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Autore: ballerina 89    01/02/2019    3 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN.
Finite le festività natalizie e superato l'ennesimo viaggio nel tempo, io e mia moglie tornammo ad occuparci della situazione di Chloe: sia di quella fisica che di quella psicologica. Avendo affrontato un viaggio temporale e essendo stata a contatto con persone che per quanto di famiglia erano comunque dei perfetti estranei a livello di informazioni sanitarie, decidemmo di anticipare la visita fissata per il 15 Gennaio al 10 sperando che la piccola Chloe potesse finalmente essere considerata a tutti gli effetti guarita e fuori periocolo. Forse sarebbe stato meglio aspettare qualche giorno in più per ottenere un resultato del tutto positivo ma Emma aveva insistito per paura che la piccola potesse aver preso qualche infezione durante quel viaggio. 
Andammo a svegliarla molto presto quella mattina e dopo le consuete coccole per evitare che si stranisse, Emma le fece fare colazione e la vestì. Eravamo pronti ad andare.
Raggiungemmo l'ospedale dove era in cura da ormai da otto mesi e aspettammo il nostro turno. Qualche minuto prima di entrare in sala visite Emma venne convocata da un'infermiera per firmare dei documenti riguardanti nostra figlia quindi toccò a me accompagnare la piccolina dentro quando il medico ci annunciò. Sembrava tranquilla, come sempre del resto. Si era sempre fatta visitare senza troppi convenevoli e quindi ero tranquillo anche io. Purtroppo però quel giorno la piccolina cambiò atteggiamento e proprio mentre la presi in braccio per stenderla sul lettino visite ecco che iniziò a fare il diavolo a quattro piangendo e gridando che voleva la sua mamma li con lei.
- Amore, la mamma è qui fuori, arriverà presto ok? Tranquilla. - le dissi dolcemente cercando di tenerla ferma per paura che cadesse dal lettino.
- Boglio andare da mamyyyyy. No boglio tare qui. Pottami bia!!!!!
- Dobbiamo prima fare la visita tesoro... poi torneremo a casa! 
- No... ola! - non c'era verso di tenerla buona. Non sapevo davvero cosa fare, ero completamente impreparato a tutto quello. 
- Provo io se non le dispiace - disse il medico facendosi avanti. Non ero riuscito io a calmarla che ero suo padre come pensava di poterci riuscire lui che per lei era comunque un mezzo estraneo? - Chloe ti ricordi di me vero? Sono il tuo dottore, quello simpatico. Sono quello che ti ha fatto giocare con il cagnolino per aiutarti a guarire. 
- Lo to chi tei! No tono tupida. - rispose acida.
- Piano con le parole Chloe ne abbiamo già parlato. Quella parolina devi eliminarla dal tuo vocabolario hai capito? - l'ammonii - chiedi scusa al dottore.
- No! Boglio andale via! No boglio tale qui e boglio mammaaaaaaaaaaaaa! 
- Aspetteremo la tua mamma per la visita te lo prometto ma almeno posso pesarti e vedere di quanto sei cresciuta in questo ultimo periodo?
- No! Tu cattivo! 
- Ma come, ti stavo simpatico un tempo... Dai, non fare la timida, vieni con me. - riuscì a prenderla in braccio per portarla sulla bilancia ma quello che ottenne fu un isterismo in piena regola. Pianse talmente forte che neanche due minuti dopo Emma era già li! 
- Che diavolo succede! - esclamó spaventata per quel pianto e con il fiatone visto che molto probabilmente aveva corso per raggiungerci - Chloe tesoro che succede? - la bambina in un momento di esitazione del medico sfuggi al sua presa e corse da Emma.
- Andiamo bia mamy! Io no boglio tale qui! - capì al volo il motivo di quel pianto: capricci, solo stupidi capricci. 
- Lo sai perché siamo qui tesoro, ne abbiamo parlato ieri sera. Cosa c'è che ti spaventa è ? Sei sempre venuta con il sorriso da questo dottore, cosa sono tutti questi lacrimoni oggi? 
- Ho... ho Paula! 
- Paura? E di cosa? Non ti fa nulla, ti guarda solamente. 
- Di quel coso! - indicò la bilancia.
- Hai paura di quella? - annuì - Ma non fa nulla, devi solo salirci sopra e giocare alla bella statuina. Starò vicino a te per tutto il tempo ok? 
- NO! 
- Chloe, il dottore deve visitare anche altri bambini oltre a te, non possiamo fargli perdere tutto questo tempo. 
- Andiamo bia allola. - rispose con fare ovvio tentando di raggiungere la porta. 
- Mi sto arrabbiando principessa. - le disse Emma prendendole la manina - Forza, andiamo a pesarci. 
- No no no! - ricomincio a piangere e a quello aggiunse anche un'ulteriore serie di capricci. - boglio il ciuccio! - esclamò singhiozzando. 
- Vuoi cosa? - chiese Emma sorpresa da tale richiesta. 
- Il ciuccio! 
- Chloe non non prendi il ciuccio da anni ormai. 
- TIIII! LO BOGLIO, LO BOGIOOOOOOOOOO! 
- Eiii calmati signorina! Anche se volessi dartelo non potrei, non ce l'ho! Ma chissá, magari se farai la brava e ti farai visitare... 
- Nella bolsa. È nella bolsa! - disse e corse a prendere la borsa di Emma per frugare al suo interno. Ne tirò fuori un ciuccio bianco e azzurro. Lo conoscevo benissimo, era di suo fratello, deve averglielo di sicuro rubato. 
- E questo? - le domandò Emma non appena la piccola, vittoriosa, glielo mostrò 
- Miooo! 
- No, non è tuo! 
- Ti mio! - era inutile girarci intorno e quello di sicuro non era neanche il luogo più adatto per farlo. Lasciammo che la piccola tenesse il ciuccio di suo fratello e improvvisamente si calmò. Ne approfittammo per farla visitare e anche se qualche altro piantarello, per via delle analisi e della puntura che le fece ci fu, per il resto la visita andò bene. Risultato? Le difese immunitarie di Chloe avevano superato di gran lunga la soglia minima e poteva essere finalmente considerata guarita a tutti gli effetti. Tirammo tutti un sospiro di sollievo, finalmente l'incubo era finito e avremmo finalmente potuto tornare a condurre una vita normale. 
- Quindi mi sta dicendo che non siamo più vincolati... - chiese ulteriore conferma Emma. 
- Diciamo di sì, ma visto che ormai siamo quasi a metà gennaio opterei per finire il mese e poi riprendere a pieno la vostra vita. Questo non implica però la reclusione completa, sarei veramente crudele se lo proponessi. La bambina potrà ricevere visite senza dover necessariamente aspettare una settimana tra una e l'altra. Partirei con gli adulti per il momento, i vostri parenti per essere specifici, poi se come presumo non ci saranno ricadute proseguirei a fine mese con i suoi amichetti e con l'ingresso all'asilo. 
- Ai sentito amore? È tutto finito, tra pochi giorni potrai tornare a scuola a giocare con i tuoi amichetti. Sei contenta? - le dissi. 
- Io... boglio tocale al pacco tocchi pelò. - rispose ignorando la mia domanda 
- Tra qualche giorno ti prometto che ti ci porterò ok? - lo sguardo della piccola si intristì di nuovo, avrei voluto consolarla ma il suo medico mi anticipò.
- Non servirà attendere molto. Se mi prometti che per i prossimi venti giorni non farai capricci per il voler giocare fuori, potrei anche darti come ricompensa per essere stata brava il permesso di giocare al parco proprio questo pomeriggio! 
- Dabbelo? Potlò giocale con i bimbi?
- Si! Però devi promettermi che poi fino a fine gennaio sarai una brava bambina. 
- Ti lo plometto ! Mamy andiamo al pacco? 
- Se il dottore ha detto di sì non vedo perché non dovremmo. 
- EBBIBAAAAA! - gridò tutta felice.
- Grazie dottore, grazie davvero per tutto. Ha salvato la vita di nostra figlia, non smetteremo mai di esserle riconoscente. 
