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Autore: ballerina 89    11/01/2019    5 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PRESENTE

POV EMMA


- Eccola la mia bella principessa! - esclamai entrando nella stanza della piccola Chloe con una ventina di vestiti da cerimonia tra le mani. - Come mai tutto questo silenzio? Che stai combinando?
- Tao mamy! Tavo ditegnando... - mi rispose sorridendo per poi concentrarsi su quel'enorme pila di vestitini. - Cota tono quelli? 
- Questi? questi sono alcuni vestiti che ho preso per farti provare tesoro. Tra un paio di mesi ci sarà il matrimonio di zia Regina, dobbiamo iniziare a trovare il vestitino non trovi?
- Tia Legina ti posa co tio lobin? 
- E' si amore ed era anche ora. Tuo zio si è proposto più di quattro anni fa, prima che tu nascessi...  - è già, Robin si era dichiarato alla mia amica ben quattro anni prima durante il viaggio nella foresta incantata dovuto al rapimento della piccola Leila; ma tra salvataggi, nemici che sbucavano da una parte all'altra e gravidanze imminenti come quella di Chloe e poi successivamente quella di Liam,i due non erano ancora convolati a nozze. 
- Hanno boluto appettare che allivassi io per fale da damizzella?
- Credo proprio di si bambolina, allora che mi dici? Ti va di provare qualche vestitino?
- Tiiiiiiiiiiiii!!!!! - era indubbiamente una piccola donna, amava i vestiti e i trucchi in maniera smisurata, Killian avrà di sicuro un gran da fare quando questa piccoletta sarà  più grande. 
- Da quale vuoi cominciare? 
- Da quetto rosa!
Impiegammo  buone due ore per provarli tutti, ad ogni vestito che indossava la piccola improvvisava una sfilata e e girava su se stessa per farsi ammirare in tutto il suo splendore. Non c'era un solo vestito che le stesse male, per me erano tutti perfetti e se non fosse stato per le mie finanze li avrei comprati tutti. Dopo una lunga ed esenuante ricerca la bambina scelse il suo vestitino e tornò a disegnare tutta contenta.
- Mamy, è bero che lo poso no può vedele la posa plima del matimonio?
-  E' una tradizione tesoro ma può essere rispettata oppure no.
- Papo ha bitto il tuo bettito quando ti tei posata?
- No tesoro, ho lasciato che la curiosità lo divorasse fino alla fine; devi credermi, ne è valsa davvero la pena. - risposi ricordando il momento esatto in cui feci il mio ingresso e Killian che mi guardava come se fossi un miraggio.
- Allola papo non bede bettitino che ho telto fino al matimonio di tia! - sentenziò decisa.
- E perchè papà non dovrebbe vedere il tuo vestitino? - domandai io immaginando già la risposta.
- Pecchè boglio tocare ad ettele una posa!
- sarai la sposina più bella di sempre, non ho alcun dubbio. Ora però devo tornare al negozio e riconsegnare tutti questi vestitini, ti lascio con Henry: mi raccomando fa la brava... gradirei trovare casa ancora tutta intera quando sarò di ritorno.
- No mamy, io no tola qui! boglio benire co te!
- Non si può amore lo sai. - è vero siamo a quasi allo scadere del termine della sua reclusione, ma ancora non me la sento di farla uscire se non è strettamente necessario. E' per questo che ho portato i vestiti a casa, non volevo che uscisse. 
- Ma tono gualita, non ho più bua come plima.
- Lo sai anche tu quello che ha detto il dottore: fino a fine Gennaio dovrai restare a casa, da Febbraio in poi potremmo riuscire tranquillamente come un tempo. - si imbronciò -Non guardarmi così, sei stata bravissima per tutti questi mesi, cosa vuoi che siano una ventina di giorni.
- Liam e leila lettano qui o bengono co te? se bengono co te bengo anche io. - Cosa avrei dovuto rispondergli? Non dovevo solamente riconsegnare i vestiti alla boutique, dovevo anche portare gli altri due marmocchi a scegliere il loro vestito. Dovevo inventare qualcosa per non farla sospettare di nulla o sarebbe stata la fine. Ultimamente avevo notato che è più gelosa del solito.
- Leila sta andando da una sua amichetta mentre Liam lo porto da nonna Snow in modo che non possa darti fastidio in nessun modo ok?
- Ba bene, ma tonna plesto plestissimo ok? Io boglio tocare con te.
Lasciai la mia piccolina in mano a mio figlio maggiore dopodichè con gli altri due andammo a fare shopping. Impiegai più tempo del previsto e pensai seriamente che al mio ritorno avrei trovato parte della casa sottosopra e mia figlia comletamente stranita. Dovetti ricredermi non appena rincasai. in casa regnava l'ordine e il silenzio più totale. 
- Henry tesoro come è andata?
- Come non mi sarei mai aspettato: benissimo. Non è mai scesa a cercarti, se ne sta sopra in cameretta a giocare buona buona.
- Sicuro che non sia sgattaiolata da qualche parte come è solita fare? C'è troppo silenzio e il silenzio non fa per lei. 
- Mamma tranquilla, l'ho tenuta d'occhio per tutto il tempo. E' di sopra a.....
- CHLOEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!! - mentre al piano di sotto io ed Henry discutavamo su come fosse andata la giornata, la piccola Leila annoiata di quel chiacchiericcio corse in camera sua per giocare ma trovò un piccolo ospite indesiderato.  Nel sentire pronunciare il nome di mia figlia in quel modo così spaventoso mi spaventai e insieme ad Henry corsi a capire cosa potesse essere successo di così tanto tragico. 
- Che succede qui? - chiesi allarmata una volta raggiunte le due bambine. A primo impatto sembrava essere tutto ok.
- MAMMAAAAAAA CHLOE MI RUBA I GIOCATTOLI! QUELLO E' MIOOOOO! - A leila era stato regalato poco tempo prima, da suo nonno, visto i suoi ottimi voti scolastici, il gioco del piccolo chimico. Adorava quel gioco e guai a chi osava toccarlo. purtroppo però in sua assenza una piccola birbantella di nostra conoscenza era entrata di soppiatto nella sua stanza e ha iniziato ad armeggiare con tutte quelle piccole pozioni e intrugli.
- Hai strillato in quel modo solamente per un gioco? Leila ma...
- E' MIO! LEI NON DEVE TOCCARLO! LO ROMPE, NON SA GIOCARCI E' TROPPO PICCOLA. 
- Non mi sembra una cosa così grave tesoro, se lo rompe lo ricompreremo dov'è il problema? Per una volta che non combina disastri lasciala giocare tranquilla ok?
- NOOOO! VOGLIO GIOCARCI IO QUINDI DEVE RIDARMELO! - Senza aspettare  risposta corse in direzione di sua sorella e dopo averle tirato i capelli la spinse con forza facendola cadere a terra. La più piccolina, nonostante non si fosse fatta niente, poichè  caduta su dei cuscini, prese la palla al balzo per ottenere la mia attenzione.
- Mamy leila bua a meeeeee! - disse piangendo indicando la gamba non del tutto ancora guarita -  ha fatto male qui!!!!! Botte a leila. tante tante!
- Vieni qui, dai che non ti sei fatta nulla - dissi prendendola in braccio cercando di consolarla. - E tu - dissi rivolta all'altra - che ti è venuto in mente è? potevi farle male sul serio. Ma dico io non potete giocarci insieme con quel gioco? Sarebbe la soluzione migliore non trovi?
- NO! IL GIOCO è MIO E POSSO GIOCARCI SOLO IO, SE A LEI PIACE VAI A COMPRARGLIELO! - Si girò di spalle e ignorandomi iniziò a giocare con il suo piccolo chimico facendo piangere ancora di più sua sorella. 
- Cioè spiegami un attimo signorina, non ho ben capito: secondo te io adesso dovrei uscire per comprare a Chloe un giochino identico a quello che abbiamo già in casa? 
- Si e ora portala fuori di qui che mi sta venendo il mal di testa con tutti questi stupidi capricci.
- Facciamo un'altra  cosa invece - dissi  passando Chloe ad Henry e avvicinandomi  a Leila - Questo bel gioco lo prendo io così nessuna delle due potrà giocarci che ne dici?
- No mamma ti prego! E' miooooooooo!
- Lo riavrai quando ti comporterai in modo più maturo. Non ti ho di certo cresciuta così!
- Lei non la punisci mai però! A lei è tutto dovuto perchè è piccola. Io non la sopporto! E' lei che ha sbagliato, è lei che è entrata in camera mia, perchè per colpa sua devo essere punita io?
- Pensala come vuoi, fin quando ti comporterai cosi questo bel giochino non lo rivedrai. Mettiti a fare i compiti adesso che domani ai scuola. 
***
Passarono un paio di giorni da quel pomeriggio e a quanto pare Leila, nonostante inizialmente fosse furibonda con il mondo intero, capì la lezione. Mi chiese scusa, lo chiese a sua sorella e per tutto il tempo non fece altro che comportarsi bene. Le restituii il gioco ma a patto che qualche volta anche la piccola Chloe avrebbe potuto giocarci. Storse un po il naso ma se voleva riavere il suo gioco preferito sapeva che doveva scendere a patti e di conseguenza accettò.
Quella mattina  ero dovuta uscire molto presto per delle commissioni, lasciai le piccoline con Henry, il quale ultimamente mi stava dando una grande mano e portai il piccolo Liam con me. Avevo un brutto, un bruttissimo presentimento quel giorno e sarei voluta tornare immediatamente a casa. Presi il cellulare e chiamai Henry:  a casa tutto era nella norma e le bimbe sembravano giocare tranquillamente e senza litiggi a detta sua. Mi autoconvisi quindi che le mie fossero solamente paranoie e tornai alle mie commissioni. Quando rientrai a casa ebbi una spiacevole sorpresa.

