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Autore: lmpaoli94    04/02/2019    1 recensioni
In un tempio nascosto tra le montagne e completamente all’infuori del tempo e dal mondo conosciuto, Kagome Sango e Kagura si allenano per diventare le prossime guardiane degli spiriti dei guerrieri samurai.
Ma una di loro tre nasconde un segreto che metterà in pericolo il loro futuro, scatenando l’ira dei loro rispettivi maestri.
E come se non bastasse, ci si metterà pure l’amore delle tre ragazze verso i loro rispettivi maestri a peggiorare una situazione già tremendamente intrigata.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La giornata delle tre ragazze cominciava molto presto.
Il sole sulle montagne iniziava a sorgere alle cinque del mattino.
< E’ già ora di alzarsi? > domandò Sango assonnata e toccandosi gli occhi.
< Ci aspetta un’altra giornata molto dura, Sango > replicò Kagome.
< Dura? Io la trovo più che altro divertente > replicò Kagura.
< Perché tu sei molto più abituata di noi > rispose Kagome inorridita.
< Ed è per questo che sarò la guardiana più brava del corso. >
< Questo è tutto da vedere! >
< Tra poco potremmo metterci alla prova a vicenda visto che ci saranno gli esami di arti marziali. E sarà li che metterò in mostra tutta la mia forza. >
< Buongiorno, ragazze > fece una signora anziana irrompendo nella loro stanza < Siete pronte per il vostro addestramento? >
< Ma c'è una volta che potremmo fare colazione prima del nostro addestramento? >
< No, Sango. La colazione dovrete conquistarla > replicò la donna con indifferenza.
< Maestra Kaebe, abbiamo i muscoli a pezzi. >

< Adesso basta lamentarvi. La vostra strada di apprendimento e di allenamenti è ancora molto lunga. Dovete combattere i peggiori demoni della montagna oltre che quelli in voi stessi. >
< Che cosa? >
< Adesso basta fare domande. Sapete come sono i vostri maestri se non vi vedono arrivare in tempo. Rivestitevi immediatamente. Siete ancora in pigiama > replicò Kaebe richiudendo di scatto la porta della loro stanza.
< Uffa! Io non ce la faccio più. >
< Allora rimani qui insieme a Sango. Parlerò io con i nostri maestri. >
< Per diffamarmi dinanzi a loro? Non ci pensare neanche, Kagura. >
< Allora alza il tuo sederone o rischiamo di fare tardi tutte e due. >
< Come hai detto?! >
Rivestendosi in maniera fulminante, Kagura fu la prima ad uscire dalla stanza, incamminandosi verso il salone centrale del tempio.
In quel frangente di cammino, non si sarebbe mai immaginata che un’imboscata era pronta per lei e le altre due ragazze.
Senza pensare alle dovute precauzioni, Kagura fu attaccata da un’orda di individui mascherati.
< Lasciatemi immediatamente! >
Kagura, non sapendo come difendersi, fu sopraffatta dai suoi aggressori.
< Kagura! Ma cosa sta succedendo? > domandò Kagome allibita.
Accorrendo in suo aiuto, Sango riuscì a liberarla.
Ma nemmeno lei aveva fatto i conti con la loro reale potenza.
Con forza fulminante e attacchi letali, le tre ragazze furono mandate a terra dopo neanche un minuto dall’inizio del combattimento, sotto gli occhi increduli di Kagome.
< Adesso sta a voi, signorina Kagome > disse uno di loro.
< Ma… come fate a sapere il mio nome? >
Senza neanche accorgersene, Kagome fu attaccata alle spalle a tradimento, mentre veniva gettata a terra con irruenza.
< Adesso? Che cosa ci farete? >
< Quest’oggi il vostro addestramento sarà molto più impegnativo del previsto > fece una voce maschile dietro di loro < Con la differenza che non farete nessuna pausa. >
Un giovane uomo in completo Kimono e un bastone ricoperto d’oro, si avvicinò alle malcapitate ragazze mentre gli individui in maschera si dileguarono improvvisamente.