- Ho fatto semplicemente il mio dovere. - sorrise - Cosa dire signori Jones: È stato un vero piacere conoscervi ma spero vivamente di non rivedervi più da queste parti! - lo speravamo tutti. Uscimmo finalmente dall'ospedale e ci mettemmo in marcia per tornare a casa. Mia moglie non parlò per tutto il viaggio, era intenta a scrivere al cellulare, Chloe al contrario era logorroica e non fece altro per ben due ore che gioire  di poter finalmente andare al parco giochi. Pensate che la cosa finì non appena tornammo a casa? Assolutamente no! Li iniziò la parte peggiore ovvero quella di convincerla a mettersi a tavola e mangiare. Non voleva saperne, le si era praticamente incantato il disco. Esisteva solamente la parola parco giochi nel suo vocabolario. 
- Boglio andale ola! 
- Ora devi mangiare! - le dissi io. - Andremo oggi pomeriggio. 
- NO NO NO! Boglio andale ola! 
- Ora non si può Chloe e se continui così non ti ci porto neanche questo pomeriggio. - non lo avessi mai detto. La mia piccola principessa si teasformò completamente lasciando spazio a una bimba che non avevo mai visto. 
- TU TEI CATTIBO! Hanno lagione gli altri! Tu pilata cattivo. Pia pinta di essele buono. A me no vuoi bene e... e io no boglio bene a teeeeeeee! - scappò dalla cucina e corse in camera sua. La raggiunse Emma ma quando tornò al piano di sotto la piccola non era con lei. Mi disse che aveva continuato a inveire contro tutti, lei compresa,  e che si era messa sotto le coperte girarata verso il muro come a far finta che non ci fosse nessuno in stanza con lei. 
- Stiamo superando ogni limite tesoro non so se te ne rendi conto. Non era così e non voglio che lo diventi. Ogni giorno è sempre peggio. Sarà una fase, sarà quello che vuoi ma questa storia deve finire. Dove'è la bambina angelica e sorridente che abbiamo messo al mondo 4 anni fa? 
- È scomparsa esattamente un anno e qualche mese fa quando le abbiamo annunciato l'arrivo del bambini numero 4. Facci caso è così capricciosa da allora. 
- Dobbiamo fare qualcosa però! Ormai Liam ha quasi un anno, non può continuare ad essere gelosa di lui. Fosse una gelosia leggera pure pure ma qui la cosa si sta ripercuotendo anche su altri fattori...
- Lo so, ho pensato infatti di parlarne con Hopper. Pensavo di farle riprendere le sedute che siamo stati costretti ad interrompere per via della sua malattia. La stava aiutano ricordi? Qualche progresso lo aveva fatto. 
- Credo sia la soluzione migliore, ora vado di sopra a parlarle, se vuole andare al parco dovrà prima mangiare. Non pensasse di aver vinto! 
- Killian tesoro, aspetta un secondo per favore. - mi voltai verso di lei- Ecco... potrei non essere d'accordo. - sospirò - Vedi... non voglio che si stranisca ulteriormente e se andrai su sai anche tu che succederà questo. 
- Cosa proponi di fare allora? 
- Beh... pensavo di far mangiare Liam, chiamare mamma per controllarlo e portare Leila e Chloe al parco.
- Quindi vorresti dargliela vinta anche questa volta. 
- E la sua prima giornata al parco dopo otto mesi Killian... come possiamo non concedergliela? 
Sbuffai. - Credo che con Hopper non dovrebbe parlarci solo Chloe ma anche tu! 
- Io?
- Si tu! Forse non te ne rendi neanche conto, ma se non la smetterai di dargliele tutte vinte quella bambina si trasformerà in una viziata di prima categoria! 
- Ah la pensi così? È colpa mia adesso? 
- Si lamenta che non vuole mangiare da sola e tu l'aiuti, non vuole che tu faccia il bagnetto al suo fratellino perché altrimenti stai sola con lui e allora tu glielo fai contemporaneamente, non vuole dormire nel suo letto e la porti in camera da noi...
- la storia del dormire è differente e lo sai anche tu... - si riferiva al fatto che la piccola ogni tanto, ma sempre più frequentemente, faceva pipì a letto.
- Beh le altre cose sono esatte però... secondo me dovresti....
- Stop! Non aggiungere alto va bene così! La colpa è mia! scusami Killian, scusami veramente tanto se sto cercando di mettere mano al casino che tu hai combinato! - non voleva essere una critica la mia ma dal modo in cui mi rispose capii che lei l'aveva presa come tale. 
- Io? E cosa avrei fatto io? - non capivo. 
- ti sei divertito a mettermi incinta Killian ecco cosa hai fatto. E forse lo hai fatto di nuovo! Prova a salvarla tu la situazione con Chloe se questo dovrebbe risultare vero! Vediamo se sarai più bravo di me. 
- Emma...
- Zitto! non voglio sentire altro. - si allontanò anche lei. Bene, due delle donne della mia vita erano arrabbiate con me! Wow... Un vero record. 
 
POV EMMA 
Andai via senza lasciarlo replicare e corsi a rifugiarmi in bagno. Piansi... mi aveva ferito, involontariamente, ma lo aveva fatto. Ho passato otto mesi d'inferno, cinque con la probabilità che al minimo errore avrei perso per sempre mia figlia. Sono stata 24h su 24 con lei, ho rinunciato al lavoro, alle amiche... ho rinunciato a tutto per il bene della mia piccina e ho fatto di tutto per non farle sentire il peso di quella assurda reclusione. È vero, l'ho viziata un po' ma oltre alla sua salute c'era anche un altro piccolo dettaglio: Liam. L'arrivo in casa da parte del piccolo e stata un trauma per Chloe, si è sentita in qualche modo abbandonata e come potevo in una situazione come quella che stava vivendo lasciar correre? 
Non credo di essermi comportata così male, chiunque al mio posto lo avrebbe fatto ma a quanto pare Killian non la pensa così, anzi me ne fa addirittura una colpa. Certo anche io ho esagerato a dirgli che se non mi avesse messo incinta questo non sarebbe successo. Lo abbiamo voluto entrambi Liam e anche se inizialmente pensavo fosse ancora troppo presto per Chloe avere un fratellino non posso di certo negare di avergli dato il via libera per metterlo in cantiere. Non lo so perché sono scattata in quel modo... forse ci sono semplicemente rimasta male, forse inconsciamente so che ha ragione e mi sono messa sulla difensiva oppure sono gli ormoni e questo significa che la gelosia di Chloe sta per raddoppiare. Non volevo neanche pensarci... non volevo pensare a nulla di tutto ciò a dire la verità, così decisi di andare dalle bambine per dire loro che saremmo andare subito al parco. Le aiutai a vestirsi, preparai le loro cose dopodiché scendemmo al piano di sotto pronte ad uscire. Incontrammo Killian, era esattamente dove lo avevo lasciato poco prima. 
- le mie donne! - disse facendo finta che nulla fosse successo per non allarmare le bambine. - Dove andare così minacciose? - scherzò, ma ne io e ne Chloe rispondemmo, lo fece sua figlia Leila. 
- Andiamo al parco con mamma! - disse felice.
- Al parco Emma? - mi guardò. 
- Sapevi che saremmo andati. - risposi fredda.
- Non pensavo nell'immediato però. Ehm... bimbe cominciate a salire in macchina ok? Leila controlla che tua sorella si sieda sul suo sedile e sia ben allacciata. 
- Ok papà! - aspettò che si allontanassero per parlarni - Non potevi avvisarmi? Non sono ancora pronto e tua madre non è ancora arrivata, dammi dieci minuti ok? 
- Killian no! Voglio andarci da sola! 
- da sola? Ma cosa.... che c'è, sei ancora arrabbiata per me? Guarda che se è per prima io non volevo dire...
- Lo hai fatto invece. La prossima volta pensa bene a quello che dici, le parole possono fare male. Sopratutto quelle della persona che ami. 
- Scusami tesoro ok? ho sbagliato... io volevo solo farti capire che se continuerai a ....
- Ancora???? Ti ho detto che non ho tempo da perdere, è la giornata di Chloe questa, non voglio di certo rovinarla per i nostri battibecchi. 
- Mi sarebbe piaciuto accompagnarvi quindi se ti va di aspett...
