- Questa storia appartiene alla serie “Writober – RWBY’s Alternative Universe”
- Prompt: Chiave
- Personaggi: Sun Wukong/Blake Belladonna
- Io ho il mio nastro, tu hai la tua chiave
- Sun aveva deciso di diventare un militare quando sua madre era stata mangiata da un gigante.
- Non ne aveva mai fatto un mistero, e Blake di conseguenza.
- Erano sempre stati come fratelli, sempre insieme, da quando i genitori di Sun avevano adottato l’orfanella dai capelli neri e gli occhi chiari.
- E poi, suo padre se n’era andato, lasciandogli una chiave tra le mani.
- Non gli aveva mai detto di che cosa fosse, cosa significasse, cosa aprisse, ma non gli interessava.
- Poi, poco dopo, era successo quello.
- Sua madre era morta.
- Era stata mangiata dai giganti.
- Le era stata morsa via la testa, staccata di netto, e il corpo era esploso.
- Sun aveva visto tutto, era poco più che un bambino, e in quel momento specifico aveva capito che si sarebbe arruolato, mentre guardava il cadavere di di sua madre dalla spalla di un soldato che lo stava portando via.
- E Blake aveva deciso di seguirlo, per non lasciarlo solo. Lui non aveva lasciato lei nel suo momento più buio, doveva ricambiare con tutto quello che aveva.
- Per quel motivo, poco prima di arruolarsi, aveva recuperato la chiave che Sun aveva abbandonato nella propria casa.
- «Sun, sei pronto?»
- La voce di Blake lo sfiorò come una carezza, arrivando dalle sue spalle e arrivando fino alle orecchie, insinuandosi nel suo cervello come un serpente.
- Gli sembrò di sentire fresco, nonostante fosse il tramonto di una giornata assolata e stancante.
- Erano di fronte alla porta di casa propria, dove non andava da anni ormai.
- Avevano deciso che dovevano capire cosa fosse quella chiave, cosa significasse e cosa aprisse. Avrebbero iniziato dalla casa, da tutto quello che aveva una serratura.
- «Sì, adesso entriamo.»
- «Possiamo aspettare la sera, se vuoi.»
- Sun sorrise e si voltò a guardare la sua compagna d’armi e di vita. Le porse la mano e lei la strinse, piano. Ogni tocco di Blake era dolce oltre ogni limite, come una tazza di thè in una giornata fredda.
- «Possiamo aspettare sera, Blake?»
- «Te l’ho appena detto.»
- «Sì, scusami. Sei sempre così seria…» scosse la testa e virò con lo sguardo sul fiocco che la ragazza portava sulla testa. Anche ora che era una soldatessa esperta. «Non te lo togli mai quel fiocco?»
- «Me l’hai regalato tu, te lo ricordi? Non me ne separo mai. Io ho il mio fiocco, tu hai la tua chiave.» rispose lei in un sussurro pacato.
- Sun ridacchiò, la tirò in avanti e le diede un bacio sulla guancia, facendola arrossire violentemente.
- «Grazie di essere qui, Blake.»
- «Ti seguirò anche in capo al mondo, lo sai benissimo. Non fare queste scenate da ragazzino innamorato.» lo rimbeccò.
- Sun sorrise. Forse non era proprio la persona più socievole del mondo, ma era l’unica che non l’aveva mai abbandonato e l’unica che aveva sempre capito quello di cui aveva bisogno ancora prima che lo chiedesse.
- Blake era la sua ancora, il suo passato, il suo presente e il suo futuro… e adorava vederla imbronciata dopo averla infastidita.