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Autore: ballerina 89    05/01/2019    4 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo la bellezza di 8 lunghi anni ad Emma e Killian fu concesso il privilegio di trascorrere Finalmente un capodanno insieme: soli soletti, senza bimbetti di mezzo. Emma fino a qualche ora prima della mezzanotte non sapeva quali fossero i programmi di tutta la serata, sapeva che si sarebbe tenuta la consueta cena nel loft dei suoi genitori ma per il resto non sospettava nulla. Iniziò ad insospettirsi quando la cena venne servita con netto anticipo rispetto a come erano soliti fare e quando vide Snow e Regina riuscire a far addormentare le tre pesti in tempi da record. Erano appena le 10 e 30 e ciascun bimbo era già nel mondo dei sogni.
- Oook... penso di aver visto abbasgtanza: mi dite che sta succedendo? Sembra quasi che ci vogliate cacciare di casa. Posso capire la cena anticipata, visto che Henry è di sopra a prepararsi per uscire con Violet ma perché far addormentare i bambini addirittura prima della mezzanotte?
- Credo sia il caso di dirglielo non trovate? - esordì Snow guardando i presenti in quella stanza i quali annuirono. - Beh io e gli altri abbiamo pensato di regalare a te e Killian un bel capodanno da fidanzatini. Uscite e divertitevi, ai bambini penseremo noi.
- Tu... tu lo sapevi? - chiese sorpresa rivolta a suo marito.
- Non fino a qualche ora fa! Mi hanno colto di sorpresa anche a me ma il piano mi piace molto; sono secoli che non stiamo soli e più i bambini crescono e più la cosa diventerà difficile. Che ne dici Swan: vuoi attendere la mezzanotte con me?
- Non chiedo niente di meglio! - lo baciò davanti a tutti non curante del fatto che suo padre era proprio di fronte a loro. Il caro David voleva bene a Killian, in fondo amava sua figlia veramente ed era il padre di tre dei suoi quattro nipoti, ma proprio non riusciva a restare impassibile davanti a questi gesti palesi del pirata. Richiamò all’ordine i due conun colpo di tosse che venne immediatamente recepito come uno “stop”. Ottimo lavoro David.
- Non vi conviene tornare a casa per cambiarvi, usate pure la tua vecchia camera tesoro e per i vestiti.... beh o ci sono quelli che hai lasciato qui o.... beh vedi di recuperarli magicamente.
- Che c’è mamma... non vado bene così? - rispose conoscendo già la risposta che sicuramente le avrebbe riservato la sua amica che la stava guardando con fare schifato.
- Emma, stai andando a festeggiare con il tuo uomo, non pensi meriti di vederti nella tua versione migliore? Lascia mamma Emma a casa e torna a vestire per un po’ i panni della signorina Swan. - le fece l’occhiolino.
- D’accordo, vado a cambiarmi. - sparì nella sua vecchia stanza per poi tornare al piano di sotto una mezz’oretta dopo: Killian per poco non soffocò con la sua stessa saliva: sua moglie era a dir poco meravigliosa. Indossava un vestito nero, stile tubino, altezza sopra il ginocchio con accessori e scarpe rosse, capelli tirati tutti da un lato e sfoggiava un make up a dir poco meraviglioso. A Killian bastò vederla per capire come sarebbe andato a finire il loro fine serata, ma mentre fantasticava nei suoi romantici pensieri, la voce di David lo riporto alla realtà:
- Emma ma che accidenti ti sei messa! - disse non riconoscendola in quelle vesti.
- Andiamo David, non fare il papà geloso, guarda quanto sta bene! - lo rimproverò Snow.
- È illegale quel vestito! - borbottò - E tu Killian glielo hai anche lasciato comprate? No aspetta Fammi indovinare: glielo hai comprato proprio tu!
- Papà sei fuori strada, Killian non ne sapeva neanche l’esistenza a dire la verità: è un vestito che utilizzavo per lavoro quando ero una cacciatrice di taglie. 
- Lavoravi conciata così? - disse sempre più scioccato.
- Erano solamenti vestiti sotto copertura. Non ti agitare ok?
- La cosa non cambia, non mi piace quel vestito e gradirei che lo indossassi. Killian tu che dici: sei d’accordo con me vero? - lo minacciò con lo sguardo ma a Killian venne semplicemente da ridere.
- David non preoccuparti, ci penserò io personalmente a sfilarglielo, hai la mia parola! - lo prese in giro appositamente per farlo arrabbiare.
- Ecco bravo vedi di.... no no no aspetta: non intendevi mica quello che mi è appena venuto in mente vero? - si stava innervosendo.
- È la mia donna David - lo guardò sfidandolo - Ciao ciaoooo.... - prese la mano di sua moglie e dopo un ultimo sguardo ironico a suo suocero uscirono per la loro serata. Andarono al Rabbie hole a bere qualcosa dopodiché, mezzi brilli e stufi della troppa musica, si rifugiarono a bordo della Jolly Rogers la quale, tolta l’ancora, iniziò a navigare per i mari di Storybrooke.