< Maestro Miroku, ci vuole forse dire che questa era una prova? >
< Precisamente, Sango. Vedo che gli attacchi dei guardiani del tempio ti hanno svegliato a dovere. >
< Cosa? Loro erano dei guardiani? >
< Sì, Kagome… Ma adesso basta fare domande. Inuyasha e Sesshomaru vi stanno aspettando. >
< E la colazione? >
Sentendo quella domanda, Miroku si girò di scatto squadrando malamente la povera Kagome.
< Zitta! Vuoi forse farci passare un mucchio di guai?! > intervenne Kagura.
< Siete già nei guai… Da quasi due mesi che siete qui, non avete imparato niente. >
< Ma come… >
< Mi dispiace dirlo ma è la pura verità… Adesso andate. >
Dopo essersi rialzate completamente doloranti, le tre ragazze raggiunsero il salone centrale dove un arrabbiato Inuyasha li stava attendendo.
< Finalmente ce l’avete ad arrivare. >
< Abbiamo avuto qualche problemino con i guardiani del tempio > replicò piccata Kagome.
< Ho visto. >
< E dove eravate? >
< Questo non deve minimamente preoccuparvi… Io vi vedo anche quando non ci sono. >
< Siete una specie di indovino? >
< Kagome, quando la smetterai di fare domande sciocche e stupide? >
< Ma io veramente… >
< Visto che se la più scarsa del corso, questa mattina ti allenerai con Sesshomaru e non mangerai niente finchè non riuscirai a colpirlo con le tue mosse.
< Ma questo è impossibile! >
< Niente è impossibile… Il tuo maestro ti aspetta dinanzi al tempio. Vai! >
Spaventata per le sue sorti mattutine, Kagome raggiunse Sessuhomaru mentre era impegnata a fare meditazione sotto l’albero di pesco.
< Maestro… >
< Avvicinati a me, Kagome. >
Senza sapere dove volesse andare a parare, Kagome si avvicinò a lui senza fare domande.
«Lo senti il respiro del vento?»
«Sì... Sento un gran freddo che sta sferzando il mio viso.»
«L'aria pura riuscirà a controllare le tue tecniche da principiante... Ecco perchè la meditazione fa bene.»
«Ma cosa c'entra l'aria pura con la meditazione?»
«Taci e ascolta il silenzio del vento.»
Dopo essere rimasta alcuni minuti a meditare accanto al suo maestro, per poco Kagome non si addormentò di colpo.
«Adesso alzati e mettiti di fronte a me.»
«Che cosa?»
«Fai come ti ho detto.»
Una volta ubbidito alla richiesta del suo maestro, Kagome stava tremando dal freddo.
«Maestro Sesshomaru, non potremmo rincasare?»
«Non finché non ti sarai calmata e avrai assopito i tuoi desideri che distolgono la tua attenzione.»
«Ma di quali miei desideri state parlando?»
«Dal tuo sguardo vedo che hai molta fame... e finchè non mi avrai colpito, non potrai godere di questo piacere. Quindi, che cosa aspetti? Prova a colpirmi.»
A quel punto, Kagome lo fissava con sguardo sconcertato.
«Maestro, dove sta il trucco?»
«Nessun trucco, Kagome. Limitati solo a fare quello che ti ho detto. Io rimarrò qua immobile con gli occhi chiusi a meditare in attesa della tua mossa.»
Guardandosi intorno con fare circospetto, Kagome credette che l’avrebbero attaccata a sorpresa com'era successo quando si era riunita con le sue amiche per andare verso il salone principale del tempio.
«Siamo completamente soli... Io e te...»
Spazientita dalla situazione e senza fare nessun rumore, Kagome si diresse a gran velocità verso il suo maestro senza distogliere lo sguardo da lui.
