Ha partecipato al ‘Club di
Aven’.
Prompt: pericolo
Cap.10 Il demone
La creatura con le corna ricurve e il
corpo muscoloso, dalla
pelle color pece, avanzava nella chiesa di pietra, con la testa piegata
in
avanti e gli occhi che dardeggiavano. La luce rossa che emanava dalle
iridi
rischiarava il suo viso deforme, le labbra erano ripiegate a causa dei
suoi
lunghi denti ricurvi, sporchi di sangue rappreso.
L’unica altra fonte di luce
erano le candele votive.
Odore di umido, alghe e carcasse
umane rendeva l’aria
irrespirabile.
Il demone spalancò le
fauci ed iniziò a vomitare sangue
nerastro, che una volta arrivato sul marmo del pavimento
cominciò a ribollire,
liquefacendo ciò che rimaneva delle sue vittime.
Il demone raschiava il pavimento con
i suoi zoccoli equini,
pur rimanendo in posizione eretta.
Le gocce di pioggia sferzavano le
vetrate della finestra,
dando vita insieme all’ululato del vento ad un frastuono tale
che copriva i
bassi ringhi del demone ed i suoi sporadici passi. Uno dei vetri
andò in pezzi
quando un corvo vi rovinò contro, il cadavere martoriato
dell’anima precipitò
ai piedi di una delle panche e fu inghiottito dal simil magma color
catrame.
Il demone vomitò
dell’altro sangue, anche questo
completamente nero, sulla finestra e la melma, questa volta, si
solidificò,
sigillando completamente sia il foro che il resto della vetrata. La
creatura
vomitò su ognuna delle finestre, ovattando i rumori esterni.
Gettò indietro la
testa, spalancò la bocca e ruggì, goccioline di
saliva schizzarono tutt’intorno
a lui.
“Ora non puoi
più negarlo Philips, siamo in pericolo”
sussurrò un ragazzo. Era vestito da sacerdote e teneva
stretta al petto una
spada con l’elsa creata da un crocefisso di legno.
Philips caricò il suo
fucile a pompa e ghignò.
“Il pericolo è
parte della mia vita, Rama” disse. Si alzò in
piedi, facendo ondeggiare la sua casacca nera e puntò
l’arma contro il demone.
Il sacerdote si serrò le
orecchie con le mani, mentre
Philips apriva il fuoco.
Il demone indietreggiò,
continuando a ruggire, finché il
fucile risuonò scarico, Philips lo lasciò cadere
a terra ed estrasse delle
pistole d’argento. Scaricò entrambi i caricatori
sull’avversario, proiettili
d’argento volarono tutt’intorno.
Alle spalle di Philips
c’era una statua di metallo
rappresentante un santo dall’aria affranta, con una corona
abbandonata
all’altezza dei suoi piedi, sopra un piedistallo di legno.
[374; flashfic].