- Che c’è signora Jones: non reggi più l’alcol come un tempo? - le disse Killian ridendo vedendola togliersi le scarpe e camminare in maniera un po’ troppo instabile.
- Non sfottete capitano tu non sembri star tanto meglio di me! - disse avvicinandosi pericolosamente per poi baciarlo con foga.
- Cosa posso dire: è tutta colpa tua! Non dovevo mischiare il mio preziosissimo rum con i tuoi subdoli cocktail! - poteva sembrare un piccolo bisticcio ma in realtà quei due stavano decisamente filtrando.
- Erano buonissimi invece.... - gli fece una pernacchia. Era completamente partita.
- Ok donna: basta alcol per questa sera ci stai? - tra i due era lui quello con un po piu di lucidità, se non voleva ritrovarsi con un enorme mal di testa il mattino seguente, cosa che sarebbe di sicuro capitata alla sua consorte, doveva fermarsi li. 
- Mancano cinque minuti alla mezzanotte: uno spumantino e di rito! - constatò lei.
- Io  devo fermarmi amore o rischieremo di ritrovarci in un altro continente al risveglio. - indicò il timone della nave che in teoria stava governando.
- Butteremo l'ancora e ci fermeremo! E daiiii... non lascerai brindare la tua mogliettina tutta sola soletta vero? - iniziò a vagare con le mani lungo il corpo muscoloso del suo bel capitano. 
- Swan... stai forse cercando di sedurmi?
- No caro mio, non ho alcuna intenzione di sedurti... non ne ho bisogno... - lo guardò maliziosamente - Ma posso comunque minacciarti...
- Minacciarmi? Tu? e come!
- Beh... Se brinderai con me otterrai il lascia passare verso tutto questo - indicò il suo corpo - in caso contrario... beh vorrà dire che dormirai qui al freddo. Allora che ne dici capitano: pronto per il bicchierino della staffa? 
-  Sarai la mia rovina un giorno di questi! Vado a prendere lo spumante sotto coperta, tu aspettmi qui. - Si allontanò neanche per trenta secondi ma quando tornò trovò il ponte completamente diverso da come lo aveva lasciato. Tutti i barili di rum erano spariti lasciando solamente un grande spiazzo dove Emma aveva provveduto a sistemare con coperte, cuscini e tante... tante candele. 
- Mah...
- Tranquillo, i tuoi adorati alcolici sono al sicuro. Che mi dici però di questo? - indicò il suo capolavoro - Ti piace? - Si avvicinò, gli tolse la bottiglia dalle mani e poi la posò accanto ai cuscini.
- Dico che se continui a parlarmi con questo tono di voce non ci arriveremo a mezzanotte. Ti voglio 
- Ci arriverai, fidati capitano... manca solamente un minuto. - guardò l'orologio. 
Lui prese nuovamente tra le mani la bottiglia, lei i due flutte e stretti l'uno nelle braccia dell'altro attesero i sessanta secondi che li separavano dal nuovo anno. Da li fu un attimo: un primo brindisi,un secondo,un terzo... bottiglia finita. Rimasero accoccolati al caldo di quelle coperte ad osservare i fuochi d'artificio per un periodo indefinito di tempo dopodichè Killian prese l'iniziativa. Iniziò con il sussurrarle dolci parole all'orecchio, lo mordicchiò leggermente e poi proseguì con una serie di baci che dall'orecchio passarono per il collo per poi risalire sulle sue labbra. La ragazza non oppose resistenza anzi... con una delicatezza assoluta iniziò a sbottonargli i bottoni della camicia facendolo rimanere qualche attimo dopo a dorso nudo.
- Wow! Niente male capitano... - ammiccò per poi continuare con una lunga serie di effusioni.
- Andiamo nella nostra cabina,non resisto un secondo di più.
- Ma quale cabina... restiamo qui! Siamo solo noi e poi perchè pensi abbia sistemato qui tutte queste coperte? Per vedere i fuochi? Ma anche no... io voglio te capitano: ora e su questa nave.
***
Come aveva previsto la sera precedente, Killian si alzò con un fortissimo mal di testa. Aveva davvero esagerato con l'alcol ma era anche vero che si erano divertiti da matti. E' si, era stata davvero una bellissima serata, carica di romanticismo e passione, peccato però che prima di addormentarsi qualcosa abbia turbato i loro animi. Al risveglio l'uomo si ritrovò da solo in quel giaciglio di cuscini, si stiracchiò per riprendere consapevolezza del proprio corpo, dopodichè rimise gli abiti del giorno prima e andò sotto coperta nella speranza che sua moglie fosse ancora li. Il dubbio che se ne fosse andata a casa gli era passato. Fortunatamente era li, nella piccola cucina, a preparare il caffè e a farfugliare qualcosa.
- Buongiorno amore mio! - esordì l'uomo avvicinandosi per darle un bacio sulla fronte.
- Buongiorno Killian, il caffè è quasi pronto. - rispose cercando di non  guardarlo negli occhi.