Ma incredibilmente, il suo maestro si era spostato improvvisamente, facendo andare il suo attacco a vuoto.
«Maestro, come avete fatto?»
«Tecnica del teletrasporto. Vuoi provare tu?»
«Non so se ci riuscirei...»
«Credo in te stessa e vedrai che andrà tutto bene... Adesso chiudi gli occhi e rimani immobile.»
«Maestro, ho paura che voi...»
«Fai come ti ho detto e fino all'ultimo secondo cerca di schivare il mio colpo, d'accordo?»
Tremante come una foglia, Kagome si apprestava a difencersi come poté.
«Iniziamo!»
In pochi secondi, Sesshomaru tempestò di colpi la povera Kagome senza che lei potesse fare niente per difendersi.
«Kagome! Difenditi!»
«Non ce la faccio!»
Concentrandosi sui colpi del suo avversario, alla fine Kagome riuscì a scampare alle sue raffiche di calci e pugni e a colpirlo al ginocchio facendolo cadere a terra.
«Non ci posso credere...»
«Ottimo lavoro, Kagome. Ce l'hai fatta. Adesso puoi tornare dentro a fare colazione.»
«Ma io non so...»
«La prossima volta, invece di lamentarti come fai di solito, concentrati di più sulle tue doti. Vedrai che non te ne pentirai.»
«Maestro?»
«Dimmi.»
«Voi credete che io possa avere qualche possibilità di superare questo corso interminabile?»
«Devi allenarti giorno e notte senza mai lamentarti. Posso capire che gli allenamenti possano essere al limite dell'indicibilità, ma tu e le altre ragazze dovete essere preparate per qualsiasi attacco al tempio, e proteggere il segreto di questo posto che lega lo spirito demoniaco.»
«Lo spirito demoniaco?»
«Sì. È la forza più potente che esiste in questo tempio... Ma è troppo complicato da spiegare.»
«È per questo che io e le altre ragazze non possiamo entrare in molte stanze di questo tempio?»
«Sì. Per la vostra incolumità, è meglio che state fuori soprattutto dalla camera del demone che si trova in cima al tempio.»
«Maestro, mi potete spiegare il perchè?»
«Sesshomaru!» tuonò Miroku avvicinandosi con fare circospetto «Sta per venire una tempesta di neve. Sarebbe meglio che voi rientraste.»
«Sì, arriviamo subito.»
«Kagome, raggiungi le tue amiche in sala da pranzo prima che finiscano anche la tua colazione... Non ho mai visto tanta voglia di mangiare in tutta la mia vita.»
«Va bene, vado subito.»
Una volta che Miroku e Sesshomaru rimasero da soli, il sacerdote squadrò il suo compagno con sguardo truce.
«Perchè gli hai rivelato della stanza del demone?»
«Kagome e le altre due ragazze non riuscirebbero in nessun modo a raggiungerla.»
«Ma non dovevano nemmeno sapere che esisteva un simile luogo! Tu sai meglio di me che cosa succede quando si entra in quella stanza... Vuoi forse ritornare ad essere quello che eri un tempo?»
In quel momento, Sesshomaru ripensò a quando era un demone assetato di sangue e di potere.
«Sì... Non posso dimenticare la creatura che ero...»
«Il potere oscuro ha quasi distrutto la tua anima. Ma grazie a Me e a tuo fratello, sei diventato un sacerdote del tempio a tutti gli effetti.
«Il mio spirito... Si cela ancora là dentro...»
«E non possiamo far nulla per sconfiggerlo... Sesshomaru, ti proibisco di parlare a Kagome e alle altre ragazze di questa cosa. Non vorrei che la loro curiosità li potesse uccidere.»
«D'accordo, mi limiterò a spiegargli delle loro arti marziali.»
«I guardiani del tempio nonché i samurai delle montagne la prenderebbero molto male se tu spifferassi una cosa del genere... Adesso rientriamo. Tra poco nevicherà.»
   
 
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