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Autore: DarkYuna    03/02/2019    2 recensioni
È buffo, di come a volte basti una sola frazione di secondo, per mutare totalmente le sorti del destino.
Un respiro, un battito di ciglio... uno sbadiglio, e le tessere del puzzle che formano la tua vita, semplicemente mutano, si mescolano, plasmano un nuovo disegno e tu ricominci daccapo ad assemblare tutti i tasselli per giungere al risultato finale.
Un singolo istante insignificante, che poi renderà importante il resto.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Evans, Nuovo personaggio, Sebastian Stan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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23.









 
Oggi mi dimetteranno.
Il dottore e l'infermiera mi stanno cambiando la medicazione, prima di farmi firmare i moduli di dimissione.
Ho quindici punti di sutura totali sul torace, una ferita che parte dalla prima vertebra toracica e termina tra i seni, la cicatrice resterà, forse si schiarirà con il tempo, ma il segno di questa aggressione perdurerà sul corpo e sull'anima.
Per un po' di tempo dovrò assumere medicinali a causa del polmone collassato, sto guarendo questo sì, ma ci vorrà tanta pazienza, che sto riscontrando nell'uomo che amo.
 
 
Chris è qui, non ha voluto saperne di uscire per la visita medica.
Riesce ad essere bellissimo benché abbia trascorso la maggior parte della mia degenza sul divano a vegliarmi. Io ho un aspetto da schifo.
 
 
Osserva guardingo, braccia incrociate, cipiglio scuro, appoggiato alla finestra, ha tutto sotto controllo. Per quasi dieci giorni è rimasto seduto a vegliarmi, non ha accettato di andarsene per una doccia o riposarsi qualche ora. Sua madre è venuta a dargli dei cambi puliti, non c'è stata occasione per chiarirmi con lei, so che accadrà presto o tardi.
Tante altre persone sono venute a trovarmi, a partire da Anthony Meckie, passando per Mark Ruffalo, per terminare a Robert Downey Jr. ognuno di loro aveva qualcosa di importarmi da dirmi, quest'ultimo le sue scuse.
Sebastian non è mai venuto e, dopotutto è meglio così.
 
 
L'infermiera pone solamente una garza sterilizzata sulla tintura di iodio, intanto che il dottore ragguaglia Chris su come aiutarmi una volta a casa. Poi si stringono la mano e, accompagnato dalla donna, se ne vanno: i documenti saranno pronti in mezz'ora.
 
 
Chris prende la maglia pulita che ha portato sua madre e mi aiuta ad indossarla. Dover compiere a rilento le azioni, è un grande stress.
Resto seduta per un po', dovrei camminare, come si è raccomandato il medico, ma ho necessità di riprendere fiato.
 
 
<< Ho proprio bisogno di una doccia. >>, dico, stufa di stare qui. Mi sento abbastanza sporca, voglio lavare i capelli ed indossare qualcosa che non abbia l'odore di ospedale.
 
 
Sorride bonario, la luce del giorno gli rischiara il profilo per metà, si siede sul divano, una volta finito di assistermi a cambiare i vestiti.
<< Sei sempre bellissima. >>, conferma e c'è verità e dolcezza negli occhi di cristallo. << Torniamo a casa? >>, chiede emozionato.
 
 
Abbiamo parlato di dove andrò una volta dimessa, se al mio appartamento o nella casa che lui aveva comprato per noi due.
<< Casa è dove sei tu: voglio andare dove vai tu. >>, dichiaro, per poi aggiungere: << Ho paura. >>.
 
 
Inarca le sopracciglia, dispiaciuto. Prende la mia mano, per darmi conforto.
<< Di cosa? >>.
 
 
<< Di cosa troveremo fuori da qui, che possa accadere qualcos'altro di terribile, che possano dividerci di nuovo. >>.
 
