposto a rompere un po' di regole nel mio lavoro probabilmente non sarei mai stato a casa da solo con te in un orario per decente per...sai, viziarti un po', quindi invece di tornare nella mia galleria sono venuto qui.-
 
 
 
 
Derek provò a non pensare al fatto che Stiles avesse deciso di saltare un giorno di apertura solo per poter stare un po' con lui, che avesse fantasticato su loro per tutto il giorno...come aveva fatto lui stesso, d'altronde.
 
 
 
-Kira ti ucciderà.-
 
 
 
Stiles come suo solito non se ne fece un gran problema ed iniziò a piantare sempre più baci sul tessuto dei suoi pantaloni, ridacchiando a bocca chiusa quando Derek provò a divincolarsi.
 
 
 
 -Devo finire il capitolo.- disse con voce palesemente poco convinta.-E poi tra un po' tornerà mamma con le bambine.-
 
 
 
 Stiles gli abbassò leggermente i pantaloni e gli morse giocosamente la pelle soda, dato che Derek non indossava la biancheria, strappandogli un sibilo sorpreso.-Sei ottimista se pensi che ci vorrà molto, amore mio. Lo sai che ormai non siamo più due ragazzini.-
 
 
Derek sbuffò divertito, perché in realtà non aveva bisogno di essere convinto, aveva già deciso di fare l'amore con suo marito dal momento in cui lo aveva sentito rientrare in casa. Ma questo non significava che non poteva giocare ancora un po', dopotutto doveva pur vendicarsi del modo in cui Stiles aveva sfacciatamente paragonato il suo sedere ad una fottuta pesca.
 
 
 
-Non lo so...ho davvero tanto lavoro da fare.-mormorò quindi, fingendosi combattuto. Stiles appoggiò la fronte sul piccolo arco che formava la fine della sua schiena e sospirò.
 
 
-Sto iniziando ad odiare il tuo PC. Mi sembra il tuo nuovo amante.-
 
 
Derek sorrise divertito e pigiò qualche lettera random sulla testiera per il solo gusto di stuzzicare maggiormente Stiles, -Beh sai com'è...a te i pennelli e a me i tasti.-
 
 
 
Stiles si arrampicò sulla sua schiena, sovrastando interamente il suo corpo e respirandogli contro l'orecchio.-Ti ricordo che le ispirazioni migliori per le nostre opere le abbiamo sempre quando stiamo per raggiungere l'orgasmo. Posso aiutarti con il tuo libro, se vuoi.-
 
 
 
Derek si finse pensieroso. - Non vedo come tu possa aiutarmi a scrivere un romanzo ambientato a Parigi. É questo ciò che mi blocca, il dover scrivere di un posto che posso conoscere soltanto attraverso ricerche su internet.-
 
 
 
Stiles si strusciò languidamente su di lui.-Oh mon amour. Posso fingermi un perfetto francese se è ciò che ti serve.-ghignò maliziosamente.
 
 
 
Derek chiuse gli occhi. -Ti prego, niente battute come "Vuoi salire sulla mia Torre Eiffel?” perché ti ricordo che hai 42 anni adesso. - lo supplicò.
 
 
 
 Stiles smise di strusciarsi, preso palesemente in contropiede per una battuta che evidentemente stava per fare, ma si riscosse subito dopo ed iniziò nuovamente a strofinarsi su di lui. - D'accord, mon petit croissant. Che ne dici di "Posso infornare la mia baguette nel tuo forno?"
 
 
 
Derek scoppiò a ridere, incredulo per la stupidità di suo marito, e riuscì a voltarsi sulla schiena dopo vari tentativi dovuti all'immobilità di Stiles. - Sei così scemo. - ridacchiò accarezzandogli il viso ruvido per il leggero accenno di barba per poi passargli i pollici sulle labbra, tracciando il contorno del piercing.-E comunque no. Mi sento profondamente offeso per il paragone che hai fatto sul mio sedere.-
 
 
 
Stiles boccheggiò scioccato. -Ma era un complimento! Te lo giuro, amore, quella pesca era perfetta. Esattamente come il tuo culo.-
 
 
 
-Dici così solo perché hai voglia.-continuò a fingersi offeso, Derek.
 
 
 
 Stiles lo guardò seriamente negli occhi.-Sai che penso che tu abbia un culo fantastico sin da quando ero solo un ragazzino disagiato. Non esagero su queste cose. E poi...tu non hai voglia?-
 
 
 
Derek sollevò il mento con fare altezzoso. -Certo. Ma ho più autocontrollo di te. Sono un vero adulto, io.-
 
 
 
 
Stiles assottigliò gli occhi, studiando attentamente ogni parte del suo viso. Derek provò a mostrarsi impassibile, ma non appena vide lo sguardo di Stiles saettare verso il comodino non riuscì ad evitare di deglutire agitato, e quello bastò a Stiles per lanciarsi contro il comodino per cercare di aprire il terzo cassetto mentre Derek tentava di fermarlo.

