Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: torigingerfox    16/01/2019    7 recensioni
La vita di Draco Malfoy si è drasticamente complicata. Suo padre è ad Azkaban, sua madre è praticamente ostaggio del Signore Oscuro, e lui non ha idea di come sopravvivere al Sesto Anno, e alla guerra. Vorrebbe solo essere un sedicenne qualunque, che gioca a Quidditch e frequenta le lezioni. Un giorno durante Storia della Magia trova un bigliettino anonimo, una studentessa in cerca di un amico di penna. Spinto dalla curiosità, e dalla voglia di normalità...decide di rispondere. Ma chi sarà mai questa misteriosa sconosciuta?
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hermione non poteva credere alla propria sfortuna. Di tutte le persone con cui avrebbe potuto scontrarsi, Draco Malfoy era la sua ultima, ultimissima scelta.

Se Theodore Nott non si fosse presentato, la strega avrebbe probabilmente fatto qualcosa di cui avrebbe potuto pentirsi amaramente. Come far crescere un paio di orrende antenne verdi sulla pettinatissima, impeccabile testa del borioso Serpeverde.

 

Malfoy era esattamente ciò che c’era di sbagliato nella comunità magica. Ciò di cui aveva parlato al suo sconosciuto nella lettera. Una persona talmente impaurita dal diverso e da ciò che non conosceva, da odiarli a prescindere. Molte volte Hermione si era chiesta se fosse un’arma di difesa, se il biondo pensasse che attaccare fosse il modo migliore per non essere attaccato.

La strega spesso si ripeteva che crescere immerso, imbevuto e inabissato nella più becera dimostrazione di bigottismo non aveva certo permesso al mago di sviluppare sentimenti diversi dall’odio e dalla paura, ma ogni volta che, invece, si trovava a confrontarsi con Theodore non poteva fare a meno di apprezzare come lui fosse totalmente libero da preconcetti nei suoi confronti, pur essendo un Purosangue proprio come Malfoy.

Perchè Malfoy non poteva almeno tentare di estenderle la stessa cortesia che le dimostrava Theo?

Invece no, il suo atteggiamento non era mai cambiato. L’aveva sempre schernita e denigrata, il che la portava a pensare che il biondo forse credesse davvero a tutte le fandonie propinategli dal padre. Che peccato, essere così giovane, e così chiuso al cambiamento.

 

La strega continuò la scalata verso la torre di Grifondoro, mettendo da parte ogni pensiero sui Serpeverde. Quella mattina aveva lasciato l’ennesima lettera al suo amico di penna, e il cuore le batteva ancora all’impazzata al pensiero di cosa cosa aveva rivelato.

 

Si era esposta, ora era vulnerabile. Da un lato non aveva saputo resistere, e aveva messo le cose in chiaro riguardo il suo status, dall’altro aveva (in pieno stile Grifondoro) fatto un salto nel buio. E se l’interlocutore misterioso fosse stato un bigotto come Malfoy?

 

Ripensando alle lettere ricevute fino a quel momento, Hermione si disse che era impossibile. Che uno come Draco Malfoy non avrebbe mai ammesso di avere paura della guerra. Lui e i suoi non vedevano l’ora di liberarsi di tutti i Nati-Babbani, figuriamoci se avesse mai potuto augurarsi qualcosa di diverso dall’ascesa di un dittatore psicopatico come Colui Che Non Deve Essere Nominato. Hermione sospirò, rinunciando a capire cosa avesse per la testa il mago e raggiunse i suoi amici nella sala comune.

 

Quella sera, a cena, Harry e Ron non facevano altro che parlare di Quidditch, e Hermione si trovò a guardarsi intorno, annoiata a morte. Con ogni probabilità il suo interlocutore era seduto nella Sala Grande in quel momento. Il pensiero le fece salire un nodo in gola.

 

Hermione si girò verso il tavolo dei Tassorosso. Non conosceva molti studenti maschi tra il quinto e il settimo anno, e di primo acchito nessuno le dava l’idea di poter essere il suo misterioso interlocutore. Osservò quindi i suoi compagni del sesto anno. Era stata più volte compagna di banco di Justin e Ernie durante Erbologia e non le sembrava che la loro calligrafia corrispondesse a quella dello sconosciuto.

