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Autore: Caterina_98    14/01/2019    1 recensioni
Louis ha perso l'ispirazione per scrivere, Harry può cantare i Nirvana e dal balcone di casa si vedono le stelle.
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata con una Larry piccola piccola, scritta in un giorno e mezzo per colpa del video di Harry che canta i Nirvana in un locale giapponese, spero possa soddisfarvi, sentitevi liberi di lasciare commenti e consigli.
Buona Lettura!
All The Love, Cate.




Il blocco dello scrittore, si dice colpisca tutti prima o poi nella vita:

Te ne stai lì a fissare il foglio immacolato difronte a te con i polpastrelli delle dita sudati, posati sulla tastiera, pronto a scrivere qualcosa che la tua mente non riesce ad elaborare.

Trattieni l’impulso di scorrere le pagine al contrario, sai che cancelleresti tutto il lavoro degli ultimi mesi, preso dallo sconforto di non essere abbastanza.

Non questa volta, lo hai promesso a te stesso, lo hai promesso a tua mamma e alle tue sorelle quel giorno di qualche mese fa in cui hai scelto di trasferirti da Doncaster a Londra per frequentare i corsi migliori e trovare l’ispirazione giusta.

Perché in fondo è solo una questione di ispirazione, non è così? Presto tornerà tutto come prima.

Quando ti riscuoti dai tuoi pensieri ti rendi conto che l’ora di cena è passata da un pezzo, e il tuo foglio è ancora intonso.

Vuoto

Bianco

Un bianco così profondo che sporgendoti troppo potresti caderci dentro.

Ti alzi di scatto e con un gesto stizzito abbassi lo schermo del computer, hai bisogno di uscire, di fare qualsiasi cosa che non includa piangersi addosso o pensare troppo.

Indossi un giacca di jeans sopra la maglia nera a maniche corte, perché è maggio e fa caldo ma Londra è sempre Londra, gli Skinny li indossi ancora da quando a pranzo sei uscito a compare un toast, mangiato davanti al bianco che ti inghiottiva, ai piedi il primo paio di Vans che trovi nel piccolo appartamento, e sei già per strada.

Cammini sovrappensiero tra le case dai mattoni a vista, fino ad arrivare sulla sponda sud del Tamigi, dove coppie di amici e fidanzati passeggiano sotto gli occhi delle stelle, appena visibili nella nube di inquinamento luminoso della metropoli.

Hai bisogno di liberare la mente e sai che esistono due modi per farlo: Alcol e sesso, e almeno il primo è facilmente reperibile nei locali notturni di Londra.

Ti fermi davanti alla vetrata di un pub vecchio stile, di quelli che fanno musica dal vivo e servono nachos in scodelle di legno, le luci soffuse ti permettono di scorgere alcuni tavoli occupati da gruppi di amici che ridono difronte a boccali strabordanti di birra dalla schiuma d’orata.

Vieni attirato da un giovane seduto a pochi metri, il profilo del volto sembra scolpito anche da questa distanza, i capelli ricci che si muovono in tutte le direzioni mentre scuote il capo a ritmo di musica.

Prima ancora che tu possa pensare a quello che stai facendo, spingi la porta d’ingresso e in un attimo vieni invaso dalle note di una canzone che non riconosci e dall’odore di birra che alleggia in tutto il locale.

Muovi un paio di passi verso lo sconosciuto, non sai nemmeno tu da dove sia nata tutta questa sfacciataggine, ma per la prima volta dopo tanto tempo senti l’adrenalina scorrerti nelle vene, e non hai ancora nemmeno ingerito alcolici.

Nel momento in cui il giovane solleva il viso e ti scontri con i suoi occhi penetranti ti immobilizzi sul posto, almeno fino a quando sulle sue labbra non si dipinge un sorriso appena accennato e il suo sguardo lascia i tuoi occhi per cercare la sedia vuota accanto a lui.

