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Autore: sihu    17/07/2009    4 recensioni
sono passati sette anni da quando la ciurma di cappello di paglia si è sciolta in modo misterioso prima di realizzare i propri sogni. per setti anni i nostri eroi hanno vagato soli per mare per poi incontrarsi alla ricerca di un tesoro. qualcuno però manca all'appello ed è proprio il responsabile della divisione del gruppo. se volete scoprirne di più di tutti questi misteri non vi resta che leggere.. CAPITOLO DUE: “Ragazzi non andremo su quell’isola.” disse deciso Rufy, mettendo fine ai loro progetti. “Capitano sei impazzito?” chiese Chopper confuso chiedendosi se Rufy non avesse la febbre. Nessuno fiatava, tutti aspettavano che Rufy parlasse. “No, il nostro viaggio finisce qui.” precisò il capitano dopo un lungo silenzio che sembrava non finire mai.
Genere: Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INSEGUENDOSI LUNGO I SENTIERI DEL DESTINO

PROLOGO
“Ci sono delle amicizie, dei sogni e degli amori che non si possono fermare.
Nemmeno il destino ce la può fare..”

Così la pensavo quando ero solo un ragazzino immaturo e irruento di diciassette anni che solcava i mari con un sogno da realizzare e una ciurma eccezionale. Non mi curavo di nulla, non esistevano rischi o pericoli. Avrei fatto qualsiasi cosa per i miei compagni, quei ragazzi che nel corso del nostro incredibile viaggio ero arrivato a considerare fratelli. Semplicemente volevo diventare re dei pirati e tutto il resto aveva poca importanza.
Mi fa un effetto strano ripensarci ora,a distanza di sette anni mentre cammino solo per le strade di quest'isola buia e silenziosa. È abitata da pescatori, gente semplice da cui non devo guardarmi. Nessuno sa chi sono o gli importa saperlo, tranne ad un bambino che ho incontrato al porto.
I suoi occhi si sono illuminati quando ha intravisto il mio volto sotto il cappello di paglia che porto da così tanto.
“Sei davvero tu? È incredibile.. Io sono Rei, piacere”
“Piacere a te piccolo, sai indicarmi un buon posto dove mangiare?” Sorrisi, quel piccolo mi ricordava me molti anni prima quando ero solo un bambino che non aspettava altro che diventare abbastanza grande per inseguire i propri sogni.
“Mia mamma ha una locanda, oltre quel grosso edificio viola.. Non è un posto elegante ma si mangia bene, te lo assicuro!”
“Andrà benissimo”
“Dici davvero? Mangerai da noi.. ancora non ci credo! Sai, il mio sogno è diventare come te..”
Poco dopo è corso via paonazzo in viso, sparendo tra le vie secondarie che si intersecano tra loro.
“Diventare come me..”

In molti hanno espresso questo desiderio, senza sapere esattamente di cosa stavano parlando. Per loro è semplice, non sanno quello che provo e quanto è difficile a volte.
In molti non riescono davvero a capirmi, si fermano alle apparenze come se questo bastasse a giudicare un uomo.
Un uomo.. È quello che sono ora, sono passati sette anni. In questo tempo sono diventato grande, ho visto il mondo, combattuto per difendere i miei sogni, perso e vinto. Ora ho ventiquattro anni e le idee decisamente più chiare anche se ci sono molte persone pronte a giurare che non sono cambiato poi così tanto.
Ho passato molto tempo a domandarmi se io stesso fossi contento o meno di essere me, in vari momenti della mia vita.
Me lo sono chiesto da piccolo, quando per la prima volta realizzai che mia madre era morta e che mio padre aveva abbandonato me e mio fratello con un nonno fissato con la marina. Non riuscivo a capire che mio nonno lo faceva per me, voleva che diventassi forte e che imparassi a non arrendermi mai. Ma in fondo che cosa potevo aspettarmi dal futuro se la vita in pochi anni mi aveva già tolto le cose più preziose? Ero solo, avevo solo mio fratello Ace che un bel giorno partì per inseguire il suo sogno. Era quello che desiderava ed ero felice per lui ma il mio cuore sanguinava per il nuovo abbandono.
Me lo sono chiesto di nuovo quando ho incontrato ognuno di quelli che sono diventati i membri della mia ciurma e poi quando le nostre strade si sono divise, prima che i nostri sogni si fossero realizzati. È stata davvero dura in quel momento. Qualcosa dentro di me si era come spezzato, lasciandomi solo in preda ai miei demoni e ai ricordi che alle volte riescono ad essere terribili. Ci avevo messo molto tempo a capire, a dare una spiegazione a tutto quello che era successo. Alla fine quando avevo realizzato il mio sogno non era come me lo immaginato. Nami, Usup, Sanji.. Loro non c'erano.
Me lo domandai ancora una volta mentre camminavo per le strade di quel villaggio di pescatori. Era davvero così speciale essere me? Ci pensai un po' su e poi sorrisi.
Si, nonostante tutto ne valeva davvero la pena.

ANGOLO DELL'AUTRICE
benvenuti nella mia nuova e misteriosa storia.
al momento si capisce davvero poco, lo so, ma vi assicuro che i misteri verranno svelati nel corso della storia.
spero vi piaccia e che la commentiate!
  
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