- No, non mi va. - per la seconda volta nella giornata lo lasciai lì senza poter replicare. Forse sarò stata crudele ma lui anche lo è stato. Che sia ben chiaro, non avevo intenzione di cacciarlo dal parco semmai ci avrebbe raggiunto, aveva diritto quanto me di vedere sua figlia finalmente felice, ma di sicuro non volevo venisse insieme a noi. 
Cercai di non pensarci e raggiunsi il tanto atteso parco giochi, nonostante fossero le tre del pomeriggio non eravamo soli, oltre a noi c'erano altri bambini che non conoscevo e in più cinque amichette dell'asilo di Chloe. Avevo detto che l'avrei portata qui e loro per farle una sorpresa avevano deciso di raggiungerci. 
- Mamma mamma ci tono le mie amichette! 
- Lo vedo amore, che cosa stai aspettando, va a divertirti.
- Tu no bai bia velo? - chiese preoccupata. 
- No, certo che no! sarò qui su questa panchina a guaedavi. Va anche tu Leila! Divertitevi. 
Corsero a giocare: Per Leila era un'abitudine, o Killian o Regina o i miei la portavano li quasi una volta a settimana, per lei non era di certo una novità. Per Chloe si, non veniva qui da più di otto mesi e dal suo sguardo potevo vedere che era incredula e mi entusiasta che finalmente potesse esseri li a giocare come tutti i bambini. Passò da un gioco ad un'altro senza sosta cercava di godersi tutto il più possibile ma non era più abituata a tutto quel corri corri e infatti non appena un'oretta dopo lei e le sue amichette vennero da noi mamme per la merenda la mia piccolina si addormentò in braccio a me sfinita e con tanto di dolcetto ancora tra le mani.
Era davvero sfinita povera piccola, neanche le urla gioiose dei bimbi del parco la fecero svegliare così decisi di interrompere li quel pomeriggio e tornare a casa per permetterle di riposare meglio. Killian non era in casa quando rientrammo ma a differenza sua c'era Liam. A fargli da babysitter non c'era mia madre come mi aspettavo ma bensì Regina, la quale non mi diede neanche il tempo di portare Chloe nella sua stanza che mi raggiunse e disse:
- Per cosa avete litigato questa volta? 
- Non ho litigato proprio con nessuno io. - tagliai a corto, non avevo assolutamente voglia di parlarne. 
- Dalla tua faccia chiaramente infuriata e dalla sua da cane bastonato direi proprio di sì invece... allora? Dai Emma, lo sai che a me puoi dire tutto. Non uscirà da qui te lo prometto. - era inutile ignorarla, non si sarebbe fermata con le domande fin quando non le avessi raccontato tutto. 
- Ha fatto l'unica cosa che non doveva fare... - confessai - mi ha criticata come madre. 
Mi rise in faccia. - Ma che diavolo dici... per Killian tu sei una mamma perfetta, guai a chi si azzarda a dire il contrario, non lo farebbe mai! 
- Lo ha fatto invece fidati e la cosa mi ha ferito molto. Non nego che ho esagerato anche io con le parole, ma ero offesa. - gli spiegai in grandi linee la discussione avvenuta quel pomeriggio. Le raccontai tutto: sia la versione di Killian sia la mia. Le confessai anche che forse c'era la possibilità di un quinto figlio. Sbiancò non appena glielo comunicai ma si riprese subito e cercando di non calcolare l'ultima parte del mio discorso, convinta che mi avrebbe provocato altri squilibri, provò a dire la sua:
- Io credo che siate entrambi molto stressati per via di tutto quello che avete vissuto con la piccolina e che state ancora vivendo. Lui forse voleva solamente dirti che forse assecondarla sempre in tutto e per tutto non è poi un buon modo per aiutarla... credo il suo fosse più un consiglio che una critica. 
- Quindi ho sbagliato io! come sempre no? 
- Emma...
- Tze... non ci posso credere che stai dando ragione a lui! 
- Non ho detto che hai sbagliato e non ho detto che lui ha ragione. Se per le sue parole ti sei sentita offesa è giusto che tu ti sia fatta valere e abbia detto quello che pensavi, solo pensa anche che magari il suo scopo non era quello di offenderti. Pensaci, stiamo parlando di Killian, tuo marito, colui che ti metterebbe su un piedistallo se potesse, ci metto entrambe le mani sul fuoco: lui non ti offenderebbe mai. 
- Regina ha ragione - ed eccolo rientrare in Casa proprio nel momento meno opportuno - Ho sbagliato con le parole amore, ma ero arrabbiato per via del comportamento di Chloe. Quello doveva semplicemente essere un consiglio e invece si è rivelata come una critica alle tue orecchie. Non mi permetterei mai di accusarti amore mio: abbiamo quattro figli meravigliosi e il merito di tanta meravigliosità è gran parte tuo che hai saputo tirarli su come pochi ci riuscirebbero. Hai un piccolo problemino nell'assecondare la nostra secondogenita, questo non puoi negarlo, ma da questo a criticarti di essere una cattiva madre c'è ne passa di strada. - mi sorrise - Hai capito adesso? Possiamo fare pace? Ti prego, lo sai che odio discutere con te. - scoppiai improvvisamente in lacrime e questa volta non riuscii a rifugiarmi da qualche parte, lo feci davanti a loro. Mi sentivo in colpa... Non solo lo avevo accusato prematuramente senza sentire le motivazioni di tali parole, ma gli avevo anche impedito di vedere sua figlia gioire dopo otto mesi di reclusione. Forse alla fine non avrebbe avuto poi tanto torto a considerarmi una pessima madre. Lo vidi allargare le braccia per stringermi a se ma mi scansai, non meritavo il suo abbraccio...
- Che c'è non mi credi ancora? - era dispiaciuto per via di quel rifiuto potevo chiaramente leggerglielo nello sguardo. 
- È che... ho sbagliato. È vero ero arrabbiata e delusa ma questo non giustifica: arrabbiata o no non dovevo permettermi di negarti di assistere ad una scena meravigliosa: la nostra bambina oggi sprizzava gioia da tutti i pori. Dovevi vederla Killian, non la vedevo così sorridente es emozionata dal giorno della sua festa di compleanno. Avresti dovuto vivere con noi questo momento e invece io... - presi un resoro - ho fatto dei video, sapendo che me ne sarei pentita ma non credo sia lo stesso. - gli passai il telefono. - perdonami ti prego, perdonami di averti negato una visione tanto meravigliosa. 
- Mi hai impedito di venire con voi, non mi hai impedito di essere presente a quel momento. Non devi sentirti in colpa di nulla... e poi, dove credi che sia stato oggi pomeriggio? E perché pensi abbia lasciato Liam a Regina è? Sono venuto al parco e vi ho osservato da lontano. l'ho vista e hai ragione: è stato un momento a dir poco meraviglioso. Sarebbe stato ancora più bello poterlo condividere insieme a te, abbracciati l'un l'altra come al nostro solito, ma non ha importanza, quello che ne ha è che eravamo lì con lei entrambi. Scusami ancora amore mio non dovevo dirti quelle cose... scusa se mi sono espresso male.
- E tu scusami se... - non mi diede modo di parlare, mi zitti con un bacio. 
- Non devi chiedermi scusa di niente, ti stavi semplicemente difendendo. Che ne dici però: facciamo pace? 
- Pace! - questa volta fui io a baciarlo. 