POV NARRATORE

 Quando Leila e Chloe aprirono gli occhi quella mattina, la loro mamma era già fuori casa per via delle commissioni, la piccolina ci rimase un po male che la sua mamma non fosse andata a svegliarla come di consueto, ma bastò che Henry le preparasse i suoi mitici pancake a forma di animaletti per farle tornare il buon umore. Finito di mangiare andò in soggiorno a vedere un po' di televisone dopodichè si mise a giocare con Leila la quale gli aveva proposto di giocare insieme. Incredibile come se le diano di santa ragione un giorno e come invece l'altro vadano d'amore e daccordo. Vederle così concentrate nelle loro attività rassicurò Henry che decise di andare nella sua camera a studiare per l'esame imminente. 
- Mi raccomando... restate qui e non litigate. Se avete bisogno di qualcosa venite di sopra a chiamarmi ok? Devo ultimare un lavoro per l'università e mi serve il pc. 
- Tranquillo faremo le brave, vero Chloe?
- Velo!
Continuarono a giocare come se niente fosse poi improvvisamente Chloe si annoio.
- No piace pu quetto toco. Boglio fale attro.
- Ti va di disegnare? - propose la più grande
- No!
- Vuoi vedere un cartone?
- No!
- Vogliamo giocare a.... nascondino?
- TIIIIIII! Ti leila tochiamo tochiamo!
- Va bene inizia a nasconderti.
Giocarono per buoni quaranta minuti, nascondendosi solamente nelle stanze del piano di sopra, poi a Chloe venne l'idea di rendere più complicato il gioco e nascondersi nel capanno. Leila non riusciva a trovare la sua sorellina in nessun modo così, anche se sapeva che sua madre non sarebbe stata daccordo visto cosa successe l'ultima volta, utilizzò la magia per trovarla e ci riusci.
- Tana per Chloe sotto il tavolo del capanno!
- Uffa mi hai tlovata! - si imbronciò
- Non dovevi venire qui, avevamo detto di giocare solo in casa.
- Quetta è comunque cata nottra.
Bisticciarono un pochino per decidere chi avesse ragione ma neanche due minuti dopo ecco l'attenzione di Chloe vacillare su altro. 
- Leila guadda. Mamy ha compato a me! - disse indicando un cofanetto argentato pieno zeppo di pozioni. - il toco come il tuo.
- Non mi sembra uguale uguale e comunque non lo sai se è tuo!
- E' mio lo to! - lo prese - e' petante mi aiuti?
- Non dovresti prenderlo e non dovremo neanche essere qui. La mamma ci ucciderà se ci scopre.
- EDDAIIIIII! PE FAVOLE. Ti legalo la pottone fusica.
- Si dice pozione fuxia. Comunque ok, ma a patto che mi dai anche quella verde. 
Per far prima e per paura di essere scoperte decisero di teletrasportarsi in camera di Chloe, posarono il nuovo gioco e non contente scesero al piano di sotto per prendere il piccolo chimico di Leila. Nel salottino di casa trovarono Henry. 
- Dove eravate? 
- In bagno. - rispose la più grande troncando subito il discorso. - Noi andiamo di sopra a giocare ok?
- Aspettate... è da questa mattina che giocate, non vi va di stare un po' con me? Vi racconto una storiella.
- Che storia? 
- La storia di quando sono finito sull'isola che non c'è.
- Ti Hennyyyyy, lacconta toria! lacconta lacconta!
- Chloe non dovevamo giocare?
- Pima toria poi tochiamo.
- E va bene piccole, prendete posto, si inizia. 
Come al solito rimasero imbambolate nell'ascoltare i racconti del loro fratellone e non appena concluse la sua storia come di consueto la piccola di casa iniziò incessantemente a fare domande.
- E poi? Che è tuccesso? Mamy e papò ti tono posati come plesto falanno tio e tia?
- Ai tempi di Neverlan mamma e papà non erano ancora proprio amici amici, ma un bel bacino se lo scambiarono ugualmente. 
- Mamy no pidanzata di papo ancola?
- No, ma come ogni bella ragazza che si rispetti era corteggiata da molti: il mio papà e il vostro papà ad esempio lottarono molto per lei e ad essere sinceri la loro piccola guerrà per ottenere il suo cuore iniziò proprio durante la mia festa di bentornato.
- Hai abuto una fetta? lacconta lacconta!
- Basta conle favole adesso, ti racconterò la mia festa questa sera prima di andare a letto ok? Ora forza andare a giocare. 
Le bastò la parola Giocare per ricordarsi del "regalo" appena scoperto così accompagnata da sua sorella salirono in stanza e si misero a giocare sia con il nuovo gioco sia con quello tradizionale. Da brave sorelle condivisero tutto anche le pozioni contenute in entrambi i giochi. Sembravano divertirsi parecchio ma di punto in bianco qualcosa cambiò: un enorme vortice magico si apri all'interno della stanza trascinando al suo interno entrambe le bambine. Cosa dire... questa volta si erano davvero messe nei guai.
***
PASSATO