“Ciao”

Lo sconosciuto ti guarda e da quella distanza ravvicinata puoi finalmente perderti tra i suoi lineamenti dolci e le sfumature verdi dei suoi occhi, brillanti sotto le luci calde del locale.

Ti posizioni difronte a lui, mentre il cameriere si avvicina per prendere le ordinazioni, guardi il bicchiere ambrato nel centro del tavolo e opti per un gin lemon, un classico intramontabile che non ti ha mai tradito.

“Sei venuto qui per ubriacarti?” chiede in un sorriso il giovane difronte a te

Ha una voce calda e sensuale, niente a che vedere con la tua, reprimi l’impulso di rispondergli che si, sei venuto per ubriacarti, ma preferisci ascoltarlo parlare fino all’alba.

“No, solo per distrarmi”

Vi guardate negli occhi per qualche secondo, ha uno sguardo così profondo che per la seconda volta in poche ore hai la sensazione di poter cadere nel vuoto solo facendo un passo in avanti, questa volta però, senti di poterti lanciare senza rimorsi.

“Louis” dici sollevando il bicchiere trasparente che il cameriere ti ha posizionato difronte

“Harry”

Il vetro dei bicchieri si scontra ma il suono non ti giunge alle orecchie, ti penti di non avergli offerto la mano per presentarti quando vedi la sua, grande e piena di anelli, che circonda il bicchiere.

Potresti passare un pomeriggio intero a scrivere delle sue mani e ancora non gli renderesti giustizia.

“Tu invece perché sei qui, Harry?”

“Per cantare”

“Tu canti?”

“Se resti qui abbastanza a lungo puoi averne la certezza”

“Cosa canterai questa sera?”

“Smells like teen spirit e Come As You Are dei Nirvana”

Lo aveva detto con serenità, come se nella sua risposta non ci fosse nulla di sbagliato

“I Nirvana? Cioè tu vuoi cantare i Nirvana?”

“Si, che c’è di male?”

“Niente, se non che solo i Nirvana possono cantare i Nirvana”

Stai dicendo decisamente troppe volte la parola Nirvana, ma a pensarci bene non esiste un ‘troppe’ riguardo i Nirvana e quindi fanculo, no “Non puoi cantare i Nirava”

“Credi di no? Vuoi scommettere?”

La discussione sta prendendo una piega decisamente interessante

“Perfetto, cosa scommettiamo?”

Sembra pensarci su per qualche secondo

“Se vinco io devi tornare qui ogni sera per un’intera settimana a sentirmi cantare”

“E se perdi?”

“Sceglilo tu, qual’è il tuo desiderio da vincitore?”

“Mi dovrai offrire da bere”

Sul viso di Harry si dipinge un’espressione confusa

“Nel tuo appartamento”

Gli occhi verdi si accendono di una luce più intensa mentre gli angoli delle labbra si tendono in un sorriso che lascia intravedere l’ombra delle fossette sulle guance.

“Ci sto”

Questa volta la stringi la sua mano grande e calda, dalla pelle morbida e le dita appesantite dagli anelli vistosi.

Preghi che Harry non sappia cantare. Non puoi perdere.

“Cosa fai nella vita, Louis?”

“Scrivo, o meglio, ci provo, da qualche giorno mi sembra di impazzire difronte alla pagina immacolata del PC, tu invece?”

“Ultimo anno dell’accademia di canto, non ho mai abbandonato il sogno da bambino di fare la rockstar”

Harry ordina il secondo giro di alcolici, tu il terzo.

“Tocca a me”

“Buona fortuna, Harry”

La caviglia del riccio sfiora la tua per qualche attimo, non puoi sapere se è stato un gesto calcolato o fortuito, ma smetti di pensarci nel momento esatto in cui Harry prende in mano il microfono e la base di Smells like teen spirit si diffonde nel locale.