- Ei Ei Ei! Non davanti a me grazie. - ci prese in giro - Perfetto! Ora che ho svolto il mio compito da mediatore posso anche tornarmene a casa mia. Salutatemi le bimbe e mi raccomando fatemi sapere se diventerò zia... di nuovo. Oddio dai tuoi ormoni direi proprio di sì ma spero comunque di no. Non che non lo voglia non fraintendetemi, solo che non adesso... o dovrò rimandare ancora una volta il mio matrimonio! - scoppiammo tutti quanti a ridere e finalmente quel clima di tensione si placò. Ci riconciliammo come eravamo soliti fare dopo ogni litigata e come spesso accadeva il mattino seguente arrivo troppo in fretta. Eravamo rimasti d'accordo, prima di addormentarci, di chiamare Hopper per quella mattina e così dopo aver fatto colazione e preso appuntamento Killian accompagnò Leila a scuola mentre io aspettai l'arrivo del grillo. Non si fece attendere molto, è un tipo piuttosto puntuale; gli spiegai in grandi linee la situazione che era di gran lunga peggiorata dall'ultima volta che l'aveva vista dopodiché mi chiese di far scendere la bambina giù per un piccolo colloquio. chloe conosceva molto bene Archie e non aveva mai avuto problemi a chiacchierare con lui, solo che lo aveva sempre fatto in nostra compagnia mente quel giorno Hopper avrebbe voluto parlare con lei a quattro occhi. Provai a spiegarle la cosa nella maniera più serena possibile ma non ne fu per nulla entusiasta e iniziò a piagnucolare nella speranza di riuscire a convincermi a restare con lei. Misi non so quante scuse pur di convincerla ma niente. Nulla funzionò. Mi feci coraggio e nonostante il mio cuore si stesse lacerando, per via di quei lacrimoni che vedevo uscire dai suoi occhi, la ignorai e raggiunsi la cucina lasciandola in salotto con Archie. Quando Killian tornò a casa provò anche con lui a convincerlo a farlo restare lì con lei ma Killian sapeva già, grazie ad un mio sms, cosa avrebbe dovuto fare e così dopo averle dato un bacino di incoraggiamento mi raggiunse in cucina. La sentimmo piangere per un bel po ma poi piano piano si calmò. Archie la supervisionò per oltre due ore dopodiché la mandò a giocare e ci chiamò a rapporto.
- Allora? È così irrecuperabile la cosa? - chiesi preoccupata. 
- Non è irrecuperabile ma ci sarà comunque un bel lavoretto da fare. Come prima cosa dovrò fare qualche domanda anche a voi.
- Devi psicanalizzarci? - sorrisi
- Più che psicanalizzarvi devo verificare delle cose e metterle a confronto con quanto detto dalla vostra bambina. Iniziamo ok? - annuimmo entrambi - Allora: da quando ha iniziato ad avere questi peggioramenti? 
- E sempre stata un pochino gelosa, ma la situazione si è aggravata da un paio di mesi orma, precisamente da quando Liam ha iniziato ad essere più interattivo con noi e con il mondo. 
- E come è solita manifestare di solito questi capricci? C'è un momento preciso in cui lo fa? E cosa fa di preciso? 
- Ogni qual volta si prende in braccio Liam o gli sì dà da mangiare o lo si cambia lei richiama la nostra attenzione in ogni modo possibile: piange, strilla, fa finta di farsi male... - iniziai io per poi far proseguire Killian
- Se Liam viene imboccato pretende di essere imboccata anche lei, se Liam riceve qualche coccola in più perché magari si è stranito guai se non le fai anche a lei... cose di questo genere insomma. 
- Ho capito... Avete mai provato ad osservarla a distanza mentre interagisce con suo fratello? Come si comporta quando voi non siete nei paraggi? 
- Certo che L'abbiano osservata ma bisogna sempre intervenire nel giro di qualche minuto perché o lo morde o gli ruba il ciuccio o gli fa i dispetti. - spiegai - Pensa che una volta ero impegnata ad aiutare Leila con lo studio e ho lasciato a Liam il biberon con la sua cena. Beh... se non mi fossi affacciata qualche minuto dopo avrei lasciato mio figlio digiuno quella sera. Chloe gli ha praticamente rubato la bottiglia bevendone tutto il contenuto.
- E come reagire a questi capricci solitamente? La mettete in punizione, la sgridare... 
- Io prima ero un po' più dolce e clemente, capisci no? Sono il papà, lei è la figlia femmina... mi scioglievo ogni volta insomma, ma adesso ho cambiato registro e se sbaglia la sgrido. 
- E tu Emma? - touchè. Rispose mio marito al mio posto.
- Emma a differenza mia ha qualche problema nel sgridarla. Cerca sempre il modo di accontentarla: una carezza a Liam e una a lei, con una mano aiuta a mangiare Liam e contemporaneamente con l'altra aiuta anche lei perché altrimenti non mangia, il balbetto anche viene fatto in contemporanea ad entrambi... 
- Mmmh... - il grillo mi guardò come a volermi rimproverate - e se ti chiedessi di spiegarmi il motivo per cui reagisci così? È puro istinto o sotto c'è qualcosa? Cosa provi nell'esatto momento in cui la vedi manifestare un disagio? - non aveva detto che non voleva psicanalizzarmi? Beh tanto vale rispondere...
- Mi sento in colpa... mi sento in arte responsabile del suo stato emotivo. In fondo siamo stati noi, io e Killian, a darle un fratellino. 
- C'è dell'altro però, posso vederlo chiaramente nei tuoi occhi. Non aver paura, ci siamo passati già anni fa, esporti non ti rende debole. 
Presi un profondo respiro e continuai - Rivedo me stessa... si è  così. Quando la vedo soffrire è come se tornassi indietro nel tempo a quando ero solo una bambina in affidamento che veniva sempre messa da parte da tutti. A quei tempi tutti erano più importanti me e nessuno si preoccupava di dimostrarmi il contrario. Soffrivo, soffrivo terribilmente e lo manifestavo ribellandomi e piangendo. Quando la vedo comportarsi in quel modo rivedo me e sentendomi in colpa cerco di darle tutto quello di cui ha bisogno e che a me non mi è mai stato dato. - ecco ora lo avevo detto. 
- Non... non me ne avevi mai parlato amore...- disse Killian 
- Non credevo avesse importanza.
- Tutto è importante per aiutarla. - si intromise Archie - Ora ditemi: oltre ai capricci vedete in lei anche qualche altro cambiamento? 
- Tipo?
- Qualsiasi cosa, io ho notato ad esempio che il linguaggio non è assolutamente migliorato dall'ultima volta.
- No affatto anzi... è peggiorato parecchio. - constatai - So per certo che sa parlate, aveva imparato a farlo un tempo ma ora è come se fosse bloccata.
- Chiede in continuazione del ciuccio, cosa che non usa da una vita. - continuò Killian - lo fa sopratutto di notte ma nonostante gli diciamo di no trova sempre il modo di rubarne uno dei tanti di suo fratello e ogni tanto quando al mattino andiamo a svegliarla, la troviamo con quel morso in bocca.
- Solo questo? Nient'altro? 
- Beh si... Killian ha dimenticato un piccolo dettagli che forse non è neanche tanto piccolo. Almeno una notte si è una no le capita di far la pipì a letto. 
- Ok....le ultime due domande e poi smetto l'interrogatorio. Giuro! Emma so che hai smesso di lavorare per via dell'incidente avvenuto a Chloe. Stando in casa quanto tempo passi con la bambina? 
- se ce ne fossero 28 di ore a disposizione le passerebbe tutte con lei - rispose Killian facendomi alzare gli occhi per aria. 
- Non è vero! - reclamai. 
- Allora diciamo 22? si direi che 22 è il numero più concreto visto che le prime ore del sonno le fa in camera sua e poi la porti da noi.
- Non posso farla dormire in un letto bagnato Killian non trovi? Sarebbe una crudeltà. 
- Non mi permetterei mai, solo che magari potresti utilizzare la magia per cambiare le lenzuola.... - mi zittì. 
- Tra di voi chi è la figura a cui fa più riferimento? - continuò il grillo facendo finta di ignorare i nostri battibecchi. 
- Emma! Non c'è alcun dubbio. Se non c'è lei mia figlia da i numeri. 
- Bene ora il quadro mi è molto più chiaro. 
- Cosa puoi dirci? 
- La bambina sta manifestando un disagio per l'arrivo inaspettato del suo fratellino, è normale, tutti i bambini attraversano questa fase, solo che alcuni la prendono alla leggera altri no. Per molti la cosa si riduce ai soliti capricci tipo pianti e isterismi, altri, quelli su cui mi concentro maggiormente, sono quelli che reagiscono attraverso le regressioni. 