POV EMMA

Dopo settimane di puro panico e battaglie incessanti con i bimbi sperduti eccoci nuovamente qui, a Storybrooke. Ho vissuto momenti terribili credendo che non avrei più rivisto Henry ma alla fine tutto è andato nel verso giusto ed eccoci qui a festeggiare la nostra ennesima vittoria.
- Emma, possiamo parlare un minuto? - mi voltai verso la voce che mi aveva appena chiamato e lo vidi: Neal: Il mio ex fidanzato...il padre di mio figlio. Fu uno shock quando sull’isola scoprii che era ancora vivo e altrettanto scioccante fu sapere che fosse ancora innamorato di me. Per tutta la nostra avventura a Neverlan ho cercato di evitare qualsiasi tipo di discorso o contatto con lui ma ora credo che sia difficile continuare a far finta che nulla fosse.
- Neal... certo, dimmi pure. - tentai di essere il più disinvolta possibile.
- Vedi pensavo che magari, visto che ormai tutto è tornato al proprio posto, potremmo che so... uscire qualche volta... Che ne pensi? - beh diretto al punto non c'è che dire.
- Mi stai per caso corteggiando?
- Che c'è, sarebbe così tragica la cosa? Abbiamo un bambino insieme dopotutto, non vale la pena scoprire se tra di noi il sentimento di un tempo è ancora vivo? - odio trovarmi in queste situazioni scomode.
- Neal non fraintendermi ma... io non ho tempo di pensare ad altre persone se non ad Henry. In questo momento nel mio cuore c’è spazio solo per lui... mi dispiace.
- Lo capisco ed è giusto così ma vedi, possiamo anche uscire come semplici amici... non dobbiamo avere per forza un secondo fine. 
- Neal... 
- D’accordo mettiamola così: domani verso l’ora di pranzo mi verrà fame e verrò a sedermi qui. Mi farebbe piacere che tu fossi qui a farmi compagnia. Non devi darmi una risposta, se non ti vedrò capirò e ti lascerò stare. - senza aggiungere altro mi baciò una guancia e dopo aver salutato anche Henry, che era qualche tavolo più in là,  andò via. Pensai attentamente alla sua proposta e al da farsi ma poi i miei pensieri vennero interrotti dai miei genitori i quali mi stavano fissando con sguardi romantici e sognanti. 
- Non ditemi che devo accettare il suo invito solo perché glielo devo! 
- Non lo devi mica a lui, lo devi a te stessa tesoro mio. - rispose mia madre -  È ora che inizi nuovamente a riaprirti all’amore. - sorrise.
- Con Neal? - chiesi scettica guardandoli entrambi.
- Beh perchè no? E' un bravo ragazzo e di sicuro è sempre meglio di uncino.  E poi lui è il papà di Henry e...
- Aspetta aspetta... cosa c’entra uncino in questa storia? - la guardarono come a voler sottolineare l'ovvio -  Pensate che tra me e uncino potrebbe esserci... - risi -  No, vi sbagliate di grosso. Non bramo di certo per lui.
- Tu forse no ma lui si. Attenta tesoro te l’ho già detto sull’isola: il fatto che entrambi provino qualcosa per te non porterà a nulla di buono. Prima o poi dovrai prendere una decisione e prima lo farai e meglio sarà per tutti.
- D’accordo... ok, finiamola qui per favore non sono in vena di questo tipo di discorsi al momento. Porto Henry a casa a riposare, si è fatto tardi. Ci vediamo domani ok?
- Ok tesoro a domani.
Feci per uscire ma non  ebbi neanche il tempo materiale di avvicinarmi alla porta che un Leroy, completamente nel panico, entrò nel locale e iniziò a gridare:
- SIAMO SOTTO ATTACCOOOOO! SIAMO SOTTO ATTACCOOOOOO!!!
- Leroy, leroy calmati ok? - gli dissi raggiungendo - che sta succedendo? 
- Qualcuno è riuscito ad entrare  in città... dobbiamo rispedirlo da dove viene prima che sia troppo tardi.
- Calmati... dove eri quando hai visto questa persona! Cosa stava facendo? Lo hai già visto da qualche parte?
- Era nei boschi... all'inizio della foresta, potrebbe essere l’inizio di una nuova minaccia... dobbiamo impedire che ne arrivino altri.
- Ok ok, un passo per volta. Andiamo a controllare nel bosco, facci strada.
- Emmh... Emma tesoro - mi disse mio padre - Va con Henry, non è giusto che la prima sera a casa sia già costretto a stare da solo.
- Hai ragione ma come facciamo con...
- Stai tranquilla, ci penserò io! Sono o non sono il vice sceriffo? E poi con me ci saranno tua madre e Regina. Avanti non preoccuparti, porta Henry a casa e semmai dovremmo aver bisogno di qualcosa ti chiamerò ok?
- Beh, in fondo non sapevano ancora dire con certezza se l’allarme di Leroy fosse vero o fosse semplicemente un equivoco, accettai la proposta di mio padre, presi Henry e insieme andammo a casa.