Load up on guns, bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's over-bored and self-assured
Oh no, I know a dirty word

La verità è che non solo Harry canta i Nirvana

Harry da vita ai Nirvana

Harry da vita alla musica

O forse semplicemente la vive lui

Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello

Louis quasi non respira,

seduto al tavolo, ora sulla sedia che occupava Harry per poter guardarlo mentre si esibisce

With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us
A mulatto, an albino, a mosquito, my libido
Yeah, hey

Chissà da dove, sono apparsi dei vistosi occhiali, risalenti probabilmente ad una festa per l’inizio del nuovo anno, con dei numeri glitterati che formano un 2019 sul suo viso.

I'm worse at what I do best
And for this gift I feel blessed
Our little group has always been
And always will until the end

E fanculo

Fanculo al fatto che i Nirvana li possono cantare solo i Nirvana

Anche Harry lo può fare

Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello, how low
Hello, hello, hello


Tutto attorno è silenzio assordante

e poi c’è Harry

che è suono, è musica è voce

senza mai essere rumore.

 

Quando pensi che Harry stia dando il meglio di se, lui ti sorprende facendo addirittura di meglio, per questo quando finisce la sua performance hai gli occhi lucidi e il cuore che ti esplode di gioia

Per questo e per l’ennesimo bicchiere che hai consumato.

Vedi il riccio dirigersi verso i bagni, mentre si passa una mano sulla fronte sudata, sai che presto tornerà da te, ma non puoi più aspettare, ti alzi e lo segui.

Ti fermi difronte alla porta della toilette, nel piccolo atrio rivestito di mattonelle lucide color felce, passano 58 secondi prima che il riccio apra la porta e ti veda, posato contro il muro con lo sguardo perso nel vuoto.

L’adrenalina che hai sentito quando qualche ora fa sei entrato nel locale, ora si è trasformata in un fuoco: ti avvicini ad Harry e con un gesto rapido lo spingi dalle spalle fino a che la sua schiena non combacia con il muro dietro di se.

Senza troppi preamboli gli infili la lingua in bocca, la fai scorrere sui suoi denti bianchi e lisci, assapori ogni centimetro di pelle che riesci a raggiungere, mordi le labbra carnose e ti lasci bagnare dalla sua saliva.

Prima di separarvi afferri con i denti la gomma da masticare che per tutta la sera aveva tenuto tra i denti
“Hai vinto tu, rendi giustizia anche ai Nirvana”

Lui sorride, mostrandoti le fossette

“Questo significa che dovrai tornare per altri sette giorni”

Vorresti replicare, ma torneresti ad ascoltarlo per tutta la vita, quindi ti limiti a masticare

Solo allora sembra accorgersi che gliel’hai sottratta direttamente dalla bocca.

“Non sa più di nulla, ho il vizio di masticarle per ore”

“Ti sbagli, sa di te”

Quasi non ti accorgi dei suoi movimenti, Harry ha preso nuovamente possesso della tua bocca, questa volta in modo più famelico e voglioso, con una mano ti stringe a sé mentre l’altra percorre ripetutamente la linea dei tuoi fianchi.

Nonostante l’alcol ingerito in pochi minuti diventi duro e non puoi evitare di rilasciare qualche sospiro e mugolio di piacere per le attenzioni che le sue mani stanno riservando ai tuoi fianchi e alla tua schiena.

Quando, dopo un tempo infinito riuscite a separarvi avete entrambi gli occhi lucidi di piacere e le labbra rosse e gonfie di baci.

“Vieni da me?” ti chiede

“Ho perso la scommessa, ricordi?”

“E chi ha detto che ti offrirò da bere?”

Uscite dal bagno, Harry fa un gesto di saluto in direzione di un giovane dalla pelle abbronzata e i capelli neri che risponde con un cenno della testa.

Non provi nemmeno a nascondere l’eccitazione che ti sta logorando e non appena varcate la porta del locale riprendi a baciarlo.

