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Autore: sasydc    24/01/2019    2 recensioni
La strinse a sé più forte che poteva, non gli importava se le faceva male. Voleva farla entrare dentro la propria anima, farle comprendere l'intensità di ciò che lo legava a lei, di ciò che sentiva e che non lo avrebbe mai abbandonato.
«Ho promesso a me stesso che non mi sarei innamorato di te ancora una volta»
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano stesi, i loro corpi nudi si toccavano e parlavano un linguaggio tutto loro che chissà se le menti avrebbero mai compreso a pieno. 

Stretti in quell'abbraccio non si riusciva a capire dov'era che finiva lui e dove iniziava lei. 

Si stava bene lì, con il calore del suo fiato sul collo, l'odore della sua pelle -e dei loro umori- ad annebbiargli i sensi, quel senso di completezza che solo lei era in grado di trasmettergli. 

La strinse a sé più forte che poteva, non gli importava se le faceva male. 

Voleva farla entrare dentro la propria anima, farle comprendere l'intensità di ciò che lo legava a lei, di ciò che sentiva e che non lo avrebbe mai abbandonato. 

«Ho promesso a me stesso che non mi sarei innamorato di te ancora una volta» le disse con una leggera risata tra i capelli, dandosi dello stupido e portandola un po' contro il suo torace. 

Solo un altro po' e sarebbe stato bene. 

Ricordava bene quel momento. 

Successe quando mise di nuovo piede al distretto dodici dopo la guerra, dopo tutto e la vide lì, proprio davanti a lui, distrutta, sporca e disordinata.

Ma era lei.

La sua Katniss.

Si disse che non avrebbe fatto gli stessi errori del vecchio Peeta, no. Non sarebbe ricapitolato in quell'odioso circolo vizioso. 

Conoscenti, vicini, amici... se lo sarebbe fatto bastare.

E invece eccolo lì, con il corpo ancora scosso e sudato dall'ennesimo orgasmo e la stringeva come se da quell'abbraccio dipendesse la sua stessa vita.

«Però ricordi quando Haymitch rovesciò un'intera tazza di caffè sui suoi pantaloni nuovi per rincorrere un'oca? Hai riso così tanto da tenerti la pancia con le mani. Sembravi spensierata» sussurrò, sorridendo contro i capelli di lei che continuavano a solleticargli il naso, ma gli non importava affatto. 

Ecco, ancora un altro po' vicina e sarebbe stato l'ideale.

«Lo ero» rispose lei con un filo di voce che gli fece vibrare l'anima. Sarebbe stata la sua condanna, quella donna. 

«All'improvviso hai girato la testa verso di me, mi hai cercato... avevi ancora gli occhi lucidi e le labbra curvate verso l'alto» disse e la sentì muoversi contro il suo petto e le sue gambe. 

Avvertiva chiaramente le sue dita accarezzargli i glutei e lei non poteva minimamente immaginare l'effetto che quel semplice gesto sortiva sul suo corpo e sul suo desiderio. Non ne avrebbe mai avuto abbastanza. La sentì gemere lievemente quando le morse delicato la pelle diafana alla base del collo.

Solo un altro po'...

«È stato in quel momento che ho capito di essere spacciato. Quando mi hai sorriso e mi hai guardato come se fossi la persona più importante del mondo. Poi sei arrossita, hai abbassato lo sguardo e hai portato una ciocca di capelli dietro l'orecchio, imbarazzata, come se ti avessi scoperto a fare chissà cosa» aggiunse, sfiorando con la punta delle dita l'intera schiena nuda della ragazza. 

Avvertiva la sua pelle d'oca contro i propri polpastrelli, ma era certo che a causarla non era il freddo. 

Era lui.

«In quel momento ho capito che non posso fare a meno di amarti. Che posso lottare con tutte le mie forze, ne uscirò sempre sconfitto» soffiò delicato al suo orecchio e finalmente la sentì sorridere contro il suo collo. 

Timida e riservata, come sempre.

«Ti amo anch'io» disse Katniss e a lui sembrò di rinascere, ancora e ancora, ripetutamente. 

Non gliel'aveva mai detto esplicitamente in tutti quegli anni. 

Gli aveva fatto il regalo migliore della sua vita.

La strinse ancora più a sé. 

Ecco, ora era perfetto.

   
 
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