 POV REGINA

C’è la siamo davvero vista brutta questa volta, abbiamo rischiato di perdere Henry e di non fare più ritorno a casa. Mi sono ripromessa, mentre ero su quella stramaledetta isola, che semmai ne fossi uscita viva mi sarei accaparrata un posto nel mondo degli eroi e ora che sono qui a Storybrooke intendo mantenere la parola data e lo farò da subito. Fermerò l’impostore arrivato nel nostro regno chissà come e lo sconfiggerò senza occorrere alla magia oscura. Prendemmo il pick-up  di David e con l’aiuto di Leroy arrivano a destinazione, parcheggiamo qualche metro più lontano la nostra auto  per non insospettire il possibile nemico e procedemmo a piedi: quello che vidi qualche metro più in la mi lasciò davvero senza parole. Non vi era nessun nemicodavanti a noli  ma solamente due bambine a dir poco disorientate e spaventate.
- Prima quella non c’era! - disse Leroy indicando la più piccolina.
- E questa secondo te sarebbe la minaccia? - disse Snow sconcertata. - Sono due bambine piccole Leroy. Avresti dovuto portarle con te fino da Granny's non appena le hai trovate. Non posso credere che tu le abbia lasciate da sole e al freddo. - era una mamma e come mamma si preoccupava per i più piccolini. Provò ad avvicinarsi ma la fermai:
- Snow attenta, non lo sappuamo ma potrebbe essere una trappola. - Dissi
- Ha ragione lei! - continuó il nano - Potrebbero essersi trasformate in bambine per intenerirci ma in realtà potrebbero essere delle creature mostruose pronte ad ucciderci.
- Non esagerare adesso... non ho sentito nell’aria nessun incantesimo mutaforma quindi possiamo essere tranquilli sul fatto che siano due bambine, ma questo non esclude che i loro genitori possano essere qui vicino e che siano cattivi. Dobbiamo scoprire qualcosa di più su di loro.
Senza aggiungere altro ci avvicinammo tutti a quelle piccole creature per poter far loro qualche domanda ma fummo anticipati da una di loro, sempre la più piccina, che senza esitazione corse verso David:
- Nonno, Nonnoooo! Lo sibolo ela blutto, io no faccio più! - scivolo? Nonno? Avevo sentito bene? Lo aveva chiamato davvero così?
- Piccolina - rispose David prendendola tra le braccia e ignorando il modo in cui era appena stato chiamato - Come ti chiami?
-  Tono Chloe!
- Ciao Chloe, piacere di conoscerti, io sono David il vice sceriffo di questa città. Ti sei persa per caso?
- Nonno io no bolebo allivale fino qui. Mamy ti allabbielà co me se tu dici a lei  - questa volta non potè far finta di non aver sentito e cercò quindi di capire come mai lo stesse chiamando in quel modo. 
- Come mi hai chiamato piccolina?
- Nonno.
- Beh... mi piacerebbe molto avere una nipotina bella come te ma credo che questo non sia possibile tesoro. Ti sei confusa, io non sono tuo nonno.
- Nonno non prenderci in giro per favore, certo che lo sei! - rispose l’altra che fino a quel momento era stata in silenzio. - Che c'è, vuoi forse punirci perché abbiamo combinato un piccolo casino? Noi non volevamo, davvero...  stavano solamente giocando.
- Tu come ti chiami invece? - si intromise Snow
- Mi chiamo Leila cara nonna, che c'è: ti ci metti anche tu adesso? - Snow sbarrò gli occhi nel sentirsi chiamare in quel modo e la bambina intuì che forse il piccolo danno che pensava di aver fatto non era poi tanto piccolo. - Tu... tu non ti ricordi di noi vero? Neanche il nonno e la zia immagino... è colpa di quel giocattolo nuovo, di sicuro vi ha cancellato la memoria - Zia? Ce l’aveva forse con me con quel nominativo?
- Tesoro mi dispiace ma io non so davvero di cosa tu stia parlando. - le rispose Snow cercando di essere il più dolce e comprensibile possibile - Che ne direste di andare in un posto un po più caldo cosi da poterci raccontare con tutta calma cosa effettivamente vi è successo?
- Va bene... nonna.
Le portammo da Granny e nel mentre erano impegnate ad ordinare noi chiamammo le fate per chiedere loro due posti letto per ospitarle quella notte. Non potevamo di certo farle dormire per strada...
- Allora diteci tutto piccoline, come siete arrivate fin qui?
- Eravamo a casa e stavamo giocando... rispose la più grande.
-  ti tocavamo, poi apetta buca e sivolo pottato giù noi. - continuò l'altra facendo innamorare David solo per il suo modo di parlare. 
- Non so come si potuto accadere, ma un vortice colorato si è aperto nella sua camera e noi siamo cadute dentro. Pensavano che fosse solo un giocattolo quello che avevamo trovato nel capanno ma forse non lo era visto che siamo finite nella foresta e che voi non vi ricordate di noi. Ci dispiace.
- Ti. Tanto tanto. No mettele in punizzone noi.
Un portale... erano arrivate con un portale. La cosa aveva senso, quello che non ne aveva era la storia che secondo loto fossimo imparentati. Non avevo perso la memoria, ne ero più che sicura, doveva esserci dell’altro sotto!
- Quanti anni avete? Da dove venite esattamente?
- Nonno pecchè fai quette domande tupidine? - la piccina al contrario di sua sorella non aveva ancora capito cosa stava succedendo e forse era meglio così. 
- E' un nuovo gioco ok? Voi rispondere e basta. - rispose per non farla agitare. Era convintissima che fosse suo nonno, lo si vedeva da come gli si stringeva, spaventarla non rientrava minimamente nei nostri piani.
- Io ho otto anni,lei ne ha quattro. Siamo di qui ma a quanto pare voi non lo ricordate. 
- Di Storybrooke? Venite da Storybrooke?
- Si, abitiamo alla casa azzurra, quella che sembra un castello. è a pochi metri dal porto.
- Ho capito di che casa stai parlando ma non è possibile: quella casa non è ancora stata comprata. Ti piacerebbe vivere li vero?
- Io abito li! - rispose arrabbiata per non essere stata creduta. Si è vero sembrava apparentemente molto calma, ma era pur sempre una bambina e i suoi occhi parlavano da soli, aveva paura. Quando Granny portò al tavolo le ordinazioni rimasi perplessa da quello che vidi: le due bambine avevano entrambe ordinato una cioccolata calda con panna e cannella. Anche loro avevano gusti barbari come Emma Swan e mio figlio? 
- Nonna, nonna! Io boglio mamy! Dobe è? Pecchè no è qua co noi? - bella domanda, ma sopratutto chi era la sua mamma? Pensai al fatto che avessero chiamato i Charming nonni, al fatto che fossero arrivate con un portale, che ad entrambe piaceva la cannella sulla cioccolata e collegai quelle due piccole bambine a quella che piano piano stava diventando un'amica. In fondo la più grandicella le somigliava parecchio e anche la piccolina non scherzava. Ci pensai su ma poi scartai l'idea... non erano possibili i viaggi nel tempo e di sicuro emma in questi ultimi anni non ha mai avuto il pancione. 
- Piccolina non conosco la tua mamma ma sono sicura che vi starà cercando preoccupatissima. - provò a dirle Snow in quanto la piccoletta stava iniziando a dare i primi cenni di nervosismo. 
- Ti imbece! tu conossi mamy! Tu, lei e tia leggina semple insieme...
- E dimmi come si chiamerebbe la tua mamma? Lo ricordi? - chiesi io.
- Ti... mamy ti chiama Emma! Emma Twan!
***
PRESENTE
POV NARRATORE