- Ei... sei ancora arrabbiata per quella storia? - chiese.
- Certo che lo sono! Ma non sono arrabbiata con te, o almeno... non solo con te! 
-  Lo sai meglio di me che può capitare...
- Appunto perchè lo so non si doveva! Due idioti... ecco cosa siamo stati. 
- Non esagerare adesso. Non capisco come mai voi donne abbiate questo vizio di cadere in paranoia gia prima che qualcosa di tragico si manifesti, ma come accidenti fate? Non sarebbe piu semplice aspettare che una tragedia accada per arrabbiarsi, deprimersi o quant'altro?
- No Killian, perchè questa volta saremo nei guai fino al collo lo capisci si?
- Quello che sto capendo è che l'anno è iniziato proprio nel peggiore dei modi.
- Puoi ben dirlo. Ora sbrighiamoci, i bambini saranno già svegli e mamma avrà bisogno di una mano per il pranzo. - alzò gli occhi in aria solo al pensiero che avrebbe dovuto presenziare ad un'altro pranzo con i parenti. Non era davvero in vena di festeggiamenti in quel momento. 
- Ho un'idea migliore, prendiamo i bambini e torniamo a casa nostra. 
- E tu pensi che mia mamma ce lo lascerà fare senza prima avermi messa sotto torchio per capire cosa c'è che non va? No grazie, preferisco fare buon  viso a cattivo gioco. 
- Ti si legge in faccia che qualcosa non va, fidati di me e avvisala. Me la vedrò io con lei, passerò io a prendere i bambini. - l'abbraccio. - Dai, prendi le tue cose e andiamo... casa ci aspetta.
***
Emma era davvero troppo agitata per presenziare ad un pranzo di famiglia così, dopo essersi lasciata convincere da suo marito, chiamò Snow declinando l’invito e dicendo lei che Killian sarebbe passato presto a prendere i bambini. Come facilmente intuibile quando Killian arrivò al loft  venne messo sotto torchio dall'intera famiglia i quali cercarono di capire i motivi di tale decisione. Killian fu davvero bravo a gestire la situazione ma questo non cambiò il fatto che Snow e Regina entrarono in allarme e subito provarono a mettersi in contatto con Emma. A Snow non andò molto bene, le vennero rifiutate tutte le chiamate, per  Regina invece la cosa fu differente: con grande  stupore ricevette un invito a casa Jones proprio per quel pomeriggio. Emma aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno che non fosse suo marito e chi meglio di Regina poteva capirla?
- Swan! Ma allora sei viva. Iniziavo a preoccuparmi... - disse sorridendole mentre si accomodava.
- Sono viva si.. ma per poco. Sono nella merda Regina! - esclamò senza troppi giri di parole.
- Che è successo? Problemi con Killian forse?
- Promettimi di non farne parola con nessuno! Killian non sa che te lo sto raccontando e di sicuro non voglio che mamma o papá vengano a conoscenza di questa situazione.
- tranquillissima, credo che tu sappia ormai che di me puoi fidarti. Hai la mia parola Emma: non parlerò. E poi si vede lontandoo un Km che hai bisogno di sfogarti... raccontami dai.
- Beh ecco io e Killian abbiamo passato una bellissima serata ieri... una serata che si è conclusa nel migliore dei modi per così dire. C’è stata solo una pecca: eravamo ubriachi fradici entrambi.
- Non vedo il problema... eravate solo voi due e non avevate la responsabilità dei marmocchi per quella sera,  alzare un po’ il gomito era lecito. E' davvero questo che ti preoccupa?
- No certo che no. Ma perché non mi capisci mai al volo. Io e Killian abbiamo avuto un piccolo incidentino durante la notte!
- Oddio non dirmi che avete investito qualcuno mentre eravate ubriachi! - la guardò scioccata - Dovevate chiamar...
- REGINAAAAAAAA! E' più semplice di quello che cerchi di decifrare. Ti ho detto che Eravamo sulla nave e stavano facendo l’amore... devo essere più esplicita di così per farti capire il tipo di incidente?
- AH!!! Ho capito... è iniziato a “piovere” e non avete messo l'impermeabile.
- Ottima metafora, non avrei saputo fare di meglio! - rispose per poi buttarsi a peso morto sul suo divano
- Avete litigato per questo vero? Lo hai accusato di questa cosa? Dov' è lui ora!
- È con Leila al parco. Comunque no, non abbiamo litigato, in fondo non posso mica prendermela con lui, abbiamo colpa entrambi, siamo stati.... due adolescenti alle prese con le prime armi. Non riesco ancora a capacitarmi guarda.
- Come ti fa sentire questa cosa?
- Hai una domanda di riserva? Mah.. come vuoi che mi senta: ansiosa, ho paura... una fottuta paura. È una cosa che non sarebbe mai più dovuta succedere.
- Non fasciarti la testa prima di rompertela, non  è detto che questo piccolo incidente porti a risultati positivi.