Dopo qualche secondo, o secolo non lo sai, si stacca con una risata “Non arriveremo mai a casa di questo passo”

Camminate per un paio di minuti, poi Harry ti fa segno di salire su un taxi posteggiato sul lato della strada, da l’indirizzo all’autista ma sei troppo concentrato a guardare le sue labbra per capire cosa abbia detto.

Siete seduti così vicini che puoi sentire il suo corpo premerti addosso e il suo profumo deciso invaderti le narici, fa passare una delle sue lunghe gambe sotto le tue mentre le sue dita affusolate scorrono delicate come una piuma sul tuo interno coscia.

Non hai mai odiato i pantaloni così tanto come in questo momento.

Lui sembra non aver perso la compostezza e l’eleganza che ti avevano attratto quando lo hai visto attraverso il vetro, seduto solitario al tavolo del pub, ma i contorni della sua erezione sono visibili attraverso il tessuto morbido dei pantaloni che indossa.

Non stacchi gli occhi da lui nemmeno per un istante, non sopporti l’idea di poter perdere un espressione del suo viso, un sorriso improvviso o un segno di cedimento all’eccitazione, così quando una decina di minuti più tardi scendete dall’auto, non hai idea di dove tu ti possa trovare.

Camminate ancora per un paio di minuti lungo una strada stretta, vi fermate difronte ad una villetta a due piani, al civico 28, con un ampio balcone e delle aiuole ben curate accanto all’ingresso.

Senza dire una parola Harry ti fa strada fino alla porta e poi all’interno, con lenti movimenti ti sfila la giacca dalle spalle e fa scorrere le dita sulla tua pelle, lasciandoti brividi lungo le braccia, ti obbliga ad indietreggiare fino a posarti conto il muro alle tue spalle, e non puoi che ringraziarlo di questo perché nel momento in cui si lascia cadere in ginocchio davanti ai tuoi piedi devi combattere contro le tue stesse gambe che sembrano non avere più la forza di reggerti.

Ti abbassa i pantaloni con estenuante delicatezza, mentre lo preghi mentalmente di prendertelo in bocca senza troppe divagazioni, probabilmente è in grado di leggerti nel pensiero perché in pochi secondi le sue labbra sono strette a circondare ciò che fino ad ora era stato rinchiuso tra la stoffa della tua biancheria.

Piagnucoli senza ritegno mentre incava le guance per darti piacere e accarezzi i suoi ricci setosi sentendoti in paradiso.

Pensi di poter scrivere un libro sul modo in cui Harry-che-canta-i-Nirvana sa succhiare i cazzi, chi lo avrebbe mai detto che questa notte avresti trovato: alcol, sesso e ispirazione.

Lo avvisi quando senti di poter venire da un momento all’altro, lui in tutta risposta solleva gli occhi nei tuoi e imprime maggiore pressione con la lingua contro la tua pelle tesa e turgida, vieni con un sospiro, mentre lui aspetta pazientemente che ogni goccia del tuo seme gli bagni le labbra e la gola.

Scivoli in ginocchio difronte a lui e circondandogli il viso con le mani lo baci dolcemente.

Vi sollevate e intrecciando le dita delle mani salite le scale fino alla camera da letto:

potresti soffermarti sui poster di band che conosci fin troppo bene appesi sulle pareti, o sulla chitarra acustica posata in un angolo sopra la sua custodia, potresti fermarti ad ammirare le fotografie che riempiono la stanza o sul foglio posato sopra la scrivania che ritrae a matita un locale che ti sembra familliare, invece ti sdrai tra le lenzuola verdi profumate di pulito, e aspetti che il riccio si spogli e si accomodi accanto a te.

Riprendi a baciarlo, prima con cautela e poi sempre più passionalmente, sentendo l’eccitazione riaccendersi dentro di te, percorri prima con le mani e poi con le labbra ogni pezzo di pelle che ti viene concessa, osservi l’inchiostro che colora il suo petto, che fino a quel momento avevi immaginato candido, tracci il disegno di ognuno di quei tatuaggi che sarebbero così volgari su chiunque ma che su di lui sono perfetti.