- Henry tesoro, sono tornata! - esclamó Emma varcando la soglia di casa insieme a Snow e Regina.
- Ciao mamme, nonna.... come mai siete qui? - chiese lui sorpreso di vederle. 
- Siamo passare per un salutino veloce veloce a te e a quelle due principesse che non vediamo da Natale. - rispose Regina seguira a ruota da Snow
-  Non appena Chloe si sarà rimessa completamente dovremo recuperare tutte le cene di famiglia che ci siamo peri in questi mesi. Mi manca il caos creato da quelle piccole pesti.
- Beata te che ne senti la mancanza, io non vedo l’ora che crescano... - disse ironica conoscendo le sue bestioline. - Ah proposito... Henry dove sono?
- Di sopra, sono in camera a giocare... insieme e senza litigare.
- stanno giocando? Insieme? Questa si che è una novità, evidentemente la punizione ha dato i suoi frutti. - sorrise vittoriosa -  Bambine scendete un secondo al piano di sotto per favore, c’è la nonna è la zia che vogliono salutarvi. - le chiamò a gran voce per farsi sentire. Aspettarono qualche minuto ma quelle due pesti non scesero. - ALLORAAAAA? Volete muovervi? - anche questa volta nessuno scese al piano di sotto.
- Secondo me non ti hanno sentito. - le giustificò la loro amata nonnina.
- Mmh... scommetti che adesso mi sentiranno? se Maometto non va alla montagna è la montagna che va da Maometto dice così il proverbio no? - Fu Emma a salire al piano di sopra per chiamare le bambine ma quando arrivò nella cameretta di Chloe non potè far altro che vedere una stanza interamente messa sottosopra da qualcuno o qualcosa che non potevano essere di certo le sue figlie. No, loro non sarebbero mai state in grado di ribaltare un letto e catapultarlo vicino alla finestra. Avrebbero potuto farlo solo nel caso si fossero massacrate a suon di magia ma lo escludeva a priori, sapevano che non dovevano usarla per giocare. Inizialmente rimase ferma, impassibile, incapace di credere che quello si teovasse davanti ai suoi occhi fosse vero; poco dopo però non trovando le bimbe  da nessun’altra parte iniziò a dare in escandescenza facendo correre il resto dei familiari che erano di sotto ad aspettarle.
- Emma ti abbiamo sentirà grida... CHE DIAVOLO È SUCCEDSO QUI! - esclamó Regina prendendo atto di cosa avesse sconvolto la sua amica. - Le bambine? Dove sono le bambine Emma?
- Io... io non lo so... - era completamente sotto shock fissava la stanza e parlava per forza di inerzia. Era semplice intuire che non era in se e  così cercarono di farla allontanare da quella stanza. Naturalmente fu tutto inutile.
- LASCIATEMIIIIIIIIIIII! - gridò cercando di liberarsi dalle braccia di Henry e Regina che cercavano di allontanarla da quella stanza. - devo trovare le mie bambine, non possono essere sparite nel nulla! Devono essere quiiiiiiii!
- Le cercheremmo noi ma tu prego tu va con Snow di sotto, non sei in te Emma. Tranquilla ok? Te le porterò al piano di sotto prima che tu possa immaginare! - provò a consolarla.
REGINA NON FARMI INCAZZARE! Mettiamoci a lavoro, non possono essersi volatilizzate - iniziò a ripetere incessantemente il nome delle due bambine e nel mentre prese a sollevare qualsiasi oggetto della stanza per cercare di intravederle. Furono momenti interminabili ed ad aggiungere altro dramma a tutta quella situazione fu l’arrivo di Killian dal lavoro, il quale dopo un momento di shock iniziale iniziò anche lui a dare di matto. Vennero chiamati anche Robin, Zelena e David per una mano nelle ricerche ma niente... delle bambine nessuma traccia! Riuscirono a portare Emma al piano di sotto solamente un’ora dopo ma solo perché impanicata perse i sensi. Sperarono ci mettesse un po’ prima di riprendere coscienza e nel mentre continuarono a cercare.
- Ma... mamma.... - disse con un filo di voce Emma non appena apri gli occhi.
- Tesoro mio... come ti senti è?
- Ho mal di testa. Che... che è successo? - chiese disorientata.
- Sei svenuta...
- Le bambine... le bambine mamma... dove sono le mie bambine? Voglio vederle... ho fatto un sogno... loro erano....
- Shhhh non parlare, riposa un po’, andrà tutto ok te lo prometto.
quelle parole la misero in allarme, se quello che aveva fatto era solamente un sogno, perche sua madre le aveva appena detto che tutto sarebbe andato bene?
- Non.. non era un sogno vero? 
- Shhhh..... - le accarezzò la testa e cercò  di tenerla sdraiata nonostante lei cercasse di mettersi seduta. - Devi riposare.
- Dimmi la verità! DIMMELAAAAAAAAA!
- No amore mio, non era un sogno ma sta tranquilla, le stanno cercando... le troveranno di sicuro.
Le bastò la conferma di sua madre che le bambine erano perse chissà dove per ridarle la forza di rialzarsi - Devo andare a cercarle! - disse mentre provava a mettersi in piedi ma non appena lo fece cadde nuovamente su se stessa!
- EMMAAAAA! - Killian stava scendendo le scale quando la vide perdere l’equilibrio e prontamente fu da lei. - Emma amore resta sdraiata ok? Ci penso io a loro, te lo prometto staranno bene e le riporterò qui costi quel che costi!
- Non... non posso resta...
- Shhhh non farmi preoccupare più del dovuto ok? Stai qui con tua madre e non fare stronzate. Fidati di me, non lascerò che accada loro nulla! E tu Snow non perderla di vista neanche un secondo: lei e Liam hanno la priorità in questo momento, fai che stiano bene.
- Killian... voglio aiutarti a...
- Emma lo sai meglio di me come stanno le cose: potresti essere incinta e mai mi perdonerei se dovesse succedere qualcosa anche a lui o a lei se fosse davvero già qui con noi. Fammi stare tranquillo almeno su questo ok?
- Non ho capito bene: Emma è cosa? -esclamò Snow paralizzata da tale rivelazione.
- E' una storia complicata Snow  ma si c’è una remota possibilità. Resta qui con lei e non farle pressioni, io tornerò appena ne saprò qualcosa di più. - la donna annuì
- Killian promettimi che...
- Si te lo prometto: le riporterò a casa.
Le ricerche proseguirono per parte del pomeriggio e della serata, poi improvvisamente ci fu la svolta. Regina nell’ispezionare cm per cm la stanza della piccina trovò un dettaglio che le aprì possibili scenari.
- Allora???? Trovato qualcosa? - esclamó Emma non appena vide tutti scendere al piano di sotto.
- Forse ho trovato un indizio. - le mostrò uno scrigno fin troppo familiare. - Lo riconosci? - le chiese
- Si...quello è...  è lo scrigno che mi hai dato tempo fa... - rispose confusa. - Ma che centra con Leila e Chloe?