- Come Chloe - constati e lui annuì - Non lo fanno di proposito anzi... spesse volte si rendono conto che il loro corpo non reagisce come invece dovrebbe e manifestano questo disagio o con altri capricci o cercando la persona a loro più cara. A tutto questi va aggiunto però anche lo stile di vita che la vostra bambina ha vissuto in questo periodo... per quanto abbiate cercato di renderla "normale" lei ha percepito che in realtà non era così e quando Emma ha smesso di lavorare ha cercato in lei ogni figura o cosa che le mancava. La sua mamma è diventata il suo punto fisso e vederla interagire con un altra persona che non era lei l'ha mandata in crisi. Bisogna partire da qui, bisogna farle capire che mamma può amarla allo stesso modo anche se ha in braccio un altro bambino o se non è a casa per via del lavoro. 
- Non sembra assolutamente una cosa facile...
- Non lo è... sopratutto per voi genitori non lo sarà. Lei non lo accetterà e forse la regressione sarà anche maggiore agli inizi, ma se avrete pugno e farete quello che vi dirò vedrete che la situazione cambierà. 
- Siamo pronti! - affermò Killian
- Emma, domani mattina ad esempio sostituisci tuo padre a lavoro e lascia a lui e a tu madre i bambini. Quando tornerai a casa passa del tempo equo con entrambi ma in maniera separata. Quando è il turno di Chloe Liam non deve essere in stanza e quando è il tempo di Liam Chloe non dovrà esserci. Stessa cosa vale per Leila ma credo che domani sia a scuola quindi per ora non la prendo in considerazione. 
- Gia immagino... Chloe si dispererà.
- Vero, ma si abituerà in fretta... se vedrà che la sua mamma ritaglierà del tempo solo ed esclusivamente per lei dove nessun altro può intromettersi, vedrai che non farà più caso al fatto che la sera ti dedicherai a Liam per farlo mangiare o altro. Si sentirà appagata. Naturalmente se la vedrete comportarsi male e non rispettare le regole dovrete punirla. Meno assecondare i suoi capricci prima capirà e starà bene. 
- Sentito amore mio? - mi prese in giro Killian per via della discussione avvenuta il giorno prima. Lo ignorai e lasciai continuare Archie 
- Per ora non ho altro da dirvi, facciamo questa prova e magari intorno al 25 di Gennaio mi farete saper come procede la cosa. 
Ringraziammo il grillo e provammo a spiegare alle bambine, durante l'ora di cena, cosa sarebbe avvenuto nei giorni a seguire. Leila fu felice di sapere che avremmo ritagliato del tempo solo ed esclusivamente per lei mentre Chloe non sembro prenderla tanto e bene e come immaginavo tutta quella tensione la scarico di notte facendo pipì a letto. Diedi retta a Killian questa volta e cambiai le lenzuola ma non ne voleva sapere di continuare a dormire lì, continuava a piangere e basta. Sarebbe stata una vera e propria sfida oltre che un vero e proprio suicidio.
Il mattino seguente Leila andò a scuola accompagnata da suo padre mentre io aspettai che che i miei arrivassero a casa per poter andare in stazione. Sperai che Chloe dormisse e non si accorgesse del mio andare via ma non fu così: era con me a fare colazione quando i suoi nonni arrivarono. Ne fu felicissima in un primo momento ma quando capì che la presenza di nonno David e nonna Snow stava a significare un mio allontanamento, ci fu il finimondo. Cercai di farle capire cosa stava succedendo e che sarei tornata a casa presto per giocare con lei ma in quel momento era in modalità abbandono e niente avrebbe potuto funzionare se non lasciate stare tutto e assecondarla. Fui tentata di farlo ma mi feci forza, dovevo farlo per lei, quel pianto era fondamentale per aiutarla, così mi feci coraggio e lasciandola piangere uscii di casa dicendole semplicemente un: "mamma torna presto amore, ti voglio bene". Raggiunsi la macchina e nonostante fosse parcheggiata fuori io vialetto di casa continuai a sentire le sue urla. Mi girai e mi maledii per averla lasciata in quelle condizioni. Era affacciata alla finestra con il visino schiacciato contro il vetro e batteva le manine con forza per farsi sentire. Anche questa volta, facendomi una violenza psicologica non indifferente, la ignorai, mi misi in macchina e mi recai alla stazione. 
Incredibile... erano otto mesi che non entravo lì dentro. Otto lunghi mesi senza sedermi dietro quella scrivano e senza inseguire nani ubriachi e pazzi suicidi. Credevo che mi sarebbe mancato questo posto con il tempo e invece no... non provo nulla se non un voglia matta di tornarmene a casa. Forse Killian non aveva poi tutti i torti: forse una chiacchieratina con Hopper per superare il distacco sarebbe servita anche a me. 
 
POV SNOW
Credevo sarebbe rimasta senza respiro nel giro di poco. Gridava, piangeva e picchiava sul vetro della finestra nella speranza che la sua mamma la sentisse e tornasse indietro. Provai ad allontanarla da lì ma si divincolò come una piccola scimmietta e pur di non farla stranite ulteriormente la lasciai fare. Ci mise un po' ma alla fine piano piano iniziò a smettere di piangere. Venne in cucina dove ero insieme a David e ci chiese di far colazione. Fu nonno David a preparargliela mentre io andai di sopra richiamata dal pianto del piccolo Liam. Non so davvero da chi abbia preso quel bimbo, forse da mio marito. Piange solo se ha fame... per il resto è un vero e proprio angioletto. Tutto il contrario di sua sorella. Una volta fatto mangiare anche lui lo portai al piano di sotto dove era anche l'altra e mentre davo una rassettata al salottino per alleggerire un pochino il lavoro a mia figlia, mi misi contemporaneamente a controllai. Il piccolino era nel suo box a giocare tutto felice mentre Chloe era seduta a terra a giocare tristemente con un servizio da the giocattolo. Versò qualche lacrima silenziosa e intenerendomi all'istante lasciai quello che stavo facendo e mi avvicinai.
- stai decidendo quale bambola invitare per il the? 
- No... imbito è per mamy, ma mamy non c'è. Ha sattato appuntamento per il the delle pincipesse.
- Non credo lo abbia saltato dai? Penso che lo ha solo rimandato. Doveva lavorare oggi.
- No.... lei ha sattato appuntamento. No buole bene a me. 
- Fidati di nonna amore, non è così. La mamma avrebbe voluto essere qui con te posso garantirtelo. 
- e pecche andata via? 
- perché è stata costretta. - non la vidi convinta - Ascolta amore... e se le facessimo una sorpresa preparandole un the vero con tanto di dolcetti? 
- Ti va bene. - le si illuminarono gli occhi e ne fui felice. 
- Brava, ti va di aiutarmi ad apparecchiare?
- Ti ma qui! C'è la tv.
- Va bene, vado a prendere le tazze colorate che ti piacciono tanto e iniziamo. 
Mi allontanai per solo qualche minuto, non ebbi neanche il tempo di prendere i vari servizi che aveva Emma nella credenza che sentii Liam urlare e successivamente piangere. Qualcosa non andava. Corsi verso il salottino e notai che nel suo box non vi erano più giocattoli: sua sorella li aveva presi e lanciati in ogni dove per la stanza pur di non farlo giocare.
- Chloe Jones! - la rimproverai 
- io no fatto nulla! 
- A no? E come ci sono arrivati quelli giocattoli li?
- è tato L...
- Non dire bugie, ti ho vista signorina! Da brava raccoglili e restituisciglieli.
- No! No boglio, io no tono la tua schiava. - di male in peggio insomma.
- come vuoi signorina allora niente the per la mamma. Anzi adesso la chiamo e le dico di rimanere in stazione anche oggi pomeriggio. - non so come mi venne in mente di dirle una cosa del genere, forse la stavo trattando come avrei fatto con Neal... ma lei non era Neal e in quel momento quella bambina andava trattata con i guanti.
Provai a recuperare la situazione ma fu inutile, corse piangendo  al piano di sopra. 
- Chloe aspett...
- Lasciala andare! - mi disse David dopo aver assistito alla scena - Dalle i suoi spazi. 
- L'ho spaventata David! - dissi terribilmente in colpa - le ho detto...
- So cosa le hai detto, ma lo hai fatto per spronarla non per spaventarla. Occupati di Liam adesso, dalle un o di tempo e poi nel caso in cui sia ancora triste o arrabbiata proveremo a parlarle insieme.  