 

Hermione si girò quindi verso i Corvonero. Michael Corner, Terry Boot, Anthony Goldstein, Marcus Belby, Moral McDougal, erano alcuni degli studenti che conosceva, almeno di vista. Chiacchieravano tutti allegramente con i propri compagni di Casa, sorseggiando succo di zucca. Non li conosceva abbastanza da poterli escludere dalla lista di potenziali interlocutori, ma era quasi certa che tutti fossero abbastanza intelligenti e svegli da poter sostenere una relazione epistolare anonima. Beh, eccetto McDougal. Era un Purosangue e spesso lo vedeva chiacchierare con i Serpeverde, e in ogni caso non le sembrava affatto il tipo da rapporti epistolari misteriosi con sconosciute.

 

Dopo Corvonero non le rimaneva che perlustrare il tavolo dei Serpeverde, per quanto segretamente la ritenesse una cosa inutile.

Forse l’unico Serpeverde che avrebbe mai potuto rispondere a un biglietto anonimo era proprio Theodore Nott, che in quel momento era seduto di fianco a Malfoy, e stava ridendo di gusto a una battuta dell’amico.

Hermione, fino a quel momento, non si era mai concessa di osservare attentamente il suo compagno di Aritmanzia. Era un ragazzo alto e piuttosto magro, con i capelli mossi di un  caldo marrone scuro, e degli occhi azzurri come un lago di montagna. Ogni tanto portava gli occhiali mentre studiava in Biblioteca. Hermione decise di dare un’occhiata alla sua calligrafia il mercoledì successivo durante la lezione.

Di fianco a Theodore era seduto Blaise Zabini. Riccioli scurissimi, tagliati così corti da sembrare dipinti, occhi verde chiaro e pelle scura come il caramello. Hermione dubitava potesse essere il suo misterioso amico di penna, anche se la sua famiglia era notoriamente neutrale e non si sentiva di escluderlo a priori.

La strega depennò senza pensarci Tiger e Goyle dalla sua lista di potenziali sconosciuti. I due non sarebbero stati in grado di scrivere il proprio nome in corsivo, figuriamoci un’intera lettera anonima.

 

Hermione tornò a fissare Theodore, incrociando inavvertitamente lo sguardo con Malfoy. Il mago le lanciò uno sguardo inceneritore, e si girò a dire qualcosa a Pansy Parkinson, che rise sguaiatamente e si appoggiò alla spalla del compagno.

 

«--erra chiama Hermione?», disse Harry agitandole una mano di fronte al naso.

 

«Possibile che ogni volta che si parla di Quidditch inizi a pensare ai fatti tuoi e ci ignori completamente?», chiese Ron alzando gli occhi al cielo bonariamente.

 

«Deve avere a che fare col fatto che non capisco niente di finte, tuffi, pluffe e simili», rispose Hermione cercando di nascondere l’imbarazzo, e segretamente sollevata dal fatto che nessuno dei due l’aveva colta in flagrante, mentre guardava i Serpeverde.

 

«Pfff, Hermione!», disse Harry sorridendo. «Sappiamo entrambi che se volessi capirne non avresti la minima difficoltà a farlo. Hai sviluppato un inspiegabile rifiuto verso lo sport preferito dei maghi, tutto qui!»

 

«Penso che sia legato al fatto che ogni volta che giocate qualcuno rischia la vita.»

 

Harry e Ron la presero in giro per la sua melodrammatica visione del Quidditch, a poco dopo i tre si alzarono da tavola e tornarono nella Sala Comune.

 

La mattina seguente Hermione si svegliò di buon’ora, determinata a controllare se il suo misterioso amico le avesse risposto. Aveva lasciato il bigliettino solo la mattina prima, ma era talmente agitata da sperare di trovare una risposta nonostante fosse impossibile che avesse avuto lezione dopo di lei. Da quanto ne sapeva, nessuno frequentava Storia della Magia al venerdì pomeriggio, e i Grifondoro del Sesto Anno erano gli ultimi a sedersi tra i banchi ogni settimana.

La strega, però, non poteva fare a meno di sperare con tutta se stessa che lo sconosciuto si fosse intrufolato in classe dopo le lezioni per leggere la sua lettera, e che le avesse risposto di non preoccuparsi, che essere Purosangue era sopravvalutato, che non l’avrebbe considerata diversamente perchè lei non lo era, o addirittura che anche lui aveva antenati Babbani, o che come lei era nato da genitori Babbani.