 
Inumidisce le labbra pallide.
<< Ti ricordi quando ti ho portata a conoscere la mia famiglia? Ho avuto la stessa tremenda paura, una sensazione che mi attanagliava le viscere... ed è successo il peggio, ma siamo ancora qui, Andria, siamo qui dopo che il peggio è effettivamente successo, non abbiamo smesso di combattere, nonostante gli errori, i silenzi e le mancanze, nonostante tutto, siamo di nuovo qui. Ci prenderemo più tempo per noi, te lo prometto. Ho bisogno di trascorrere quanto più tempo posso con te. >>. Lo sguardo scivola oltre me, un movimento ha attirato la sua attenzione sul corridoio, mi volto e Sebastian è fermo sullo stipite della porta.
 
 
La sorpresa mi sconvolge più di quanto potessi supporre, ho qualcosa che si smuove nel petto, non è più amore, è sofferenza. Qualcosa che mi lega indissolubilmente a lui, ma che non è abbastanza forte da superare ciò che mi unisce a Chris. So che dovrò rinunciare per sempre a Sebastian oggi, eppure è una perdita con cui posso convivere, un prezzo da pagare per trovare la vera pace.
 
 
Chris toglie adagio la mano, non è arrabbiato o risentito, sapeva già che avrei dovuto chiarire con Sebastian. Si alza dalla poltrona, bacia affettuoso la guancia, non la bocca, non è una gara a chi marchia meglio il territorio.
<< Vi lascio soli, vado a prendere un caffè. >>. Gli passa accanto, si scambiano solo un cenno con il capo, nessuno dice niente, poi Chris sparisce dalla mia visuale e Sebastian entra nella stanza, richiudendosi la porta alle spalle.
 
 
Ha le mani nelle tasche dei jeans, a passo incerto cammina all'interno della camera e prende il posto di Chris sul divano. Non parla, i suoi occhi lo fanno per lui, il ghiaccio turchese delle iridi è di un'intensità devastante.
 
 
<< Ciao. >>, mormoro con un filo di fiato.
 
 
Il sole bacia il profilo perfetto, il naso, la barba appena accennata, la bocca morbida. Ha l'espressione fredda, spigolosa, non so se sia furioso o cosa gli passi di preciso per la testa.
<< Ti vedo meglio di quanto credessi. >>, la voce è velluto nero, che accarezza ed avvolge.
 
 
Ci guardiamo fissi, nessuno dei due distoglie lo sguardo.
<< Non sei mai venuto. >>. Non è un rimprovero, solo una constatazione della realtà.
 
 
Scuote le spalle.
<< Eri in buone mani: sapevo che avresti scelto lui. >>, esprime amareggiato, un sorriso fasullo rende il viso maggiormente oscuro ed incapace di rassegnarsi. << Anche se, quando hai detto di amarmi, era vero. >>.
 
 
<< Era vero. >>, confermo schietta. << Non ho intenzione di rinnegare nulla di quello che ho detto o di quello che è stato. Era tutto vero a Boston e lo sarebbe ancora se tu non mi avessi voluto portare ad Atlanta, per avere una prova del mio amore. Era troppo presto per sbattermi in faccia il passato, hai voluto rischiare. >>.
 
 
<< Ed ho perso. >>.
 
 
<< Non era una gara. >>.
 
 
Sorride appena, annuisce conscio che non era una gara, i sentimenti non sono un gioco e nessuno vince niente.
<< Quanto è stato grave? >>. Indica il punto dove mi hanno sparato. La garza si intravede dallo scollo della maglia di Chris. Gli interessa davvero, ed è un modo per prolungare un addio che aleggia su di noi come la spada di Damocle.
 
 
<< Abbastanza. >>.
 
 
<< Anthony ha detto che ci sei andata vicina. >>.
 
 
<< Già. Ci sono andata vicino. >>.
 
 
Scruta con un vigore lancinante, fatico quasi a ricambiare, sta pensando a qualcosa per farmi cambiare idea, per rimettere a soqquadro la mia vita e per far crollare le convinzioni.
<< Vieni via con me Andria. >>, propone folle. << Partiamo adesso, andiamo via, solo noi due, nessuno saprà più niente, rinuncio a tutto ciò che sono per te. >>. Gli ha dato di volta il cervello.
 