Quando con la mano cerchi il suo membro duro vedi le sue ultime difese crollare, gli occhi farsi languidi e i pensieri sconnettersi, Harry geme contro la tua spalla mentre lo prepari delicatamente e attentamente, non sai quanto tempo sia passato dall’ultima volta e l’ultima cosa che vuoi è fargli provare dolore.

Ti supplica, con le lacrime che gli bagnano gli angoli degli occhi, di riempirlo e tu cedi, trasportato dalla sua voce profonda e ti muovi dentro di lui in modo sempre più sconnesso e veloce.

Gemete entrambi, sommessamente, soffocando i rumori uno contro la pelle dell’altro e uno dentro la bocca dell’altro, senza mai smettere di guardarvi, aspetti che si riversi tra i vostri corpi sudati prima di lasciarti andare nuovamente al piacere distruttivo e totale dell’orgasmo.

Normalmente dopo una notte di questo tipo ti lasceresti cullare dal calore del compagno fino a cadere in un sonno profondo, normalmente ma non questa volta, non puoi permetterti di sprecare nemmeno un istante di Harry o con Harry.

Ti volti e lo scopri ancora sconquassato dal recente orgasmo, i capelli sono umidi di sudore e arricciati in ciocche disordinate, il petto arrossato dalla tua passione si alza e si abbassa velocemente nella speranza di recuperare il fiato e far tornare il cuore a battere ad un ritmo normale.

Ti abbassi e gli lasci un bacio sulla punta del naso “Andiamo a guardare le stelle?”

Non nasconde un cipiglio confuso, ma ti segue sul balcone del proprio appartamento, nudi come siete venuti al mondo, con solo il lenzuolo del suo letto a separarvi dalle mattonelle ormai fredde del pavimento.

l’assenza di grosse fonti di luci vi nasconde ad occhi indiscreti e allo stesso tempo vi regala lo spettacolo più bello della natura, un cielo stellato sotto cui specchiarsi e a cui raccontare ogni frammento delle vostre anime.

Questa volta non vi guardate, lasciate che i vostri corpi si rilassino mentre le vostre spalle si sfiorano appena conservando il ricordo del calore che vi ha arsi.

“Credi nell’amore a prima vista?”

“Non lo so”

“E nell’amore?”

“Credo di si”

“sei uno scrittore, non scrivi mai sull’amore?”

“Si, certo, ma i libri li scrivo io, decido io come devono andare le cose, lì è sempre tutto perfettamente programmato”

“Magari facciamo parte di un libro che qualcuno sta scrivendo per noi”
Cerchi la sua mano e la stringi

“Tu ci credi, vero?”

“Certo, ma tu non credevi nemmeno al fatto che potessi cantare i Nirvana, non mi fido più dei tuoi pareri”

Vi sciogliete in una risata

“Mi hai fatto ricredere, mi sono pentito di non averti dato fiducia”

Ti avvicini di più a lui e posi il capo sulla sua spalla, inizi a sentire freddo ma è un momento troppo delicato per rovinarlo con qualche stupido capriccio.

“Quante possibilità ci sono che ti faccia ricredere anche sull’amore?”

“Ho paura di illudermi e finire per restare più solo di quello che sono”

“Ci prenderemo tutto il tempo di cui avremo bisogno, ma ti prego, non cacciarmi dalla tua vita al sorgere del sole”

Ti volti a guardarlo e lui ti circonda i fianchi con le braccia muscolose

“È di questo che ti preoccupi?”

scrolla le spalle, per quanto la posizione glielo consenta, quando ti parla gli occhi sono rivolti sotto la linea del tuo mento.

