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Autore: AlekHiwatari14    02/02/2019    2 recensioni
Riku, per qualche strana ragione, viene convocato da Yen Sid il quale gli affida un compito importante che nessun altro dovrà mai sapere, essendo l'unico maestro di keyblade in grado di farlo. Dovrà aiutare una fanciulla a chiudere le dimensioni, ma non una qualsiasi. Il viaggio che intraprenderà lo metterà a dura prova, ma non solo. Tra nuove amicizie e scoprendo nuovi mondi nascerà qualcosa di unico che nessuno mai dei protagonisti si sarebbe aspettato.
Raccontata attraverso gli occhi di Riku e dando un ipotetico futuro alla storia di Kingdom Hearts 3 (anche se non l'ho ancora finito e mi baso solo tramite i vecchi Kingdom Hearts già visti e conosciuti e qualcosina vista dai trailer, quindi niente spoiler del 3).
Preparatevi a godervi questa storia attraverso i nuovi mondi.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Riku
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prologo.

 
Mi ritrovai sull'isola del destino insieme a Kairi. Era sola e sempre in pensiero per Sora. Ormai era sempre lontano da noi, da Kairi, dall'isola, da Paperino e Pippo, ma anche da me.
Molte volte la vedevo piangere e sempre triste, mentre continuava a scrivere quelle lettere per quel Sora che non avrebbe mai letto. Sperava tanto nel suo cuore che lui sarebbe tornato.
Lei... beh... lo amava.
Soffriva per la sua lontananza ed io soffrivo insieme a lei. L'isola era diventata quella di un tempo e nonostante i nostri amici non erano dell'isola, spesso venivano a trovarci ed ero mi sentivo felice, anche se mancava una parte essenziale dell'infanzia mia e di Kairi. Mancava lui. Mancava Sora, ma in fondo al mio cuore sapevo che ben presto sarebbe tornato.
Quel che non sapevo invece era che il mio viaggio non era finito lì, su quell'isola. Non sarei rimasto ancora per molto con i miei compagni. Dopo una manciata di giorni venni convocato da Yen Sid. Mi presentai alla torre incantata come ogni volta, ma con grande sorpresa non ero solo. C'era anche Topolino lì.
"Topolino, che fai qui?"
"Ho convocato anche lui nel caso servisse una mano."
"Mi spiace, ma io non credo di potervi aiutare. Sapete molto bene come sono fatte quelle di quella dimensione." Rifiutò inspiegabilmente. Lui non si era mai tirato indietro. Era la prima volta che vedevo il re declinare un compito. Non lo capivo e suscitò un enorme curiosità in me.
"Scusate, di che state parlando?"
"Riku, abbiamo appena ricevuto notizie da una entità superiore. Sai, i mondi devono essere chiusi, ma stavolta è ben diverso."
"Di che si tratta?" Chiesi essendo totalmente all'oscuro di ciò che stava accadendo.
"Vedi la nostra dimensione è gestita da un essere di importanza superiore. Da una persona buona e capace di alleviare il peso delle sofferenze delle dimensioni, proteggendola anche a costo della vita. Questa persona ha bisogno di aiuto per chiudere i varchi dimensionali." Spiegò Topolino e Yen Sid continuò: "Si, ma quei varchi non sono mai stati chiusi. Adesso ritiene che potrebbe esserci una seria minaccia. Per questo ha bisogno di un maestro del keyblade, ma non uno qualunque. Ha bisogno di chi si è fatto spazio nell'oscurità perché le altre dimensioni sono molto più oscure di queste."
"Quindi ha scelto me?" Cercai di capire, quando la porta dietro di me fu aperta senza nemmeno bussare. Chiunque era entrato era davvero maledicato e senza maniere. Percepii la contrarietà di Topolino e compresi il motivo per cui lui non voleva averci a che fare. Con una persona senza un briciolo di educazione non era per niente facile andarci d'accordo. Mi voltai e ciò che vidi fu solo una figura femminile vestita con leggins, gilé e stivali simili ai miei borchiati e neri, con una maglia a rosso scuro con una trama a quadri neri simile a quella che indossavo io. Il gilé aveva un cappuccio che aveva riposto sulla testa e copriva metà volto. Vedevo le labbra e la parte dal mento fino al naso. Non so perché ma ebbi l'impressione che avesse la mia età o qualche anno in meno.
