Capitolo 40
Killian, Emma e Regina percorsero la lunga scala che
conduceva ai sotterranei.
Il pirata apriva la fila per fare luce, tenendo
la torcia precedentemente presa, ma dovette
fermarsi ad un certo punto. La scala finiva con un muro e bisognava svoltare
a sinistra per continuare, cosa che permise loro di dare un’occhiata prima di
uscire allo scoperto.
Nella stanza che raggiunsero c’era luce
elettrica e per questo motivo, sentendo delle voci, Killian
provvide a spegnere la torcia, per non far capire che degli intrusi si erano intrufolati nel covo
segreto del suo alter ego.
La stanza non era molto grande. Poteva essere pressochè grande quanto il salone di casa Swna Jones, solo che era tutto nero, come il resto della casa. Vi erano
anche qui poche cose, un misero letto e poche cose necessarie per far vivere
una persona. Non vi volle molto ai tre a capire che quella stanza segregata
nelle profondità del castello, sarebbe stata la stanza di Alice.
Potevano vedere chiaramente Killian
di spalle e Alice con le spalle al muro che cercava di farsi sempre più
piccola.
“Allora mocciosa, hai ancora intenzione di
continuare a lungo con questi capricci? Cosa credi che mi possa commuovere e
farti tante coccole come farebbe il tuo stupido paparino? Qui hai solo due scelte.
O mi obbedisci o passerai la tua intera vita qui dentro finchè
non ti deciderai a darmi retta!”
“Io non voglio diventare cattiva! Voglio la mia
mamma e il mio papà!” disse la bambina spaventata, ma determinata allo stesso
tempo.
Il Dark Killian si
spazientì e alzò il braccio per colpira, ma Killian gli fu subito addosso per fermare il suo gesto che
avrebbe ferito una delle persone che amava di più al mondo e lui non poteva
permetterlo.
“Papà!” urla la piccola Alice “Mamma!” disse
poi vedendo Emma correrle incontro e abbracciarla.
“Stai bene amore?” chiese la donna.
“Ho avuto tanta paura! Non mi piace questo papà
e nemmeno l’altra mamma. Voglio tornare a casa!” disse la piccola stringendo di
più la presa al collo della madre.
“Adesso sei al sicuro!” disse Emma poggiandola
giù.
“Ne sei proprio sicura?” chiese dark Killian, che nel momento in cui Emma si era distratta con
la piccola Alice, aveva approfittato per catturare Regina e Killian
per i suoi scopi. I due erano intrappolati in due bolle fluttuanti e per quanto
potessero urlare, niente poteva essere avvertito dall’orecchio umano. In più
all’interno della bolla era evidente che della magia oscura stava volteggiando
intorno a loro che essi lottavano con tutti sé stessi per non essere
sopraffatti dalla magia e rimanere svegli. A Regina sembrò di rivivere il
momento in cui anni addietro, l’oscurità aveva provato a prendere possesso del
suo corpo, prima che Emma venisse in suo soccorso.
“Davvero pensavate di venire qua senza poteri e affrontarmi? Cos’è? Desiderio
di morte?”
Emma si alzò in piedi arrabbiata e spinse Alice
dietro di sé “No, desiderio di proteggere le persone che ami, cosa che tu non
sai cosa significa!” disse, per poi
stendere la mano e usare la sua magia, ma niente accadde.
Dark Killian scoppiò
a ridere, mentre Emma si prese il polso e guardò la sua mano tremare.
“vedo che la tua paura nell’uso della magia non
è ancora scomparso, ma se ti può far stare meglio, anche se fossi stata in
grado di usare la magia, qui non avrebbe funzionato. Siete spacciati. Alice
sarà mia è sarà la prossima regina di questo mondo una volta eliminata l’altra
Emma e io avrò pieno controllo di questo regno e chissà…magari anche di altri!”
“E tu pensi di poter fare il lavaggio al cervello a mia figlia? È
stata cresciuta con dei valori che non sono i tuoi!” disse sicura di sé Emma e
ora lascia andare Killian e Regina.
“Mia cara salvatrice. Ha solo 6 anni. Ho tutto
il tempo di crescerla con dei cattivi principi
e cancellare dal suo cuore tutte le cose mielose che le avete insegnato.
Emma sentì la bambina stringere la presa sulla
sua maglia.
“Dovrai passare sul mio cadavere e non importa
cosa farai, io ti sconfiggerò!”
Disse Emma determinata.
“Voglio proprio vedere come farai!” Disse Killian prima di scoppiare a ridere, ma presto la sua
risata gli morì in gola. Si sentì ad un
tratto debole e un forte dolore gli attraversò tutto il colpo, partendo dal suo
stomaco. Non volendo rilasciò la magia che teneva prigionieri Killian e Regina e si guardò l’addome. Una spada spuntava
fuori da diversi centimetri e la riconobbe al volo. “Excalibur!” disse
sorpreso, prima di voltarsi e guardare chi aveva osato attaccarlo alle spalle. “Tu, avevi detto che
Excalibur non era disponibile in questo regno!”
“Non era disponibile per te!” disse la dark
Emma, spingendo ulteriormente la spada nelle sue carni “Sapevo del tuo piano
per farmi fuori. Pensavi veramente che mi sarei fatta eliminare da te come se niente fossi? Ho cercato in tutti i
modi di farti accorgere di me, ma niente, mi hai sempre trattato come
spazzatura ed Emma ha ragione. Non ne vale la pena. Mi odiano tutti e allora perché provare a
piacere. Meglio seguire il percorso dell’odio e smetterla di rimanere delusi in
continuazione e detto questo. Ti dico addio!”
