Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: Stria93    04/02/2019    1 recensioni
Breve spaccato dei pensieri di Crowley durante l'incendio alla libreria di Azraphel.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
flames

La libreria era irriconoscibile, così avvolta dal fumo e corrosa da lingue di fuoco che divoravano come belve fameliche gli antichi volumi conservati sugli scaffali, consumando in una manciata di secondi quelle vetuste parole di valore inestimabile e tramutandole in cenere.
In linea del tutto teorica, in accordo con la sua natura demoniaca, quella visione avrebbe dovuto ispirare un certo perverso godimento nell'animo oscuro di Crowley e magari far affiorare un sorrisetto compiaciuto su quelle sue labbra affilate. Trarre divertimento dalle disgrazie altrui, dalla distruzione e dal caos non era forse una prerogativa degli esseri come lui?
Eppure, mentre Crowley arrancava tra le fiamme che ruggivano e tentavano di morderlo, non provava altro che un orribile, cieco terrore, nonché un frustrante e insolito senso di impotenza.
Non temeva per sé, ovvio. Lui era un diavolo minore e sebbene non avesse mai amato particolarmente il sempiterno rogo infernale, il fuoco non avrebbe potuto arrecargli danno più di un bambino che gli avesse fatto il solletico.
No, quella paura viscerale che gli stringeva le interiora in una morsa d'acciaio, gli faceva girare la testa e lo portava a rabbrividire nonostante la temperatura rovente riguardava qualcos'altro... qualcun altro.
-Azraphel! Azraphel, brutto... brutto stupido... Azraphel? Ci sei? -
Stentò a riconoscere la propria voce che mai prima di allora aveva udito così incrinata dal panico, resa tremante e acuta dall'angoscia che la animava.
Ma l'unico suono che rispose al suo appello accorato fu quello delle fiamme crepitanti e della carta che bruciava e si afflosciava inerme sotto di esse.
Dove poteva essersi cacciato quel maledetto angelo?! Se Crowley l'avesse trovato intento a mettere in salvo qualcuno dei suoi preziosi libri invece di se stesso... be', gli avrebbe insegnato qualcosina a proposito delle priorità di cui tener conto in situazioni potenzialmente letali.
Non che Azraphel corresse realmente il rischio di morire, essendo un'entità sovrannaturale di origine divina, ma, a differenza dei demoni dell'Inferno, gli angeli tendevano ad avere un livello di sopportazione del fuoco oltremodo basso e di certo quell'esperienza si sarebbe rivelata tutt'altro che piacevole per il suo più vecchio amico... be', l'unico amico che avesse mai avuto, in effetti.
Razionalmente, Crowley sapeva che quel comportamento non aveva senso e non era dignitoso per un esponente della stirpe infernale. Affannarsi in un edificio in fiamme strillando il nome di un angelo con quel timbro da donnetta isterica non si addiceva affatto a un essere del suo rango.
Ma, in fondo, gli era mai davvero fregato qualcosa di cosa pensassero di lui i suoi superiori? Viveva sulla Terra da millenni ormai e si era adattato perfettamente alle comodità e agli agi della vita umana, dai quali non aveva nessuna intenzione di separarsi malgrado gli altri diavoli bigotti, di vedute decisamente più ristrette e limitate rispetto alle sue, non vedessero di buon occhio questa sua passione per i mortali. Eppure se ne era sempre infischiato.
Inoltre, l'urgenza di trovare Azraphel e portarlo in salvo da quel terribile incendio era assai predominante su qualsiasi eventuale sentimento di vergogna per quel suo imbarazzante accesso d'ansia. Una volta sinceratosi dell'incolumità del suo amico celestiale, Crowley avrebbe avuto tutto il tempo di riflettere sulla sua condotta indecorosa.
- Ehi! Azraphel! Per l'amor di Di... Per l'amor di Sa... Per l'amor di qualcuno! Azraphel! -
Chi poteva invocare a quel punto? Le schiere infernali e quelle celesti erano parimenti impegnate ad affilare le rispettive armi in vista dell'imminente battaglia finale dove si sarebbe deciso il destino del mondo: a chi poteva importare della sorte di un povero angelo che da seimila anni si era stabilito tra gli umani e aveva fatto comunella con un demone?
In ogni caso, in quel drammatico momento, Crowley avrebbe accolto a braccia aperte chiunque si fosse presentato in soccorso di Azraphel, si fosse anche trattato di un irritante cherubino con le alucce piumate, le guance paffute e i boccoli biondi.
Ma era chiaro che non sarebbe giunto nessun aiuto né dalle alte sfere celesti, né dagli antri sulfurei dell'Inferno, né, tanto meno, dagli umani.
Erano soli. Erano sempre stati soli, fin da quando, in tempi remotissimi, avevano deciso di fare della Terra la loro casa. Erano lui e Azraphel, nessun altro.
Ma ora l'angelo era disperso chissà dove in quel labirinto di libri arsi dalle fiamme e l'Apocalisse incombeva funesta sul mondo che tanto gli era divenuto caro in tutti quegli anni, senza parlare del fatto che i suoi stessi ehm... “colleghi” gli avevano voltato le spalle bollandolo come traditore e non vedevano l'ora di mettergli le mani addosso per riportarlo nell'abisso di Satana e torturarlo per l'eternità.


Per la prima volta in tutta la sua vita millenaria, il demone Crowley si sentì più solo che mai.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Stria93