- Non è detto neanche il contrario però e noi non possiamo permettetcelo minimamente Regina. È fuori ogni discussione. La famiglia Jones è composta da sei persone e un cane e così dovrà rimane per almeno alti 20 anni.
- Lo spero per voi se è questo che desiderate, ma se invece il numero del nucleo familiare dovesse improvvisamente cambiare?
- Forse tu non ti rendi conto di una cosa: Ho quattro figli Regina, Quattro... hai una vaga idea di cosa significhi? Liam poi non ha neanche un anno... e poi c’è Chloe che sta attraversando un’altra delle sue fasi... io non posso farcela a gestire tutto questo. 
- Chloe sta attraversando un'altra fase? In che senso... Che gli passa per quella testolina adesso? - con quella nuova domanda fecero una piccola pausa da quello che era davvero uno scomodo discorso. 
- Odia nuovamente Liam, forse anche più di quando è nato. Non vede di buon occhio il fatto che sta iniziando ad interagire con noi, che impiega più tempo per mangiare visto che fa pasti più completi. Piange lui, piange lei. Cerca coccole lui, guai se non le fai anche a lei e contemporaneamente. Il linguaggio poi continua ad essere quello che è. Hopper la stava aiutando tanto prima dell’incidente ma poi abbiamo dovuto sospendere. A gennaio se non riescirò a smuovere la situazione da sola  mi rivolgerò nuovamente a lui sperando possa ancora aiutarla. 
- E' un blocco il suo lo sai... capricci e linguaggio sbagliato sono il chiaro segno  che cerca attenzioni... le passerà ne sono sicura. - fecero una  breve pausa, poi Regina riprese la parola. - Però Swan, hai davvero un bel da fare vedo!
- Ecco perché non posso restare nuovamente incinta. E poi parliamoci chiaro: cinque figli sono un numero esagerato!
- Hai ragione ma io credo che in fondo tu abbia un altro problema... Sento che mi stai nascondendo qualcosa. Ti vedo combattuta... cosa c'è che non va?
- No... niente, principalmente è per tutto quello che ti ho detto che sto così
- Però
- è solo che ho avuto una reazione un po’ esagerata una volta tornata a casa e senza pensarci due volte sono andata in farmacia e ho preso questa - le fece vedere una scatola che Regina identificò subito come la pillola del giorno dopo.
- L’hai già usata? Ti senti in colpa?
- Ancora non l'ho usata e a dire la verità  non so che fare. Ho provato a parlarne con Killian....
- Ed è contrario alla cosa vero? 
- La verità? Mi ha detto di prendere da sola la decisione è che per andrà bene qualsiasi cosa deciderò di fare.
- E tu di conseguenza non sai cosa fare!
- Esatto! Lo conosco bene, a lui non piacciono queste scorciatoie e io non voglio ritrovarmi tra qualche mese a litigare per una stupidaggine qualsiasi e sentirmi tirare fuori il fatto che forse gli ho ucciso il Figlio. Perché tanto è questo che pensa di questa scatola.
- Killian non ti accuserebbe mai e lo sai, ti ama troppo e forse proprio per questo non vuole forzati in nulla. Avete fatto uno sbaglio sulla vostra tabella di marcia, ora dovete prendere atto di tutto ciò che questo potrebbe comportare e decidere il da farsi. Il consiglio che posso darti io è quello di ragionare bene, hai ancora un po’ di tempo farlo, qualcisai decisione prenderai sarà quella giusta.
Una nuvola di fumo invase il soggiorno interrompendo quella discussione e fecendo apparire la culla del piccolo Liam con un Liam urlante al suo interno.
- È... È stato luiiiiii????? - chiese Regina incredula di quello che aveva appena visto. - Ha... ha la magia? E non me l'hai detto?
- No! frena... non è stato lui ma.... - le indicò le scale e dopo neanche tre secondi ecco scendere Chloe singhiozzante. -  E' stata lei! Ha preso il vizio di  teletrasportarlo dove sono io quando piange  perché dice che non lo sopporta, ma poi guarda caso viene sempre anche lei perché vuole le stesse attenzioni.
- mamy bicino a te! potto? - disse Chloe scrutandola con i suoi occhioni.
- Ok... per me è tempo di andare. Ti lascio al tuo sporco lavoro - le sorrise amichevolmente - Chiamami quando hai un momento libero e aggiornami sulla tua decisione. Tranquilla Emma, andrà tutto bene.
