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Autore: _heartbeat_    04/02/2019    0 recensioni
-Domani Swan!I pensieri negativi rimandali a domani, come delle scuse quantomeno dovute a tutta Storybrooke e le più sincere e vere a tuo figlio- riprese fiato, poi si ricordò di non aver finito il suo discorso.-Ah, un’ultima cosa, dimenticavo questo...-
Emma non ebbe il tempo di chiedere o mostrarsi stupita che si vide arrivare la mano di Regina dritta in una guancia.
Il dolore le annebbiò la vista per un attimo prima che si risvegliasse.
-E questo?-
-E’ per avermi fatto tanto male, se prima ti punivo mi avresti uccisa quindi meglio ora che mai-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Regina uscì dal locale quando sentii le gambe incredibilmente pesanti e la testa che cominciava a girare. Non sapeva se incolpare l'alcol, la musica a palla o il suo corpo troppo vicino a quello di determinate persone. Ragionandoci sù diede la colpa principale alla prima opzione ma questo non le impedí di portarsi dietro un bicchiere di plastica colmo di liquido marrone che doveva essere Cuba libre o simile.
Appena fuori venne investita dall'aria pungente della sera, con gli occhi seguii il percorso dei fari di una macchina che si fermò esattamente di fronte a lei. Si scostò per paura di essere investita e si sedette su una panchina vicino.
Alla sensazione di freddo rabbrividii stringendosi nel suo cardigan nero, come al solito era troppo leggera, alzò lo sguardo verso io cielo. Non una nuvola. Tutto era cosí inspiegabilmente tranquillo che sembrava surreale. 
Emma.
Emma
Emma.
Ecco cosa c'era di tempestoso in quella serata: lei. E la sua unica colpa era quella di esistere e di essere stata invitata alla sua stessa identica festa. Ma perché poi? C'erano tanti locali dove potersi divertire, ma tra tutti proprio il suo.
Sbuffò una nuvoletta di condensa che si sciolse in aria rilevando una figura snella in avvicinamento.
Ecco, di male in peggio.
Emma Swan che si prende una pausa nello stesso momento e nello stesso posto in cui lei aveva deciso di prendersela.
-Ciao- agitò un braccio indicando subito dopo la panchina chiedendo il permesso.
-Stai invadendo il mio spazio vitale-
-Come al solito- esclamarono all'unisono, non si guardavano.
Era uno strano rapporto il loro: un giorno fidate amiche, un giorno acerrime rivali, un giorno quasi si illudevano di scambiarsi sentimenti ben lontani dalla sola amicizia. Se qualcuno avesse dovuto descrivere la loro situazione avrebbe usato la parola "confusione".
-Allora, ti stai divertendo?- chiese Emma massaggiandosi la testa.
-Più o meno, avevo bisogno di smaltire- rispose Regina portandosi una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio destro.
-La tua serata? Niente di interessante?-
Emma perplessa sembrò scrutare la fila di persone che aspettavano ancora il loro turno per entrare.
-Qualcosa si muove tra la folla, ma è sempre la solita solfa: arrivano, si mettono a ballare praticamente attaccati al tuo culo, ti offrono da bere e si aspettano la ricompensa. Sinceramente mi ha un po' stufato. Vorrei una cosa diversa-
Regina alzó un sopracciglio voltandosi dal lato di Emma. Sicuramente la bionda aveva più esperienza di lei in fatto di ragazzi e avventure, ma non avevano mai affrontato esplicitamente l'argomento.
-Ti va di tornare dentro? Andiamo a ballare insieme se non trovi più gli altri!- Emma scattò in piedi entusiasta prendendo Regina per mano, al solo contatto della pelle Regina avvertì qualcosa in tutto il corpo. Emma era così, la trascinava, la spingeva oltre.
Barcollò leggermente sui tacchi per poi seguirla tra la calca. 
Saltarono, cantarono a squarciagola, ballarono spintonandosi con i vicini e ricevendo occhiate contrariate ma allo stesso tempo interessate a vedere l'evolversi della situazione. Dopotutto erano due ragazze belle, che sembravano mettere in mostra una danza di corteggiamento nei confronti l'una dell'altra. Spesso qualcuno si avvicinava ad invitare una delle due e, allora, puntualmente si prendevano per mano in una sorta di protezione.
Regina stava bene, non badava alle occhiatacce, che parlassero pure. Emma intanto si stava facendo sempre più disinvolta e provocante nei movimenti, manteneva un contatto visivo continuo mentre scivolava su di lei strusciandole il corpo contro. Regina sorrideva, ma dentro stava scoppiando, possibile che Emma non si rendesse conto di nulla? Eppure la stava fissando da quelle che le sembravano ore.