"Allora? State ancora qui a chiacchierare?" Domandò con quella voce dolce, ma usando un timbro deciso. Incrociò le braccia. Non capivo esattamente cosa stesse succedendo. Era come se volesse fingersi terribile, ma non lo fosse realmente.
"Mpf... bussare non si può?" Mormorò Topolino urtato dalla maleducazione della ragazza e incrociando le braccia.
La tipa sospirò, facendo un passo in dietro e bussando vicino alla porta standosene dentro: "Così va meglio?"
Si vedeva lontano un miglio che tra quei due non scorreva buon sangue, ma Yen Sid probabilmente aveva molta fiducia in lei, anche perché cercò di metterla a suo agio: "Non dargli peso. Ben arrivata, Lady R."
"Lady R?" Ribattei, non sapendo esattamente che dire. Non sapevo se era il suo nome oppure no, ma di certo non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
Non so perché, ma non riuscivo a fidarmi di lei. Avevo l'impressione di essere osservato attimo per attimo, come se la sua attenzione fosse espressamente su di me. Non conoscevo il suo aspetto e per come si mostrava non doveva essere un tipetto facile ad andarci d'accordo. Ad aumentare le mie ipotesi furono pure i comportamenti strani del re Topolino e di Yen Sid. Ebbi la strana sensazione che c'era qualcosa che non andava. Insomma, Topolino non si era mai comportato così con nessuno. Anzi, era sempre amichevole con tutti, mentre Yen Sid sembrava stimarla in qualche modo. Si vedeva che l'ammiravano, ma allo stesso tempo la temevano. Non passò molto prima che completasse la spiegazione che stava facendo prima di essere interrotti da questa... Lady...
"È colei che aiuterai, Riku. Quella di cui parlavamo prima. Sai, non è una persona normale. Lei è una aiutatrice, colei che controlla costantemente le dimensioni e impedisce gli attacchi esterni. L'aiuterai a chiudere i varchi dimensionali."
"Tu devi essere Riku." Affermò la tipa, incrociando le braccia e guardandomi da capo a piedi. Mormorai un semplice si, non sapendo che altro dire. Non la conoscevo, non mi fidavo e avvertivo una strana sensazione farsi sempre più nitida dentro me. Era come se il mio inconscio la conosceva già, ma io no. Era una strana sensazione di deja vù e questo in parte mi rendeva ancora più rigido e silenzioso del solito. Insomma, non la conoscevo e quelle emozioni strane mi confondevano. Non volevo far  capire la mia frustrazione, non l'ho mai fatto e quel che provavo stava sfociando in diffidenza. Non mi fidavo di lei. Si avvicinò, girandomi intorno. Era più bassa di me di qualche centimetro, ma avevo la sensazione di sentirmi terribilmente piccolo in quel frangente.
"Sei cresciuto parecchio e sei molto diverso da quel che ricordavo." Pronunciò, confondendomi ulteriormente.
"Cresciuto? Perché? Ci conosciamo?"
Lei rise per poi scuotere la testa e mettere le mani sui fianchi, chiarendo: "Io conosco te, ma tu non conosci me, quindi attieniti a ciò che ti dico. Dobbiamo chiudere alcune serrature dimensionali. I distruttori potrebbero venire in questo universo e non mi sembra il caso di..."
"Universo? Perché? Ci sono altri universi oltre a questo?" Interruppi essendo totalmente ignorante ed estraneo a quel discorso.
"Siamo solo atomi, particelle estremamente piccole e insignificanti in questo universo, figurati che importanza abbiamo se sapessimo quanto è vasto e grande il multiverso."
"Perché allora ti serve il mio aiuto?" Cercai di capire. Lei sorrise. Era strana, quasi come se si stesse prendendo gioco di me, ma aveva una forza interiore assurda e una saggezza superiore a quella di Yen Sid. Lo intuii da quelle parole che mi furono pronunciate.
"Dimmi, se una cellula in un corpo impazzisce, cosa succede?" In quell'istante non seppi rispondere. Abbassai la testa pensando a quella domanda. Lei sospirò e continuò: "Semplice. Si genera un qualcosa che crescendo attacca le altre cellule e nel corpo umano viene chiamato tumore. Questo provoca morte. Ecco perché dobbiamo chiudere le dimensioni. Non possiamo permettere che vengono attaccati altre dimensioni. Chiaro?"