 
Tutto questo è sbagliato, il tono, le parole, la disperazione che traspare.
<< No Sebastian, per favore non fare così. Quello che sei lo devi unicamente a te, non puoi buttare tutto per me: è fuori questione Non sei fatto per essere una persona qualsiasi, tu sei speciale. >>.
 
 
Si protende in avanti, prende entrambe le mani tra le sue, cerca di battere il ferro finché è caldo.
<< Andria io ti amo, niente può cambiare ciò. Ti ho amato da lontano per anni e ti ho amato fino a morirne nell'unico lasso di tempo che mi hai concesso. Non è cambiato il mio sentimento, sono qui a dirti che, sebbene tu sia riuscita a sopravvivere senza di me, io non posso farlo. >>. Si inginocchia ai miei piedi. << Sposami Andria. >>, chiede d'improvviso, sconvolgendomi profondamente. Ero pronta a tutto, al fatto che avrebbe provato a sovvertire le mie sicurezze, tentativi di farmi ragionare, farmi ricordare di come siamo stati bene insieme, ma non ero pronta a questo.
 
 
Batto più volte le palpebre, non dico altro, sono troppo sottosopra.
 
 
<< Non pensarci Andria, dimmi solo di sì. >>. Non faccio in tempo a formulare un concetto valido, che lui si rialza fluido, illude ogni difesa e mi bacia.
Ed è in quel momento che accade qualcosa, un pezzo di me stessa si ribella, scalcia, ripudia il gesto atroce e, ben presto, quel pezzo contagia anche tutti gli altri pezzi che mi compongono.
Bacio Sebastian, ma non è Sebastian quello che vedo sotto le palpebre chiuse, non è Sebastian che la mia bocca cerca, che il cuore pretende, non è Sebastian che vorrei si svegliasse nel mio letto al mattino.
Non è più Sebastian.
È Chris.
 
 
Tiro la testa indietro, nemmeno mi fossi ustionata, fissandolo ostile, offesa dal gesto forzato, che non volevo e che mi oltraggia come persona e donna.
<< Non farlo mai più. >>, sibilo come un serpente velenoso. << Io so chi è che amo, so con chi voglio stare, non sono così confusa come credi. Quello che provo per Chris va ben oltre il semplicistico concetto d'amore e forse è lo stesso che tu provi per me, ma non quello che io provo per te, Sebastian. La decisione di stare con te, mi ha portata a soffrire più di quanto credessi, perché sapevo chi amavo, ma ero spezzata nel lasciarti. >>.
 
 
Iniziano le recriminazioni, gli ultimatum, le intimazioni.
<< Tu cambierai idea di nuovo, perché dentro di te, anche se non lo ammetterai mai, sai di amarmi così tanto da esserne terrorizzata, hai paura di tutto quell'amore che hai per me, che preferisci scappare, che invece affrontarlo. Ma sappi una cosa, Andria, quando cambierai idea, io non sarò più lì ad aspettarti. >>. Conclude gelido, riversandomi addosso rabbia, dolore e rancore. Non attende che io possa replicare, a passo di carica attraversa la stanza, apre la porta e se ne va, devastato.
 
 
Sospiro adagio, premo delicata una mano sulla ferita che brucia, è ancora l'unica cosa che fa male, perché il dolore sull'anima si è dissolto del tutto. È come se mi fossi appena tolta un peso dalla coscienza.
Non voglio rincorrerlo, non voglio spiegare, non voglio rimediare al mio errore.
 
 
Chiudo gli occhi, mi prendo un momento per riordinare i pensieri.
<< So che sei lì. >>, strepito, consapevole che Chris ha ascoltato l'intera conversazione.
 
 
Odo il respiro, spunta nella stanza, cammina a rilento apparendo nel mio campo visivo. Ancora una volta, sono convinta di cosa ho appena fatto, perché non potrei continuare senza quegli occhi che sanno di paradiso e miele
<< È stata la scelta giusta? >>, chiede con tono mite. Teme che possa ripensarci, come ha ipotizzato Sebastian. Non dice nulla riguardo al bacio, tuttavia so che gli ha fatto male.
 