Si sentì di nuovo soffocare, prese la sua roba e quasi di corsa uscì. Ansimava, sarebbe voluta tornare a casa. Avrebbe voluto Emma con sé? Probabilmente non le sarebbe dispiaciuto. E perché poi non se lo riusciva a spiegare. Era terribilmente confusa.
Si sedette prendendosi la testa tra le mani, le dita le si sporcarono di ombretto quando si strofinò decisa gli occhi non ricordandosi di essere truccata.
-Che succede? Mi hai fatta preoccupare- 
-Non è niente. Credo che sia meglio che io torni, non sto molto bene-
-Hai freddo?-
Regina negò ma l'altra non le diede ascolto coprendole le spalle con la sua giacca.
-Swan...-
-Aha?-
-Perché hai ballato con me in quel modo?-
-Hai visto come ci fissavano? Scommetto che alcuni avrebbero pagato per essere schiacciati tra di noi- sorrise Emma, tirò fuori tabacco e cartine e cominciò a girarsi una sigaretta.
-Fumi?-
Regina negò, ma poi si lasciò prendere da uno strano istinto e accettò.
-Ti è piaciuto?- chiese portandosi la sigaretta alle labbra.
-Cosa?-
-Ballare con me- rispose cercando miseramente di accendersela.
Maledisse il suo pollice che al terzo tentativo le faceva già male, non aveva mai avuto fortuna con gli accendini.
-Aspetta, faccio io- Emma si avvicinò e fece con il suo, finalmente Regina poté aspirare una boccata di fumo.
-Allora?-
-Penso di sì. Perché?-
Regina tossicchiò espirando, Emma rise.
-È questo il tuo problema Swan, tu pensi di sì ma non ne sei sicura. Fai le cose come se non ti toccassero minimamente. Fai tutto come se fosse sempre uguale-
Emma si voltò perplessa, incrociò le gambe.
-Non ti capisco-
-Nemmeno io. Siamo a posto allora!- 
Regina sentiva il fumo arrivarle alla testa con quella solita sensazione di giramento che le dava fastidio anche solo ricordare.
-Regina, si può sapere che c'è? Abbiamo ballato okay? È stato divertente, sì, eccitante, forse sì, non sono certo di gomma e tu sei sicuramente bellissima, quindi non vedo dove stia il tuo problema- 
Spense la sigaretta e fece per alzarsi.
-È questo il problema. Swan. Tu giochi con le persone, e finché hai il controllo ti va bene, ma pensi mai a come si sentono gli altri?-
-Stai seriamente facendo un affare di stato per una cosa così stupida?-
-Non è stupida per me. Perché non lo capisci. Chi balla con me in quel modo, chi mi guarda in quel modo, chi mi cerca, mi tocca, ride e mi sussurra cose all'orecchio in quel modo non è una cosa stupida per me. E non è solo un discorso di stasera. Non puoi continuare a prendermi per il culo tutte le volte che siamo insieme. Smettila-
Regina stava tremando, aveva caldo e si sentiva stranamente leggera, come se si fosse tolta un peso dallo stomaco.
-Perché come ti guardo? Cosa faccio che ti fa pensare questo?-
-Mi guardi come si guardano le cose a cui si è interessati, mi parli come se volessi per forza parlarmi. Poi mi eviti per giorni, non mi scrivi, non mi chiami, praticamente ti fai viva solo quando ti viene comodo. Non vuoi stare con me da sola, non usciamo più senza qualcun altro. Cos'è cambiato da prima? Dimmi la verità-
Emma si risedette, era confusa e spaventata. Si torturava lo smalto blu che ormai era un residuo e aveva lo sguardo fisso a terra. 
E se Regina avesse realmente ragione?
Si piacevano e non se l'erano mai detto?
-Io non so cosa dire...-
-Fa niente, vado a casa!-
Emma la bloccò con gentilezza.
-Non so se ho ballato in quel modo per sentirmi osservata dagli altri o semplicemente da te, ma io non so spiegarlo tutto questo. Non ho proprio parole, vorrei baciarti ma non posso e tu non vuoi e mi faccio mille domande e non trovo nessuna risposta-
Regina la fissò sfidandola.
-Chi ti dice che queste risposte non siano già evidenti?-
-Voglio baciarti. Ho bisogno di baciarti- sussurrò Emma sulle labbra di Regina prima di impossessarsene velocemente mozzando il fiato di entrambe.
Si cercavano. Si volevano. Si aspettavano. Si ignoravano. Si trovavano.



Angolo mio:
Non pubblico da mesi, forse più di un anno, ma avevo voglia di scrivere e questo é il risultato. Come sempre consigli, critiche e quant'altro sono ben accetti. Potrebbe essere l'ultima storia o forse la prima di un piccolo ritorno. Vedremo in base all'ispirazione!!:) 
 
  
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