 
 
-A-ha!-esclamò Stiles quando riuscì ad afferrare la nuova bottiglia di lubrificante che tenevano conservata lì e che era stata misteriosamente aperta e usata da qualcuno. -Vero adulto un paio di palle. Sei persino peggio di me. Te la spassi alle mie spalle, maritino mio?-
 
 
 
Derek tentò di non mostrarsi scalfito nell'orgoglio.-A mia difesa dico che non è stata colpa mia. C'erano le amiche di Aika a casa, stamattina. Le avevano portato i regali di Natale, e lo sai quanto loro siano attratte da te perché a quanto pare sei un "DILF" e sei esattamente il prototipo di ragazzo che piace alle ragazzine di oggi, tatuato e con piercing... quindi mi avevano chiesto di mostrargli delle tue foto da ragazzino e l'ho fatto. E...non lo so, mi sono lasciato influenzare dai ricordi e dal fatto che è vero che tu sia un marito e un padre sexy, ancora più sexy di com'eri prima, e ho ceduto. Ecco perché adesso devo assolutamente finire questo capitolo, perché stamattina appena mamma è venuta a prendersi le bimbe ho perso tempo invece di mettermi a lavoro.-spiegó arrossendo come quando era un ragazzo.
 
 
 
Il sorriso di Stiles non poteva essere più soddisfatto di così e Derek lo odiava un po' per quello. -Non è mai tempo perso quando ti prendi cura di te. Mi piace sapere che lo fai ancora.-
 
 
 
Derek lo guardò attentamente nel sentire quel suo tono comprensivo, ma sebbene il sorriso di Stiles si fosse addolcito, i suoi occhi erano ancora scuri e ardenti di desiderio. -Non mi lascerai finire il mio capitolo, vero?- domandò in un finto sospiro rassegnato.
 
 
 
Le labbra di Stiles tornarono a stendersi in quel ghignetto malizioso che lo faceva somigliare fin troppo al ragazzino quattordicenne che aveva conosciuto.
Non gli rispose a parole, non ce n'era bisogno, era palese che avesse già deciso di non dargli tregua.
 
 -Certo che puoi finire il capitolo, amore. Non mi intrometterei mai nel tuo lavoro, lo rispetto troppo.- aggiunse però dopo un po', scostandosi per permettergli di tornare a prestare attenzione al pc.
 
 
 
 Derek lo guardò interdetto, non sicuro se fidarsi o meno. Potevano anche stare insieme da 28 anni ma Stiles rimaneva ancora un soggiogatore subdolo. Tornò a sdraiarsi lentamente sulla pancia, tenendo l'udito ben attento ad ogni minimo movimento alle sue spalle, ma Stiles non fece niente se non sdraiarsi a propria volta sul letto, giusto accanto a lui, solo di schiena. Derek capì subito quale fosse il piano di Stiles quando questi non gli permise nemmeno di provare a scrivere qualcosa che subito iniziò a giocherellare con la bottiglietta di lubrificante che non aveva posato, lanciandola in aria e riafferrandola subito dopo.
 Cercò di non prestargli attenzione, ma era difficile non osservare i suoi movimenti con la coda dell'occhio, soprattutto quando Stiles iniziò a stringere il contenitore e a rilasciarlo, provocando rumori fastidiosi che però al tempo stesso rievocavano momenti piacevoli.

 
 
Cedette quasi subito, mandando al diavolo la sua voglia di fare il prezioso e farla pagare a Stiles. Poteva anche essere un adulto responsabile di 42 anni e un buon papà (forse un po' troppo apprensivo e ansioso), ma quando si trattava di fare l'amore con suo marito (ancora gli faceva strano definirlo così, nonostante fossero passati tutti quegli anni) si sentiva ancora un sedicenne in piena crisi ormonale. E a giudicare dal modo in cui le mani di Stiles corsero a stringersi possessivamente alle sue cosce quando Derek chiuse il pc e gli si mise a cavalcioni, non doveva essere l'unico a sentirsi così. Ed era una cosa bellissima potersi sentire ancora giovani e pieni di desiderio nonostante tutto quel tempo e la monotonia di una vita semplice ma bella.
 
 
-Il mio culo è come una pesca?- lo sfidò Derek, dondolando con il bacino su di lui e chinandosi in avanti per baciarlo.
 