- Lo tenevi qui in casa per caso?
- N... No certo che no, non posso mica tenere la magia in casa con delle bambine piccole che mettono il naso ovunque. - le scapparono un paio di lacrime nel pensare a quelle due signorine - Era nel capanno insieme alle pozioni, perché me lo chiedi? Cosa centra con tutto questo?
- L'ho trovato nella cameretta di Chloe ed era vuoto.
- Non... non è possibile... come ha fatto ad arrivare fin li? Che qualcuno lo Abbia preso e lo abbia utilizzato per far loro del male? Oddio Regina lì dentro c'erano pozioni in grado di fare di tutto...alcune sono addirettura letali... e se.....
- Non dirlo neanche per scherzo. Tornerò di sopra a vedere se qualche opzione è rimasta in giro, tu resta qui.
- Non serve, l’ho fatto io. - disse Henry scendendo - Sono salto a controllare meglio e ho  trovato queste due e questa - indicò tre boccette contenenti strani liquidi colorati.
- Dove erano, nella cameretta?
- Si...
- MA COME ACCIDENTI CI SONO FINITE LI! - strillò Emma tra l’agitazione e la rabbia.
- Non lo so mamma ma forse tu potresti scoprirlo. 
- E COME! PENSI CHE IO ABBIA LA PALLA DI VETRO?
- Hai ancora il materiale per gli acchisppasogni nel capanno vero?
- Henry sei un genio!- sentenziò Regina. - Emma possiamo ricostruire i ricordi delle bambine e capite cosa sia successo.
- No, non possiamo. La persona interessata deve essere davanti a me per poter estrapolare i suoi ricordi.
- mmm.... hai ragione - ci fu un momento di pausa - Ma se.... se non servissero i ricordi delle bambine? Se collegassimo la magia dell'acchiappasogni ad una stanza... potremmo vedere cosa è accaduto al suo interno.
- Non l’ho mai fatto... non so se possa funzionare.
- Possiamo provare! Che ne dici? Te la senti?
- Che domande... certo che me la sento.  Farei di tutto pur di riaverle indietro. - con un gesto della mano fece apparire davanti a se un baule, lo apri ed iniziò, con i materiali che vi erano al suo interno, a costruire un acchiappasogni. Non ci mise molto ma non appena ebbe finito e raggiunse la stanza della piccola Chloe venne presa nuovamente dallo sconforto e si bloccò.
- Emma stai bene? - chiese Killian.
- Se... se  dovesse essergli successo qualcosa io non...
- Amore non è successo nulla alle nostre bambine. Stanno bene ne sono sicuro.
Si girò verso l'uomo e lo fulminò con lo sguardo - MA COME DIAVOLO FAI AD ESSERE COSì DANNATAMENTE OTTIMISTA!!!!! - sembrava arrabbiata
- Lo sento nel cuore che stanno bene. Avanti, fammi vedere di che pasta sei fatta! Aiutaci a farle tornare a casa.
Cercò di calmarsi, si mise al centro della stanza e dopo aver alzato l'acchiappasogni all'altezza dei suoi occhi  provò a concentrarsi. Un minuto, due... niente da fare, in quel maledetto acchiappa sogni non comparve nulla di quello che speravano.
- Maledizione! Non ha funzionato - disse tristemente Killian deluso dal fatto che la loro idea si fosse rivelata un fiasco totale.
- Aspetta... non è che non funziona è che non ci sta provando abbastanza. - rispose Regina andando ad affiancare Emma - Devi concentrarti di più Emma! - disse con voce ferma e decisa
- Non forzarla... non vedi che non ci riesce?
- Deve farlo! Se vuole scoprire la verità deve abbassare le sue difese e concentrarsi. - tornò a guarare la sua amica - Lo so che hai paura di vedere qualcosa che non ti piacerà ma fidati: è meglio sapere che non sapere. Sapendo possiamo intervenire e ribaltare la situazione,non sapendo possiamo solamente ipotizzare. Puoi farcela Emma, io credo in te... tutti noi crediamo in te, devi solamente crederci anche tu. 
Provò una seconda volta e quella fu la volta buona: nell'acchiappasogni, davanti ai loro occhi apparvero le immagini di quello che era successo qualche ora prima.
- Non... non posso crederci! - disse Emma con un filo di voce. - Loro...
- Hanno... hanno fatto tutto da sole? - domandò Killian per avere un ulteriore conferma - Come hanno fatto ad impossessarsi di quelle pozioni? Henry ero con loro... le hai viste uscire?
- No certo che no! Erano in soggiorno e poi sono sparite in camera. Non... non vorrai darmi la colpa vero?
-  E con chi dovrei prendermela è? Dovevi controllarle... una sola cosa dovevi fare! - quella fu la prima voltà che lo rimproverò.
- Ei! Calmatevi tutti ok? - intervenne Regina cercando di mettere fine a quello che sembrava l’inizio di una faida familiare. La tensione era alle stelle, lo capiva, ma non bisognava lasciarsi sopraffare dalle emozioni se si voleva risolvere qualcosa. -  Al momento non ci interessa sapere come quello scrigno sia arrivato nelle mani delle bambine, lo chiederemo personalmente a loro una volta fatte tornare a casa, ora dobbiamo solamente capire dove il portale le abbia trascinate.
- E TI SEMBRA FACILE REGINA ? Lo sai anche meglio di me come funzionano i portali... ti portano nel posto in cui stai pensando in  quel momento. Erano in due Regina e se fossero finite in due posti completamente diversi? E se fossero nei guai... oddio come faremo a ritrovarle... 
- Emma non entrare nel panico...
- È troppo tardi, sono già nel panico! Le mie bambine sono cadute in un maledettissimo portale e non abbiamo i mezzi per raggiungerle e metterle in slavato.
- Non è vero questo. Possiamo ancora fare qualcosa!  - Regina sorrise cercando di infonderle un po’ di coraggio
- E come!
- Fortunatamente abbiamo qualcuno che può aiutarci a rintracciarle.
- Chi?
- Ma come chi? tu!
- Io? Regina cosa...
- Abbiamo trovato Aladdin con la pozione delle magie affini ricordi?  Lo faremo di nuovo.
- Lui non era in un altro mondo, era qui a Storybrooke. Loro non sono più qui! 
- Non importa dove siano, possiamo  ugualmente raggiungerle. Faremo lo stesso procedimento che usammo per trovare lui con l'unica differenza che questa volta ci tufferemo in un portale.
- Facilissimo direi - borbottò Emma sarcastica e nervosa - E come lo apriamo un portale maestà? Non abbiamo fagioli magici se ricordi.
- Lo apriremo come hanno fatto loro, miscelando due delle mie pozioni! Ho visto il ricordo nello schiacciasogni e sono riuscita ad individuare le due pozioni. Mi ci vorrà un po’ per prepararle ma non preoccuparti, entrò domani mattina riusciremo ad aprire il portare e raggiungerle.
- Tu.. tu dici che... - nei suoi occhi un barlume di speranza di fece spazio.
- Te lo prometto Emma, entro domani saranno nuovamente qui.

