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Autore: Darlene_    30/12/2018    4 recensioni
In un pomeriggio come tanti, a Musgrave, Sherlock Holmes si annoia e vuole giocare ai pirati, ma suo fratello non è dello stesso parere
Storia scritta per la secret santa indetta sul gruppo: aspettando Sherlock 5 - spoilers ed eventi
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia scritta per la Secret Santa Challenge
Prompt 6 di Ale River

 



 


GIOCA CON ME,
fratello mio









 
Come ogni anno l’inverno aveva portato con sé il freddo e un cupo grigiore che avvolgeva Musgrave.
Casa Holmes era immersa nel silenzio. Nella grande biblioteca il fuoco scoppiettava allegro, ignaro del gelo esterno, decorando le pareti con ombre scure. 
Al centro della stanza un bambino leggeva. Il suo dito grassoccio scorreva sulla carta, che frusciava ogni volta in cui girava la pagina. Sedeva composto sulla poltrona di pelle del padre, impregnata del suo odore e di quel tabacco che si ostinava a fumare nonostante le lamentele della moglie. 
Dalle stanze al piano superiore giungevano le note attutite del violino, ma poco dopo cessarono, sostituite da uno scalpiccio di piedi.
In un attimo la maniglia della biblioteca ruotò. Mycroft non ebbe bisogno di alzare lo sguardo dal suo romanzo per sapere che si trattava di suo fratello. 
“Sto studiando e non voglio essere disturbato, credevo di averlo specificato a pranzo.”
Il piccolo Holmes tratteneva a stento la sua emozione, saltellando da un piede all’altro e come un lampo disse: “Ha smesso di piovere! Possiamo uscire a giocare!”
Era vero: la fitta pioggerella che da giorni scrosciava era finalmente cessata, ma Mycroft non aveva nessuna intenzione di abbandonare il tepore del camino per uscire tra le sporche pozzanghere e l’erba bagnata, perciò cercò di dissuadere Sherlock. 
“Vorresti giocare ai pirati? Quanto sei infantile, fratellino. Ecco perché sei così lento e stupido, sei solo un moccioso che rincorre dei sogni che non si realizzeranno mai.” 
In un attimo il viso del bambino si dipinse di rabbia e delusione e corse via, lasciando cadere a terra il suo cappello nero. 
Non appena tornò la quiete il maggiore riprese a leggere, ma le parole sul foglio sembravano prive di senso e il suo pensiero correva a quella sagoma nera che giaceva abbandonata sul pavimento. Provò a cacciare i sensi di colpa, ma invece di andarsene si impossessavano ancor di più della sua mente. Con frustrazione si alzò e buttò il volume sulla scrivania. 

Il freddo pungente non sembrava scalfire minimamente Sherlock Holmes, che sedeva sulla riva del fiume. Ogni tanto qualche schizzo raggiungeva i pantaloni, ma lui non vi badava. Le parole del fratello gli rimbombavano ancora nelle orecchie quando si accorse di non essere più solo. 
Mycroft si accovacciò accanto a lui, ma in un primo momento nessuno dei due fiatò. Restavano immobili a fissare l’acqua scura che trasportava i detriti verso la valle. 
“Un vero pirata non dimentica il suo cappello.” 
Sherlock si voltò verso il maggiore, le braccia ancora incrociate sul petto e un’aria arrabbiata e al contempo afflitta sul volto. 
“Non sono un pirata, solo gli stupidi mocciosi giocano.” Disse scimmiottando la voce del fratello. 
Mycroft avrebbe voluto rispondergli a tono, ma sapeva che non era il momento perciò ripartì con il suo discorso. 
“Senza dubbio tra noi due sono il più intelligente.” La sua voce denotava il suo imbarazzo. Gli era sempre stato facile dare ordini o spiegare complesse teorie, ma le scuse erano un mondo ancora inesplorato. “Però sono sicuramente quello più antipatico. Quello che ho detto prima… Beh, non lo penso.” Ovviamente quelle parole non bastavano. “Io credo in te, Sherlock Holmes, e so che un giorno diventerai un grande uomo, perciò alzati e indossa questo cappello, perché il mondo ha bisogno di un pirata come te.” 
Nel dirlo si era alzato e con solennità pose il copricapo sulla testa del bambino e fu allora che accadde qualcosa di inaspettato, o almeno fu inaspettato per Mycroft: suo fratello lo abbracciò. Le effusioni non erano mai state presenti nel loro rapporto e raramente sarebbe successo in seguito, ma nessuno dei due dimenticò mai il calore di quel contatto. 
Sarebbero rimasti così a lungo, ma un aspirante membro del gabinetto non poteva lasciarsi andare troppo, perciò si staccò dalla stretta e con un sorriso chiese: “Siete pronto a salpare, pirata Barbagialla?”





















Ciao a tutti e buone feste!
Cara Ale River, spero che questo piccolo scorcio della vita dei fratelli Holmes ti sia piaciuto. Era da quasi un anno che non scrivevo e il tuo prompt è stato un ottimo stimolo per ricominciare, forse il mio stile si è un po’ arrugginito, ma spero che sia comunque di tuo gradimento.  




 
  
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