***
Passarono un paio di giorni, Emma aveva preso una decisione quella stessa sera ma preferì non parlarne con nessuno li per li. Voleva elaborare prima la sua decisione da sola e solamente dopo condividerla con suo marito e Regina. Nessuno di loro la  contraddi’ anzi, cercarono modo e maniera di non parlare più di quell'argomento ma sopratutto cercarono di darle una mano per quanto riguardava il fattore Chloe e Liam che stava diventando giorno dopo giorno sempre più ingestibile. Quella mattina, prima di andare a lavoro, Killian aveva assistito ad una delle tante sceneggiate di sua figlia. Emma aveva preparato ai due bambini la stessa colazione: latte e biscotti tritati, onde evitare che la principessina si stranisse, ma una volta servita la tazza a lei e il biberon al piccolo ecco che la più grandicella iniziò a lamentarsi dicendo che la quantità di latte che c’era nel biberon del suo fratellino era maggiore rispetto alla sua. Inutile i tentativi di persuasione di Emma la quale, per sfinimento e per evitare una crisi nervosa,  fu costretta a scambiare i contenuti dei due recipienti sperando di farla contenta. Ci riuscì? Certo che no, finito quel capriccio ne iniziò un altro: voleva che sua madre l’aiutasse a mangiare come stava facendo anche per suo fratello. Killian non ci vide più e intetvenì
- Cosa sono tutti questi capricci questa nattina? - disse a voce ferma verso sua figlia - Perché ti stai rivolgendo a tua madre in questi toni?
- pecchè lei bene a Liam... no bene a me! - per Emma sentire quella frase era sempre un colpo al cuore e Killian sapendo anche l’altro problema che l’affliggeva cercò di salvare il salvabile.
- Da cosa lo deduci Chloe? Dal fatto che non ti aiuti a mangiare?
- Ti! Sempe Liam aiuta! Io sempe tola! 
- Il tuo fratellino non sa tenere il biberon da solo per così tanto tempo, a bisogno di un aiutino se non vogliamo che si sporchi tutto quanto; tu sei grande rispetto a lui, non credo che per te sia così pesante quella tazza!
- Io boglio che mamy aiuti me, no lui! Se no aiuta me io no mangio! - vide Emma alzarsi, poggiare Liam sul suo seggiolone e lasciargli  il biberon tra le mani, non capì cosa stesse facendo fin quando non si avvicinò alla bambina.
- Non ci provare neanche Emma! Non sei la sua schiava. Se non vuole mangiare pazienza, se salta un pasto non sarà di certo la fine del mondo.
- Papo tei cattivo! - singhiozzò
- Tu impara a fare la brava e vedrai che "papo" non sarà più cattivo. - con quell'ultimo rimprovero baciò sua moglie e scappò a lavoro. ù
Al suo rientro fu un’altra la scena a cui assistì: Emma si era addormentata, evidentemente sfinita, sul divano. Con un braccio teneva Liam e con l’altro Chloe. Chloe era strana, si guardava  intorno con attenzione e pensano stesse per architettare qualcosa, Killian si nascose dietro una colonnina che dava verso la cucina e si mise ad origliare. La bambina diede un pizzicotto al suo fratellino il quale si svegliò di soprassalto ma stranamente non pianse. Non contenta gli prese una manina e portandosela sul suo viso cercò di graffiarsi la faccia. Iniziò a piangere subito dopo facendo svegliare Emma.
- Mamyyyyyyyyyy! Liam bua a me! Guaddaaaa! È cattivo.
- Non lo ha fatto apposta tesoro, di sicuro voleva solamente giocare! - procò a consolarla inutilmente Emma.
- No lui fatto male a meeeeee! Botte a Liam. Tante botte.
- No no no signorina non ci siamo proprio!  - esordì Killian uscendo da dove si era nascosto e andando a prendere in braccio sua figlia - Non ti è bastato il rimprovero di questa mattina?Avanti, di alla mamma la verità. Subito! Lo sai benissimo che non si dicono le bugie.
- Lui cattivo! Bua io pe coppa sua. 
- CHLOE! La  verità! 
- E' quetta!
- No, non lo è. Non so se ricordi ma tra pochi giorni arriverà la befana a riempire le calze che tu e i tuoi fratelli avete appeso al camino: vuoi farti portare solo cenere e carbone quest'anno? Guarda che lei vede i bambini buoni e quelli cattivi esattamente come babbo Natale.
- No cabbone no! No piace cabbone a me. è chifo!
- Allora di la verità.
- Mi tono gaffiata da tola! Cusa mamy!
- Chloe piccola mia...- non ebbe il tempo di finire la frase che Killian la fermo. 
- Ora va in camera dai!
- No papo. Io qui co mamy.
- Non puoi restare, mamma serve a me adesso.
- Allola pule Liam sopra. Se lui ta qua io to qua!
Cosa dire... Furono giorni complicati e man mano che si andava avanti la cosa peggiorava visibilmente. La piccolina arrivò perfino a rubare al piccolo il suo ciuccio e i giocattolini che era solito mordicchiare per via dei dentini in crescita.  Come se non bastasse almeno una notte si e una no faceva la pipì a letto. Quello fu il chiaro segno di regressione che mandò Emma in crisi. I capricci della bimba potevano anche essere volontari ma l'ultimo sintomo no e questo le fece capire che davvero la piccola non stava emotivamente bene.
- Ho fatto una stronzata... - esclamó una di quelle sere mentre erano in stanza. - Già è difficile vivere così...
- Una stronzata su cosa? - chiese Killian non capendo.