“Non porto mai ragazzi a casa per fare sesso, non bacio gli sconosciuti nei bagni dei locali, non faccio mai nemmeno scommesse se è per questo, non sto dicendo che ti amo, ti conosco da una notte, solo diamoci la possibilità di conoscerci”

Gli sollevi il viso con due dita e gli lasci un bacio a fior di labbra, non c’è bisogno di parole, gli stai promettendo che domani quando si sveglierà tu sarai ancora lì, e dalla luce dei suoi occhi capisci che ti crede.

Ti riporta a letto stringendoti tra le braccia, ti sussurra nelle orecchie una melodia dolce e protetto dal calore del suo corpo sprofondi in un sonno sereno.

Quando ti svegli, quello ad essere rimasto solo nel grande letto sei tu, vieni però presto ripagato da una sostanziosa colazione cucinata dalle mani esperte di Harry e un bacio al sapore di caffè.

“C’è qualcosa che non sai fare?” chiedi mentre addenti un pancake ricoperto di sciroppo d’acero e mugugni quando il gusto dolce ti riempie la bocca.

“Non so giocare a calcio e non so scrivere un libro”

Ridi “Non so chi ti ha detto che gioco a calcio, ma posso essere io quello della coppia in grado di farlo”

Non ti sei nemmeno reso conto delle parole che hai pronunciato

Harry a differenze tua, sembra di si, considerando che in pochi secondi te lo sei ritrovato spiaccicato addosso a lasciarti baci su tutta la faccia.

“Smettila Harry non sei un cane”

Ridi, continui a ridere mentre lo guardi fare il bambino, non ridevi così da troppo tempo.

Alla fine trascorrete la giornata tra film, musica e prendendo il sole sul terrazzo che ormai è diventata la tua parte preferita della casa, dopo al letto s’intende, torni a casa giusto il tempo di farti una doccia e cambiarti prima di uscire di nuovo per andare nel pub dove canta Harry.

Sembra sorpreso di vederti entrare dalla porta, ma in un attimo afferra lo sgabello vuoto e lo posizione accanto a sé facendoti segno di avvicinarti, si esibisce con tre canzoni dei Pearl Jam e questa volta non dubiti nemmeno per un istante che Harry non sia degno di cantarli.

Fate sesso sul tuo letto sfatto, o forse era già amore, e vi svegliate abbracciati, siete costretti ad andare al bar sotto casa per la colazione perché non hai in casa nemmeno gli ingredienti per cucinare dei maledettissimi pancake.

Andate avanti così per un po’, condividendo notti e colazioni a volte sul balcone a casa di Harry, altre tra le tue coperte che profumano di tabacco.

 

Siete seduti al solito tavolino in legno rotondo nel solito pub, una birra difronte ad ognuno di voi.

“Louis”

“Dimmi Harry”

“Sono contento ti piaccia sentirmi cantare”

Scolli le spalle dando poca importanza alla cosa

“Sono obbligato”

Ci mette qualche secondo ad unire i puntini

“Lou” ti prende la mano e la lega con la sua “é trascorso più di un mese dalla nostra scommessa”

Senza che tu te ne rendessi conto, il tempo è passato, Harry ti ha fatto tornare la voglia di scrivere, il tuo frigo ora è pieno di cibi verdi e frutta, hai ricominciato ad uscire a correre la mattina e hai molti nuovi progetti che ti frullano per la testa, è da un mese ormai che ti addormenti stretto al corpo di qualcuno e finalmente puoi dire di sentirti bene.

“Harry”

“Si, Louis?”

Sollevi le vostre mani intrecciate e lasci un bacio sulle dita del riccio

“Avevi ragione anche questa volta”

Vi baciate, senza preoccuparti di tutti coloro che sono attorno a voi, vi baciate con la certezza di volerci provare insieme, vi baciate con il desiderio di poterlo fare per sempre mentre in sottofondo si diffondono dagli altoparlanti le note di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana cantati dai Nirvana, e forse preferisci la versione di Harry, ma questo non puoi dirlo ad alta voce.
 

   
 
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