Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Darlene_    11/01/2019    10 recensioni
Mycroft e Sherlock si parlano poco, spesso litigano, ma nonostante tutto sono legati da un rapporto unico. Proprio per questo motivo Mycroft si ritrova in un squallido covo di drogati per cercare suo fratello.
Storia partecipante alla 12 task challenge nel gruppo fb: hurt/confort fanfiction e fanart
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Storia scritta per il 12 task challenge
Task 10:
"Tra poco starai meglio, non temere"





Fandom: Sherlock





ANGELO CUSTODE


 
Dedicato a R. che da anni è il  mio angelo custode. 
A te che ci sei sempre stato nei momenti difficili. 
Ti prometto che affronteremo tutto questo insieme 
perché la nostra amicizia intramontabile è 
l’unica certezza che ho. 
Ti voglio bene.






Cercò di respirare il meno possibile, riparandosi il naso con la sciarpa di lino che gli avvolgeva il collo. Il tanfo era orribile: un misto di sudore, muffa e decadenza umana, Mycroft non avrebbe mai creduto che un giorno si sarebbe trovato in un posto simile. 
La casa era completamente avvolta nel buio e solo pochi raggi del sole filtravano dalle intelaiature antiquate. Quel poco che poteva osservare era confuso: corpi abbandonati a terra come marionette, ormai inamovibili senza il burattinaio a tirare i fili. 
Le lussuose scarpe italiane producevano un rumore sordo mentre percorreva il pavimento lurido. Il suo istinto gli diceva di andarsene, quel posto non aveva nulla a che fare con un aspirante membro del Gabinetto inglese, ma sapeva di dover restare. Il suo informatore aveva localizzato Sherlock in quel covo di drogati, dopo giorni dalla sua fuga dal college, aveva l’obbligo di scoprire in quale guaio si trovasse suo fratello. 
Un gemito gli fece abbassare lo sguardo alla sua sinistra dove una coperta puzzolente si muoveva. Con la punta dell’ombrello spostò la lana, lasciando spazio ad un volto assente. Proseguì cercando di non badare agli uomini e ad ogni passo il panico si faceva strada nella sua mente, spaventato dallo spettacolo che avrebbe potuto incontrare. 
Si avvicinò ad un materasso nero di sporcizia e lo vide. I ricci neri che gli ricadevano sul viso e il profilo esile che spesso aveva contemplato quando ancora abitavano a Musgrave. Si sedette sul giaciglio, incurante della puzza e cercò di svegliare Sherlock con dei piccoli colpetti sulla faccia, ma nulla. Solo allora si accorse della siringa ancora conficcata nella vena. Con molta delicatezza prese in mano il braccio pallido, notando la serie di buchi irregolari che lo costellavano. Tolse l’ago e slacciò il laccio emostatico, gettandoli da una parte. Compose un numero sul cellulare e fu difficile mantenere un tono freddo e distaccato. 
Sherlock si accorse di una presenza, ma stava così male da non riuscire a rendersi conto di chi fosse, forse era solo l’ennesima visione. Gemette appena, mentre sentiva delle parole confuse, una voce conosciuta… Se solo si fosse ricordato a chi appartenesse, ma troppo stanco, troppo confuso. 
Rimettendo il telefono in tasca, Mycroft prese un fazzoletto di stoffa, e con molta cura tamponò il viso madido di sudore del fratello, scostandogli i ricci umidi e asciugando il rivolo si saliva che gli bagnava le labbra. I soccorsi erano ancora lontani, perciò sollevò la testa del minore sulle gambe, carezzandogli la fronte. In un attimo di vitalità Sherlock provò ad alzarsi, aggrappandosi alla camicia. Nonostante lo sporco, Mycroft lo tenne stretto tra le braccia, il viso affondato nei riccioli corvini. 
“Che cosa hai combinato Sherlock?” Sussurrò. Per una volta nella vita non doveva nascondere la sua apprensione perché nessuno sarebbe mai stato a conoscenza di quel momento. 
“Stavo… Ho scoperto che la droga apre la mente.” Provò a spiegarsi con voce roca, ma il suo tentativo fu stroncato da una serie di gemiti. 
Mycroft lo strinse maggiormente a sé. “Tra poco starai meglio, fratellino.”
In lontananza l’ululato delle sirene dell’ambulanza li avvisarono dell’arrivo dei soccorsi. Sherlock chiuse gli occhi, troppo affaticato per restare ancora sveglio. Ormai era salvo, sapeva che suo fratello avrebbe chiamato i migliori esperti, sarebbe sopravvissuto e forse non era poi così male, in fondo aveva finalmente trovato un nuovo modo per scacciare la noia. 






Piccola nota: la storia è ambientata in un periodo antecedente alla serie, per la precisione quando Sherlock si droga per la prima volta e Mycroft corre in suo soccorso. 



  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Darlene_