Provai a dar retta a mio marito e a concentrarmi sul mio nipotino ma il pensiero verso Chloe rimase. Passarono su per giù quaranta minuti e la piccola non si era più fatta  ne vedere ne sentire, andai di sopra nella sua camera per vedere se fosse tutto ok ma non la trovai. Dove accidenti si era andata a cacciare? In camera di sua sorella forse? Mmh no non era neanche li. Cercai in ogni stanza ma di Chloe nessuna traccia.
- Daviddddd..... daviddddd! - lo chiamai a gran voce facendo i gradini due a due tanto era la paura che avesse commesso qualche stupidaggine. - Non trovo Chloe da nessuna parte, dobbiamo cercarla, dove può essere andata? Forse da Emma? Al porto??? Oddio Emma e Killian mi uccideranno per non averla sorvegliata abbastanza. Io...
- Calmati snow, se fosse voluta andare via avrebbe usato la magia nell'esatto momento in cui l'hai sgridata. È scappata a rifugiarsi di sopra, sarà di sicuro ancora lì. 
- Ho controllato in tutte le stanze! Non c'è.
- Andiamo a controllare meglio dai. - ci dividemmo per fare prima ma come precedentemente detto Chloe non si trovò. Ci ritrovammo in camera di Emma, entrambi, mi stavo davvero agitando, non potevo aver perso un'altra nipote... Emma non me lo avrebbe mani perdonato. Stavo per entrate nel panico quando improvvisamente sentii un singhiozzo. Lo senti anche David, così, sicura di non averlo immaginato, cominciai a guardarmi attorno nella speranza di capire dove provenisse il rumore. Non dovetti sforzarmi molto, qualche secondo dopo lo stesso singhiozzo di ripresentò più forte e chiaro. Proveniva da sotto il letto.  Era Chloe, si era rifugiata li. David provò a parlarle e a convincerla ad uscire da li sotto ma lei non ne volle sapere anzi... a quella proposta iniziò a tremare. David non ebbe altra scelta di turarla fuori lui stesso. La bimba teneva lo sguardo basso, tremava e sembrava sull'orlo di esplodere in un pianto da record. Stava tentando di tutto pur di trattenersi trattenersi ma quando scoprimmo il vero motivo per cui stava così nessuno dei due riuscì a fare nulla. 
- Credo di aver capito il motivo tesoro - mi disse David indicando i vestitini della bambina. Nella parte inferiore erano completamente bagnati. Ora era chiaro perché di era nascosta: si vergognava.
- Dalla a me ci penso io. - la presi in braccio - Amore di nonna che è successo è? - Non volevo mortificarla ancora di più con quelle parole anzi, volevo essere rassicurante, purtroppo ebbi l'effetto contrario. Provai a calmarla in ogni modo possibile immaginabile ma non vi era verso, piangeva disperata, nessuno di noi riuscì a calmarla così provai a chiedere aiuto a Regina, con lei in fondo stava sempre buona. Fu un fiasco anche quel tentativo, nel sapere che un'altra persona era venuta a conoscenza del suo piccolo incidente, la bambina perse il controllo di se e ebbe un attacco di panico in piena regola. Fu Regina a prendere in mano la situazione: prese Chloe in braccio e con un gesto magico teletrasporto lei, me e la bambina alla stazione da Emma. 
- Che diamine succede? - scattò sull'attenti mia figlia non appena ci vide tutte e tre li. - Chloeee! - corse a prenderla in braccio - Amore di mamma che succede è? - la bambina continuava a singhiozzare e a respirare in modo non corretto - Respira ok? Va tutto bene, Respira come mamma. Brava piccolina così, fai dei respiri profondi... la mamma è qui adesso. - la tenne stretta a se fin quando non riuscì a calmarla. Cosa dire: la mamma è sempre la mamma.
- È quello che penso vero? - indicò il pantalone 
- Si...
- Potevate almeno cambiarla... - mi rimproverò - che ne diresti piccolina di un bel bagnetto? Ti va di tornare a casa con mamma? 
- Tiii! - finalmente la sentimmo parlare.
- Regina, mamma, vi dispiacerebbe restare qui fin quando non sarò tornata? 
- Certo va pure tesoro, ti aspetteremo qui.
 
POV EMMA
La cosa non mi piaceva per niente, non le era mai capitato di avere questo tipo di incidente anche di giorno. Ero preoccupata. Le parlai cercando di essere il più rassicurante possibile ma lei era come chiusa, non voleva aprirsi neanche con me. Tentai ancora fin quando scoppiando nuovamente in lacrime mi disse la verità. Nonna Snow le aveva messo paura dicendole che non sarei tornata a casa. Non ho parole, delle volte mia madre ha proprio l'intelligenza di un ippopotamo. Continuai a chiacchierare con la mia piccolina ma notai che ancora c'era  qualcosa che non andava. Provai nuovamente a sondare il terreno con una serie di domande e anche questa volta riuscii nel mio intento: Si vergogna di quello che le era successo. La tenni stretta tra le mie braccia come a volerla proteggete dai suoi mostri interiori e contemporaneamente chiamai Hopper per avere un ulteriore aiuto.
- Hai fatto bene ha ritagliare questo momento per voi ma ora finisci di rassicurarla e appena la vedi  vedi un po' più tranquilla torna a lavoro. 
- Potrebbe riaccadere? - chiesi 
- Oh si... molto probabile questo si riverificherà ma non preoccuparti anche questa è una fase che va vissuta.
- Non so se ce la faccio a lasciarla così... mi piange il cuore.
- Devi farlo per il suo bene Emma. Magari spiegagli le cose prima di andare via ma fallo, lei deve sapere perché ti allontani da lei cosicché possa elaborare la cosa e gradualmente gestirla. 
Era facile per lui, non era mica sua figlia. Misi giù la comunicazione e tornai a dedicarmi a mia figlia la quale piano piano si stava calmando. 
- Amore  facciamo un patto ok? Mamma deve tornare a lavoro adesso ma ti prometto che appena torno passerò del tempo solo ed esclusivamente con te. Ne Leila e ne Liam ci interromperanno.
- Papo?
- Neanche lui se non lo vorrai con noi tesoro. - le diedi un sonoro bacio sulla guancia. - Ora torno in stazione, tu fai la brava con nonno e pensa a cosa possiamo giocare una volta a casa  ok? 
- Mamy? - Io no boglio che tu bia di nuovo. No boglio tale con nonno.
- Amore lo so ma mamma deve lavorare se vuoi che ti compri i vestitini e i giocattoli. 
- Ba bene ma tonna subito da me. - wow la parolina magica "giocattoli" funziona sempre. 
***
Passammo due intere settimane a seguire i consigli di Archie, la prima fu una vera e propria tragedia tanto che pensai seriamente che avesse fallito. La bambina continuava a regredire in maniera sempre più evidente quando non c'ero e la cosa mi metteva seriamente in allarme: stava forse a significare che avrei dovuto smettere di lavorare definitivamente? Stavo lì lì per prendere seriamente questa decisione  ma fortunatamente la seconda settimana fu una rivelazione. chloe capì che se faceva la brava al mio ritorno avrebbe passato un'oretta abbondante in mia compagnia senza fratelli tra i piedi, lo percepì come un premio e questo la incentivò a piangere di meno e a fare meno capricci con i suoi nonni quando non ero presente. Notai notevoli risultati anche nei confronti dei suoi fratelli, passando del tempo sola con me si sentiva, come ci anticipò Hopper, appagata e questo portò a una notevole riduzione di capricci anche nei confronti di Liam. Riuscii addirittura a passare del tempo di qualità con lui senza che sua sorella reclamasse la mia attenzione. Certo qualche volta capitò ma non si può di certo ottenere tutto dall'oggi a domani. Stavamo facendo gradualmente piccoli passi avanti e a me andava bene così. 
- Allora? Come procedono le cose? Ti vedo molto più rilassata rispetto all'ultima volta - mi disse Archie al successivo appuntamento.
- È stata dura, davvero dura... forse più per me che per lei ma ci stiamo riuscendo, piano piano stiamo ottenendo ottimi risultati.