PASSATO
POV EMMA

Ero stanca, terribilmente stanca... dopo tutto quello che avevamo passato a Neverland questo era il primo giorno in cui potevo finalmente dormire in un vero letto e senza tenere un occhio aperto per paura che qualche bimbo sperduto ci facesse fuori. Mi assicurai che Henry fosse tranquillo nella sua stanza dopodiché lo imitai andando in camera mia. Si è vero ero stanca ma nonostante ciò non riuscii a non pensare a quella stramba situazione che si era venuta a creare in quei giorni. Avevo baciato uncino... questa cosa aveva dell’incredibile e ancora adesso stentavo a crederci... ma dico io: come accidenti mi è passato in mente? Non potevo che so... troncare lì il discorso e andarmene prima dell’inabitabile? No certo che no, Non mi riconoscerei se non combinassi disastri. Il problema adesso è che lui è convinto di avere una chance con me e me lo ritroverò dietro dappertutto già lo so. Non so dire con precisione se la cosa mi dia fastidio o meno, so solo che tra di noi non potrà mai funzionare... siamo troppo diversi. E poi c’è Neal... i miei sentimenti per lui non sono mai del tutto spariti e sapere che adesso è qui a Storybrooke... non so, forse mi fa sentire in dovere di provare a vedere come va per il bene di Henry! Lo so non è giusto, anche perché se poi la cosa non dovrebbe funzionare Henry ne soffrirebbe, ma in questo momento non so davvero cosa fare. Sarà meglio dormire... chissà magari la notte mi porterà consiglio. Certo come no... non faccio neanche in tempo a farmi rapire da Morfeo che ecco il mio cellulare iniziare a squillare insistentemente: è mio padre.
- David cosa...
- Devi venire qui subito: abbiamo un problema.
È mai possibile starsene qualche ora in santa pace in questa città? Molto probabilmente no. Mi alzo controvoglia da quelle calde lenzuola e mi rivesto. L’idea di uscire di casa non mi piace proprio ma non posso fare altrimenti.
- Allora, quale sarebbe questa emergenza? - dico non appena giungo a destinazione.
- Leroy aveva ragione, qualcuno è entrato in città!
- Chi è? Dov’è adesso? Pensate abbia la magia?
- Sono due bambine e la cosa è molto strana perché sosten...
- Bambine? - li guardai titubante - sicuri che siano delle bambine? Non è che magari qualcuno ci sta imbrogliando assumendo altre identità?
- L’ho pensato anche io agli inizi - mi rispose Regina - ma poi ho appurato personalmente che non c’è nessun incantesimo mutaforma in loro. Sono proprio due bambine.
- E cosa ci fanno due bambine sole a Storybrooke? Come sono arrivate qui? La città è nascosta al mondo intero come possono...
- Leroy sostiene di averle viste arrivare con un portale. Abbiamo provato a parlare con loro per averne la certezza e...
- E?
- sono molto agitate e spaventate ma ci hanno detto di essere cadute in un vortice tutto colorato e di essersi ritrovate qui.
- Incredibile...
- E aspetta... La parte migliore deve ancora arrivare! - sottolineò Regina - Sono assolutamente convinte di conoscerci.
- Beh chi non conosce Biancaneve e la regina Cattiva? Vi conoscevo io quando ero nel mondo senza magia quindi non mi stupirei se anche loro vi conoscessero. A proposito, dove sono adesso?
- Le abbiamo affidate a Ruby nella speranza che riesca a farle dormire un po'. Abbiamo chiamato le fate per ospitarle ma non possono, sono al completo. Comunque è più complicato di come pensi... non conoscono solamente la nostra storia, sono convinte che loro siano di...
- Mamy... - una tenera vocetta si fece sentire alle nostre orecchie interrompendo la conversazione - Mamy mamy! Tei benuta a pottacci a casa! - senza aggiungere altro vidi correre la bambina propietaria di quella tenera vocetta e aggrapparsi alle mie ginocchia con forza.
- Emmm.... come mi ha chiamata? - chiesi stupita.
- E' quello che stavo cercando di dirti poco fa: credono che siamo una famiglia. Hanno chiamato I tuoi genitori nonni e te...
- So come mi ha chiamato! - risposi spazientita - Non gli avrete creduto vero? - scrutai i loro sguardi - Mary Margaret! Non ti sarai già fatta abbindolare da due occhioni da cerbiatto vero?
- Tesoro guardala bene... ti somi...
- Non finirla neanche la frase. Possibile che voi vi facciate sempre abbindolare da chiunque? È evidente che sia un trappola.
- Mamy... tu no conossi me? Pure tu dimenticata di me? - ed eccola continuare a chiamarmi con quel nomignolo. Presi un respiro profondo per evitare di risultare troppo minacciosa, dopodiché mi abbassai all’altezza del suo viso e la guardai dritto negli occhi. Non so come spiegarlo ma mi sembrò di conoscere quello sguardo, erano di un colore molto particolare i suoi occhi, un mix tra il verde e l’azzurro. Mi ricordavano qualcuno ma non mi veniva in mente chi.
- Bambina ascoltami... io mi Chiamo Emma e non sono la tua mamma.
- Ti tu tei! - rispose già con le lacrime agli occhi spaventata dalle mie parole.
- No tesorino, mi sarei ricordata di aver messo al mondo una bella bimba come te non trovi? Io ho solo un figlio, si chiama Henry.
- Henny è mio flatello. Poi c’è Leila, io è Liam. - Liam... questo nome non mi è nuovo...
- Avrei quattro figli quindi  secondo te? - Risi a tutta quell’assurdità e a quella fervida immaginazione. - Questa di che è bella!
- Mamma... Chloe sta dicendo la verità. - ecco spuntare dal nulla un’altra ragazzina, più grande della piccina che mi teneva stretta a se, ma pur sempre con un qualcosa di non so che familiare.
- E tu adesso chi saresti?
- Leila... l’altra tua...
- Fammi indovinare: figlia? Senti ragazzina, non sono voluta essere troppo esplicita prima perché lei è ancora piccolina ma tu inizi ad essere geandicella e puoi capire: non so da dove veniate e chi siate realmente, ma una cosa è certa: non siete mie figlie. Non ho figlie femmine e non ne voglio!
- Ma mamma....
- Emma! Sono Emma, non mamma! - la corressi, quella situazione iniziava ad innervosirmi sul serio. - Ripeto, non so chi siate o se vi manda qualcuno ma posso assicurarvi che lo scoprirò. - feci per andare via ma fui bloccata da una vocina che in lacrime mi disse
- Uta il tuo supel potele! - come accidenti conosceva quel dettaglio di me? - tu tei mia mamma... la mia mamma ti chiama Emma twan!
- Se tu ne sei convinta non significa che sia vero. Mary, David, fate in modo che non gironzolino per la città come delle vagabonde, domani mattina cercheremo nel database segnalazioni di bambini scomparsi e vedremo di trovare i loro genitori. Io torno da Henry. 
Uscii dalla porta principale ma ancor prima di raggiungere il mio adorato maggiolino la bimba più piccola mi apparve davanti con la magia bloccandomi il passaggio. Ok avevano anche la magia, la cosa si complicava ogni secondo di più.
- No andale via! Io boglio tale con te! Ti plegooooo. - mi abbracciò di nuovo e questa volta con ancora più forza. Era convinta che fossi la sua mamma e per quanto mi dispiacesse far piangere una bambina non potevo di certo imbrogliarla ed illuderla.
- Ascolta ragazzina io non sono chi tu credi che sia, forse siamo entrambe bionde io e la tua mamme e ti sei confusa ma io non sono tua...
- Ei Swan! Cosa ci fai ancora qui, ti mancavo percaso? - la voce di uncino giunse irritante alle mie orecchie, ci mancava solamente lui adesso a farmi perdere la pazienza. Volevo replicare ma non ebbi tempo di dare fiato alla bocca che le braccia della piccola mi lasciarono per correre incontro al pirata... che accidenti stava...