“No, ferma possiamo trovare un accordo e…”
cominciò a dire Dark Killian, ma la dark Emma, con
estrema velocità estrasse la spada dal suo addome, per pugnalarlo direttamente
al cuore.
Tutti erano rimasti scioccati nel vedere come la situazione si era capovolta. Erano
convinti che fosse il dark Killian da temere, come
era successo nella realtà, ma quella Emma li aveva sorpresi e tutti volevano
capire il perché.
“Cosa diavolo c’è nella mente di vostra
figlia?” chiese Regina sconvolta da quanto aveva visto. “Come la mente di una
bambina può architettare tutto questo?”
Killian si rimise in piedi e prese posto davanti Emma
e Alice per proteggerle.
Regina fece lo stesso, ma non aveva la più
pallida idea di come uscire da quella situazione.
La dark Emma scoppiò a ridere e disse “non
avete idea di come di si sente bene. Libera da tutti gli obblighi e dolore che
l’amore può portare!”.
La donna fece diversi passi avanti e Killian istintivamente spinse tutti indietro “Ora hai avuto
la tua vendetta verso di me o meglio dell’altro me, hai ottenuto quello che
vuoi, quindi lasciaci andare!” disse Killian.
“Uhm…quanto mi dispiace, ma…in effetti non mi
dispiace affatto. No. Non ho nessuna intenzione di liberarvi. Volevo eliminare Killian da tempo. Ma non riuscivo ad avvicinarmi mai senza
che lui mi sentisse. Voi siete stati perfetti nel distrarlo e permettermi di
pugnalarlo alla schiena, ma su una cosa aveva ragione!” disse la dark Emma,
spostando lo sguardo sulla bambina “Vostra figlia è preziosa per noi e non
posso lasciarmela sfuggire. Con la sua mente da bambina in costante evoluzione,
potrebbe cambiare questo mondo in qualsiasi istante e non posso permetterlo. Ma
non preoccupatevi. Avrò grande cura di lei, dopo avervi eliminato!” disse lanciandò verso di
loro un raggio di magia, che Emma sapeva avrebbe eliminato loro all’istante.
Erano i suoi poteri che stava usando e sapeva che non avevano scampo, ma senza
nemmeno rendersene conto, lei rispose con la stessa arma.
Due raggi di magia, nera e bianca si
scontrarono e Killian afferrò immediatamente Alice in
braccio per allontanarla dalla battaglia quanto più poteva, essendo in una
stanza non di grandi dimensioni. Regina disse loro che sarebbero stati più al
sicuro sulle scale dove il muro poteva proteggerli da residui di magia che
venivano scaraventati durante la lotta tra le due donne.
Alice stringeva forte suo padre per paura e la
testa era poggiata sul suo petto, non volendo vedere la battaglia che si stava
svolgendo tra sua madre e la dark Emma. Aveva paura che quella situazione
sarebbe finita in tragedia e sapeva che se fosse successo sarebbe stata solo
colpa sua.
Killian cercava di rassicurarla, ma cercava di seguire
la battaglia che vi era tra le due Emma. Questa volta non poteva dire chi fosse
in vantaggio, come era capitato con il combattimento di spade e sapeva la
ragione. Alice conosceva i poteri di sua madre, quindi a cuor di logica, le due
donne avevano la stessa potenza. Qui non sarebbe stato come sempre, cioè il
bene che vince contro il male, non essendo la Dark Emma, la vera Emma oscura.
La bambina si immaginava semplicemente sua madre con il look oscuro che aveva
visto nel libro e cattiva, non conosceva veramente i punti deboli dell’essere
cattivo. Quindi era semplicemente una lotta tra due Emma alla stessa potenza e
lo si poteva dire dal fatto che usavano le stesse tecniche e la stessa potenza
nel medesimo istante. Sembravano una mente sola e nemmeno la resistenza avrebbe
fatto la differenza.
Poi uno scoppio fece tremare il castello e
qualche pietrolina cominciò a cadere giù dal soffitto.
Le due Emma si erano fermate per studiarsi, ma
era chiaro che entrambe cominciarono a sentire la fatica dell’utilizzo della
magia.
La dark Emma sorrise “Devo ammettere che la me
stessa di un altro mondo è davvero forte ed è davvero divertente combattere
contro di te, ma non ti dispiacerà se chiudiamo in fretta!” disse, per poi
lanciare sfere di energa che Emma riuscì a parare e a
schivare con agilità. La salvatrice rispose al fuoco e la dark Emma si difese
esattamente come aveva appena fatto Emma.
“Dobbiamo fare qualcosa. Di questo passo
nessuna delle due vincerà. Smetteranno quando non avranno nemmeno più un
briciolo di energia in corpo!” disse Regina preoccupata.
Killian lo sapeva, ma non aveva idea di come aiutare
sua moglie. Era il mondo di sua figlia, non poteva controllarlo. Killian fissò la sua bambina e pensò alla frase che Emma
disse prima di entrare nel castello. La chiave è Alice.
Pensò a cosa volesse dire quella frase , finchè non comprese.
“Ma certo!” disse Killian
con un sorriso, sorprendendo Regina “La soluzione è sotto i nostri occhi!”