- Lo so, prima ho avuto modo  di parlarne con Chloe, sembra davvero entusiasta delle attività che fate insieme. Più entusiasta di prima  quando passavi con lei intere giornate. 
- È si, prima erano quasi solo coccole, ora facciamo di tutto: leggiamo libri, inventiamo giochi nuovi.... sta imparando cose nuove e al tempo stesso si diverte. 
- Lo vedi? Era solo complicato iniziare. Da adesso le cose saranno molto più semplici da gestire. Ci saranno ancora molti periodi bui m ma c'è ne saranno altrettanti ricchi di gioia. 
- Adesso sono pronta a tutto Archie! Grazie.
- Bene! 
- Dottor Hopper vorrei chiederle una cosa - intervenne Killian che fino a quel momento era stato in silenzio ad ascoltare.
- Il fatto che non dia più così fastidio a suo fratello non significa che lo abbia accettato vero? Da due settimane a questa parte, se non per qualche capriccio, non l'ha proprio menzionato nei suoi discorsi. 
- Appunto vi dicevo che la strada è ancora in salita. Per il momento stiamo imparando a dividere mamma con tutti, piano piano impareremo ad accettare Liam in famiglia. 
- E il linguaggio e il fatto che continui a far pipì a letto?
- È legato al fratellino e quindi dovremmo lavorarci su ancora un po'. 
- ok... - continuai io - E cosa mi dici di questa  settimana prima che riinizi la scuola? Dobbiamo affrontarla in qualche modo particolare? 
- Per questa settimana continuate cosi, in fondo abituandosi a non stare con te la mattina non avrà problemi a tornare a scuola. Ho solitamente una variante ma riguarda  week end. Siccome è stata brava in queste settimane e siccome ha vissuto un periodo bruttissimo in questi mesi, direi che anche se ha fatto qualche capriccio, questa signorina meriti un premio. Non parlo di giocattoli, ma di qualcosa di molto più costruttivo. 
- Cosa?
- Un week end fuori.
- Una gita di famiglia? Mmmh si può fare! 
- Non proprio una gita di famiglia, più una gita solo voi tre. Tu, killian e Chloe. 
- E gli altri due? Liam ancora non capisce quindi ok, ma Leila? Come posso dirle che partiremo con sua sorella e la lasceremo a casa? 
- Le spiegherai la situazione e le dirai che farete un week anche con lei il prima possibile. È giusto che abbiano ogni tanto delle esperienze con voi da non condividere necessariamente con gli altri. Spesso si considerano i fratelli come due persone costrette a fare le stesse cose. No, ognuno è una persona a se, ognuno ha i suoi interessi e ognuno merita di sentirsi unico sotto gli occhi di mamma e papà. - aveva ragione. Erano più di quattro anni che Leila non faceva  viaggi, gite o semplicemente  feste di compleanno senza fratellini tra i piedi. Questa cosa avrebbe fatto bene in primis  a Chloe ma di sicuro anche a lei. 
Feci passare qualche giorno dalla chiacchierata con Hopper dopodiché decisi di parlare con la mia figlioletta grande per spiegarle più o meno cosa sarebbe accaduto nei  giorni seguenti. Non ero ancora rientrata a lavoro in maniera ufficiale, per il momento ero lì in versione di osservatrice: non potevo fare nulla se non supervisionare e questo mi permise di poter andar via un'ora prima per poter andare a riprendere Leila a scuola. 
- Mamma mammaaaaaaa! Sei venuta tu a prendermi! - disse quasi emozionata. La scuola era riniziata da 4 mesi ormai e io non avevo ancora avuto modo ne di accompagnarla ne di riprenderla almeno una volta. - Sono feliceeeee! 
- Hai visto? Ti ho fatto una sorpresa! - l'abbracciai per poi toglierle quello zaino pesantissimo dalle spalle. - Hai tanti compiti da fare per domani? - chiesi
- No, li ho anticipati ieri durante il rientro a scuola così posso giocare un po' di più oggi.
- Ma come siamo responsabili! - le feci i complimenti - e ascolta, se prima di tornare a casa a giocare passassimo per quella nuova gelateria che ha aperto da poco e facessimo un pranzo alternativo?
- A base di gelato? - non avevo mai visto i suoi occhi allargarsi in quel modo tanto lo stupore.
- Perché no! Ma shhhh.... dovrà rimanere un nostro segreto! 
- Ci stoo ! Andiamo mamma! - ci incamminammo verso i cancelli della scuola e dopo una bella passeggiata raggiungemmo la gelateria. Le permisi di prendere il gelato  più grande che avessero e questo la insospettì un po'. 
- Mamma devi per caso dirmi qualcosa? - mi lasciò di stucco a quella domanda.
- Perché me lo chiedi amore?
- Sei venuta a prendermi a scuola nonostante i tuoi impegni, mi fai pranzare con il gelato e in più mi hai dato il permesso di prenderne uno super gigante. Deve essere successo qualcosa.
- Ma da chi hai preso tutta questa intelligenza è? - la feci ridere - e va bene, a dire il vero c'è qualcosa che voglio dirti ma non per questo ti ho portata qui. Avrei potuto dirtelo a casa ma ho pensato di approfittarne e di ricavarne un momento speciale solo per noi.
- Arriverà un nuovo fratellino o sorellina? - chiese a bruciapelo cogliendomi alla sprovvista 
- Co... cosaaaaa tesoro?
- L'ultima volta che mi hai parlato in privato, senza contare le punizioni, è stato perché dentro la tua pancia c'era Liam. - o Dio mio a cosa era andata a pensare adesso. Cosa avrei dovuto dirgli? In fondo una possibilità c'era per davvero, non potevo dirle di no. Se poi si sarebbe rivelata veritiera la cosa? Non volevo mentirle...
- Ti piacerebbe avere un nuovo fratellino tesoro? 
- Quindi è vero? Aspetti un bambino? Un altro??????
- Tesoro era solo una domanda la mia... Ti piacerebbe averne un altro? Comunque non ti ho portata qui per parlare di questo.
- Oh menomale! Non lo voglio mamma, mi bastano i fratelli che ho già. - le cose si mettevano malissimo. - Allora? Cos'è che devi dirmi? 
- Beh... tu lo sai che Chloe è stata tanto male vero? 
- Si ma ora sta meglio vero mamma? Non rischia più di stare male male come prima e di andare in ospedale vero? Mi fa arrabbiare ma le voglio tanto bene, non voglio che le succeda nulla. 
- Tranquilla amore mio, tua sorella è guarita e da lunedì tonera ufficialmente anche a scuola!
- Asilo mamma, asilo! Specifica bene! - mi corresse con il suo solito fare da maestrina che mi faceva ridere a crepapelle ogni volta. 
- Si beh... asilo. Sai anche che sta vedendo il dottor Hopper per essere aiutata ad accettare Liam... - annuì - bene è di questo che volevo parlarti. Archie ha consigliato di premiare Chloe per tutto questo periodo di sacrifici che ha fatto.
- E anche perché fa meno capricci - aggiunse - Ha ragione Archie mamma. È stata brava!
- Ha proposto di portarla fuori per qualche giorno ma ad accompagnarla dovremo essere solo io e papà.  Volevo  parlarne con te perché non voglio che tu pensi che non sei importante per noi, anzi... sei fondamentale per questa famiglia amore mio! Ti prometto che il weekend prossimo lo dedicheremo tutto a te. Saremo solo io te e papà che ne dici?
- E Chloe non piangerà?
- Come ha diritto lei di stare con noi da sola lo hai anche tu. Allora che mi dici?
- Non mi piace l'idea che non ci sarete a casa per tre giorni, mi mancherete tanto..
- Leila amore... 
- Ma è giusto per Chloe mamma. Io ho fatto molte cose in questi mesi e lei è sempre rimasta a casa. Papà mi ha accompagnato ai compleanni, al parco e anche piscina quest'estate. Mi sono divertita molto e lei invece no. Mi dispiace che non sarete qui con me ma anche lei merita di divertirsi un po'! E poi comunque sabato ho la festa di compleanno di Robin quindi mi mancherete solo venerdì e domenica! - rise - Dove la porterete? 
- Non lo so, deciderà lei. 