- Sulla decisione presa per l’altro argomento... ecco io...
- Non sei obbligata a dirmelo se non te la senti.
- Devo o esploderò. Sai... credo davvero di aver fatto un’enorme calcolata. Non credevo che la situazione Liam e Chloe degenerasse fino a questo punto. Non riusciamo a gestire due dei nostri figli, come pensi potremmo uscirne nel caso davvero c’è ne fosse un altro in arrivo?
- Perchè,C’è ancora questa possibilità?
- Si c'è... non me la sono sentita di prendere quella pillola. Anche se non significherebbe abortire sarebbe comunque un impedimento alla vita, se questa era destinata ad arrivare. Ho deciso di affidarmi al destino Killian, sperando abbia altri programmi per noi.
- Vedi che alla fine prendi sempre la decisione giusta? Sono orgoglioso di te amore mio e so per certo che ce la faremo in ogni caso. Non ci ha mai spaventato nulla, neanche la morte lo ha fatto... non ci spaventerà di certo un nuovo pancione nel caso dovesse arrivare.
- Tu lo sai che sarebbe un suicidio vero? Io sto sperando in tutti i modi possibili immaginabili che questo non avvenga. Come gestiremo Chloe? Già adesso è impossibile... figurati in quel caso.
- Concentriamoci su una cosa alla volta allora: mettiamo da parte le cose ipotetiche e concentriamoci su quelle reali: pensiamo ad un modo efficace per spronare Chloe a fare la brava bambina.
- AHAHAHA.... e come credi di fare?
- Non preoccuparti, ho un’idea...
***
Impiegò più di due ore per convincere Regina ad aiutarlo nel suo piano, ma dopo svariati “sei impazzito per caso?” e “no non ci pensare minimamente, io sono una Regina”, si convinse.
- Davvero lo farai? - chiese lui con lo sguardo orgoglioso di chi è appena riuscito ad ottenere ciò che vuole.
- Lo Farò, ma solo perché tengo a mia nipote. Non azzardatevi ad immortalre il momento: alla  prima foto o al primo video che vedo giuro che vi querelo tutti!
- E daiiiii, non essere così tragica, lo hai già fatto in passato... prendere le sembianze di qualcun’altro intento, con Jefferson e sua figlia se non sbaglio a funzionato no? Beh ora aiuterai me e la mia famiglia. Sarà per una buona causa.
- Ho detto si ma so già che me ne pentirò!
In pratica Regina aveva appena accettato, per il bene di sua nipote, di travestirsi da befana e farle un discorsetto sull’essere rispettosa nei confronti dei più piccoli... un po’ come il discorso che l’anno prima le fece Elsa solamente che questa volta ci sarebbe stata una punizione in caso non avesse obbedito: la bimba non avrebbe ricevuto regali e tutti quanti sappiamo il rapporto che ha Chloe con i regali. Regina era in ansia... si vergognava a morte di dover fare tutta quella sceneggiata ma chi altri possedeva la magia in famiglia per poterlo fare? Solo Emma ma Chloe se ne sarebbe accorta subito non vedendo la sua mamma in stanza. Con Regina sarebbe stato differente in quanto ultimamente Chloe non cercava più nessuno se non Emma.
Il giorno tanto atteso dalla bambina arrivò, era stato organizzato un pranzo a casa Jones per avere una scusa per stare tutti insieme ma mentre i grandi chiacchieravano del più e del meno Chloe e Leila cercavano di comprendere come mai quella mattina le loro calze per i dolci erano scomparse dal camino. In teoria quello era il giorno in cui sarebbero dovute essere riempite, come mai invece erano sparite? La piccolina si alzò da tavolo senza prima aver finito di mangiare  e davanti a tutti i presenti andò da Liam e gli tirò i capelli facendolo piangere.
- CHLOE MA SEI FORSE IMPAZZITA? - la sgridò Emma alzandosi per raggiungere il piccolino.
- DOBE HAI NACCOTTO LA MIA CALZA TUPIDO NANO! - ignorò completamente sua madre e inveì contro suo fratello facendo arrabbiare Emma ancora di più.
- Chloe sei ad un passo da ricevere due ceffoni, vedi quello che devi fare hai capito? - prese in braccio Liam cercando di calmare il suo pianto.
- No in baccio a te lui! Lui cattivo. Lui ha naccotto la mia calza....
- Non dire assurdità, tuo fratello neanche cammina, gattona solamente..  come pensi possa essere arrivato fino al camino?
- E te no tato lui chi è tato?
- Io credo sia stata la befana. Fossi stata in lei non ti avrei portato proprio nulla quest’anno quindi magari anche lei la pensa come me!
- E io mamma che centro? Io sono stata brava quest’anno a differenza sua! Perchè ha punito anche me? - intervenne Leila.
- Bimbe non lo so ok?  Di sicuro qualcosa deve aver spinto la befana a togliere le calze dal nostro camino, un giorno forse glielo chiederete.
