The rest of our life 

Dal momento in cui aveva deciso di voler chiedere a Rebecca di sposarlo, Emil non aveva fatto altro che interrogarsi su come farle la proposta. 
Aveva preso l’anello, facendosi accompagnare da Eleanor per sceglierlo, per poi passare alcuni giorni a guardarlo nei momenti di solitudine, arrovellandosi su come chiederglielo.

A Rebecca le sorprese piacevano, e nonostante detestasse le cose eccessivamente melense sapeva che, infondo, gradiva quando faceva qualche gesto romantico per lei. Non voleva essere diabetico, ma nemmeno scontato, o esagerato. 
Sapeva che alcune persone facevano la proposta al microfono durante una partita o uno spettacolo, davanti a milioni di spettatori, ma sapeva che in quel caso Rebecca lo avrebbe rifiutato con un gigantesco due di picche. 
Come fare, dunque?

Aveva chiesto consiglio anche alla loro immancabile amica comune, ma Elly si era limitata a sorridergli e ad assicurargli che non fossero necessari gesti eclatanti, a Rebecca sarebbe andato più che bene anche se glielo avesse chiesto durante una comunissima cena. 

“Dovrebbe essere un momento speciale per voi. Qualcosa di “vostro”.”

Così aveva detto la sua ex compagna di Casa, e il danese si stava sforzando di trovare il momento giusto.
Seduto con il piccolo contenitore foderato davanti, Emil si chiese come poterla stupire facendo, al contempo, qualcosa di significativo per lei.
Poi si ricordò che, essendo mercoledì, il giorno seguente Rebecca avrebbe organizzato la loro consueta “serata film” settimanale, uno dei suoi momenti preferiti. 

Emil sorrise, chiuse la scatolina e la rimise nel cassetto della scrivania per poi sigillarla: forse era arrivato il momento di farlo e smetterla di temporeggiare. 




“Adoro questa scena.”
Il sussurro distratto di Rebecca solleticò le orecchie di Emil mentre il violinista, seduto sul divano con le lunghe gambe comodamente distese sulla penisola, seguiva il film tenendo la fidanzata tra le braccia. 

“Davvero?” Emil abbozzò un sorriso e abbassò lo sguardo su Rebecca, che si era accoccolata come sempre accanto a lui, sotto la stessa coperta, con la testa appoggiata sul suo petto. La strega annuì senza distogliere i grandi occhi da cerbiatta dallo schermo, seguendo le vicissitudini dei due protagonisti della scena in corso con un’aria sognante quasi da bambina che lo intenerì non poco.

“Sì. È una dichiarazione bellissima, una delle mie preferite.”  Rebecca accennò al ragazzo, che si stava dichiarando utilizzando solo dei cartelli davanti alla porta della sua amata, senza parlare ma mostrandole ciò che provava attraverso la parola scritta. 

“Le altre quali sono?”
“Non saprei, ce ne sono diverse.”

Rebecca si strinse nelle spalle ed Emil, dopo un attimo di esitazione, scivolò dall’abbraccio che li univa per mettersi in ginocchio davanti al divano, ritrovandosi così praticamente alla stessa altezza della fidanzata e del suo sguardo perplesso:

“Emil, cosa…”
“Posso provare ad indovinare dicendoti, al contempo, cosa provo per te. Becky, so che siamo molto diversi, ma insieme stiamo così bene e io… non voglio che finisca. Adoro vivere con te, sopportare le tue abitudini, le tue stranezze, darti fastidio per gioco, dividerci le faccende domestiche e suonare insieme, o anche ascoltare la musica e basta, stando qui senza far nulla. Adoro anche le serate banali come questa, se sono con te. 
Ho capito che quando ti rendi conto che vuoi passare il resto della tua vita con una persona, vuoi che il resto della tua vita inizi il prima possibile, perciò… vuoi passare il resto della tua vita con me, Rebecca?”

Emil esitò, così come Rebecca. Rebecca che, come pietrificata, lo guardò sbalordita prima di prendere il telecomando e azzerare il volume della televisione mentre Emil faceva comparire dal nulla quella che poteva essere solo la custodia di un piccolo gioiello e che si rivelò contenere, infatti, un anello.

“Emil, mi stai chiedendo di sposarti citando Harry Burns?”
“Forse. Non che voglia plagiare il film, sia chiaro, ma tu lo adori e…”

Emil non finì la frase, zittendosi quando Rebecca si sporse per mettergli le braccia al collo e baciarlo, facendo quasi cadere rovinosamente entrambi sul parquet del salotto.
Fortunatamente la ragazza era molto più minuta di lui e Emil la strinse senza problemi, impedendo ad entrambi di cadere prima che Rebecca, sorridendo radiosa, si staccasse dalle sue labbra annuendo convulsamente:

“Ah, quasi dimenticavo… certo che voglio passare il resto della mia vita con te, Vichingo.”
“Per fortuna… Allora vedere con te tutti quei film romantici è servito, in fin dei conti. Ero anche tentato di usare l’espediente dei cartelli del povero ragazzo di stasera.”

Emil sorrise mentre le metteva l’anello al dito, guardandola prendergli il viso con le piccole mani olivastre senza staccare gli occhi castano-verdi da quelli azzurri di lui:

“Direi che a te è andata molto meglio.”
“Beh, lei era già sposata, è ciò che succederà a chiunque dovesse innamorarsi di te d’ora in avanti.”

Emil abbozzò un sorriso e la guardò annuire prima di baciarla di nuovo, mormorandole sulle labbra che l’amava mentre le mani di Rebecca gli stringevano i capelli biondi.

Se il resto della sua vita doveva essere con lei, non vedeva l’ora che avesse inizio. 






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Angolo Autrice: 

Al secondo anniversario di The Sound of Dreams non potevo che tornare a parlare di questi due, no? 
Anche perché mi sono resa conto di non aver raccontato della loro proposta, una mancanza assolutamente imperdonabile da parte mia.
Buona serata, 
Signorina Granger