- Potrò scegliere anche io?
- Certo e se hai delle idee puoi dirmele anche subito che così inizio ad organizzare. 
- Ho due cose che mi piacerebbe tanto fare ma sono in due posti diversi. Possiamo non fare il week fuori e magari fare solo due gite separate una sabato e una domenica? Non mi importa di dormire fuori, possiamo anche tornare a casa ogni sera... così magari chloe non sentirà la vostra mancanza e non  piangerà. - non c'è altro da dire, mia figlia è una santa. 
- Puoi propormi tutto quello che vuoi. 
- Henry mi ha detto che ha New York c'è un maneggio bellissimo! Possiamo andarci? - Leila aveva la passione per i cavalli, in passato ha addirittura cercato di convincere nonno David a comprargliene uno. Sono stupita che non me lo abbia chiesto adesso e che si sia limitata solamente a volerlo visitare.
- Certo che sì tesoro, ti porteremo li se lo desideri e cavalcheremo anche, ti piace l'idea 
- TI ADORO MAMMAAAAAAA!
- L'altro posto che ti piacerebbe visitare quale è?
- È un po più complicato e mi piacerebbe farlo solo con te... senza papà. Non che non lo voglia con noi ma è una cosa che voglio sia solo nostra. 
- Tipo una cosa mamma e figlia?
- Si esatto
- Ok! Dimmi allora, sono curiosissima. - lo ero sul serio. Ho sempre desiderato avere il famoso rapporto madre figlia dei film, da piccola non ho mai potuto averlo ma adesso posso riscattarmi. 
- Tu mi racconti sempre la tua storia... a me piacerebbe molto vedere il luogo in cui sei cresciuta... vedere magari  scuola che frequentavi, i posti dove ti rifugiavi quando scappavi e volevi stare da sola e... vorrei anche vedere una casa famiglia se a te non crea problemi mamma, vorrei passare un po' di tempo con quei bambini e raccontargli una storia. La tua storia. Voglio dirgli di non perdere la speranza e che un giorno la loro vita sarà bella come la tua! 
- Sei la bambina più buona che conosca amore mio, sarei onorata di accompagnarti in questo viaggio. - l'abbracciai. - Hai ragione, ho una bella vita adesso, ma solo perché ci sei tu con me! 
- E papà... e Chloe... e Liam ...e Henry - aggiunse contandoli con le punta delle dita.  -siamo la tua forza mamma.
- No, siete la mia felicità! 
Restammo abbracciate per un po' poi lei tornò a concentrarsi sul suo enorme gelato. 
- Pensi che tua sorella abbia delle richieste semplici e belle come le tue?
- Non credo mamma! Lei ti chiederà sicuramente qualcosa sulle principesse! Parla solo di principesse... è una vera noia!  Secondo me ti chiederà addirittura di andare nella foresta incantata. 
- Spero vivamente di no! E comunque non prenderla in giro, è  ancora piccolina e anche tu non facevi altro che parlare di principesse alla sua età! 
- Non lo ricordo! - scrollò le spalle - beh allora forse c'è speranza che diventi una brava bimba anche lei! 
- Che sciocchina che sei. Dai andiamo a casa ora che di sicuro  papà si starà chiedendo che fine abbiamo fatto. 
Tornata a casa la prima cosa che notai fu il silenzio. Nessun pianto, nessun capriccio, niente di tutto quello che mi sarei aspettata rientrando. sentii solo la risata gioiosa della mia inconfondibile principessa. Mentre Leila andò sopra a scegliere il vestitino per la festa della sua amica Robin di sabato, io segui quella dolce  risata fino a raggiungere il salottino. Non potevo credere ai miei occhi: mio marito era seduto su una sedia legato con una corda e imbavagliato. A ridere e a girare intorno alla sedia vi era la mia piccola peste vestita come un vero e proprio pirata. 
- che succede qui? - dissi non sapendo se ridere o preoccuparmi di quel gioco.
- Tei tato foltunato pliggionielo! È allivata la tua pincipessa a salvalti! - smise di girare intorno a suo padre e corse da me - mamma mamma sei allivata finammente ! - gridò felice. 
- Scusa amore hai ragione, ho fatto tardi! Cosa stai facendo con papà? Perché lo hai legato?
- Tocavamo ai pilati. Lui è mio piggionielo ola! Può liberallo solo la pincipessa con un bacio.
- Allora devo correre a baciare il tuo prigioniero per salvarlo, è il mio principe dopotutto! 
- Facciamo pinta che hai già dato basino a lui. No boglio baci papo. Bacini solo a me! - iniziai a farle il solletico facendola ridere a crepapelle. Amavo la sua risata è non avrei mai smesso di ascoltarla.
- Furbetta corri a slegare papà abbiamo una cosa importante da dirti. 
- No boglio flatellino! - ma si erano messe d'accordo?
- Non riguarda ne fratellini, ne sorelline, ne cicogne puoi star tranquilla. È una cosa bella quella che dobbiamo dirti - le dissi mentre l'aiutavo a  sciogliere suo padre. - Vedi amore, qualcuno sta per intraprendere un bel viaggetto e indovina  un po' di chi sto parlando? 
- LIAM? Liam ba bia per semple? EBBIBAAAA!
- No amore non è Liam e nessuno andrà via per sempre. Tre persone faranno un bel viaggio questo fine settimana e lo sai chi sono? Io, te e il papà! 
- Noi tle?
- Si amore, solo noi tre! Faremo una piccola vacanza sei contenta?
- No Liam?
- No non ci sarà, tranquilla
- No Leila? 
- Neanche, solo noi tre tesoro, te l'ho detto! 
- Allora che dici amore sei contenta? - chiese Killian 
- Tiiiiiiiiiiii 
- È la sai quale è la cosa più bella? - continuai - la metà del viaggio la deciderai tu! C'è qualcosa che vorresti vedere o un posto dove vorresti andare?
- Tiii! Boglio bedele le plincipesse! 
- E portiamo papà a vedere le principesse amore? - risi al solo pensiero di immaginarmi mio marito immerso nel rosa.
- Ti! 
- Speriamo siano belle almeno! - rispose lui
- Killian! - gli diedi una gomitata su un fianco che fece ridere Chloe ma lamentare lui. - dove vorresti  andare a vederle amore? Al cinema, al teatro? 
- No... al cattello! Quello glande glande.
- Amore... non so di cosa stai parlando. Lo hai visto in un cartone questo castello? 
- No su libblicino! - corse a prendere una rivista che si trovava sul tavolinetto dopodiché tornò per mostrarci l'immagine. Non potevo credere che la sua mente avesse elaborato tutto quello. 
- Boglio andale qui! - disse sorridente. - ho bisto pule pubbicità. È divettente!
- Ne sei proprio sicura amore? Guarda che poi non si può cambiare idea.
- Ti ti! Boglio andale qui! 
- Killian tu che ne pensi? 
- Non so neanche dove sia e se esista veramente questo posto, ma se esiste allora andremo li, se lo merita! 
- Allora prepara i bagagli capitano, perché andremo a Parigi! 
- Parigi? In Francia?
- È già!
- Andiamo dalle pincipesse mamy?
- si amore mio! preparati: si va a Disneyland paris!
 
Note dell'autore: la piccina è finalmente guarita e ora inizia anche ad avere anche qualche piccolo  miglioramento sui suoi comportamenti grazie all'aiuto del grillo. Dite che lo abbia meritato questo viaggetto? E di Leila che mi dite? Matura giorno dopo giorno quella bambina. Chi non vorrebbe avere una figlia così! 
Tornando a parlare del viaggio... ma ve lo immaginate Killian a Disneyland paris? Io no ehehehehehehehe. Attendo i vostri meravigliosi commenti 💋 alla prossima!
Ps. Il prossimo capitolo sarebbe dovuto essere quello di cui vi ho messo l'anteprima della foto (quello ambientato nel futuro). Non credo sarà così! Mi sono venute in mente altre idee da sviluppare prima di quello quindi credo che quel capitolo aspetterà un po'. 
Non temete però, lo pubblicherò quanto prima e voi lo riconoscerete dall'immagine 🤪 ciao ciaooooo

 
  
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