- NOOOO! E' TUTTA COPPA DI LIAMMMMMM! Tutta coppa sua! Lo dobebamo dale via quando è nato.
- Amore di nonna non fare cosi,  vieni in braccio a me, te la compro io una calza piena piena di dolcetti, va bene?
- NOOOOOOOOO! BOGLIO QUELLA DELLA BEFANA - così dicendo si girò vero sua nonna che le aveva gentilmente afferrato la mano e con quanta più forza aveva in corpo la morse facendole ritirare il braccio. Questa volta la bimba ricevette davvero due schiaffi sul sedere da parte di sua madre e Regina capì che era proprio in quell'attimo di distrazione che doveva sgattaiolare per trasformarsi e fare il suo trionfante ingresso.
- Ei Ei eiiiii cos'è tutto questo baccano in questa casa? - disse una nonnina ai bambini del tutto sconosciuta. - E' questo il modo di accogliere un'anziana signora che è venuta a farvi visita?
- Tu sei la befanaaaaaa! - esclamò Leila - Chloe hai visto c’è la befana! - a Chloe non potè importare nulla in quel momento, sua madre l’aveva appena rimproverata e lei ci era rimasta davvero molto male.
- Ma che bella bambina che sei! Tu devi essere Leila vero? L'angioletto di questa casa.
- Si sono io!
- Tieni allora, questa grande calza è tutta per te! Continua ad essere sempre così buona e altruista ok?
- Va bene grazie, te lo prometto! Posso abbracciarti ora? - era di una dolcezza unica quella bambina.
- Ma certo che sì!
Leila tornò tutta soddisfatta dai suoi genitori e gli fece vedere il bottino ricevuto
- hai visto papà?  è più grande di quella che avevo appeso.
- Lo vedo amore... è quasi la metà di te questa calza. Perché non vai ad aprirla?
- Corrooooooooo! - sgattaiolò verso il divano dove Chloe con lo sguardo la seguì gelosa del regalo che aveva appena ricevuto.
- Tu invece devi essere il piccolo principe di questa casa! Liam vero?
- È si... lui è Liam! Hai visto piccolo chi è venuto a trovarti? - Le disse sorridendo la sua mamma ma il piccolo si ranicchiò contro il suo petto per paura della donna.
- Non avere paura di me, sono venuta a portarti un bel regalo sai? - Anche per lui estrasse una calza, più piccola di quella di Leila ma pur sempre strapiena di cose - la consegno al tuo papà, controlla che non mangi tutte le tue caramelle! - gli diede un bacino sulla testolina. -  OOOK! Ora che ho consegnato tutto posso anche andare , ci vediamo il prossimo anno! Ciao ciao bambini - la donna anziana, alias Regina, fece per andare via quando sentendo un piccolo singhiozzo dovuto al pianto di una certa bambina, si fermò di colpo e tornò a guardare i presenti.
- Quasi dimenticavo... tu sei Chloe vero? - guardò la bimba che in quel momento era più triste che mai.  Regina avrebbe voluto mandare all’aria tutta quella messa in scena per poterla stringere e coccolare ma sapeva che non poteva farlo. Doveva farlo per il suo bene.
- Chloe rispondi, sta parlando con te la signora. - la incitò sua madre.
- Ti...- rispose abbracciando un cuscino come per proteggersi.
- Ho qualcosa anche per te sai?
- Dabbelo? - saltò subito in piedi e corse a prendere la calza che la donna tirò fuori dal suo enorme sacco. Chloe aprì la calza, grande come quella del suo fratellino, ma al suo interno vi trovò solamente del carbone... una calza piena zeppa di carbone. - Regina non sapeva cosa ci fosse in quelle calze, le avevano preparate Emma e Killian,  ma nel vedere gli occhi della sua nipotina alla vista di tutto quel nero gli si spezzò il cuore ancora di più. Differentemente da come tutti immaginarono non pianse subito, cercò di trattenersi per far vedere che non ci era rimasta male ma in fondo la si poteva leggere come un libro aperto quella creatura: stava passando un periodaccio e loro, anche se per qualche minuto, stavano aumentando la sensazione di malessere.
- Non dici nulla piccola? - scosse la testa - non vuoi sapere il perché di questa decisione? - rispose anche questa volta con un no muto. - Dai avanti, vieni qui - la donna la prese tra le braccia e si andò a sedere su una poltroncina poco distante: - Gira voce dalle mie parti che tu sei stata molto cattivella in questo ultimo anno. È vero?
- No... 
- Chloe, di la verità. - disse Emma guardandola negli occhi. 
- ok, fozze un pochino... ma popio poco poco...  tanto così - indicò con le manine.
- E allora perché tutto quel carbone secondo te?
- No so io.
- Te lo spiegherò allora in modo che tu possa capire e migliorare: io so che tu non vedi di buon occhio il tuo fratellino Liam. So che quando è arrivato a casa per la prima volta hai cercato di sbarazzartene e che gli hai fatto molti dispetti.
- Elo più piccola. Li no capivo.