Dovevo ammetterlo. Era molto autoritaria e precisa nel suo lavoro. Sembrava che ci tenesse molto a ciò che faceva. Senza accorgermene cominciai ad ammirare quel suo modo di essere. Ammirai la sua saggezza e senza accorgermene cominciò ad attrarmi. Non so perché, ma c'era qualcosa che mi incuriosiva di lei e allo stesso tempo mi confondeva.
Poi, mentre cercavo di cogliere i tratti del suo volto che non vedevo, lei mi ordinò: "Ah, già, quasi dimenticavo. Non guardarmi mai in faccia nel caso scappasse il cappuccio."
"Perché?"
"C'è chi dice che il mio volto è talmente bello da far innamorare le persone. Non che ci creda, ma per sicurezza attieniti a ciò che ti dico e andrà tutto bene."
La tipa si diresse verso la porta per poi continuare: "Preparati e appena sei pronto vieni da me, ma fa' presto. Ti aspetto fuori."
Con questo uscì dalla porta. Guardai per un attimo il re, per poi spostare gli occhi su Yen Sid. Non capii, non sapevo, ma sembravano entrambi in ansia.
"Pensi che sia la cosa giusta? Lo sai che lei è..." Cercò di dire il re, ma l'altro lo interruppe: "Lo so, Topolino, ma lei è anche un'abile aiutatrice. Non ci ha mai traditi, non ha mai distrutto niente e..."
"Ma viene da quella dimensione!" Urlò il re. Era come se non si fidasse di quella persona. Era come se ci fosse qualcosa sotto di orribile che neanche Topolino riusciva a mandare giù.
Yen Sid sospirò per poi annuire: "Lo so. Lo so, ma la sua causa è nobile. Quindi, non possiamo tirarci indietro."
"Da quale dimensione?" Domandai cercando di avere più informazioni possibili su di lei. In fondo avevo ancora tante domande a cui trovare risposte come il fatto che mi conoscesse e che sapesse tante cose su di me, ma pensai che probabilmente era un'abile bugiarda. Altrimenti perché Topolino ce l'aveva così tanto con lei?
"Vedi lei proviene da..." Tentò di dire il re, ma fu bloccato da Yen Sid: "No, lui non deve saperlo."
"Perché no?" Chiesi, rimandendo perplesso da quel comportamento, ma lui chiarì: "Perché meno sai, meglio è. Quelle dimensioni non sono come queste. Non hanno alcuna pace e se sapessi di lei, della sua essenza, probabilmente eviteresti di andarci e non possiamo permettere che le dimensioni siano in pericolo. Lo sai che c'è in gioco anche questa e tutto il lavoro fatto fino ad ora per proteggere i mondi verrà perduto in uno schiocco di dita. Capisci cosa intendo?"
In quell'istante pensai che probabilmente la natura di quell'aiutatrice fosse oscura. Insomma, aveva molti dettagli macabri e oscuri come il cappuccio sulla testa, il fatto che sapesse cose su di me che io non sapevo, il suo modo di fare e di pensare. Non so perché, ma mi venne il dubbio che fosse un nessuno o che magari la sua natura non avesse cuore. Doveva essere per forza un essere del genere. Solo questo poteva spiegare la diffidenza di Topolino e lo strano comportamento di Yen Sid, ma allo stesso tempo non trovavo risposte. C'erano così tante domande e sapevo che solo mettendomi in viaggio con lei avrei potuto rispondere ai miei dubbi.
"Allora, vado." Dissi semplicemente andando incontro alla mia nuova avventura, quando avvicinandomi alla porta, Topolino mi chiamò :"Riku."
Mi voltai e Yen Sid continuò: "Stai attento e tieniti stretto il keyblade."
Per la prima sentii quelle strane parole. Tieniti stretto il keyblade. Di solito usava sempre frasi come che il tuo cuore possa essere la chiave, ma stavolta no. Stavolta era stato preciso e compresi che era diverso. Ero sorpreso e non riuscii a non spalancare occhi e bocca dallo stupore, ma poi mi ripresi e con un sorriso annuii, rispondendo: "Ricevuto."
Uscii dalla porta e andai verso la Gummiship. Lei era già dentro, seduta ad aspettare. Mi misi ai posti di comando pronto a comandare il mezzo del nostro viaggio.
"Pronta?" Domandai. Lei accennò un sorriso per poi annuire.
Sorrisi anch'io e feci decollare la Gummiship, pronto a quell'avventura che presto avrebbe segnato la mia vita.

   
 
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