 

Entrò nella classe di Storia della Magia con circospezione e si avvicinò al banco, tastò sotto la sedia e...nulla.

 

Non c’era nulla.

 

Il suo bigliettino era scomparso, e nessuna risposta l’aveva sostituito. Si alzò di scatto, con il cuore in gola e gli occhi lucidi. Sapeva che potevano esserci mille valide spiegazioni per l’assenza di una risposta, ma in quel momento si sentì rifiutata. Irrazionalmente, sentiva che una sua caratteristica così intrinseca, e altrettanto indipendente dalla sua volontà, come lo stato del suo sangue, era bastato a giudicarla.

 

Hermione iniziò a vagare per l’aula, e si appoggiò alla cattedra, quando la porta si aprì, facendola trasalire.

 

«Granger?? Cosa diavolo ci fai qui?»

 

Oh perfetto. Proprio quello che le serviva, un po’ di Draco Malfoy per continuare bene il suo sabato mattina.

 

«Non sono affaracci tuoi, Malfoy. Lasciami stare!»

 

Il mago la osservò attentamente, e doveva aver notato i suoi occhi lucidi, perchè con un sorrisetto beffardo le disse «Beh, che c’è, sei venuta a nasconderti? Hai scoperto che nemmeno Weasley ti vuole? Che peccato. Eppure cervellona come sei dovresti averlo capito...persino una come te merita di meglio di uno zotico del genere»

 

Hermione era troppo presa dall’angoscia e dal senso di rifiuto, e non riuscì a controllarsi. Due grossi lacrimoni le scivolarono lungo le guance. «Sei il solito stronzo incivile, Malfoy!»

 

La strega si precipitò verso la porta dell’aula, sbattendo inavvertitamente sulla spalla sinistra di uno stupitissimo Draco Malfoy (che nei loro sei anni di scuola non l’aveva mai sentita usare un linguaggio tanto colorito) e facendogli cadere penna e pergamene di mano.

 

Ben gli sta!, pensò Hermione correndo verso l’uscita.

 

Aveva bisogno di schiarirsi le idee, di prendere un po’ d’aria e stare sola. Aveva bisogno di calmarsi e trovare una spiegazione logica per il fatto che il suo amico di penna avesse letto la lettera senza lasciarle nulla in risposta.

 

Forse qualcuno l’aveva interrotto? O non aveva ancora finito di scriverle e prima o poi il tanto agognato bigliettino sarebbe comparso? Se Hermione fosse riuscita a mantenere la lucidità forse non si sarebbe fatta prendere dallo sconforto, ma la sua paura più grande, essere rifiutata per le sue radici, stava prendendo drammaticamente forma e nessun pensiero logico l’avrebbe aiutata a calmare i battiti galoppanti del suo cuore, o il respiro affannoso.

 

Come se non bastasse Malfoy l’aveva vista piangere! Entro l’ora di pranzo tutta la scuola l’avrebbe saputo, e lei avrebbe dovuto trovare una scusa da propinare a Harry e Ron sul perchè era a sola nell’aula di Storia della Magia a piangere.

Odiava mentire ai propri amici, ma non si sentiva pronta a condividere il vero motivo della sua angoscia. Sicuramente i due maghi l’avrebbero presa in giro, o addirittura avrebbero insistito che la smettesse di scambiarsi lettere anonime con uno sconosciuto, facendo la parte dei fratelli maggiori preoccupati per lei.

 

Hermione si sedette in riva al lago e appoggiò la testa tra le mani, cercando di calmare il turbine di pensieri ed emozioni che si era impadronito di lei.

Dopo più di un’ora ferma al freddo, si rassegnò al fatto che a pranzo sarebbe stata lo zimbello di tutti, e si diresse verso la Sala Grande.

 

A/N: Scusate per l’attesa! Durante le vacanze di natale sono stata via, e sono tornata operativa solo dopo il 7 gennaio. D’ora in poi i nuovi capitoli torneranno ad essere pubblicati con regolarità! Spero che vi piaccia come la storia sta prendendo forma. Il prossimo capitolo riprenderà dal nostro amato Draco, lasciato da solo a bocca aperta sulla soglia dell’aula di Storia della Magia….

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: torigingerfox