 
 
 
Stiles portò le mani a stringergli le natiche da sopra il tessuto del pigiama, e sorrise dolcemente quando capì il perché di quel suo risentimento.-No.-rispose a voce bassa. -É un capolavoro inimitabile. Quella pesca non gli somiglia nemmeno lontanamente. Probabilmente avrò avuto un abbaglio per via dell'astinenza.-
 
 
 
-Probabilmente. - acconsentì Derek con riverenza, sollevando il mento quando Stiles si issò con la schiena per baciarlo e ridendo quando questi prese a strusciargli la guancia barbuta contro il collo per vendetta.
 
 
 
 
 
*
 
Derek fissò il soffitto con fare assente, avvertendo il calore lasciare lentamente il suo corpo e il respiro affievolirsi. Separò a fatica le gambe quando Stiles si sfilò delicatamente dal suo corpo e si abbassò leggermente per potergli avvolgere le braccia intorno alla vita e usare il suo ventre come cuscino.
 
-Wow. - sospirò Stiles, baciandogli la piccola porzione di pelle accanto all'ombelico.
 
 
Derek gli passò una mano sui capelli sudati e scompigliati da lui stesso per l'impeto del momento.-Sul serio?-domandò con insicurezza.
 
 
Alla fine era venuto quasi subito, ancor prima che venisse Stiles, ma anche se si sentiva un po' in imbarazzo per quel tempo non poteva davvero farsene una colpa. Non dopo tutto ciò che Stiles era stato in grado di fargli in così poco tempo.
 
 
-Certo. Mi lasci sempre senza fiato, amore. - ammise Stiles, poggiandogli il mento sullo sterno e guardandolo con un dolce sorriso.-Sai, fare l'amore con te adesso è ancora più bello di quando lo facevamo da ragazzi. Amo il modo in cui rispondi ad ogni mio gesto con quella sicurezza che un tempo non avevi, e amo quella sensazione di familiarità che provo ogni volta che ti sono dentro, come se fossi tornato realmente a casa. È una cosa che penso non smetterò mai di provare per te.-
 
 
 
Derek gli sorrise felice e lo afferrò delicatamente per le guance per tirarselo verso di sé e baciarlo sulla bocca.-Sei un marito fantastico. E un padre perfetto.-
 
 
 
 
Stiles sorrise contro le sue labbra e gli diede un altro bacio.-Anche tu. Anche se, parlando del nostro ruolo di genitori... Sei d'accordo con me sulla richiesta di Aika, vero? Non esiste che vada a festeggiare capodanno fuori.-
 
 
 
Derek storse la bocca.- Non mi è sembrata una proposta così assurda. Conosco la mamma dell'amica che la ospiterà a casa sua e mi fido di lasciarla lì.-ammise.
 
 
 
-Ha solo dodici anni!-esclamò Stiles.
 
 
 
 
-E infatti festeggeranno guardando un semplice film horror e bevendo bevande analcoliche come la coca cola o l'aranciata. É una semplice festa per ragazzini che finirà in un pigiama party tra ragazze.-
 
 
 
-Non ci saranno solo le ragazze. Ci saranno anche dei ragazzi, e sono sicuro che ci sarà anche quel tizio che si veste con i risvoltini e che le sta sempre dietro.-
 
 
 
Derek sorrise intenerito nel sentire la voce risentita di Stiles.-Ahh ho capito. Allora è questo il problema, sei geloso.-
 
 
 
 
-Non ho motivo di essere geloso di quel marmocchio che indossa pantaloni così a vita bassa da avere praticamente le mutande da fuori. Nostra figlia è palesemente troppo piccola per avere bei gusti e per anche solo pensare ad approcciarsi con l'altro sesso.- borbottò Stiles.
 
 
 
-È un'adolescente. Se non ha le prime cotte adesso, quando?-rise Derek.
 
 
-Mai.- rispose seriamente, Stiles. -Non ridere, dico sul serio. Hai idea della mentalità dei ragazzi di oggi? Non esiste che io permetta alle mie bambine di essere vittime di quegli imbecilli pezzi di merda!-
 
 
 
-Ok, prima di tutto non dovresti parlare al plurale perché Rose ha appena compiuto 6 anni e mi mette ansia parlare di suoi ipotetici fidanzatini. E poi...non puoi tenerle segregate in casa per proteggerle perché non tutti i ragazzi sono così. I miei mi tenevano sempre chiuso in casa, ricordi? E c'erano anche a quei tempi ragazzi imbecilli, eppure ho incontrato te. E ora guardaci.- mormorò accarezzandogli dolcemente i capelli.
 
 
 
Stiles sorrise dolcemente alle sue parole e gli dedicò un bacio mozzafiato.-E va bene. Hai vinto. Le permetterò di andare a quella festa a capodanno.- concesse.
 