- Papooooooooo! Papoooooo la mamma non mi clede! Dize che No figlia io! - papo??? Lo stava davvero chiamando così?
- Questo si che è davvero interessante! - commentò Regina sarcastica che nel mentre si era recata fuori insieme a tutto il restamte della comitiva.
- Che... che diamine sta succedendo? Chi è questa bambina e perché mi sta abbracciando? - la faccia di Uncino era a dir poco spettacolare: era incuriosito e schifato allo stesso tempo... avrei voluto immortalarla.
- Pensa tu sia il suo papà! - rispose Snow sempre più materna nei confronti della piccolina. La prese in braccio e davanti a tutti noi le fece la fatidica domanda. - piccolina concentrati bene e rispondimi a questa domanda: sai dirmi il nome dei tuoi genitori?
- Ti Mamma Emma Twan e papo Killan zons. - mah.... 
- Ha ragione mia sorella! Sono loro i nostri genitori!
- Dopo questa possiamo anche andarcene... tze. Roba da pazzi proprio: secondo voi io e questo lurido pirata abbiamo avuto una relazione che ha portato a due figlie? - Risi... era incredibile quello che stavano inventando
- È la verità mamma! Io non dico le bugie. 
- Quanti anni hai ragazzina?
- Otto.
- Otto anni fa posso garantirti che non ero qui a Storybrooke e non conoscevo nessuno di loro... tantomeno questo qui! - indicai uncino il quale era ancora sotto shock dalle parole di quelle bambine. Quindi mi dispiace, non sono la vostra mamma.
- Questa volta Emma ha ragione, eravamo ancora sotto sortilegio oscuro otto anni fa!
- Non è vero e di sicuuramente qualcosa vi ha fatto dimenticare chi siamo però noi non stiamo mentendo. Mamma ha spezzato il sortilegio oscuro di zia Regina tantissimi anni fa ormai, è caduta in un portale con nonna Snow subito dopo tornando nella foresta incantata, siete poi stati a Neverland per salvare Henry che era stato rapito da Peter pan, qualche tempo dopo mamma e papà sono diventati i signori oscuri, mamma ha riportato papà a casa dall’oltretomba perchè era morto per salvare tutti voi e poi si sono sposati,  hanno combattuto la battaglia finale e siamo arrivati tutti noi.
Si creò il gelo, nessuno per oltre due minuti osò proferire parola, tantomeno io. Sapevano del sortilegio, del mio viaggio con Mary Margaret nella foresta incantata e del rapimento di Henry. Molte delle altre cose dette non le avevo vissute ma quelle tre si ed ero più che sicura di non averle raccontate a nessuno... come facevano a...
- In che anno siete nate bambine? - chiese a quel punto Regina
- Regina non crederai che...
- Io sono del 2011 mentre lei 2015 e nostro fratello Liam del 2018.
- Liam? Hai detto Liam? Per mille balene Swan: mio fratello si chiamava così! - Killian era sbiancato e io insieme a lui.
- Si, lo avete chiamato come lo zio Liam, avete voluto omaggiarlo!
- TUUUU! LURIDO PIRATA! Hai osato mettere le mani addosso alla mia bambinaaaaaaa! - fu un attimo, David si fiondò diretto verso uncino dandogli un pugno in pieno viso che gli fece perdere i sensi e spaventò contemporaneamente entrambe le piccole che iniziarono a piangere.
- Nonno bua a papo.... nonno cattivo! 
- David smettila immediatamente, non vedi che le spaventi così? - lo rimproverò sua moglie
- Ha osato toccare mia figlia! Merita anche di peggio!
- Si forse l’ha avvicinata, ma vedendo queste due meraviglie non credo che le abbia fatto poi tanto schifo. E poi di che ti lamenti: guarda cosa ti ha regalato quel pirata! - indicò le bambine.
- Mary Margaret.... non crederai davvero che vengano dal futuro.
- Emma guardiamo in faccia la realtà, sono venute attraverso un portale, conoscono parte della nostra vita e forse anche qualcosa di più, somigliano a te e a lui in una maniera allucinante....
- NO NO NOOOOOOOO! Basta così, non voglio sentire altro! - stavo entrando nel panico, non poteva essere vero, non potevo avere altre due bambine... tre come diceva una di loro, con Uncino poi. era davvero assurdo.
- Mi piace il mio futuro Swan! Hai visto che alla fine hai ceduto al mio fascino?
- Zitto! - Lo ammonii
- Agli ordini “mogliettina”
- HOOOOKKKKK! Piantala se non vuoi ritrovarti un altro uncino al posto della mano.
- Emma calmati ok? - intervenne Mary Margaret -  Dobbiamo pensare a loro, dobbiamo rimandarle a casa.
- Pensateci voi! Io non credo a niente di tutto questo e non voglio immischiarmi!
- Emma stai scappando dalla realtà!
- Regina non ti ci mettere anche te ok? Speravo che almeno tu fossi più intelligente di questi due.
- Sei scioccata lo capisco ma questo non cambia le cose: le tue Fig...
- Non può essere vero ok? Non ci credo e  non ci crederò fin quando non avrò delle prove schiaccianti.
- Vuoi le prove? Bene, Forse mi è venuta un’idea, seguitemi.
Non ho avuto neanche il tempo di replicare che con un gesto della mano Regina ci teletrasportò tutti davanti quello che era il pronto soccorso di Storybrooke.
- vuoi le prove schiaccianti? Le avrai!
- E cosa vorresti fare sentiamo?
- Il test del dna! Siete entrambi presenti e ci sono loro, possiamo farla.
- Tu sei scema lasciatelo dire!
- E tu te la stai facendo sotto dalla paura.
- Non ho paura, ho solo la lucidità di ammettere che è impossibile una cosa del genere.
- Andiamo.. dopo aver sconfitto un drago e preso atto della magia non dirmi che non riesci a credere a tutto questo.
- Si tratta di me Regina, mi conosco perfettamente e so per certo che non mi metterei mai a figliare come se non ci fosse un domani!
- Henry non lo avevi calcolato eppure è arrivato!
- Avevo 17 anni. Ero una ragazzina stupida ed ingenua.
- E magari in futuro sarai solo stupida e ingenua. Facciamo questo benedetto test e scopriamo La Verità.
Quando qualcuno di loro si metteva in testa una cosa era difficile fargli cambiare idea, impossibile oserei dire. Ero convinta al mille per mille che quelle due bambine non avevano nulla a che fare con me e se l'unico modo per farlo capire anche agli altri, Killian compreso visto il fatto che stava già gongolando, fossero state quelle benedette analisi ok,  le avrei fatte. Spiegammo a Whale il tipo di test da effettuate e anche se molto colpito dalla cosa non fece domande ed esegui tutti le analisi del caso. Il risultato venne dato in busta chiusa a me e Killian ma Regina lo strappo dalle nostre mani e una volta raggiunto il parcheggio lesse ad alta voce:

"Compatibilità 100% 
genitori biologici: Emma Swan Killian Jones."


- Ora non c’è più alcun dubbio Emma! - regina mi consegnò in mano le prove e iniziai a guardarle incredula.... doveva esserci un errore... per forza.
- Le mie nipotine... -  i miei pensieri vennero interrotti da mia madre che commossa abbracciò entrambe le bambine chiedendo loro scusa se non le avesse creduto fin da subito. Mio padre si aggiunse all’abbraccio ma quello che più mi sconvolse fu Killian il quale dopo aver assimilato più o meno la notizia, le chiamò per poterle salutare. Come immaginerete le bimbe corsero immediatamente da lui a farsi coccolare ma poco dopo i loro sguardi si posarono su di me e non poterti far altro che fate quello che ho sempre fatto: scappare.
 
note dell'autore:
Ve lo giuro, la divisione in due parti non era contemplata per questo aggiornamento, ma non ho potuto fare altrimeni. La questione stava diventando troppo lunga. Prometto di aggiornare per tempo e se riesco anche prima. Fatemi sapere cosa ne pensate ok? Alla prossima
  
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