- Vero, eri più piccola ed è anche vero che crescendo un po’ sei migliorata.
- Quindi buona io; no cabbone!
- Non ho finito... ultimamente la situazione si sta ripetendo, forse anche in maniera peggiore di prima. Perché? Perché gli fai i dispetti?
- Lui lubato la mia famiglia. Coccole pe Liam, legali pe Liam, aiutano solo Liam.... e Io? Non tono più Nettuno pe loro.
- Quindi tu mi stai dicendo che se manma e papà faranno in egual modo le coccole a te e a lui tu smetterai di fare la cattiva?
- Ti! Io boglio tolo essele amata da loro.
- Lo sei già tesoro, forse non riesci a vederlo, ma sappi che è così!
- Boglio di più pelò.
- Facciamo così: mi rivolgo a voi mamma e papà - guardò i suoi amici - siete disposti a ricominciare da zero con questa signorinella dividendo in maniera equa il vostro tempo con tutti i vostri figli?
- Si - risposero all’unisono.
- Bene Chloe hai sentito?
- Ti.
- Possiamo perdonarli per essere stati un po’ assenti?
- Ti. Faccio brava io.
- Ecco la parolina magica che volevo sentire. Ora prima di concludere gradirei che assaggiassi un pezzettino della calza ricevuta.
- No! Chifo! Io no cabbone.
- Devi mangiane almeno un pezzettino se vuoi annullare gli effetti che hanno avuto le tue azioni su questa calza.
Si rifiutò per buoni dieci minuti ma poi fece come le venne chiesto e assaggiò quel tanto detestato carbone che si rivelò essere solamente zucchero.
- Tuccherooooo! È tuccheroooooo! - disse ridendo e mangiandone un'altro pezzo e un'altro ancora.
- Ti piace è? L’ho creato appositamente per te perché lo so che in fondo non sei cattiva, ti sei solo sentita trascurata. Promettimi che ti impegnerai giorno dopo giorno a cambiare e io ti farò un altro regalo.
- Te lo pometto!
- Allora ecco a te! Una calza identica a quella di tua sorella!
- È miaaaaaaaaa???? - gridò con entusiasmo - E potto tenere anche quella con il cabbone buono?
- Si, puoi tenerleentrambe, ma se tornerai a fare la monella verrò a riprendermi tutto. - Era solamente una minaccia fasulla quella, ma tutti sperarono che servisse a qualcosa.
- Io blava pel sempe! Pometto.
- Va bene! Ora vado via sul serio che è tardi, ciao ciao bambiniiiii
- Ciaooooo
- Taooooo.
La nonnina sparì e nel mentre Liam disse:
- ao aoooooooo!
- Hai detto ciao ciao amore? Ma che bravo! - disse Killian prendendolo dalle braccia di sua madre per portarlo in aria e farlo volteggiare.
- Non ha detto ciao ciao, ha detto "ao ao". Se non sai parlare perché non stai zitto? - in sala rimasero tutti sotto shock dalle parole pronunciate da Chloe:nessun errore nella pronuncia. Aveva finalmente espresso un concetto in maniera impeccabile.
- Amore mioooooooo! Hai visto? Ci sei riuscita! Hai detto un’ intera frase senza errori. Sei diventata una principessa grande di Papà! Sono orgoglioso di te. - doveva essere un complimento ma la piccolina ritornò immediatamente sui suoi passi.
- No no! Io no pallo bene. Io no capace.
- La "grande" bimba di papà? Ottimo lavoro Killian - disse Emma alzando gli occhi al cielo.
Sarebbe stata durissima aiutare Chloe nella sua battaglia di accettazione e altrettanto dura sarebbe stata la loro vita per i futuri sette giorni prima del fatidico test, ma c’era una cosa di cui erano sicuri  nonostante gli animi un po’ afflitti: Loro avrebbero sempre potuto contare l’uno sull’altro e niente li avrebbe divisi. Come disse Killian nel giorno del loro matrimonio:  " with you i have everything"
 
Note dell'autore:
Eccoci qui con il primo capitolo di questo nuovo anno. Buon 2019 a tutti ragazzi, come sono andate queste feste? A me benissimo e non ho ancora concluso, lo farò domani e appunto perchè sarò molto impegnata ho deciso di pubblicare questo aggiornamento con un giorno d'anticipo. Emma e Killian involontariamente si sono messi nei guai... ma è mai possibile che non ne facciano una giusta quei due? Speriamo che abbandonino l'alcol entrambi perchè altrimenti prenderà presto vita la prima squadra di football di Storybrooke. E di Chloe cosa vogliamo dire? Riuscirà a superare questa brutta antipatia nei confronti di suo fratello con le buone o Emma e Killian dovranno ricorrere a medoti drastgici? Oddio... pensate cosa succederebbe se Emma fosse incinta di nuovo. Qualcuno di voi mi ucciderà e io so già chi. ehehehehehehehehehehehe. 
Come al solito fatemi sapere che cosa ne pensate ok? Alla prossima e buona epifania per domani. 
  
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