 
<< La scelta giusta per me, l'unica che volessi fare. >>.
 
 
Si siede alla poltrona, le mani abbandonate sui braccioli, ha proprio bisogno di dormire, ormai è stremato.
<< Nessun ripensamento? >>. Mi sta ancora dando la possibilità di tornare indietro, accetterebbe ogni cosa, anche la peggiore.
 
 
Scendo accorta dal letto e, prendo posto sulle sue ginocchia, la schiena aderisce perfettamente al suo torace. Porto le sue mani sulla ferita, è un modo del tutto personale di fargli intendere quanto mi fidi di lui, così tanto da permettergli di toccare il mio dolore.
Chiudo gli occhi, mi abbandono totalmente e trovo alla fine quel senso di abnegazione che tanto bramavo. Si ode solamente il rumore dei nostri respiri, la gabbia toracica che si espande sotto le sue mani e il cuore che ha intrapreso un nuovo record di battiti.
 
 
<< Nessun ripensamento. >>.
 
 
Attento a non farmi male, le mani risalgono su per il torso, lo sterno e le dita guidano la faccia verso la sua, mi perdo negli occhi rischiarati da un sole fin troppo luminoso per essere Dicembre, non sono mai stata così in pace, ogni tassello si incastra al posto giusto, le macerie fanno spazio a nuova vita: non sono più a pezzi.
 
 
<< Ti amo. >>, afferma e so che vorrebbe dirlo almeno altre cento volte. Ha una dolcezza serafica nei tratti, assomiglia ad un angelo: il mio angelo. << Una famiglia. >>, continua, però non afferro cosa voglia intendere.
 
 
<< Una famiglia? >>.
 
 
<< Hai detto che era questo che cercavi, una famiglia solo tua... ed è quello che saremo. Io ti appartengo, in ogni modo umanamente possibile, più di quanto le parole possono spiegare. >>. La bocca si avvicina per cancellare l'ultimo passaggio di Sebastian, mi bacia più e più volte, con una soavità che mi avviluppa in un calore curativo.
 
 
Intreccio le dita con le sue, abbarbico la testa nell'incavo del collo.
<< Una famiglia. >>, scandisco, nella mente scorre a rilento ogni ricordo che ho di Chris, dall'incontro sull'aereo, la settimana a Boston, la prima volta insieme, il tempo trascorso durante le riprese del film, New York, l'incidente, il dolore, l'albergo ad Atlanta, poi quando ci siamo rincontrati, i suoi occhi mentre stavo morendo e i suoi occhi al mio risveglio dal coma.
 
 
Quando ho creduto che tutto questo mi avesse condotta a Sebastian, ho ragionato afflitta dalla sofferenza, e, adesso che la mente è sgombra, posso vedere con chiarezza l'effetto domino inarrestabile che mi ha portata nell'unica vera casa: Chris.
 
 
Lui ha messo le radici nella mia anima e ricomincia a crescere come una rigogliosa quercia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fine.









 
Note:
Beh, arrivati a questo punto, era abbastanza chiaro che Andria alla fine scegliesse Chris, loro si sono appartenuti dal momento stesso in cui si sono guardati sopra quell'aereo e non hanno mai smesso di appartenersi da quel giorno. 
Vi avevo detto che per quelli che tifavano Sebastian c'era una sorpresa ed infatti, mentre pubblicavo questa storia, ho scritto la seconda parte che inizierò a pubblicare dal 10 di Febbraio sempre su Efp e ci sarà Sebastian come protagonista, ma torneranno anche Andria e Chris, con l'aggiunta di qualche sorpresa. 

Rinnovo i miei ringraziamenti a tutti quelli che mi hanno seguita fino a qui, alle persone che hanno creduto in me e che mi hanno spronata a continuare e a scrivere, grazie a chi ha letto solamente, a chi ha commentato e a chi ha "sclerato" in allegria con me. 
Un grosso bacio a tutti voi.
Ci rivediamo il 10 Febbraio.
 

 
La storia può presentare errori ortografici.


Un abbraccio.
DarkYuna
  
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