 
 
Derek gli dedicò un bacio sulla fronte. -Bravo –
 
 
 
-Ma contatterò la madre di questa amica di Aika e le chiederò di non inviare maschi.-
 
 
 
 
Derek alzò gli occhi al cielo. -Va bene. Sei così ottuso.-
 
 
 
 
Stiles sorrise soddisfatto per aver avuto ragione, ma Derek capí che ci fosse qualcos'altro sotto quando notò il luccichio emozionato nei suoi occhi.
 
 
-Stiles...cosa c'è?- domandò lentamente, sentendosi improvvisamente agitato ma anche emozionato.
 
 
 
 
-Perché?-
 
 
 
 
-Perché hai uno strano sguardo negli occhi. Non faremo un altro round, se è questo a cui stai pensando. Non abbiamo tempo. - lo avvisò seriamente.
 
 
 
 
Stiles rise di gusto e si alzò per scendere dal letto, e Derek non si lamentò dell'improvviso freddo dovuto alla mancanza del suo corpo sopra il suo solo perché era troppo impegnato ad ammirare la schiena lucida e muscolosa del suo uomo ricoperta di tatuaggi. Povere amichette di Aika...non avrebbero mai trovato un uomo dal suo stesso fascino dovuto ad una vita di strada, né dalla sua bellezza particolare perché ormai Stiles sembrava un uomo di altri tempi. Specialmente adesso che gli stava creando una rosa di carta, una tradizione che fortunatamente non era svanita, e gliela stava porgendo rigorosamente nudo. Derek la accettò e la guardò con affetto, ma si corrucciò non appena notò che sul fazzoletto vi fossero dei tratti blu.
 Guardò Stiles interrogativamente, ma questi non fece niente se non sorridergli furbamente, così aprì delicatamente i petali del fiore, riconoscendo la scrittura disordinata di Stiles.
 
 
 Lesse la frase, sbatté le palpebre, la rilesse, guardò Stiles in cerca di spiegazioni, tornò a fissare la frase.
 
 
 
 
-Non devi accettare se non te la senti.- parlò finalmente, Stiles. -So che abbiamo due figlie a cui pensare e che Rose è ancora piccolissima, ma ho già parlato con tua madre e lei ha detto che non avrebbe problemi a tenerle con sé, e sai quanto entrambe amino la nonna. É solo che...sono sei anni che non passiamo un capodanno da soli, e nonostante io adori passarlo in compagnia quest'anno ho pensato che almeno per una volta avremmo potuto essere di nuovo solo tu ed io. Abbiamo una vita bellissima e due figlie meravigliose, ma io non sono solo un papà...sono prima di tutto tuo marito, e quando ti ho riavuto con me dopo quei sette anni ho promesso a me stesso che non avrei mai smesso di stupirti e di farti sentire come l'amore della mia vita. Quindi, dato che Aika non vuole passare il capodanno con noi e Rose è troppo piccola per ricordarselo e godersi a pieno la festività...che ne dici di fare quelle ricerche per il tuo nuovo romanzo con me?-
 
 
 
Derek sbattè nuovamente le palpebre con incredulità, incapace di formulare una risposta e impossibilitato a muoversi. I suoi occhi tornarono nuovamente sulla frase scritta sulla rosa:
 
 
"Mi concederesti di finire quest'anno ed iniziarne uno nuovo, amandoti, a Parigi?"
 
 
 
 
 
-Sarebbe meraviglioso, Stiles, ma temo che non troveremo mai i biglietti per il weekend di capodanno. É troppo tardi. -ammise Derek, stringendosi al petto la rosa di carta.
 
 
 
 
Il sorriso di Stiles si fece ancora più compiaciuto.-Potrei o non potrei aver comprato i biglietti già mesi fa. Esattamente dal giorno in cui sbottasti che non avresti mai dovuto iniziare un romanzo ambientato a Parigi.-
 
 
 
Derek lo guardò scioccato.-E hai mantenuto il segreto per tutto questo tempo?-
 
 
 
 
Stiles annuì.-Che dire, so essere paziente quando voglio.-
 
 
 
 
Derek sorrise meravigliato e gli afferrò i polsi per trascinarselo nuovamente addosso. Lo riempì di mille baci senza dargli nemmeno il tempo di riprendere fiato e tenendolo intrappolato con le gambe avvolte intorno al suo busto, ma tanto Stiles non sembrava intenzionato ad allontanarsi dato come stava ridendo contro le sue labbra.
 
 
-Questo è un sì, ma petite fleur?-gli domandò contro la bocca, guardandolo innamorato proprio come il primo giorno in cui lo aveva incontrato.
 
 
 
 
 Derek sorrise raggiante contro le sue labbra, sentendosi leggero come solo suo marito riusciva a farlo sentire anche in quella vita piena di responsabilità.
 
 
 
 
-Oui, mon amour. -
 




 
A Fefi e Rach. Le mie piccole pesche. <3 
  
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